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domenica 24 luglio 2016

SILVER e il suo addio al calcio giocato


" Ho cominciato 34 anni fa…in un mondo che sembra preistoria dove un bambino di 6 anni poteva prendere la bicicletta da solo ed andare ad allenamento..niente playstation, tablet, smartphone, selfie….solo quel maledetto pallone da calciare dalla mattina alla sera.
Ho avuto la fortuna di potermi allenare e fare persino qualche amichevole con campioni pazzeschi, gente che ha fatto un paio di mondiali, gente che ha vinto la champions league e prima ancora la coppa dei campioni.
Sono stato persino allenato qualche volta da un allenatore che è tra i più vincenti nella storia del calcio, per me il più grande di tutti, che ha saputo vincere ovunque e che già da allora faceva vedere, alla sua prima esperienza, di arrivare da un altro pianeta.
Ho conosciuto brevemente, troppo brevemente purtroppo, il professionismo, ma nei dilettanti ho trovato gioia, divertimento, il sapore autentico di questo sport e sono stato ampiamente ripagato di tutti i sacrifici che ho fatto, di tutte le sere che non sono uscito, di tutto quello che non ho potuto vivere quando ero ragazzo e ancora sognavo di farlo diventare il mio mestiere.
Ho avuto la fortuna di conoscere centinaia di ragazzi fantastici, compagni di squadra strepitosi, malati di questa passione. Alcuni di loro sono diventati miei grandi amici, qualcuno si è rivelato forse senza nemmeno saperlo, un appoggio e un sorriso in momenti particolari della mia vita.
Ho sentito per centinaia di volte quella sensazione che solo gli attaccanti possono capire…quando tutto sembra rallentare, quasi fermarsi, e senti quel rumore che fa la palla contro la rete, quell’attimo che si ferma il respiro e la adrenalina va a mille, e non capisci più nulla anche se giochi davanti a 4 pensionati appena usciti dal circolo.
Ho vinto tanto, per fortuna, ma ho imparato molto anche dalle sconfitte, perché è nelle difficoltà che scopri su chi puoi contare.

Ho vinto anche un campionato a 38 anni a Fiorenzuola, in una piazza dove mi sono sentito un professionista, con un gruppo di persone che mi si è attaccato al cuore come una seconda pelle; un gruppo che si è creato in una sera magica di inverno, dove “quattro ragazzi con la chitarra” (letteralmente) sono diventati un unico imbattibile blocco…i minatori che mi porterò dentro per sempre e che hanno polverizzato ogni record.
Ho avuto l’onore di giocare nei “rossi”, una squadra diventata leggenda tanto che qualcuno dice di esserci stato anche nessuno se lo ricorda…..
Ho giocato in 4 province, in decine di società…qualcuna mi è rimasta più nel cuore di altre ma mi sono appassionato a ognuna di esse, alle persone che giravano intorno, ai 5 tifosi che avevano, persino ai bar di paese!!!! () perché mi sono immerso fino in fondo in ogni avventura..e forse questo è stato il segreto del mio entusiasmo e delle amicizie che ovunque ho creato, anche fuori dal calcio.
Ho persino giocato (e segnato, o meglio la palla mi ha picchiato contro ed è entrata) in Senegal, davanti a 2000 persone, in un viaggio indimenticabile e dove, un giorno, decine di bambini che non hanno nulla sono esplosi di gioia solo perché un gruppo di pazzi ha fermato il pullman e ha improvvisato una sfida sulla sabbia….e che mazzata che abbiamo preso!
Ho messo in questo sport tutto me stesso, convinto che il calcio sia passione, cuore, sacrificio, umiltà…e tanto divertimento! cose che purtroppo sto vedendo sempre meno ma non esiste solo il calcio, si possono fare tante altre cose!
Ho cercato di accompagnare tutto con tanta ironia, perché troppa gente si prende troppo sul serio in questo sport, tanto che qualcuno non l’ha capita ma è un problema loro.
Scusandomi con le persone a cui ho accorciato la carriera (qualche centrocampista in squadra con me e qualche difensore avversario finito in stato di shock), lascio come giocatore dopo 20 campionati esatti nei dilettanti, migliaia di km, migliaia di pizze e milioni di litri di birra….e un ultimo goal segnato nella porta e nel campo dove ho cominciato 34 anni fa (è un segno del destino??)…non lascio questo ambiente, mi attende subito una nuova sfida e un nuovo ruolo dove ho tutto da imparare….
Grazie mamma, grazie papà…la vostra immancabile presenza in tribuna è sempre stata una gioia per me e un grande orgoglio per la famiglia che avete costruito.. "


Simone Silvestri

SILVESTRI SIMONE o meglio Silver ha vestito la maglia del Fiorenzuola per poco, nella sola stagione 2013-14 (campionato di Eccellenza). Meno di una decina di gol di cui ricordo con nitidezza quello segnato a Noceto e quello in notturna contro una davvero scorbutica Arcetana (sua ex squadra) che era valso oro perchè la partita proprio non si voleva schiodare dal pareggio. Ma quello che più ricordo di questo bomber su d'età, con la maglia del Fiore, era la rapidità con cui si era immerso nell'avventura di riportare in serie D il Fiorenzuola, nell'immediatenza del calarsi nei panni e dare il tutto per la causa, del legare e lottare con i compagni.. acciderbolina, avesse avuto qualche primavera in meno  la carriera l'avrebbe chiusa da Noi.