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domenica 7 ottobre 2018

FANFULLA-Fiorenzuola 1-0

 
NON SI VIOLENTA UN PAPERINO - C’è un vecchio film di Lucio Fulci che ha per titolo “Non si violenta un paperino” beh ancor di più non si dovrebbe maltrattare un Guerriero. Una società con una storia alle spalle come il Fanfulla non se l’è vista belle negli ultimi decenni. Campionati mediocri poi lo scempio di un fallimento con la fusione con il Cavenago. Da quest’anno, dopo la trionfale vittoria del campionato di Eccellenza, si è riaccaparrata la denominazione storica con una dirigenza del posto che sembra seria, un allenatore che è un lodesano doc e uno sponsor locale forte. Che sia l'inizio del ritorno dei grandi fasti? Sapevamo cosa ci attendeva sabato sera. Peccato esserci presentati decimati dagli infortuni e un po’ sottotono nella prima frazione di gara.
SFIDE DAL SAPORE ANTICO - E’ sempre bello godersi partite in stadi come quello di Lodi. Siamo tornati nel piccolo templio della Dossenina dopo 8 anni, era contro la Rudianese come ha ricordato il giornalista di Libertà Franco Polloni. A segno andarono il lodigiano Marco Arena e il pavese Castellazzi con tutti noi traboccanti di gioia per un pareggino per due a due strappato con i denti da fanalino di coda della classifica. Era il Fiorenzuola reduce dall’esonero di Gottardo con Willian Viali alla prima da allenatore. Tanta speranza e fiducia addosso nonostante la classifica: un solo punto dopo quattro gare. Guarda te un anno fa, ricordo la domenica a passeggio alla fiera dell'Aglio a Monticelli d'Ongina, fiero e con il petto gonfio per un primato inaspettato. Il Fiore aveva giocato in aticipo al sabato, sempre quarta di campionato, sul sintetico di Castelvetro Modenese. Non giochiamo bene ma Bosio è spietato e Vagge para tutto. Portiamo a casa una vittoria un po’ rubata e con essa a sorpresa la vetta della classifica. Vedi come va il calcio, è una materia da alchimisti, imponderabile. Ti da e ti toglie senza spiegazioni o teorie plausibili. Se quella palla colpita in cielo imperiosamente da Corbari fosse entrata nell’angolino basso della porta difesa dal giovane Colnaghi invece di finire respinta dal palo interno non avremmo rubato niente.
DECIMATI MA CONVINTI DEI PROPRI MEZZI - Graziati dalla pioggia, si intravede da lontano una parte di Lodi è illuminata a giorno dai riflettori dello stadio posto quasi nel centro della città lombarda. Qui va forte la squadra dell'hockey su pista. Il calcio è passato un pò in secondo piano. La distinta consegnata agli ingressi ha parecchi spazi vuoti nella colonna di destra. Siamo in 18 contati con Saporetti appena arrivato già con addosso una maglia da titolare. Mister Lucio Brando mette dentro anche il 2000 Matera per la prima volta dall’inizio. Nella colonna di sinistra quanti calciatori delle annate dell’ottanta. Ma anche contro Ciliverghe e Crema era così e avevamo trovato l’habitat giusto. Il Fanfulla è una squadra in salute, dopo l’iniezione di entusiasmo e autostima del derby di Pavia e il recupero di tre squalificati. Andrea Ciceri ex indimenticato, uno dei grandi miti Rossoneri ha caricato a mille tutto l’ambiente per questa sfida. Il vecchio impianto di Lodi dispone di tre basse tribune coperte parecchio datate. Se non arrivi presto rischi di guardare la partita dal parterre. Alcuni del posto nel parterre ci vanno di gusto perché è come stare in campo con i ventidue effettivi e metti il fiato sul collo, e la voce nelle orecchie a chi sta in panchina perché è li a soli 50 centimetri. 

UNA BATTAGLIA ANNUNCIATA - Sapevamo a cosa andavamo in contro. Portiamo avanti tutto il nastro. Nelle interviste del dopogara un Ciceri raggiante di gioia ringrazia di cuore la squadra per la prestazione e la risposta ai tanti appelli in settimana, e ringrazia il pubblico per il grande sostegno e la grande vicinanza. Torniamo in dietro. Sotto i riflettori completo elegante tutto bianco per noi, maglia nuova con i colori della città il giallo e il rosso e i monumenti stampati dietro. Più che con il Fanfulla sembra di giocare contro il Benevento. Forse anche questo ci ha spiazzato. Chissà. Tifosi ospiti rimproverati per accensione di fumogeni ad inizio gara. C’è una buona cornice di pubblico con tanti fiorenzuolani che hanno imboccato l’autostrada per essere presenti all’appuntamento. Tifo e sostegno da parte dei locali nei distinti laterali. Siamo la capolista, il grande Andrea Ciceri, il mister di Mulazzano conosce vita morte e miracoli di noi. Il clan del presidente Barbati ci aspetta al varco, agguerrito più che mai. Qui contro il Crema, la partita fu da bollettino di guerra. E dopo brevi battute iniziate si comincia a menare le danze con nerbo. Soffriamo l’aggressività e il mestiere dei padroni di casa che la mettono anche sul piano nervoso. Teniamo bene non riuscendo però a imbastire concrete trame di gioco. Al ventesimo si accende una mischia giallo-rossa furibonda attorno al direttore di gara per il fallo di simulazione sanzionato dal fischietto di Castelfranco Veneto. Il rigore non c’era. 
MUSI DURI E AGONISMO - Le proteste e le recriminazioni dei locali sono prolungate e vibranti. I pugni forti contro la tolla della panchina in segno di stizza a innervosire non sono mancati neanche stavolta (e neppure i palloni finisti chissà dove nel finale). Duzel minaccia di cacciare tutti ma poi alla fine finisce a vinsanto e tarallucci con soli due ammoniti. Si va avanti con il Fanfulla che spinge ed entra duro su palloni e gambe. Non è un momento facile per noi, soffriamo l’aggressività di Patrini e C. Peccato per la girata di Bigotto uscita di pochissimo, avrebbe potuto cambiare la logica del match. Sull’unica vera occasione concessa il Guerriero passa di prepotenza con Laribi, chiamato pitbull il cui soprannome la dice tutta. 
UN'ALTRO FIORE NELLA RIPRESA - Nella ripresa, il Fiorenzuola cambia volto e passo. Siamo meno timorosi e più incisivi. Riusciamo a fare belle cose, ma quando arriviamo all’ultimo passaggio, sbagliamo l’appoggio o un rimpallo ci dice no. Sembra proprio serata no. Non ci demoralizziamo e possiamo prenderci quello che ci spetta. Guglieri su cui avevano messo una marcatura asfissiante può indisturbato dalla bandierina illuminare. Corbari che è un gigante salta più in alto di tutti, spizza di testa velenosamente, l’urlo è già in gola ma il palo ci nega l’immensa gioia. Scampato il pericolo, i padroni di casa sono sempre vivi e minacciano la nostra porta in due frangenti ma Libertazzi è prontissimo e reattivo. Ci prova dalla distanza Ceria, e poi il giovanissimo Saia al debutto in serie D ma il portiere Colnaghi respinge e al triplice fischio finale Ciceri è già in campo straripante di gioia a festeggiare la vittoria dell’ex con tutta la sua squadra. Una vittoria ai punti meritata per un Fanfulla che ha fatto uscire tutto il suo spirito guerriero per batterci. 
Non demoralizziamoci, pensiamo già al prossimo impegno contro la Reggiana ragazzi.




Fanfulla-Fiorenzuola 1-0
ASD Fanfulla: Colnaghi; Premoli; Diana; Laribi (62’ Zanoni); Luoni; Patrini; Fall (82’ Romano); Brognoli; Barzotti; Rossi (73’ Palmieri); Radaelli (69’ Arodi). All. Ciceri
U.S. Fiorenzuola: Libertazzi; Mora (66’ Bedino); Guglieri; Corbari; Bruzzone; Varoli; Marra (69’ Ceria); Matera (76’ Saia); Bigotto; Alvitrez; Saporetti (78’ Cosi). All. Brando
Arbitro: Duzel da Castelfranco Veneto
Assistenti: Barberis; Orsogna da Collegno
Reti: 38’ Laribi (FA);
Ammoniti: Laribi (FA); Alvitrez (FI); Premoli (FA); Fall (FA
Note: giornata umida ma non fredda. Terreno in buone condizioni. Spettatori 500 circa con rappresentanza ospite.



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