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lunedì 25 dicembre 2017

NOTTE DI NATALE 1821


Il cultore di storia locale Alfonso Setti ci ha fornito la fotocopia (trascritta su questa pagina) di un verbale del 1821, custodito nell’archivio comunale, diligentemente manoscritto dal Podestà di Fiorenzuola Picina. Come potete vedere si registra che verso le 23 del 24 dicembre il signor Giulio Arfini, che sta preparandosi per andare alla messa di mezzanotte e che abita nella contrada Calcinaro di Fiorenzuola, sente picchiare alla porta e va ad aprire a lume di lanterna, pensando di trovare l’amico con cui andare a messa, ed invece, con sua grande sorpresa, vede per terra una sporta di vimini coperta con un pezzo di tela bianca. E scopre che dentro, adagiata su paglia, c’è una neonata, abbandonata dalla madre. La custodisce in casa fino al giorno dopo quando nello stesso giorno di Natale viene battezzata con il nome di Natalizia Tarsilla e poi trasferita a Piacenza nello Ospizio degli Esposti presso l’ospedale civile. Questa la sintesi di un commovente fatto di reale cronaca natalizia che oggi a noi potrebbe piuttosto sembrare una bella fiaba. Anche per Gesù non c’era posto, ma poi si è rimediato. Nel poster diocesano dell’avvento in primo piano c’è un San Giuseppe che con il lume in mano vigila ed avanza, un po’ come Giulio che quella notte con il lume s’avvicinò, apri e portò luce di salvezza e di custodia su quella cesta che nascondeva vita.

L’anno 1821, lì 25 del mese di Dicembre alle ore otto della mattina, a Fiorenzuola
Avanti di me Giacomo Picina Podestà del Comune di Fiorenzuola, è comparso Giulio Arfini d’anni cinquantotto, contadino domiciliato in Fiorenzuola nella Contrada del Calcinaro al n° civico 7, il quale alla presenza di Paolo Subacchi d’anni cinquanta, contadino, ed Antonino Selletti d’anni quarantasei calzolaio, domiciliato in Fiorenzuola, mi ha dichiarato, che la scorsa notte circa le ore undici, trovandosi in sua casa disposto per andare alla Chiesa a sentire la Santa Messa della Mezzanotte, ha sentito a picchiare all’uscio d’ingresso di detta sua casa d’abitazione e, credendo essere un suo amico o vicino che aveva picchiato per appunto andare alla Messa suddetta, e preso il lume si è portato ad aprire; ed aperto il detto suo uscio ha veduto esserci in terra una sporta di giunchi nella quale eravi un fanciullo, ed essendo un’ora impropria per presentarlo all’Autorità locale, e per sottrarlo dai rigori della stagione, lo ha levato dal detto luogo, e portato in sua casa. Lo ha custodito fino all’ora suindicata in cui lo ha a me presentato e consegnato tal quale lo ha trovato. In esecuzione del disposto dall’Art. 319 del Codice Civile, io Podestà suddetto, ed infrascritto ho accettato il fanciullo, e tosto ho ordinato che sia scoperto e visitato, e levatolo dalla detta sporta sotto al quale eravi un poco di paglia, ed il fanciullo, era involto in due pezzi di cenci di tela bianca, uno dei quali copriva il capo, e dopo scoperto si è trovato essere di sesso femminile, all’apparenza da un giorno, indi ordinato che sia battezzato, a cui al Sacro Fonte li è stato imposto il nome di Tarsilla e Cognome Natalizia, e finalmente ho ordinato sia consegnata ad Antonino Selletti suddetto, acciò da esso sia trasportata all’ospizio degli Esposti situato nello Spedale Civile di Piacenza a ciò destinato. Tutte le suddette dichiarazioni, presentazione e determinazioni sono state fatte alla presenza delli sunominati Subacchi e Selletti, e dopo lettura data del presente processo verbale, io solo l’ho sottoscritto, essendo il dichiarante e li testimoni illetterati. Fatto a Fiorenzuola il giorno, mese ed anno già detto.
Il Podestà Picina


tratto da L'IDEA (mensile della parrocchia di Fiorenzuola)
numero 1/2 dell'anno 2014

(Processo verbale d’invenzione d’un fanciullo esposto registrato al n° 234)

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