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venerdì 29 giugno 2012

Top Ten di tutti i tempi (1922-2012 Novant'anni di US FIORENZUOLA CALCIO)


90 anni di STORIA...
La Top Ten rossonera di tutti i tempi:

1. RUBINI
2. FOGLIO
3. DA ROLD
4. SGRO’
5. CRIPPA
6. TORRESANI
7. PIZZIGONI
8. DE GRANDI
9. BERTELLI
10. MELOTTI
11. CLEMENTI
12. SANTI
13. FAVARI
14. RAVANI
15. FERRARI E.
16. PORCARI C.
17. MERAVIGLIA
18. TALIGNANI
all. VENERI


Agli ordini di mister GIORGIO VENERI, il tecnico della storica promozione in serie C1: HUGO DANIEL RUBINI portiere italo-argentino del Fiorenzuola anni '90 in serie C1. Terzino destro: PAOLO FOGLIO arrivato dalla Primavera dell'Atalanta per poi tornare per vestire una maglia da titolare in serie A. Fascia sinistra affidata al bellunese ANDREA DA ROLD protagonista nel Fiorenzuola di D'Astoli ad un passo dalla serie B. Centrali difensivi: capitan ROCCO CRIPPA e MARCO TORRESANI. A centrocampo il faro del Fiorenzuola di Veneri: MARCO SGRO' assieme all'ultimo condottiero a tutto campo SANDRO MELOTTI capitano ed eroe dei trascorsi nel campionato di Eccellenza. Sulle fasce, il talento del fiorenzuolano PIZZIGONI e il salsese poi ex Milan negli anni '50 BENIGNO DE GRANDI. In attacco: DANILO BERTELLI bandiera e bomber anni '80 affiancato da CLAUDIO CLEMENTI capoccannoniere con la casacca rossonera della C1 1994-95 con 22 gol.
A disposizione del tecnico di Crema: l'agilità di MATTEO ANELLI vice di Rubini e attuale portiere del Fiorenzuola di oggi. In difesa l'ex bandiera del Piacenza OTTAVIO FAVARI e RAVANI. Poi i centrocampisti: ERMINIO FERRARI corsa e polponi dal 1977 al 1985, la rapidità di  CORRADO "Speedy" PORCARI, l'estro di GIANNI MERAVIGLIA, e infina la potenza e vena realizzativa del bomber anni '80 ANDREA TALIGNANI.

ROCCO CRIPPA
si scende in campo solo in 11.. da annoverare nella top ten anche :

portieri: Anelli, Pegolo
difensori: Ferrari Mauro, Griffith, Galletti, Baronchelli, Piva, Ravasi, Castagna, Lambrughi
centrocampisti: Faita I, Scazzola, Trapella, Marco Pozzi, Camillo Mangia, Tosi E., Orrù, Vecchi, Paolo Guarnieri
attaccanti: Pompini, Cironi, Cinel, Giovanni Rossi, Malanca, Anceschi, Luca Franchi
allenatori: Carlo Corna, D'Astoli

SANDRO MELOTTI

DANILO BERTELLI

martedì 26 giugno 2012

I PIANETI DELLA FORTUNA

Sicuramente sono ancora impressi nella memoria dei nostri nonni. Quei foglietti colorati che circolavano tanti anni fa per le vie del paese. Nati e stampati a Fiorenzuola d’Arda a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, dalle tipografie Pennaroli e Marchi-Pellacani, restano oggi una grande testimonianza della tradizione folcloristica locale, della poesia ottocentesca, delle ballate popolari di allora.
Girovaghi, accattoni, picari, viandanti, cantastorie, zingari e nomadi vendevano questi foglietti volanti in cambio di una moneta, dando a chi li comprava la speranza di un futuro migliore, tentando la fortuna con vincita sicura, in tempi veramente difficili.
Sul foglietto oltre a tre numeri, il terno secco da giocare al Lotto, vi era una filastrocca profetica e una bella e curata immagine a volte accompagnata da disegni di: corna, ferri di cavallo, carte da gioco, ragni, stelle e quadrifogli. In quelli più recenti, del dopoguerra, vi era pure la colonna del totocalcio.
L’ispirazione e la traccia del messaggio da accompagnare ai numeri da giocare erano forniti alla bottega della Tipografia dai cantastorie di passaggio che sostavano a Fiorenzuola nel loro girovagare per l’Italia.
Nati dall’estrosa intuizione del fiorenzuolano Giuseppe Pennaroli, si diffusero in tutta Italia. I cosiddetti Pianetini donatori di pronostici e presagi erano quindici in tutto, fra i più noti: l’Astrologo, la profetessa Sibilla e il Giovanotto.
ultrasfiorenzuola@libero.it

“Infedeli, barbare ed ingrate
Fingon d’amarvi se voi le amate
Amor di donna, amor d’avaro,
Sposa l’uomo che ha del denaro.”

VERDE SPERANZA, I PIANETI DELLA FORTUNA
Fogli volanti, canzonieri, libretti, cartelloni sono sempre stati una componente essenziale del mestiere di cantastorie durante il “treppo” in piazza: tutte le vicende della cronaca, le canzonette, le parodie.


Una analisi di questa produzione permette di passare in rassegna anche quei fatti di cronaca che in misura più o meno notevole hanno contribuito a tracciare la storia del nostro paese.
Nello stesso tempo è possibile verificare come la veste tipografica, lo stile e il contenuto di fogli volanti e canzonieri ( questi in misura maggiore dei cartelloni che illustrano le storie dei cantastorie siciliani che mantengono ancora oggi una loro dignità, che si rispecchia anche nei testi) abbiano subìto una decadenza continua dovuta anche allo sviluppo attuale dei mezzi di diffusione delle immagini relegando il mestiere dei cantastorie (specialmente quello dell'Italia settentrionale) in posizioni sempre più emarginate, soprattutto nei luoghi di svolgimento di mercati, fiere, sagre.
[…] Oggi nessuna delle tipografie che negli ultimi decenni stampavano i testi dei cantastorie (e anche quelli degli ambulanti, quali i pianeti della fortuna) continua questa produzione.
Gli ultimi fogli volanti apparsi sul mercato sono stati quelli di Campi di Foligno (circa dieci anni fa) con le immagini proprie del rotocalco e senza l'indicazione dell'autore dei versi.


Con il contributo di Lorenzo De Antiquis, presentiamo alcune memorie sulle attività delle tipografie agli inizi del 1900.
Ricorda De Antiquis:
«Nel 1916 c'era allora il celebre cantastorie lombardo - piemontese, “Montagna”, dal quale poi hanno preso slancio Callegari, che è stato un suo allievo, e poi Pietro Tenti, Bagni Romolo. Allora, nel 1915 -'16, già era operante la tipografia Giuseppe Campi di Foligno per la quale scrivevano i cantastorie di allora.
Uno fra i più noti e celebri, che ha scritto più di tutti, è Bracali Giuseppe. Un autore di migliaia di storie di allora, di fatti, era anche abile nelle storielle umoristiche.
Poi sono sorte altre tipografie, perchè i cantastorie di allora che si chiamavano anche canzonettisti ambulanti, erano abbastanza diffusi sia a Milano sia a Torino o Genova. Per esempio a Genova c'era una tipografia che stampava dei volantini per cui quando si lavorava a Genova nel 1918 - '19 si passava da questa tipografia che stampava a tamburo battente: ce ne dava 50-100-200.
Poi Campi si era ingrandito e serviva ormai tutti i cantastorie d'Italia: è stato il suo veicolo che gli ha permesso di essere oggi l'editore di “Sorrisi e canzoni”.
Dopo è sorta una tipografia a Firenze che stampava dei fatti anche a colori abbastanza bene in via Canto de' Nelli, nel 1919 - '20, che ha stampato tanti fatti che allora erano belli, proprio … stampava dei fatti a colori che per noi in quel momento rappresentava un qualcosa di modernissimo. Faceva i fatti su un foglio con due o quattro quadri illustrati con sotto la poesia. Poi nello stesso tempo in questa tipografia si stampava qualche canzoniere con roba da ridere, parodie, cose umoristiche.


Poi è venuta fuori Fiorenzuola d'Arda con Marchi e Pelacani e Pennaroli.
Erano due tipografie che si facevano un po' di concorrenza. Addirittura invece di una ce n'erano due!
Marchi e Pelacani era la più nota, e poi c'era questo Pennaroli: stampavano i fatti, i canzonieri sempre fatti dai cantastorie, niente di autore. Poi stampavano i fatti illustrati ed i libretti umoristici.
Poi è venuto fuori a Milano in via Fiori Chiari il tipografo Lucchi. Lucchi è stato il tipografo che negli anni '24 - '25 - '26 - '27 stampava enormemente.
Faceva un foglio grandioso gigantesco che noi vendevamo a una lira, un foglio di canzoni d'autore che però non pagava una lira di diritti d'autore per economia e si trovava in contrasto con le case musicali e ci son stati dei sequestri.
Prima lo faceva Campi questo lavoro, poi s'era messo a farlo lui e allora guerre contro guerre e noi cantastorie ci si serviva tanto a Milano come a Foligno con Campi e a Fiorenzuola da Marchi e Pelacani e Pennaroli.
Poi io, Lorenzino De Antiquis, che ho scritto tanti anni con Campi, non trovando un compenso avevo messo su un'altra tipografia da cantastorie a Reggiolo con un certo Confetta, col quale abbiamo lavorato dal 1930 - '31 fino al '34 - '35 e anche lì sono usciti fuori dei canzonieri, dei fatti che alimentavo e avevo anche come penna Cagliari Gaetano e poi piano piano anche altri cantastorie.
Poi siamo arrivati che queste tipografie piccole piano piano hanno dovuto chiudere perché Campi gli faceva la guerra; non potevano più fare le parodie … e allora facendo le parodie si era incriminali! … piano piano hanno dovuto cessare.
Poi ho fatto l'editore anch'io: nel dopoguerra stampavo a Forlì e vendevo a tutti i cantastorie; sono andato avanti quattro o cinque anni e poi ho dovuto chiudere anch'io sempre per le stesse ragioni, chè Campi bombardava e non era possibile continuare a stampare perché c'era da essere incriminati.
Poi è venuto il regresso della vendita delle canzoni dei nostri fogli come è venuto lo sviluppo delle canzoni d'autore, come diciamo noi, come è venuta la stampa delle canzoni sui giornali, come è venuto il rotocalco: pian piano si sono portati verso le cose che vendevamo solo noi, son diventati di dominio pubblico. Le edicole vendono canzoni, la radio ecc. ecc. siamo arrivati a un punto che oggi i cantastorie stampano poco. Campi stampa ancora qualche cosa, ma così poco che per i cantastorie è quasi niente».
Come avveniva la compilazione dei fogli e dei canzonieri? Come si svolgeva la collaborazione tra i cantastorie e la tipografia?
I cantastorie spesso mandavano i versi delle canzoni, le storie, a volte anche una sola traccia che era poi sviluppata, realizzata dai tipografi con l'impaginazione dei fogli che illustravano con disegni ispirati al fatto e con fregi. Spesso era determinante il gusto personale del tipografo e dello stesso correttore di bozze.
Aggiunge De Antiquis :
«C'erano due sistemi: il cantastorie che gli sembrava di avere fatto una storia, una tragedia, un fatto che gli interessava a lui direttamente, andava in tipografia e quasi sempre desiderava che stampassero esclusivamente per lui.
Invece se la cosa attaccava, andava, il tipografo la dava anche agli altri, quindi praticamente quello che l’ aveva scritta guadagnava solo su quelle che vendeva.
Poi c’ erano quegli autori come Bracali Giuseppe che a un certo momento è stato assunto da Campi come dipendente: non andava più in piazza, faceva solo le storie e lavorava nella tipografia facendo i pacchi.
La vendita di questi editori era fatta per mezzo posta ai clienti, si mandava dei pacchi contrassegno o no. Allora Campi aveva preso come dipendente il Bracali. Scriveva le storie e in più faceva il lavoro in tipografia di confezione di pacchi e di distribuzione per mezzo posta e scriveva e veniva ricompensato perché scriveva.
A un certo momento ho detto: ma se tutti con le mie canzonette guadagnano sarebbe giusto che guadagnassi anch'io qualcosa! se lo prendono gli altri …
“La voce di Taioli - Villa” è stato uno sfruttamento che ha fatto qualche cantastorie inserendole per poter prendere, diciamo, le briciole di quello che è l’ attuale successo dei cantanti, e rappresenta l' inizio dell’ era della industrializzazione delle canzonette da cui sono rimasti stritolati i cantastorie.
Allora quando Taioli o Villa o gli altri, Modugno ecc. sono ormai divi, il cantastorie ha capito che mettere una fotografia di Taioli o Villa sul foglio e dire: io ho conosciuto Taioli, io ho parlato con Claudio Villa, io sono amico di Modugno è una ragione per poterlo vendere, più che metterci la fotografia di un cantastorie».


A Fiorenzuola d'Arda (Piacenza) negli anni verso il 1930 erano attive due tipografie: Marchi e Pelacani, e Pennaroli.
La tipografia ha iniziato la sua attività nel 1921 con quattro soci: Antonio Marchi, Alessandro Pelacani, un cugino di Marchi e un certo Masini.
Sull'attività di questa tipografia ricordiamo questa testimonianza di Antonio Marchi (scomparso qualche anno fa) raccolta nel 1968:
«Abbiamo cominciato con i pianeti che facciamo ancora adesso. Poi abbiamo cominciato a fare le canzonette che ci portava Pietro Tenti di Pavia. Faceva andare parecchia roba; adesso non abbiamo saputo più niente perché noi abbiamo cessato, lui anziano, chissà chi lo sa, avrà lasciato lì per forza.
Veniva qui anche Boldrini. Per Tenti faceva le parodie quel nostro operaio.
Venivano qui loro, anche quelli di Pavia. Poi era amico del nostro operaio che faceva le parodie e allora erano sempre in comunicazione fra di loro e quando facevano quei canzonieri, lui faceva insieme dentro la parodia che aveva fatto lui, poi gliela ritornava, faceva le correzioni e poi la stampavano; duemila o quattro cinque dieci mila secondo le piazze che faceva e quello che gli interessava di più. C'era qualche disegno: si faceva la fotografia e poi si faceva il clichè, poi si stampava.
Ne abbiamo fatto di canzonieri!
Poi abbiamo avuto dei guai con questo Campi di Foligno e allora a un bel momento abbiamo dovuto lasciare lì perché se le parodie non si possono fare, c'è poco da fare, si va incontro alla legge. Una parodia che aveva fatto mio cognato era quella di “Faccetta nera”.
De Antiquis lo ricordo bene anche lui; ce n'era uno di Cremona che andava in giro con la sua signorina.
Poi con il morire dei soci abbiamo abbandonato; poi con quel fatto lì delle parodie, abbiamo abbandonato di dover far sempre delle questioni: o curarlo o specializzarsi come faceva Campi che faceva i libretti da mettere nelle edicole, poi li farà ancora adesso. Poi quando non si sa di essere a posto non conviene di continuare, non si può fare è inutile: prendi un diritto di un altro e quindi vai sempre in mano alla legge, e poi a un bel momento quando si giunge alla fine non hai ragione.
Venivano a prenderli loro; i più che si manda sono i pianeti perché mille son mezzo chilo; le canzoni invece sono pesanti e mandarle per posta era una spesa, allora venivano loro. Scotuzzi Domenico di Milano, Biolchini Mario che scriveva lui le sue canzonette e le mandava qui e voleva che gliele facessimo. Era venuto uno a prendere l'alfabeto delle donne e ne ha dato via parecchi di quelli lì».
L'altra tipografia attiva dalla seconda metà del secolo scorso è quella di Pennaroli, rilevata nel 1919 da Angelo Malvezzi, scomparso qualche anno fa. Suo figlio Antonio continua l'attività paterna. Nel '73 l'editore Vanni Scheiwiller ha raccolto in un volume la storia di questa tipografia ( “I pianeti della fortuna, canzoni e vignette popolari” ) che costituisce un interessante catalogo dell'editoria popolare negli ultimi cento anni. E in questo campo è ancora presente la tipografia, ora guidata da Antonio Malvezzi, con la pubblicazione oltre che dei "Pianeti" (prodotti in off¬set, per diversi milioni di copie all'anno), anche de “Il Doppio Pescatore di Chiaravalle”, “Il Planetario”.
L'attività attuale delle tipografie che un tempo producevano i fogli volanti e i canzonieri dei cantastorie settentrionali, è ora ridotta alla stampa di qualche pianeta della fortuna e di calendari e almanacchi.
Nel catalogo di Campi di Foligno è presente qualche altra pubblicazione come alcuni "metodi" per chitarra, fisarmonica, mandolino, o "guide" per scrivere lettere, " La vera cabala", "Un secolo di stornelli", "Napoli canta", ecc.
Terminiamo queste note sull'editoria popolare ricordando i nomi di qualche altra tipografia che nel secolo scorso stampava per i cantastorie: Salani e Ducci a Firenze, Ranzini a Milano.
Oggi è possibile trovare qualcuno dei fogli volanti con le incisioni in legno di sapore ottocentesco solo in qualche libreria antiquaria.
Di fiera in fiera il venditore apriva la sua gabbietta. Ne usciva un pappagallino pronto a prendere con il piccolo becco ricurvo uno dei tanti variopinti foglietti da cui ci si aspettava un consiglio, una previsione felice e, perché no, un pizzico di fortuna. Erano questi i pianeti della fortuna che dalla metà dell'Ottocento, e fino a mezzo secolo fa, cantastorie e venditori ambulanti offrivano nei mercati in cambio di una piccola offerta. Colorati, di circa 9x12 cm di formato, contenevano pronostici, numeri per il gioco del lotto e una piccola vignetta. Ma a caratterizzarli più di ogni altra cosa era il fatto che ce ne fosse uno per ogni categoria di acquirente: dall'uomo alla donna, dal bambino alla bambina, dal vedovo all'ammogliato e così via fino a coprire le varie età della vita e le varie condizioni civili. Sembra che il primo a stamparli sia stato a Fiorenzuola d'Arda il tipografo Giuseppe Pennaroli.
A questi seguirono poco dopo quelli di Foligno, città dove i pianeti della fortuna venivano stampati e diffusi al resto d'Italia dalla tipografia Campi.

lunedì 25 giugno 2012

Muracchini FIORENZUOLA (1922-2012 Novant'anni di US FIORENZUOLA CALCIO)

Muracchini.. nei primi anni 80' in Interregionale, l'Us Fiorenzuola aveva aggiunto al nome lo sponsor.
Nella foto: Corrado Porcari detto Speedy, ala devastante del Fiore di quei tempi. Corrado è padre di Filippo  Porcari capitano  del Novara e fratello di Massimo altro giocatore di quel Fiorenzuola super di mister Mauro Masi. Sullo sfondo, appeso in trasferta (a Caorso? in Promozione) un drappo FORZA FIORENZUOLA dei tifosi rossoneri.
L'articolo è tratto dalla vecchia rivista sportiva Piacenza Sports

giovedì 21 giugno 2012

21 giugno 1993 FIORENZUOLAFEST (1922-2012 Novant'anni di US FIORENZUOLA CALCIO)

1922-2012 Novant'anni di US FIORENZUOLA CALCIO proseguiamo nella carrellata delle pagine più belle di storia rossonera..
21-6-1993 con il pareggio interno contro il Mantova di Ugo Tomeazzi, nell'ultima gara del campionato di serie C2 girone A, il FIORENZUOLA del presidente Antonio Villa è promosso assieme ai virgiliani per la prima volta in serie C1.
l'undici rossonero schierato da Veneri contro il Mantova. In piedi da sinistra: capitan Mimmo Baldacci, Massimo Pavanel, Rocco Crippa, Roda, Giovanni Rossi, Roberto Serena. Accosciati: Silvano Mazzi, Gianbattista Lombardini, Cristian Trapella, Gianluca Nistri, Marco Sgrò. Altri protagonisti di quella magica stagione: Marco Santoloci, Marco Pozzi, Fabio Paratici, Stefano Pompini e Massimo Pedriali
il Corriere dello Sport, testata sportiva nazionale celebra il successo del FIORENZUOLA
tifosi rossoneri in festa
altre immagini di festa, da sinistra: lo storico tifoso Ennio Tribi, Fabio Paratici ora figura di spicco nella Juventus (assieme a Giovanni Rossi bomber di quel Fiorenzuola), Fabrizio Roda, Marco Sgrò, Massimo Pedriali, Massimo Burgazzi e Gianbattista Lombardini
rassegna stampa del 22 giugno 1993: LIBERTA' e GAZZETTA DELLO SPORT
ANTONIO VILLA presidente del FIORENZUOLA 1992-93 promosso in serie C1
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Delirio negli spogliatoi. Da sinistra a destra: Roberto Serena, Lombardini, Stefano Pompini e Burgazzi
l'annullo postale celebrativo: BENVENUTA U.S. FIORENZUOLA IN C-1, curato dal Circolo Filatelico Numismatico cittadino

venerdì 15 giugno 2012

Vecchie Distinte (1922-2012 Novant'anni di US FIORENZUOLA CALCIO)

Vecchie distinte originali emesse dall'US Fiorenzuola.
La prima riguarda un FIORENZUOLA-PISTOIESE del 3 maggio 1998 (quella del mani sospetto di Pioli) la seconda è di FIORENZUOLA-SAN DONA' dell'ottobre 2000.
Fatto curioso, in entrambe manca l'indicazione del capitano e al termine dei relativi campionati il Fiorenzuola fu retrocesso nella stagione 1997-98 in serie C2 e nella stagione 2000-01 in serie D, poi ripescato.
FIORENZUOLA-PISTOIESE scontro salvezza decisivo dai ricordi amari. Rossoneri allenati dal grande compianto Paolo Guarnieri promosso dalla Berretti alla guida della prima squadra, assieme al vice Corrado "Speedy" Porcari, dopo le dimissioni di Merolla dal presidente Antonio Villa. Paolo Guarnieri di piazzale Pablo, Parma città, come Ravasi e Pompini, grande capitano del Fiorenzuola promosso in Interregionale al termine della stagione 1982-83. 
L'esuberante Federico Lunardon relegato in panchina assieme a Achille Mazzoleni ex di turno. Ai due furono preferiti Alec Bolla e Antonio Terraciano. In difesa, davanti a Paolo Fabbri il salsese Circati a fare coppia con l'esperto Stefano Pioli autore di quel sospetto mani che regalò il penalty del pareggio agli arancioni allenati da Giorgio Campagna, saliti in Valdarda con il chiaro intento di non perderde. Da segnalare in panchina negli ospiti  l'ex trequartista del Parma, "il sindaco" Marco Osio. In vantaggio, noi rossoneri con Augusto Di Muri, pareggio ospite dal dischetto del n.10 toscano: Mazzuccato.
Fiorenzuola-San Donà giocata sotto una pioggia battente. Nelle file dei veneti, l'esperto Giorgio Zamuner nativo proprio di San Donà a far girare la squadra. Il Match terminò in parità. 1 a 1. In gol per i rossoneri di Bobo Maccoppi, Mauro Moreschi arrivato in estate dal Rodengo Saiano di Maurizio Braghin (serie D).

GUARNIERI Paolo

25/09/1956 Parma
Centrocampista (mediano)
1974/75 ? ? ? ?
1975/76 Fidenza int 16 1
1976/77 Fidenza int 23 1
1977/78 ? ? ? ?
1978/79 Fidenza int 31 5
1979/80 Fidenza int ? ?
1980/81 ? ? ? ?
1981/82 Fidenza ? ? ?
1982/83 FIORENZUOLA pro ? ?
1983/84 Colorno ? ? ?
1984/85 Colorno ? ? ?

1985/86 Colorno ? ? ?
1986/87 Colorno ? ? ?

giovedì 14 giugno 2012

Animal House (amarcord)

Demenzialità e goliardia su quel mezzo sgangherato e in gradinata al Comunale.
Un pullman da 50 posti pieno specialmente negli anni dell'Eccellenza dal 2005 al 2008.
Si partiva da piazzale Cappuccini con il nostro vecchio Torpedone Blu per raggiungere e sostenere il Fiore in trasferta.
Al volante: Dany the King of Burp ..alcool, spensieratezza e follia dei veri TIFOSI quelli presenti sempre OVUNQUE.
Non tifosi da tastiera.. quelli che macinavano chilometri su chilometri per la squadra di calcio del paese.
ANIMAL HOUSE (il film)
REGIA DI: John Landis
Con: John Belushi, Tim Matheson, John Vernon, Verna Bloom, Cesare Danova, Tom Hulce, Peter Riegert, Mary Louise Weller, Stephen Furst, James Daughton, Bruce McGill, Mark Metcalf, DeWayne Jessie, Karen Allen, Donald Sutherland, Sarah Holcomb, Martha Smith, James Widdoes, Lisa Baur, Kevin Bacon
Titolo originale: Animal House (National Lampoon's Animal House)
GENERE: Commedia, b/n durata 109' min. - USA 1978. Animal House (National Lampoon's Animal House)

film del 1978 diretto da John Landis, è stato il primo esempio di commedia "scolastica", ambientata in un college americano, un filone che ha poi trovato il suo boom negli anni ottanta/novanta, dando vita a numerosi film (ad esempio La rivincita dei nerds, Porky's, American Pie ed i rispettivi sequel). Precedentemente, un esempio simile era stato, nel 1973, l'American Graffiti di George Lucas, che però si allontana nei toni da Animal House ed i seguenti film, che esasperano a livelli grotteschi la vita del college. La pellicola vede, inoltre, la prima collaborazione tra il regista John Landis e l'attore John Belushi, che due anni più tardi, nel 1980, daranno vita insieme a Dan Aykroyd al mito dei Blues Brothers. Nel 2001 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 2000 l'American Film Institute lo ha inserito al trentaseiesimo posto nella lista delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi

TRAMA: Larry e Kent, due giovani matricole, sono impazienti di iscriversi ad una delle varie fratellanze del college. Rifiutati dalla "Omega Theta Phi", composta da studenti ricchi e snob, vengono accettati dalla sgangherata "Delta Tau Chi", composta solo da studenti ripetenti con voti infimi ed una condotta disastrosa, e da cui è bandita ogni regola sociale. Ma il rettore e la fratellanza rivale Omega decidono di accanirsi contro la Delta per farla chiudere. "Bluto" ed i suoi compagni non ci stanno, e decidono di ribellarsi.

Recensione Animal House (1978)
Il Delta e l'Omega della goliardia (a cura di Vincenzo Carlini)
Qui non c'è differenza tra il bene e il male o tra la vita e la morte. In Animal House c'è solo la differenza tra chi vuole divertirsi e chi, invece, vuole essere allineato. I due John d'America (Landis e Belushi) inaugurano alla grande il filone della demenzialità a stelle e strisce. Il manichino che vola giù da una finestra della Delta House all'arrivo delle due matricole Pinto (Tom Hulce, il Mozart di Amadeus) e Flounder, è già di per sé un manifesto programmatico: in questa confraternita non ci sono le finzioni, gli atteggiamenti snobistici e le stucchevoli iniziative degli Omega. I Delta sono quei ragazzi che fanno congiungere i fiumi di birra ed un mare di divertimento. Gli Omega sono solo mocciosi che decretano, e in forte anticipo, la fine d'ogni cosa, illecita ed esagerata. Animal House prosegue sulla falsariga dell'American Graffiti di George Lucas (con l'omaggio dichiarato del finale che presenta, come lì, il riassunto delle vite dei singoli protagonisti) ma, differentemente dal film del regista di Modesto, John Landis riempie lo schermo di trovate goliardiche e di eccessi giovanili, come se fosse alle prese con una strampalata sinfonia (il collage sonoro con parodie di musiche colte costruito da Elmer Bernstein, non poteva essere più emblematico). In questa casa di animali, infatti, non si vuole assolutamente ricordare con nostalgia quei tempi andati. Lo spettacolo è continuo, senza tappe e senza "scadenze". E quando qualcuno decide che lo svago deve terminare, stabilisce involontariamente l'avvio di un nuovo gioco ancora più duro. E chi più dell'esuberante John Belushi (Bluto Blutarsky) poteva essere il più indicato per trasgredire le ferree regole del college? Il futuro fratello del blues è la vera forza centripeta della pellicola di Landis: si schiaccia lattine di birra vuote sulla fronte, divora hamburger in un sol boccone e beve una bottiglia di whisky tutta d'un sorso. Ma Animal House è anche il primo film di un quasi irriconoscibile Kevin Bacon e, come sceneggiatore, di Harold Ramis, futuro realizzatore dello script di Ghostbusters - Acchiappafantasmi e regista di Terapia e pallottole. In Animal House c'è anche il grande Donald Sutherland nelle vesti di un professore di lettere "sessantottino" e c'è anche un motociclista che trascorre il suo D-Day (questo è il suo nome) "sbarcando" con la sua moto all'interno della Delta House (lo stesso Landis, con The Blues Brothers, bisserà la fulminante idea con la mitica corsa in auto tra i negozi di un centro commerciale). Nel film di John Landis, insomma, sono troppi i momenti esilaranti per essere supinamente elencati. Animal House avvia così la moda del college film demenziale che, con i vari Porky's e, in tempi recenti, American Pie e Maial College, non raggiungerà più i livelli di genuinità e di (dis)onestà intellettuale delle gags politicamente scorrette di Belushi e compagnia bella. E, vedendo e rivedendo il film, siamo noi a provare un po' di quella nostalgia che Landis ha cercato di rifuggire (riuscendoci) nel corso di Animal House. Perché i duri, quelli in grado di scherzare sul serio, hanno smesso di giocare ormai da tanto, troppo tempo. Ci rivedremo, forse, al prossimo toga party, caro ed incorreggibile Bluto... 


IL NOSTRO VECCHIO TORPEDONE BLU

martedì 12 giugno 2012

Pompini a raffica Sammargheritese kappao (1922-2012 Novant'anni di US FIORENZUOLA CALCIO)

"Pompini a raffica, Sammargheritese kappao" il titolo allusivo che ha fatto la storia dell'articolo di FIORENZUOLA-SAMMARGHERITESE 3-0 del maggio 1990, quotidiano IL LAVORO (il pompino?) di Genova :
l'articolo che ha fatto la storia: Pompini a raffica, Sammargheritese ko

la formazione del Fiorenzuola contro la Samm. in piedi da sinistra verso destra: Spagnuolo, Quaresmini, Pedrazzini, Crippa, Pecorario e Meani. Accasciati: Pompini, Loda, Querin, Vercesi e Ravasi
Ricordo che c'era nuvoloso quella domenica (o era il sabato prima di Pasqua?) e sembrava di assistere a un Germania-Olanda in  piccolo in quanto il Finlocat Fiorenzuola del presidente Antonio Villa indossava la seconda maglia bianca identica nei disegni a quella della nazionale tedesca ai mondiali di Italia '90, mentre la compagine ligure si presentò in casacca arancione e calzoncini bianchi. ..il gol di Pompini agli sgoccioli della prima frazione di gioco. Il raddoppio dell'ex granata Fabrizio Spagnuolo, poi l'eurogol di Pompini che prende palla a centrocampo e salta tutta la difesa Orange.
La Samm, come la chiamano i tifosi arancioni. La Sammarghetese di Santa Margherita Ligure che in molti della nostra zona conosciamo come bella località estiva. Società calcistica fondata nel lontano 1903, si perchè il pallone, il Calcio, il giuoco più bello del mondo arrivò in Italia prima in Piemonte e in Liguria per poi espandersi lungo tutta la penisola a forma di stivale. 
Nella foto sotto il grande protagonista di quella domenica: Stefano Pompini, per i fiorenzuolani il celeberrimo "bomber di Noceto" intervistato da Franco Polloni. Forse la prima intervista durante la presentazione preraduno della stagione 1989-90 del Fiore di mister Marco Torresani.
Stefano Pompini, formidabile bomber anni '90. Egoista, devastante, opportunista, un rapace del gol quasi infallibile.


Stefano Pompini con la maglia del Fiorenzuola.
Stefano Pompini nell'ultima gara disputata in rossonero, l'amichevole del 31 luglio 1993 a Torre Piazze contro il Palazzolo di Baronchelli
Era arrivato dal Reggiolo nell'esatate del 1989. 45 gol in campionato con la casacca rossonera in quattro anni di permanenza. Suo il primo gol nei professionisti del Fiore, a Samsomaggiore contro il Pergocrema di Veneri. Lascia il Fiorenzuola appena promosso in serie C1 per approdare alla Casalese assieme a Silvano Mazzi e "Rambo" Ravasi. Qualche hanno dopo ritrova il Fiorenzuola del amico-presidente Antonio Villa con la maglia del Brescello di mister Viviani. Dopo le ottime stagioni in gialloblu passa al glorioso Ascoli in C1 di mister Francesco Scorsa, stagione 1996-97 nelle cui file militavano gli ex: William Viali, Manuel Milana e Manolo Manoni. Appese le scarpette al chiodo, inizia la carriera di allenatore al Colorno per poi tornare a Fiorenzuola d'Arda l'anno successivo (2000-01) per allenare gli allievi nazionali.
l'esultanza di Pompini nella gara contro il Cuneo di Barlassina per il suo acuto personale che aprì la goleada, eravamo in C2 e il Fiorenzuola era allenato da Busatta
l'abbraccio con il compagno Pavanel, stagione 1992-93
la carriera:
POMPINI Stefano

06/10/1963 Noceto (PR)
Attaccante m 1.71, kg 66
1982/83 Viadana int 30 4
1983/84 Suzzara pro 8 - p
1984/85 Colorno int ? ?
1985/86 Colorno int 30 8
1986/87 Colorno int 31 7
1987/88 Reggiolo dil ? ? p
1988/89 Reggiolo int 31 15
1989/90 FIORENZUOLA int 31 12 p
1990/91 FIORENZUOLA C2 33 11
1991/92 FIORENZUOLA C2 35 13
1992/93 FIORENZUOLA C2 27 9
1993/94 Casalese cnd 30 17 *
1994/95 Brescello C2 28 13 p
1995/96 Brescello C1 30 11
1996/97 Ascoli C1 26 11
1997/98 Ascoli C1 5 1
" - /98 Rimini C2 21 7
1998/99 Rimini C2 ? ?
" - /99 Colorno dil ? ?
1999/00 -

da allenatore:
99/00 Colorno ecc

00/01 FIORENZUOLA C2 all.allievi naz.
01/02 Brescello C2 all.giov.
02/03 ?
03/04 Modena giov. all.giov. poi FIORENZUOLA D
04/05 Modena giov. all.giov.
05/06 ?
06/07 Colorno pro
07/08 Colorno pro eson.
08/09 PontollieseLibertas pro
09/10 Lentigione pro
10/11 Salsomaggiore ecc sub.
11/12 FontanaAudax pro sub.
film hard Sara Tommasi luglio 2012

venerdì 8 giugno 2012

giovedì 7 giugno 2012

lo Zeman della C, Antonio Merolla (1922-2012 Novant'anni di US FIORENZUOLA CALCIO)

Antonio Merolla
 E' tornato alla ribalta il suo calcio votato alla porta avversaria, con quella linea difensiva talmente alta da mettere i brividi. E così dopo l'exploit di Pescara con la promozione in serie B, il calcio spettacolo e i 90 gol realizzati quasi a toccare il record della Spal nei cadetti del 1949-50 (con 95 gol), Zdenek Zeman ha riabbraciato Roma, è tornato nella capitale a furor di popolo per "fare provare emozioni" al popolo giallorosso ..queste le prime dichiarazioni dell'istrionico tecnico boemo fra una pausa e l'altra nella prima intervista a Trigoria.
Ebbene anche il nostro Fiorenzuola nella sual lunga storia lunga novant'anni ha avuto in tempi non molto lontani il suo Zeman. Un personaggio tutt'altro che freddo, un mediterraneo doc, un uomo del Sud venuto a Fiorenzuola per portate un Calcio fatto di nervi distesi, entusiasmo e verve offensiva.
Antonio Merolla da Torre del Greco, zonista puro subentrato ad Alberto Cavasin nella stagione 1997/98, l'ultimo nostro campionato in serie C1. La parentesi rossonera del tecnico campano fu brevissima. Con lui, il giovane Luca Toni trovò più spazio. Arrivarono subito buoni risultati, poi la squadra ripiombò nella sua crisi di identità alla quale Merolla non seppe trovare rimedio. Dopo la sonora sconfitta interna nel derby con la Cremonese diede le dimissioni. Rimane il simpatico ricordo in un napoletano verace che portò a Fiorenzuola un calcio innovativa.

MEROLLA Antonio
04/09/1958 Napoli
Allenatore 2 cat.
88/89 Turris giov.
89/90 Paganese dil 15° sub.
90/91 Turris giov.
91/92 Turris giov.
92/93 Turris giov.
93/94 Turris C2 2° p
94/95 Turris C1 17° eson.
95/96 Turris C1 eson.-sub.
96/97 Albanova C2 eson.
97/98 FIORENZUOLA C1 18° sub.-dim. r
98/99 Battipagliese C1 16° sub. r
99/00 Battipagliese C2
00/01 Cavese C2 sub.-eson.
01/02 Terzigno D dim.
02/03 Battipagliese D
03/04 Casertana D sub. - dim.
04/05 ?
05/06 ?
06/07 Turris D
07/08 Turris D sub.

lunedì 4 giugno 2012

ERNESTO MERAVIGLIA (1922-2012 Novant'anni di US FIORENZUOLA CALCIO)

Intervista datata 1982 al "Mera", al secolo Ernesto Meraviglia meglio conosciuto come Gianni Meraviglia definito nell'articolo un funambolo, un giocoliere che sa incantare le platee.
Un talento mai definitivamente esploso. La serie B a Bari agli ordini di Regalia, poi il ritorno al Piacenza in serie C. Sbarcato in Valdarda nell'estate del 1979 dal da poco defunto San Nicolò.
Protagonista della storica promozione in Interregionale del 1982-83, nel Fiore di mister Mauro Masi. Tanti anni a Fiorenzuola perchè: "C'è pubblico, c'è un ambiente sano, c'è entusiasmo. Qui si può arrivare in alto" parole del Mera. Lascia i rossoneri per approdare prima al San Rocco, poi al Pecorara Calcio dei miracoli del presidente Bertola.



MERAVIGLIA Ernesto (Gianni)
31/01/1954
San Vittore Olona (MI)
Centrocampista (trequartista)
1970/71 Mocchetti Legnano ? ? ?
1971/72 Piacenza C 9 3
1972/73 Piacenza C 28 2
1973/74 Bari B 3 - r
1974/75 Piacenza C 2 - p
" - /75 Suzzara D 24 3
1975/76 Forlì ? ? ?
1976/77 Piacenza C 6 -
1977/78 San Nicolò dil ? ?
1978/79 San Nicolò dil ? ?

1979/80 FIORENZUOLA pro ? ?
1980/81 FIORENZUOLA pro ? ?
1981/82 FIORENZUOLA pro ? ?
1982/83 FIORENZUOLA pro ? ? p
1983/84 FIORENZUOLA int ? ?
" - /84 San Rocco dil ? ?
1984/85 San Rocco dil ? ?
1985/86 San Rocco dil ? ?
1986/87 Pecorara 3ªct ? 36
1987/88 Pecorara 2ªct ? ?
1988/89 Pecorara 1ªct ? ?
1989/90 Pecorara pro ? ?
1990/91 Bettola 2ªct ? ? p
1991/92 Bettola 1ªct ? ?

Agli inizi degli anni 80' il Comunale era chiuso per lavori in corso. Il Fiorenzuola giocava sul campo 2, l'attuale campo di allenamento della prima squadra. Nella foto, il terzo a destra è Meraviglia.

venerdì 1 giugno 2012

1-6-2003 FIORENZUOLA-BERGAMASCA 3-2 (1922-2012 Novant'anni di US FIORENZUOLA CALCIO)

SALVEZZA CENTRATA! serie D!
Finale gara di ritorno Play Out, Fiorenzuola d’Arda, 01-06-2003, ore 16:30
FIORENZUOLA-Bergamasca 3-2
FIORENZUOLA: Ferrari, Tagliavini, Cioffi, Del Santo, Ubaldi (49’ Ramundo), Poggi, Centofanti (40’ Mello), Ciceri, Montanari (57’ Pizzelli), Melotti, Pugliese. All. Galli. A disp.: Scrocchi, Elia, Nieddu. BERGAMASCA: Rama, Anesa, Sogliani (75’ Merolla), Imberti, Schiavi, Agostinelli, Capoferri (78’ Nichesola), Rubagotti, Fiore, Pesenti, Rota (65’ Boldi). All. Passera. A disp.: ?
Arbitro: Cavarretta di Trapani
Marcatori: 2’ Tagliavini (F), 48’ e 60’ Rota (B), 70’ Melotti (F) su rigore, 85’ Pizzelli (F).
Ammoniti: ?
Espulsi: ?
Note: Giornata afosa, terreno in ottime condizioni. Spettatori 600 circa.
Tutti a festeggiare il gol del 3 a 2 di Pizzelli, si riconoscono nella foto: Poggi, Mello, Pugliese, Nieddu
Ultras Fiorenzuola in Gradinata
A Zanica nella gara di andata Centofanti e Montanari rimasero a secco. 0 a 0 e tutto rinviato alla gara di ritorno al Comunale. Un caldo torrido. Pronti via, l'esterno difensivo di Noceto: Michele Tagliavini ci porta sull'1 a 0. Mister Galli fa tutto per complicarci la vita. Inrobustisce il centrocampo togliendo sul finire del primo tempo bomber Centofanti e inserendo Mello per conservare l'uno a zero che significa SALVEZZA. Ma gli ospiti nella ripresa si trasformano, pareggiano subito e poi ci sorpassano con lo scatenato Rota. Lo spetro della retrocessione in Eccellenza è li davanti a noi. Andare a giocare a Ponte dell'Olio e a Busseto il prossimo anno.. di quei tempi, al contrario di oggi, sarebbe stata una grossa umiliazione. La paura campeggia sul terreno del Comunale e sugli spalti. Poi Andrea Ciceri e Sandro Melotti, gli uomini di maggior valore ed esperienza salgono in cattedra. Melotti realizza il penalty del pareggio poi a cinque minuti dal termine Pizzelli fissa il risultato sul 3 a 2 mettendo in cassaforte la SALVEZZA. Una SALVEZZA quella della stagione 2002-03 che equivalse alla vittoria di un campionato se si pensa alle vicessitudini vussute in quell'anno. Il cambio di proprietà che evitò il fallimento, la squadra costruita all'ultimo con calciatori in prova più molti giovani della Cantera Rossonera dell'ex patron Antonio Villa, i grossi investimenti per mantenere la categoria effettuati a campionato in corsa dalla nuova società del presidente Luigi Pinalli e dei soci Zambonini, Rossi, Faggioli ed Ermelli.
Poggi, Mello, Tagliavini, Pugliese, Scrocchi, Pizzelli, Elia
Delirio in campo e sugli spalti. Nella foto: Ciceri, Poggi, Pugliese, Pizzelli, Nieddu e Tagliavini
Daniele Pizzelli, l'argentino Hernan Elia, Sandro Melotti, Claudio Montanari
la festa in campo a SALVEZZA raggiunta