domenica 27 giugno 2021

Sasso Marconi 12 giugno 2021

Una data storica di un sabato di pallone atteso per ben vent'anni. Il ritorno dell'US FIORENZUOLA in serie C "sbocciato" in terra bolognese all'ultima di campionato. 
C come cuore grande, il cuore del Fiore di mister Tabbiani. C come cammino. C come coesione e carattere. C come capitano unico, Ettore Guglieri. C come carovana di tifosi rossoneri in marcia verso i colli bolognesi. C come capocannoniere: Nicolò Bruschi e le sue trenta "assurde" marcature. C come cento anni, gli anni di vita dell'Unione Sportiva che si festeggeranno da professionisti nel 2022. C come campioni, i nostri ragazzi, indimenticabili. C come "C siamo!" ..finalmente.
Le immagini del trionfo rossonero di Libertà e SportPiacenza


sabato 26 giugno 2021

"Un pochino di olio in più nella minestra..."


Le figure più carismatiche nella storia del calcio italiano.
ANGELO MASSIMINO presidente del Catania Calcio.

sabato 19 giugno 2021

Dopo vent'anni torna la magica lettera "C" ...serie C!

E il grande sogno alla fine è diventato realtà. Torniamo in serie C dopo vent'anni. Sembra un eternità per molti di quelli che erano a Trento quando il Fiorenzuola allenato da Massimo Ficcadenti salutava la serie C dopo 12 anni di professionismo, contro i gialloblu di un giovanissimo Luca Tabbiani. Da oggi non si sentirà più dire in paese: "quanto avrei voluto esserci in quegli anni...". "Io non c'ero, ne ho sentito tanto parlare ma purtroppo io non c'ero", quando la gente alla domenica accorreva al Comunale e accalcava i cancelli e al lunedi i titoli della Gazzetta dello Sport erano tutti dedicati ai successi dei rossoneri.
E tutto d'un tratto la serie C è tornata. Una suggestione diventata meravigliosa realtà sabato 19 giugno. Una data diventata storia. Nel mese più caldo. Il mese che decretava promosse e bocciate proprio negli anni d'oro del Fiorenzuola di Villa e Bricchi. Un emozione indescrivibile iniziata nel momento più difficile, la pandemia, e culminata in un finale di stagione incredibile. Avevamo cominciato a crederci dopo il lampo allo scadere dell'airone Arrondini contro Rimini. Poi la sorte ha di nuovo voltato le spalle spedendo in via Campo Sportivo 1 il maledetto Covid. Siamo ripartiti stringendo i denti ma con serenità; contro chi alla fine esultava per averci fermato gridando "premio! premio!". Siamo subito tornati in carreggiata schiantato il pericolante Progresso sul velluto del Comunale. A Correggio la squadra è scesa dal piedistallo. Avanti 4 a 2 ci siamo fatti rimontare stanchi e indolenziti. Sul sintetico di Sorbolo siamo tornati ad esultare e a sperare per poi impazzire di gioia nel mercoledì contro il Mezzolara, alla rete di Oneto ma soprattutto alla notizia del successo del Prato sulla rivale Aglianese che vale il sorpasso in testa alla classifica.


Tanti meriti da riconoscere a Luca Tabbiani e al suo staff. Il tecnico di Oregina anche nel momento di maggiore sconforto ha continuato a parlare ai suoi e ai media di "giustizia sportiva". "Sono sicuro che alla fine saremo noi a vincere, meritiamo la C più di chiunque altro". Il ritornello ci ha accompagnato dal mese di maggio ad oggi. Alla fine il mister ha avuto ragione. Un Fiorenzuola così bello nel gioco, nella finalizzazione a rete (record con 76 centri) e così coeso non poteva farsi scappare questa occasione. Un opera d'arte abbozzata nell'estate del 2019, quando Di Battista riesce a sfilare Tabbiani già promesso alla società Genova Calcio campionato di Eccellenza Ligure. Maniacale, quasi logorroico con i ragazzi e i dirigenti, ma estremamente preparato e umano, Tabbiani è riuscito nell'intento di costruire da noi qualcosa di veramente unico. Bravo il diesse reggiano Marco Bernardi a trovare i ragazzi giusti da affidargli. Hanno ascoltato, accettato rimproveri, lottato contro infortuni, stanchezza e situazioni avverse. Hanno stretto i denti e corso di più di tutti fino all'ultimo secondo dell'ultimo impegno. Ci hanno fatto emozionare quando tutti gli altri ancora una volta non ci prendevano sul serio e loro continuavano a scalare la classifica vittoria dopo vittoria. Quante volte ci siamo sentiti dire "ma tanto non vogliono andare su", adesso che è successo non riusciamo ancora a convincerci di quanto accaduto.
Un gruppo giovane come è sempre piaciuto ai dirigenti rossoneri con in testa un capitano unico. Ettore Guglieri 7 campionati, 203 presenze in Val d'Arda, un uomo, non più un ragazzo che si è cucito i colori rossoneri addosso. Nell'anno di un italo-americano in rosa Sal Esposito, ma soprattutto dell'attaccante non da venti ma da trenta gol, Nicolò Bruschi, non potevamo farci scappare questa occasione.
Non chiedeteci di rammentare i quadretti più significativi di questo capolavoro rossonero. Dal rigore parato da Battaiola a Forlì, alla festa di compleanno del Tm Luca Baldrighi, al 5 a 1 dell'andata sulla forte Aglianese, ai quei cartellini gialli in odore di diffida portati addosso dall'esperto in promozioni Luca Ferri per tutto il finale di stagione; alle preziose dirette You Tube di Andrea Fanzini, Brad Hathaway alle inquadrature e Paolo Bertoncini, alle presentazioni di Potop e Michelotto, rinforzi invernali decisivi, alla mezza giornata passata negli spogliatoi dopo Correggio a colloquio con Tabbiani e il presidente Pinalli, quasi come un papà nei momenti difficili.
Sasso Marconi l'ultimo atto. Il drone rossonero vola alto a perlustrare l'area. La visuale dalla tribuna coperta ai primi spettatori giunti al Carbonchi offre messaggi eloquenti. Sullo sfondo le colline arse dal sole d'estate. Sul terreno di gioco l'andamento distorto della linea di metà campo quasi ad avverti che anche l'ultima fatica prima del grande traguardo non sarebbe stata una scampagnata contro i gialloblu bolognesi.
Il ventinovesimo gol di Bruschi (mai nessuno come lui nella storia dei marcatori rossoneri) ha disteso gli animi degli oltre duecentocinquanta sostenitori rossoneri al seguito e degli ottocento della diretta live sul web. "C'è solo un presidente! Un presidente..!" cori sulle tribune rossonere anche per Luigi Pinalli presidente in carica dall'estate del 2002 (19 anni di presidenza). Cori per tutti. La vittoria del gruppo. Di un grande gruppo indimenticabile.

La serie C è tornata nell'anno più particolare. Ma si sà, a Fiorenzuola funziona così. Il regalo più grande  degli imprenditori fiorenzuolani Pinalli, Pighi e Baldrighi per i cento anni di questa grande passione.  Ora che l'impegno diventa più gravoso, la sfida diventa ancora più avvincente, con un progetto importante al centro e un salto di categoria che potrebbe aprire opportunità a tutto il nostro territorio.

SERIE C! SERIE C! ...GRAZIE US FIORENZUOLA CALCIO!