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mercoledì 21 settembre 2016

Lino, i pitura fresca e il nostro mal di gol

SIMONE PESSAGNO, unico Rossonero in gol
Contro l'Adriese si gioca alla sera. Ma che squadra è la prossima avversaria del Fiore? Il bello della serie D è anche questo. Oltre a essere l'anticamera del professionismo è tutto un mondo da scoprire. La compagine veneta rientra nella schiera dei club di cui si conosce poco o quasi niente.
Si sa che l'Usd Adriese 1906 è la squadra di Adria, lontano Veneto. Polesine per la precisione.
Si sa che ha un attaccante che ha già realizzato 3 reti, un gol a partita. Il brasiliano Adriano. Che è una neo-promossa e che i punti fino a d'ora messi in cascina sono 3, frutto di un successo e due sconfitte. Debutto amaro con il Castelvetro in casa. Vittoria in Toscana sul difficile campo di San Giovanni all'Arno e poi altro stop casalingo, al "Bettinazzi" contro la neo-promossa toscana Rignanese. I nostri prossimi avversari hanno fatto meglio fuori casa che in casa. L'allenatore è il confermato Loris Cavallari, un passato recente da calciatore di serie C e D, è al secondo anno da allenatore. Dopo la bella cavalcata che ha portato il primato campionato di Eccellenza ora il debutto in serie D per il giovane tecnico di Comacchio Lidi. E' stato confermato anche il pezzo da novanta Giacomo Marangon seconda punta con trascorsi nel Delta Porto Tolle. Lo scorso hanno, in Eccellenza, ha realizzato 16 gol. Non è stato confermato l'ex Piacenza Rey Volpato.
Adria in provincia di Rovigo, conta quasi ventimila abitanti. Agli inizi degli anni 80' abbiamo bazzicato per il Veneto per diversi campionati di Interregionale senza mai incontrare i granata che ai tempi militavano in Promozione. Gli anni d'oro che lasciarono il segno nel paese del Polesine furono quelli dei campionati di serie D negli anni settanta e novanta e quelli della serie C della fine degli anni 70' con gli accesi derbi contro Rovigo e allenatori alle prime armi del calibro di Nevio Scala e Giovanni Galeone proiettati verso una carriera ai piani alti del pallone nazionale.
Se faccio un attimo rewind sugli antichi campionati con Contarina, Pievigina, Nova Gens (pensate Nova Gens.. la squadra di Noventa Vicentina), Schio, Valdagno, Giorgione posso dire con tutta sincerità di essere sempre stato affascinato e incuriosito da queste realtà, forse perché si sapeva poco di loro ed eri costretto a prendere in mano l'Atlante e a cercare con i quadrettoni e lettere stile battaglia navale i posti imparando la geografia. Ero incuriosito anche per l'accento delle sue persone, per i cognomi particolari. Forse i Pitura Fresca e il Lino Toffolo alla tv ci ha messo lo zampino quando ero piccino o forse il gran numero di compaesani con i genitori che si erano trasferiti anche a Fiorenzuola dal Polesine nelle tristi circostanze legate alle piene del fiume Po hanno influito. Io del calcio minore e della squadra del mio paese sono innamorato.
A Imola è andata male. E' andata male per tutti anche per noi sempre avventati nei giudizi. Dopo la prova super e il calcio dinamico di Salmi sciorinato contro la nobile decaduta Ravenna ci si aspettava qualcosa di più dalla trasferta imolese. Per una domenica siamo stati la squadra più giovane di tutta la serie D. Sicuramente avrà avuto i suoi motivi il mister per stravolgere l'assetto del pari contro Ravenna. Partire con 3 ragazzi classe 1998 a domicilio di una delle candidate alla vittoria finale non è il massimo senza nulla togliere al valore dei nostri giovani.
Abbiamo retto per una buona mezz'ora poi si è scatenato su di noi l'uragano Gustavo Ferretti e non ce n'è stata più per nessuno. Il "Rulo" argentino sembrava pagato a gol domenica ed è entrato così nella storia del Fiorenzuola in un modo un po' particolare, grazie al suo poker perché a memoria non ricordo avversari autori di quatriplette. Ora con l'Adriese della famiglia Scantamburlo il compito è di cercare di tornare in carreggiata trovando la via del gol e la prima vittoria di campionato.
Il Gol manca dal primo turno di coppa contro Castelvetro. La vittoria manca in campionato non so da quanti mesi. Andrea Petrelli lo sa.
Sbloccarci sotto porta in qualche modo. Siamo ancora a secco di gol dopo tre turni. Non era mai successo. Come noi il Poggibonsi. Nel lontano 1996-97 (serie C1) dopo due risultati ad occhiali ci eravamo sbloccati alla terza di campionato con un colpo di testa dello stopper milanese Roberto Sala a casa del Prato, lo stadio Lungo Bisenzio.
Non potremo contrare su ben tre titolari: Mezgour, Guglieri e Bouali (squalificati). Gente di esperienza. Forse abbracceremo dall'inizio Fabio Ceccarelli arrivato a rimpolpare l'attacco Rossonero e il fiorenzuolano Paolo Contini. Vedremo le soluzioni e le scelte del caso.
sabato sera ore 20:30, in anticipo, inedito match: FIORENZUOLA-Adriese valevole per la quarta giornata della serie D girone D 2016-17.
Sbloccati FIORE !






i PITURA FRESKA

I Pitura Freska sono stati un gruppo musicale reggae italiano, attivo tra il 1978 e il 2002.
Caratteristica dei Pitura Freska è la composizione di brani di genere reggae e talvolta rock, con testi quasi sempre in veneto e, talvolta, in un italiano con forti inflessioni veneziane; la scelta linguistica si lega all'origine dei musicisti, tutti nativi di Venezia e legati a Marghera.
Il nome del gruppo si deve al vignettista Sandro Maso (detto Ciaci el Kinder), che racconta: «Sarà stato il 1981, c'era la Festa del sole in Campo Santa Margherita a Venezia, organizzata dagli anarchici. Mi ricordo che c'era anche Veronelli, per i vini, figurati. La band non aveva un nome, ma ne serviva uno per salire sul palco. Mi ricordai allora di un film di Stanlio e Ollio che in una scena dovevano arrampicarsi sul muro di un cimitero e salivano lungo un palo in cima al quale c'era un cartello con la scritta: "wet paint", vernice fresca. Mi sembrò una bella metafora della vita che ti sporca i panni prima di scavalcare il fatidico muro del cimitero. Il nome Pitura Freska salta fuori da lì. Dirò di più, il primo concerto in Campo Santa Margherita è stato fatto proprio dai Wet Paint e c'era Skardy di sicuro perché mi ricordo che è caduto suonando dal palco e lo hanno preso e ributtato su al volo. Ciuke non c'era. In seguito, con il nome Wet Paint (che già veniva solitamente tradotto Pitura Freska) suonammo nelle scuole, allo storico centro sociale di Marghera e in qualche club di Mestre. Lo stile, battezzato porno rock, ricordava gli Skiantos e, molto alla lontana, Frank Zappa. C'era già il reggae, ma solo come citazione. Poi c'è stato il concerto di Bob Marley a Milano nel 1980 e da lì Skardy è tornato innamorato del reggae ed io a quel punto ho chiuso l'esperienza con i Pitura Freska. Non mi interessava il reggae»[senza fonte]. Tuttavia Ciaci continuò a firmare le copertine dei dischi, tanto che è sua l'invenzione del leone di San Marley, parodia del leone di San Marco, con lo spinello in bocca[1].
La prima apparizione televisiva degna di nota dei Pitura Freska fu per mezzo dell'emittente locale Televenezia, la quale utilizzò una delle loro prime canzoni, Saria beo, pubblicata nel 1990 in Ossigeno, come sigla per un semiserio TG estivo.
Il loro primo album comprende anche il loro primo grande successo, Pin Floi, scritto nel 1989 e inserito nell'audiocassetta Ossigeno, distribuita ai concerti del gruppo e in qualche negozio del Veneto, prima di realizzare il primo album ufficiale con la Psycho Records distribuito dalla BMG intitolato Na bruta banda (1991), che comprende altri successi come Marghera, Bienal e Suca baruca.
Nell'estate del 1992 viene pubblicato il singolo Murassi, brano già noto ai fans ma ancora inedito su disco. Alle versioni in vinile vengono aggiunte anche quelle su CD singolo. Inoltre nello stesso disco vi è un remix della ormai celebre Pin Floi aggiunto come bonus track.
Nel 1993 esce in tutta Italia Duri i banchi, un album che comprende, tra le altre, alcune delle canzoni più note: Picinin, Ara che ben, La pianta ed altre già note ai fans di lunga data, ma prima d'ora mai pubblicate ufficialmente.
La qualità musicale e testuale dei lavori dei Pitura Freska si evolve con l'album Yeah (1995), contenente il brano Olanda, scritto nel 1994.
Nello stesso anno 1994 la loro versione di C'era un ragazzo che come me (amava Marley e Peter Tosh) viene inclusa in una raccolta di brani italiani storici, cantati però da band emergenti, intitolata Fatti e Rifatti. Questa versione non verrà però inclusa in nessun album del gruppo veneziano. Sorte differente invece per un'altra cover, la battistiana 7 e 40 inclusa nel secondo volume di Innocenti Evasioni, con i successi di Lucio Battisti ricantati anche in questo caso da voci emergenti (nel primo volume invece a cantare i classici di Lucio vi erano cantanti e gruppi già affermati) e inclusa nelle ristampe di Yeah.
La band lagunare trova il maggior riscontro di pubblico, imponendosi sulla scena nazionale, nel biennio 1996-1997, in primis il singolo "Crudele" del 1996 risulta come il tormentone estivo e quando il nuovo album, Gran calma, ottiene un notevole successo discografico, grazie a Ridicoli e soprattutto a Papa nero, presentata al Festival di Sanremo 1997: la canzone, cantata da Skardy e da Marco Furio Forieri, presenta ritmi molto orecchiabili e un testo dal tema piuttosto insolito.
Dopo l'esperienza del festival nazionale i Pitura Freska hanno vissuto fasi di minore ispirazione e, dopo la produzione di album di minor successo come Tutto Olive, Piatti roventi e Golden, tra il 1999 e il 2001, il gruppo si è sciolto definitivamente nel 2002, anche per le esigenze artistiche dei singoli membri, che cominciavano a intraprendere percorsi personali sempre più impegnativi[2] L'ultimo singolo della band è stato un remix di Le sorti de un pianeta in beneficenza per Emergency, uscito nel 2001.
Il 15 gennaio 2008 muore all'età di 57 anni Francesco Casucci (Ciuke), a causa di una malattia che lo affliggeva da tempo: era stato cofondatore dei Pitura Freska e bassista dal 1982 al 1992, nonché grande amico di Skardy.
Il 5 febbraio 2008, martedì grasso, in occasione della chiusura dell'edizione 2008 del Carnevale di Venezia, la band si riunisce nuovamente per un grande concerto esibendosi per più di due ore, proponendo i migliori brani del proprio repertorio, davanti ad una Piazza San Marco gremita. Nel marzo dello stesso anno, si è poi tenuta, presso il locale "Al Vapore", una serata per la commemorazione ufficiale del compagno Ciuke, rinnovatasi il successivo 29 luglio.