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sabato 16 novembre 2019

Dove eravamo rimasti ?

Forse era destino, o forse no. Mantova-Fiorenzuola era partita da subito male. E’ la prima volta,  campionato professionistico 1932-33, e l’incontro non si gioca perché in calendario cade dopo quel Fiorenzuola-Forlì da squalifica che azzerò per diverso tempo il calcio nella nostra bella cittadina.
Sembra invece ieri quando smazzavamo figurine Panini fuori dalle scuole Medie G. Gatti, trovandoci fra le mani quella di Loris Pradella con addosso i colori blucerchiati.
Anni dopo il Mantova, prima di Ugo Tomeazzi e poi di Bellotto, lo porta a giocare contro il Fiorenzuola in partite combattutissime di alta classifica. Non c’era solo Pradella, ma anche Pacione, Pasa che sbagliò o meglio si fece parare un rigorone da Rubini, e poi: Gritti, Cozzella, Nervo, Bergamo e compagnia bella. Sempre calciatori sotto contratto di altra categoria. Contro Mantova era sempre appuntamento da sfregarsi le mani dalla contentezza per gli appassionati di calcio.
Non si può non ricordare la festa collettiva all’ultima di campionato della stagione 1992-93 di C2 con la prima (loro) e la seconda (noi) di fronte e già promosse in serie C2 con un punto a testa. E punto fu contro la corazzata allestita da Giagnoni. La storia quest’anno non potrà ripetersi, perché in questa serie C2 camuffata da serie D, va su solo la prima come ben sappiamo. Pace. L’anno dopo non so quanta gente si diede appuntamento sempre al Comunale. Era la partita del rigore sbagliato da Pasa (sbagliò dagli undici metri anche Sgrò). E che gol quello del biellese Cristian Trapella prima di raggiungere gli spogliatoi assieme a mister Veneri dopo l’espulsione. Finì 1 a 1 con un burridone epocale ricordato da tanti ancora oggi in paese.
Non so quanto aveva speso quell’anno la società virgiliana e quanto poco avesse sperperato il Magico Fiore di Villa per sfiorare i play-off ma sappiamo che a fine anno il Mantova di Grigolo fece il botto, costretto nel campionato successivo a scendere a giocare contro il Fidenza e in altri campacci del calcio dilettanti che a stento riuscivano a contenere le invasioni mantovane. Ci siamo rivisti di notte per la Coppa Italia di C a Mantova. Usciamo sconfitti con una categoria in più sulle spalle rispetto ai padroni di casa, 3 a 2 il finale. In gol il maledetto Pioli e Luca Toni. Al Martelli di Mantova sempre male, molto meglio in casa. Nel campionato 1998-99 vinciamo e addirittura vanno in gol il genoano Giuseppe Niola, un attaccante che segnava poco e lo stopper con il vizio del gol Daniele Marcucci che era “il Salas” della serie C per noi. Ma a Mantova sempre male e la storia racconta anche di gol di portieri segnati direttamente da calcio di rinvio a colleghi che sono poi arrivati a giocare in serie A. Il suzzarese Mirko Bellodi nel frangente e Pagotto. Era l’anno dove il bresciano Bonometti era subentrato a Bobo Maccoppi sulla panchina del Fiorenzuola (3-0 per il Mantova). Sulla panchina del Mantova non sedeva più il mentore di Tabbiani (Roselli) a guidare tra gli altri l'ex rossonero Terraciano e l'attaccante fanfullino Della Giovanna. Fu l’ultima volta che ci siamo visti in gara ufficiale. Noi sprofondiamo nei dilettanti, i biancorossi arrivano a giocarsi il ritorno in serie A contro il Grande Toro nel 2006, presidente Fabrizio Lori. Noi guardiamo la partita alla tv con i rossoneri che si allenano sul 2 per la partita della domenica del campionato di Eccellenza Emilia. Il punto più alto dei rivali, il punto più basso del Fiorenzuola. Arrivano incombenti però altri dispiacere per i biancorossi con il terzo fallimento della storia, una storia lunga oltre un secolo. Si è ripartiti con il carpigiano Setti e nuove ambizioni di risalita. Ed eccoci qua.  Di anni ne sono passati tanti, sarà bello ritrovarsi.
BELLODI e PEGOLO, nell'ultimo Mantova-Fiorenzuola

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