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mercoledì 15 febbraio 2017

Gli ergastolani del pallone

gli ultimi impegni contro Colligiana e Lentigione che hanno visto protagonisti in negativo i nostri ragazzi riportano alla mente episodi analoghi del passato.
E' un momento difficile, e quando tutto gira male ci vuole un niente per mandare i nervi a fior di pelle.


Dopo le 5 giornate di squalifica rimediate da Pezzi piovono due giornate per Arati, una per capitan Petrelli mister Ciceri. Sanzioni anche per il dirigente accompagnatore Jonathan Zappieri.
Per assurdo, a Lentigione hanno perso le staffe i calciatori più esperti che perderemo per i prossimi impegni. E ora si fa dura. Veramente dura.
 Che Andrea Ciceri non fosse uno stinco si santo lo sappiamo un po tutti: era vero ardore in campo, con la palla fra i piedi e non. Almeno 2 giornate di squalifica le ha portate a casa anche qualcuno degli avversari (si, perché in questi frangenti si è sempre in due). Sane del Lentigone: "Per avere, al termine della gara, tenuto comportamento provocatorio all'indirizzo dei tesserati della squadra avversaria. Venuto a contatto con questi, simulava cadendo a terra." si legge dal referto.

Ma se al tuffo olimpionico di Pandiani con conseguente rigore regalato, se alle provocazioni dei calciatori reggiani avessimo risposto con i gol probabilmente non saremmo qui a temere il peggio per le prossime sfide importanti per cattare su punti in chiave salvezza.

gli infelici precedenti che tornano alla memoria sono : Trento-Fiorenzuola e Fiorenzuola-Casale 0-0 nel 1992, Brescello-Fiorenzuola nel 1998 al Mirabello di Reggio Emilia, Fiorenzuola-Spezia 1-1 nel 1999, Fiorenzuola-Lecco 0-3 dello scorso anno con le tre giornate a Girometta,
e poi andando in dietro davvero tanto quel Fiorenzuola-Forlì che mandò tutto a remengo. Dall'archivio di Davide Solenghi di Piacenza, riportiamo qui sotto vecchi articoli di giornale dove il concittadino Giuseppe Ponti racconta quella domenica maledetta :

Ponti fiorenzuolano doc, gestiva con la famiglia l'antico Albergo Croce Rosa in largo Alberoni, dove oggi c'è il ristorante del Borgo di Elio La Gorga e Giovanni Tomeo.

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