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giovedì 1 novembre 2018

Ripensando a FIORE-Pavia torna alla mente il cappello da muratore

il giornalino distribuito allo stadio. FIORENZUOLA-PAVIA (13 settembre 1992)
Faceva caldo e usualmente dopo una prima rapida lettura in molti ci ricavavano un cappellino per ripararsi dal sole molto utile per assistere la partita dalla nuova gradinata.

Le distinte non venivano consegnate ed è risaputo che la nostra terra, era terra di trasportatori e camionisti ma anche di buoni manovali e muratori abili con le mani negli origami, nelle realizzazioni di barchette ma soprattutto del leggendario copricapo da lavoro alla betoniera, o con il pennello del colore in mano.

Come una premonizione ecco in prima pagina sponsorizzazioni di marchi solidi già al tempo che faranno il futuro in termini societari dell'US Fiorenzuola attuale, resistendo a crisi e sconquassi economici.


Prima gara di campionato. In quel numero si presentava la squadra ai nastri di partenza del terzo anno consecutivo in serie C2.

C'era il giovane Albertazzi che ho rivisto nelle estati danzanti piacentine a centro pista nei lunedì notte del liscio alla discoteca Avila di Rivalta di Gazzola. Altro che difensore rude oggi giorno. Rocco Crippa e Gian Battista Lombardini non hanno bisogno di presentazioni. Rocco, era l'ex del match.
Mimmo Baldacci è da anni stimato osteopata e svolge a Suzzara, dove aveva giocato prima di trasferirsi all'ombra del vascone. Fabio Paratici con Santoloci e Gorrini erano i più giovani del Fiorenzuola di Veneri, e il ragazzo di Borgonovo ne ha fatta di strada.

In difesa c'era anche il comasco Fabrizio Roda. Unico giocatore che Veneri si portato con se dal Pergocrema.

Massimo Pavanel e Silvano Mazzi erano i muscoli e il cervello della squadra, Marco Pozzi detto "Zucchero" era l'estro e la fantasia.

Massimo Pedriali aveva segnato solo 6 reti nella Centese l'anno prima ed era stato ingaggiato per fare il terzo incomodo d'attacco. Con un reparto offensivo che poteva contare sul bomber di Noceto Stefano Pompini e il toscano Giovanni Rossi chiamato al rilancio dopo una stagione in chiaro scuro in Valdarda.


L'avversario era appena retrocesso dalla serie C1. Non c'era più Massimiliano Allegri nei ranghi.
Sulla casacca, all'altezza del petto lo stemma senza Minerva ma con il biscione tanto caro alla presidentessa di allora Giusy Achilli, al secolo Giuseppina Schiavo che tutti cercavano nella piccola e vecchia tribuna coperta del nostro stadio Comunale. E a distanza di tanti anni guarda te c'è ancora una lady al timone della società forse meno avvenente ma chissà. Che sia di buon auspicio per noi come quella volta del settembre del 1992.

E così vi ho raccontato un po' dei nostri ricordi di Fiorenzuola-Pavia.. sognando un FIORE cinico e sgamato, ma soprattutto un po' muratore. 

il FIORE è un bene collettivo prezioso …Sognate fin che potete 
TUTTI ALLO STADIO DOMENICA !

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