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martedì 24 marzo 2009

PALENCIA 2009, storia di un amicizia

VISITA A PALENCIA 2009
-2 alla partenza... noi che in Europa, al seguito del Fiore non ci andremo mai voleremo destinazione Spagna con sciarpe, felpe UF e nostro striscione. venerdì partiremo come fanno le tifoserie che fanno le coppe ...e voglio vedere all'areoporto di Valladolid cosa penserà e che faccia farà la gente nel vederci sbarcare in rossonero Fiorenzuola?!?!?!? quién es? que coño es Fiorensuola???? Ricordarsi la carta d'identità (non scaduta) e bagaglio a mano delle dimesioni max: 55x40x20cm peso max 10 kg. Niente spille (ce le sequestrano). Pasqua in Spagna, Castiglia non Paesi Baschi o Catalogna. Castiglia: "la vera Spagna"!quasi 3 giorni per conoscere meglio i nostri amici, divertirsi e scoprire i loro luoghi e le loro tradizioni.Uno scambio culturale importante. E come dice il vecchio e saggio pescegatto's la cosa importante è: esportare il Made in Fiorenzuola! (nel nostro caso) Pirri e Carlos (200 sciarpe all'attivo) e forse altri, sono collezionisti di sciarpe quindi se qualcuno ha sciarpe o materiale da scambiare ben venga. Da Palencia giungono voci che hanno preparato delle sorprese per noi, che nonostante ci sia la visita dei loro amici di Burgos saremo noi gli invitati d'onore. Ci verranno a prendere all'areoporto sobbarcandosi un bel viaggetto. C'è attesa e curiosità da parte di tutti. Avete visto quel fantastico incrocio di colori, quella bella immagine disegnata da Jicho e postata da Pirri La gente della città castellana è gente scazzata, è totalmente l'opposto della milano-italiano-moda; gente che non guarda al vestito perchè il vestito non fa mai il monaco. Il tifo è animato ma senza politica, non facinoroso.Verranno a conoscerci anche tifosi della regione Rioja (del glorioso ma decaduto Logrones di Logroño serie A e B negli anni 90', città di 150.000 abitanti), del Eibar (serie B spagnola, ex squadra di Xabi Alonso e manuel Almunia) e forse del Salamanca (serie B spagnola) I gol di Paulino (16 centri) di Canario, di De Paula e di Carlos, la grinta di Asensio e di capitan Serrano...La classifica: Burgos e Palencia 73, Mirandes 69, Arandina 65... questa la dice lunga su quanto sia importante questo derbi in chiave promozione. Lasciare la da loro e portarci a casa UN BEL RICORDO DI QUESTA ESPERIENZA sarebbe molto bello ...voi che dite?

papua
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FIORENZUOLA DEVE SAPERE CHE…
Un gruppo di nove tifosi rossoneri ha passato Pasqua 2009 in Castilla per conoscere la città di Palencia (con la P!!!) dove risiedono alcuni loro amici-tifosi della locale squadra di calcio e membri de las peñas (dei gruppi) Muy Moraos e Frente Vacceo.
Venerdì. Sbarchiamo all’aeroporto di Valladolid dopo due ore di viaggio. Ad attenderci: un cielo nuvoloso, un vento forte e gelido che ci prende un po’ alla sprovvista, e quattro fantastici ragazzi: Carlos che tutti voi conoscete perché è quel Carlos che scrive sul nostro forum; Sevi giovane del Frente Vacceo, fotografo in erba; Bece Vacceo (Dani) altro componente del Frente e il grande Guerriero Morado: Javi.Lasciamo di fretta la terra pucelana: solo mezzoretta di viaggio per percorrere in auto quei 60 km che ci porteranno a destinazione.Dal finestrino della Renault di Sevi osservo il suggestivo panorama offerto dalla Tierra de Campos, la regione “Terra dei Campi”: una vasta pianura posto sopra l’altopiano della Vecchia Castiglia con tanti campi coltivati, poche case e piante …tranquillità assoluta.Arriviamo in città. Sono le 11.30 e sembra domenica perché è il Venerdì Santo e siamo nel cuore della Semana Santa castigliana (la Settimana Santa, Pasqua). Questi gentilissimi ragazzi ci fanno mettere le valigie all’ostello Algodon in quartiere “Ave Maria” e da questo istante in poi non ci abbandoneranno un istante: facendoci visitare tutti gli angoli della città, facendoci provare tutto quello che può offrire una città di 80.000 abitanti ricca di storia e tradizioni. E vi assicuro che non è poco perché se vuoi conoscere veramente un luogo, un popolo ti conviene fare come noi. Se vai a Madrid, Barcellona o una qualsiasi altra caotica capitale trovi di tutto: inglesi, francesi tedeschi e soprattutto italiani. Se fai come abbiamo fatto noi: andare a Palencia in visita da amici in tre giorni scopri, trovi e conosci di tutto.Visitiamo subito una parte del cuore della città prima che un forte temporale ci costringa ad una ritirata in ostello. La plaza de toros (la piazza della corrida). Il monastero di Santa Clara con il Santissimo Cristo che ha il miracolo dei capelli e delle unghie che crescono. La calle Mayor, ovvero la via principale, con i palazzi storici, i monumenti e la Procesion de Paseos: la Processione Santa di Palencia organizzata dai membri delle Confraternite che percorrono in processione le vie della città scalzi, con costumi caratteristici, cappucci a punta sorreggendo statue del Cristo. La Plaza Mayor (la piazza maggiore) con l’edificio del Ayuntamiento (palazzo comunale) e qui facciamo conoscenza con altri due ragazzi Raul de la Marea de Carrion e la sua novia Ana (la sua ragazza). Foto di rito in gruppo e poi via all’ aperitivo al pub egiziano El Pharaon (con due bellissime cameriere) e poi a pranzo a provare una gustosa Sopa Castellana (zuppa con carne, uova, pomodori e pane) e un bel piatto di carne di maiale.
Venerdì sera. Non piove più e la fortuna vuole che il cielo si sia aperto mentre noi schiacciavamo un rigenerante pisolo. Alle 18.30 i nostri amici palentini decidono di portarci tutti e nove sul tetto di Palencia: quel colle sul quale svetta la grande statua del Cristo del Otero. Una statua del Cristo alta 20 mt. che osserva e protegge dall’alto la città. E’ il secondo Cristo più alto del mondo dopo quello brasiliano di Rio de Janeiro mi fa notare la nostra guida: Carlos. Da qui si vede dall’alto tutta Palencia con la sua Cattedrale, le altre chiese, le vie, la Balastera, ecc. Altre foto e altro tetto della città: il Monte el Viejo. E qui la situazione degenera perché è usanza bere in compagnia nella stessa caraffa calimocho (vino e cola) o birra e limone. “Al Martirio” impugniamo a turno queste grosse caraffe di vetro chiamate porrón che sembrano grosse ampolle da olio e giù dall’alto verso il basso a ingurgitare questo generoso aperitivo tipico della Spagna del Nord. Gica, un altro ragazzo dei Muy Moraos, collezionista di divise di squadre di calcio, grande tifoso del Real Madrid che nella vita fa l’ottico addirittura ne riesce portare due alla bocca fra ovazioni, appausi e cori da stadio. Dei nostri si difendono molto bene il Ciga, Ettore, Luca e il Guarnio (Francesco). Il più scarso sono io: al primo timido tentativo mi schizza il vino tutto in faccia fra le ghignate generali dell’allegra combriccola. Al secondo tentativo va decisamente meglio.
Scesi “dal vecchio” ci portano nel loro covo: il centralissimo bar Novecientos (Bar 900). Da notare che nei bar e nei locali pubblici c’è una nebbia di baldoria incredibile perché si può ancora fumare. L’importante è non uscire in strada con il bicchiere in mano se no ti danno la multa.Si parte subito con birra, tanta birra e calimocho e la serata si anima alla grande, perché siamo nel cuore della movida con piccoli bar e locali dove fanno musica, si beve, si conosce tanta gente, si balla, si tira tardi. Si aggiunge alla comitiva anche Mendi della Cruzada, appassionato di sport, di Alex Del Piero e del ciclismo. Un bar dietro l’altro con grandi bevute, cori da stadio, sfide a futbolin (calcio-balilla): Italia-Spagna, con la coppia da battere Javi e Gica veramente forti. In un locale dove si balla, il Willy Fog, ci fanno notare che c’è Canario, il giovane attaccante del Palencia nel mirino dalla Sampdoria e dal Real Madrid. I nostri amici spagnoli ci invitano ad accompagnarli nel coro che gli avevamo appena fatto imparare: “Oiò-iò, Oiò-iò Oiò-iò, dai Canario segna per noi!” risate, pacche e abbracci si sprecano. Mi passano veloci le immagini di questa prima serata. L’attesa nei bar per la partissima di domenica della serie C, i calciatori nelle disco con i tifosi che li incitano alla vittoria. Mi sembra la parodia del set di un film stile Longobarda Futbol club. Tutto bellissimo. La serata va avanti con altri cori pro-Palencia e Pro-Fiore per le via della città. Si fa cassa sempre comune e via: El Auténtico, Zendal …locali su locali, la festa non finisce mai.
Sabato ore 11.30. Mi ha svegliato “radio” Jameson. Mi fa male un po’ lo stomaco e ho la lingua felpata. Trovo comunque la forza di alzare la tapparella della mia stanza da 2 diventata da 4 per una notte, con il nostro Piacentino66,66% ridotto su una branda.Piccola parentesi sull’ostello che comunque per come sono messe le stanze, per l’ampio e confortevole bagno, per i servizi di pulizia e il prezzo 17.50 euro a notte, altro che ostellaccio questo per noi è stata una reggia. Dicevo: alzo la tapparella e sole, sole che invade la stanza. Io non ci speravo e invece …Fantastico.Sotto al nostro residence, all’orario prestabilito ci sono sempre puntuali almeno due amici spagnoli ad attenderci. E’ il giorno della visita allo stadio. “La piccola bombonera morada”. Il piccolo gioiello da 8000 posti tutti al coperto realizzato solo un anno fa. Inaugurato da una bomba da trenta metri del italiano under 21, Chiellini. Ad attenderci c’è il presidente del Club de Futbol Palencia, Alberto Villegas che ci saluta consegnando le chiavi a Pirri, il nostro caro amico del Frente Vacceo venuto in visita ad Ottobre a Fiorenzuola. Assieme a Pirri, Carlos, Javi, Sara e Kun visitamo l’impianto, ci fanno addirittura entrare in campo, visitare gli spogliatoi dove su un pilastro c’è attaccato l’inno di battaglia del club, le foto degli articoli delle vittorie più esaltati e dove ogni calciatore ha appeso il suo totem (la foto di un famigliare, Benjamín Zarandona ha una zucca, foto di ragazze-sexy, ecc.), poi il lungo corridoio con in bella mostra le immagini storiche del club la promozione del 1978-79, il derby con il Valladolid in una Balastera stracolma, ecc. Ci danno dei poster ricordo, il bellissimo calendario, una bottiglia di vino e il gagliardetto del club.
Pranzo del sabato alle 14.30 in un ristorante tipico vicino alla Plaza de la Inmaculada, la Piazza della Cattedrale. Pranzo con i nostri amici palentini a base di pescado (pesce) e ternera (vitello), poi visita alla Cattedrale gotica, una delle più grandi e antiche della Spagna mi ha detto Pirri. Osservo la sua imponente torre e uno dei gradi portali in stile gotico (Puerta de Obispo) tutto adornato di decori. Visitiamo anche l’interno con i magnifici dipinti e i rosoni. Qui è usanza toccare la treccia di una statua ed esprimere tre desideri. Io gli ho espressi. Poi in calle Mayor, la lunga intervista nella sede del quotidiano locale il “Diario Palentino”, terminata ce ne torniamo in stanza per prepararci alla lunga notte che ci attende.
Sabato sera. C’è Kun con la sua ragazza Leticia ad attenderci giù dall’ostello. Kun e di nome fa Dani, ha 19 anni, è del Frente Vacceo, e frequenta anche il fondo dell’Atletico Madrid. E’ molto sveglio. Conosce ogni angola della città. A piedi ci porta dagli altri. Un locale tipico de tapas il Trompicón de Guarro dove con 5 euro ti fai mezza micca di pane (bocadillo) con dentro due bistecche e due uova fritte più una birra (nel mio caso bocadillo con lomo y huevos fritos). Sgomitiamo per entrare. C’è il calore e il vapore delle griglie che ci assalgono. Poco male. Si mangia direttamente al bancone con tutto il sugo, l’unto del panino che ti colano senza problema dalla bocca e dalle mani. Dopo questa cena tipica del posto ci indirizziamo verso la Barilada del Bar Novecento, e qui per Barilada intendono una festa a base di fiumi di Cerveza e Calimocho. Tempo zero il locale è un brulicare di ragazzi e ragazze. Facciamo conoscenza con il più crak de La Balastera: Rufo, con la simpatica ragazza di Carlos: Espe, con Cesar che farà la radiocronaca della partita e con Maniche (Eugenio), giovane palentino che è stato in Italia e ne ha un bellissimo ricordo, vive a Logroño per lavoro ma per l’occasione è tornato nella sua terra. Continuano le sfide a futbolin, e le bevute, e le chiacchiere e i cori: “Vamos mi Palenciaaa! Vamos Campeon!”, “Oiò-iò, Oiò-iò Oiò-iò, Luca Franchi segna per noi!”, “chi non salta pucelano è!”, “Fioreee-Palencia! Fiore-Palencia! Fioreee-Palencia!”, “Oiò-iò, Oiò-iò Oiò-iò, dai Canario segna per noi!”. E poi altro giro dei locali come venerdì notte con i nostri nomi sulle bocche di tutti: “los italianos”, “los amigos italianos” gli amici italiani con la pronuncia del nome di Elia che diventa “Elias”, Mattia diventa “Matias”, Ettore “Ector”, Francesco “Fransesco”. E qui chi ha il coraggio di offendersi ragass! La performance di Elia nei vari locali è fantastica. Idem quella del resto del gruppo con Anthony, il Guarnio e nota a parte per Jameson che contro ogni pronostico non lascia stare neanche una ragazza con giacche incredibili. L’Italiano che piace. Gli altri giovani della comitiva: Ciga, Luca e Ettore si danno in colossali bevute e tanti agganci (a loro dire) al 360°, questi ultimi rincaseranno alle 9 e 30 di mattina.
Domenica. Il grande giorno. Lo scontro al vertice e derby castellano fra il Palencia e il Burgos. La giornata inizia a mezzogiorno. Kun è sempre puntuale ad attendere i nostri comodi. Dopo la colazione nella pasticceria sotto l’ostello attraversiamo di nuovo il centro della città per recarci al Bar Novecientos dove di attende “la comida de hermanamiento” il pranzo pre-partita con i gruppi di tifosi del Palencia e i gruppi gemellati del Burgos, Resaca Blanquirroja Logroñes e Fondo Joven Salamanca. Abbiamo al collo le sciarpe del Fiore e non passiamo inosservati. Chi ha letto il quotidiano nel mattino, ha letto la nostra intervista e sa chi siamo, gli altri ci squadrano con stupore e curiosità. Ci sono in giro per la città anche tifosi del Burgos che ci chiedono lo scambio di sciarpa. Alle 14.30 siamo davanti al Bar e c’è Carlos e tanti altri ad attenderci, più il cameraman della tv locale che ci filma. Entriamo nel locale affollato da una quarantina di tifosi. Facciamo altre conoscenze, scambiamo il materiale, altre foto di gruppo, altre sorprese soprattutto per noi con regali (magliette Muy Moraos, Cruzada Palentina, biro della Marea de Carrion…), uno striscione dedica, e una targa ricordo simbolo di questa bellissima esperienza e di questa bellissima amicizia. La consegna della targa: un momento veramente toccante per me e Jameson. Nel bar ci sono alcuni ragazzi che hanno voluto la camiseta (maglia) del Fiore e la stanno indossando (Gica, Morao con Casco, AEKoholiko, Zejoninho…) A; vedo ancora una volta il grafico Ijiko, lo saluto e lo ringrazio per il bel disegno di amicizia postato più volte nel nostro forum. Terminata la comida verso le 16 ci spostiamo rapidamente in auto verso lo stadio. Birra o caffè al bar “Settore 8” il nome del quartiere, e davanti ed intorno allo stadio tantissimi tifosi con sciarpe, bandiere e striscioni in trepidante attesa. Non sembra affatto una partita di terza divisione (serie C2).Alle 16.40 entriamo alla stadio con 9 biglietti invito offerti dal club. Ci spostiamo verso l’angolo della grada (gradinata) cuore del tifo morado. Tutto il resto del pubblico ci osserva, ci accoglie benissimo. Collochiamo la nostra nuova pezza da trasferta Ultras Fiorenzuola e la bandiera dell’Unione Sportiva. Che onore ragass! Parte il tifo canoro con la coreografia di inizio partita “el inferno es morado” (e l’inferno della Balastera si colora di viola). Pirri mi da in mano un 2 aste. Partecipo anch’io in prima linea alla scenografia. Ci saranno almeno 4.500 spettatori. Palencia e gli appassionati sportivi palentini hanno risposto alla grande nonostante le vacanze della Semana Santa, la crisi economica, ecc. I tifosi ospiti saranno circa 600 assiepati del fondo sur (curva sud) con un gruppetto di una quarantina di ultras accerchiati da tante forze dell’odine. La partita è iniziata. Burgos e Palencia appaiate in testa alla classifica con 70 punti con solo 5 gare da disputare. La fase di studio è lunga. In palio la posta è molto alta: “el liderato”. Il Palencia indossa la classica maglietta viola e parte con l’attaccante Alberto Castaño Luis detto Canario in panchina. Il Burgos si presenta con i colori della provincia “rosso-oro” della seconda maglietta. Continua ad entrare gente allo stadio e il tifo è incandescente. Cerchiamo di seguire anche noi con la voce i cori. Il tifo non si ferma mai, è più colorato che in italia, i cori però sono più cantilenanti e meno “esplosivi”. Un’esperienza da vivere per noi ultras nel calcio minore italiano. I tifosi più in forma scolano calimocho da delle borracce a tracolla rivestite di pelle che sembra di stare nel far west, vedi quella di David con la firma Muy Moraos 1997. Partecipare fianco a fianco a questi fantastici ragazzi, sostenere la loro squadra del cuore è bellissimo. La partita si scalda anche in campo con alcuni corpo a corpo non sanzionati dal direttore di gara. Il tecnico del Palencia Pepe Calvo viene allontanato dal campo. La prima frazione di gioco si chiude sullo 0-0. Nella ripresa il Burgos prova a sfondare il muro difensivo di casa, ma capitan Serrano e il portiere asturiano Rebollo con tutto il resto del reparto vanificano ogni tentativo bianco-nero. A centrocampo la partita è maschia e ho contato otto cartellini. Al 20’ la mossa che fa cambiare volto alla partita: l’ingresso in campo di Canario al posto dell’ex centrocampista del Paris Saint Germain, Agosthino. Canario da vivacità alla manovra morada e al 72’ su di un suo personale spunto dalla corsia di destra serve il venezuelano Carlos che traversa al centro per Paulino che ben appostato infila la porta di Aurreko per il gol del vantaggio palentino. Esplode “La Balastera”, con l’esultanza dell’attaccante trentaquattrenne che sarà durata almeno tre minuti. Per Paulino è il gol numero 17 probabilmente dedicato alla sua terza figlia, la piccola Carla nata in settimana. Il Burgos tenta di reagire ma gli attacchi sono sterili e inconcludenti. Nel finale il Magico Palencia potrebbe raddoppiare. Canario lanciato a rete viene atterrato e successivamente colpito alla testa da un calcio di un difensore burgalese. Si accende una rissa in campo proprio finale con qualche colpo basso. Arriva il triplice fischio finale ed è grande festa per il popolo morado.
Dire che sono felicissimo è poco. Se devo essere sincero non mi sarei mai aspettato un accoglienza e un trattamento del genere. Non mi sarei mai aspettato di passare tre giorni così intensi, cossì divertenti e belli assieme a ragazzi che ci hanno dedicato molto tempo delle loro vacanze per soddisfarci al meglio e per esaudire ogni nostro desiderio.Visitare la città con loro, provare le loro abitudini, conoscere tanta gente, tifare e vederli emozionati, vedere vincere la loro squadra del cuore in una gara così importante. Meglio di così non poteva andare. Come il resto della strampalata combriccola di 9 fiorenzuolani, porterò sempre nel cuore i ricordi di questi tre giorni passati a Palencia. Il ricordo dei Muy Moraos, del Frente Vacceo.Portiamo a casa, a Fiorenzuola un ricordo indelebile di questa esperienza irripetibile. Grazie a: Carlos con Espe, Pirri, Javi con Marga, Sevi, Dani, Kun con Leticia, Gica, Raul con Ana, Mendi, Sara, AEKoholiko, Maniche, Morao con Casco (David), Zejoninho, Alatriste, Cesar, Cacikeo, todo el bar Novecientos, CF Palencia, Hostal Algodon, El Diario Palentino, la tv de Palencia… Grazie Muy Moraos, Grazie Frente Vacceo. GRAZIE PALENCIA!

papua
14/04/2009