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venerdì 25 settembre 2009

a FIORENZUOLA, per il FIORENZUOLA, la TESSERA DEL TIFOSO non serve!

Domenica 27 settembre
Darfo Boario - FIORENZUOLA
ritrovo pullman ore 12.30 piazzale Cappuccini

"Togli lo scotch, metti lo scotch!"
e ...logli lo scotch, metti lo scotch!"
Cuciamole una volta per tutte ste cazzo di asole. Poi ricordarsi di prendere su le Halls e il resto delle libagioni.
Non so se avete notato ma a Fiorenzuola c'è un traffico incasinato ultimamente. Motivo: in città stanno rifacendo le rotonde, stanno diventando definitive e io adoro le cose rotonde specialmente nelle donne, specialmente nei punteggi, rotondi, a favore del Fiore. Insomma non è altro che "Potere dell'amore" che provo verso le donne, la mia città e la squadra di calcio del mio paese.

Domenica, si va in Val Camonica per sostenere il Fiore, seconda trasferta stagionale, impegno sulla carta complicato contro la capolista Darfo che viaggia a punteggio pieno. Punteggi rotondi? Ma va là dai ...difesa ermetica e mi accontento di un golletto di modo che arraffiamo punti-salvezza importanti e torniamo a casa bell'inccannellati come piace a noi!
Tutti sul Torpedone! I RAGAZZI HANNO BISOGNO DI NOI! FORZA FIORE!


SERIE D, CAMPIONATO NAZIONALE DILETTANTI
...PER SEGUIRE IN TRASFERTA IL FIORE ...LA TESSERA DEL TIFOSO NON SERVE!!!
...e allora tutti in trsferta!




La "tessera del tifoso"

La "tessera del tifoso" è uno strumento di “fidelizzazione” adottato dalla società di calcio che prevede verifiche della Questura attraverso una procedura standard diramata a livello nazionale con apposita direttiva ministeriale. Il progetto lanciato dall'Osservatorio si pone l’obiettivo di creare la categoria dei “tifosi ufficiali”.
La tessera, rilasciata dalla società sportiva previo “nulla osta” della Questura competente che comunica l’eventuale presenza di motivi ostativi (Daspo in corso e condanne per reati da stadio negli ultimi 5 anni), fidelizza il rapporto tra tifoso e società stessa.

A cosa da diritto
al possessore non si applicano le eventuali restrizioni alla vendita dei biglietti;
vengono snellite sia le procedure di acquisto dei biglietti che quelle di accesso allo stadio, attraverso la creazione di varchi dedicati;
è favorita la concessione di facilitazioni, privilegi e/o benefici da parte delle società (accumulo di punti, diritto di prelazione per l’acquisto di biglietti, convenzioni con altre società private come Ferrovie dello Stato, Autogrill, sponsor, ecc.).

I vantaggi per la sicurezza
permette di “costituire” la categoria degli spettatori “ufficiali”;
garantisce l’aumento degli standard di sicurezza del pubblico, perché esclude dagli impianti i soggetti sottoposti a Daspo o a condanne per reati da stadio;
consente alle società sportive di avviare rapporti “virtuosi” con le tifoserie ufficiali, soprattutto per le trasferte;
nel tempo determinerà la costituzione, nell’ambito delle Società Sportive, dei c.d. “dipartimenti dei tifosi” che in altri grandi club europei hanno trovato applicazione con apprezzabili risultati.

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(CALCIOPRESS) - Il movimento ultrà si oppone all’introduzione della Tessera del tifoso. Uno strano marchingegno burocratico che si inserisce nel peggior solco della tradizione italica, peraltro ancora in via di elaborazione e rodaggio. Nonostante ciò, dalla prossima stagione si vorrebbe imporlo a tutti i club professionistici. Dovrebbe infatti essere esteso agli eventi di serie A, di serie B e di Lega Pro (Prima e Seconda Divisione).
Anche Mario Macalli, presidente della Lega Pro, ha aderito a questa iniziativa voluta dal Ministero dell’Interno, dall’Osservatorio e dal Casms. Onestamente, e al di là di ogni altra ragionevole obiezione, non si riesce davvero a capire come la rigorosa normativa che sottende alla tessera potrà essere applicata ai fatiscenti impianti su cui giocano le novanta (90!) squadre di terza e quarta serie.
Le ragioni del no urlate dal movimento ultrà sono molteplici e, a nostro parere, tutte ampiamente condivisibili. I tifosi hanno la certezza di essere schedati. Ma, soprattutto, non accettano la regola che quanti siano incappati in precedenti da stadio (ovvero condannati al Daspo negli ultimi cinque anni) rimangano esclusi dalla possibilità di accedere al documento.
In effetti appare chiaro come un provvedimento di tipo temporaneo assumerebbe, in questa prospettiva, il carattere di una “bollatura” a vita. Senza contare che nulla di simile si ritrova in nessuna altra forma di spettacolo in Italia. E il calcio, fino a prova contraria, è uno degli eventi più seguiti nell’ex Bel Paese. Se non, in assoluto, il più seguito.
Le obiezioni non si fermano qui. Va detto che, allo stato, la realtà è drammaticamente in ritardo rispetto alla rapidità con cui la tessera del tifoso si vorrebbe introdurre. Infatti sono solo due i club che hanno già istituito il documento, ovvero l'Inter e il Milan. Con risultati non certo eclatanti, a dirla tutta.
Tutte le altre società sono ancora (mostruosamente) indietro. Anzi. Sono in preda a una crisi di nervi rispetto alle tante incombenze che il provvedimento comporta, soprattutto a livello di modifiche logistiche degli impianti. Il che rappresenta un grosso (impossibile) ostacolo da superare, come abbiamo accennato, soprattutto per i club di terza e quarta divisione. Che sono addirittura novanta (90!) e non si vede come potranno arrivare, in contemporanea, a tagliare questo (improbabile) traguardo.
La maggior parte delle società di serie A e serie B se ne sta dunque alla finestra. Per non parlare di quelle di Prima e Seconda Divisione. Proprio nessuno pensa a mettersi in movimento in questa direzione. Anche perché, al momento, incombe una crisi finanziaria dai contorni drammatici. Che potrebbe dar vita a uno tsunami devastante per il già debole sistema calcio italiano.
Le esigenze attuali sono quelle di far quadrare i bilanci e di riuscire a iscriversi. Impresa già di per sé titanica se si scorre, nella cronaca sportiva più attenta e meno legata alle squallide vicende “gossippare”, il numero di club a rischio di estinzione. Con piazze ansiogene che fanno pressione e sindaci impegnati a fare qualcosa (qualsiasi cosa) pur di salvare le maglie.
I tempi in vista del prossimo campionato - la serie A parte il 23 agosto, la serie B il giorno prima e la Lega Pro deve ancora decidere - sono talmente ristretti che non lasciano spazio ad alcuna speranza in questa prospettiva. Davvero la realtà supera ogni fantasia. Non c’è il tempo per avventurarsi in arzigogoli burocratici troppo complessi e che allontanerebbero altro pubblico da stadi già desertificati. Altro che tessera del tifoso.
L’invito pressante a chi ha (liberamente) deciso di occupare le stanze dei bottoni, e continua a premere per adottare un provvedimento alieno rispetto alle concrete possibilità di realizzarlo da parte di un contesto allo sbando, è di fermarsi. Presto, che è tardi. Ben altre sono allo stato le emergenze del calcio italiano.

Sergio Mutolo - www.calciopress.net