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venerdì 24 febbraio 2012

Farsi "segnare"

Addirittura su Youtube hanno rimosso la sintesi della gara di andata alla Besurica.. chissà perchè? Il ricordo di quella domenica di San Fiorenzo, in uno stadio (oddio) pseudo all'inglese dove fu proiettata a sorpesa quella farsesca saga-movie di "Scuola di Ladri". Quel ricordo non è stato ancora del tutto digerito.
Sento pronunciare Atletico Bp Piacenza ed è subito presagio di dover ben presto assistere al vilipendio della mia squadra del cuore. La più blasonata e antica della provincia abdicare e cedere il passo a questi qua che vogliono il derby con i biancorossi, e al San Nicolò Marsaglia, alla Libertaspes, ecc.
Derby piacentino di serie D. Soliti grossi problemi cercati per noi in Valdarda.
Un rimedio in economia (quindi che piace tanto ai tignamano) ci sarebbe. "farsi segnare". Pratica molto diffusa dalle nostre parti, figlia di generazioni cattoliche contadine, fino ad alcuni decenni fa. Andavi dal Madgon (il curatore, il segnatore) e lui ti guariva dai malanni. Dopo il k.o. interno con le Calze della Castellana Castelgoffredo dobbiamo tentare di rimetterci in carreggiata.
"Without You". Tante tapognate che ora tocca pagare: fra estenuanti assenze e sfighe cercate come detto, ma speriamo di metterlo su noi stavolta Guetta. Sogno di rivedere l'ex bandiera del vero "Pro", Cerati impazzire di gioia nell'esultare.
x CHI NONOSTANTE TUTTO CONTINUA AD ONORARE LA MAGLIA E NON CI DELUDE MAI..
FORZA RAGAZZI!!
Simone Cerati in azione nella gara di andata, in secondo piano Simone Ingribelli (foto Scolari)
Storia vera
Noi, rimasti stupefatti a Gallarate dove un direttore di gara decide di farci giocare con una spanna di neve sul manto erboso, magari ci ricrediamo osservando le immagini che seguono. La palla marrone. Portieri che indossano eleganti coppole per proteggersi dal sole. Campi ai limiti della praticabilità: secchi in primavera, fangosi o addirittura ricoperti di neve e ghiaccio in inverno. Seguono alcune immagini anni '50-'60 del vecchio "Pro", quel Pro Piacenza di Ernesto Bertocchi che indossava rosso-nero a strisce, fondato nel 1919 e per antonomasia il secondo club del Capoluogo di Provincia. Sono tutte immagini di repertorio di gare casalinghe del campionato di Promozione giocate nel vecchio stadio Comunale di Barriera Genova, quello con le tribune a ridosso del campo che tanto piaceva ai piacentini. Teatro degli accesi derby contro di noi del Fiorenzuola. Gli esodi fiorenzuolani lungo la via Emilia per raggiungere la città. Era il terreno di gioco anche del FC Piacenza fino alla fine degli anni '60, quando al suo posto furono alzati eleganti palazzoni residenziali e fu rimpiazzato dal moderno stadio della Galleana all'allora periferia della città, con la pista di atletica, e quella tribuna dal design caratteristico realizzata dalla nostra Cooperativa Edile Val d'Arda. ...Atletico Bp Pro Piacenza sbarcato in serie D dopo innumerevoli fusioni e cancellazioni di storiche realtà (Bettola Calcio 1927) ..non mi pare proprio lo storico "Pro". Lo storico "Pro" è attualmente in  Terza Categoria, quello allenato da Bonafè.

FARSI SEGNARE
La pratica della segnatura risente in maniera notevole dell'influenza della cultura religiosa cattolica come si rileva dalle formule, nelle quali compaiono quasi sempre figure importanti di questa religione a partire da Dio, Gesù e Maria fino a vari nomi di santi, e preghiere cristiane vengono a volte recitate prima e dopo la segnatura ; la stessa guarigione viene attribuita dalla maggioranza dei segnatori alla fede in Dio o alla Provvidenza divina e il fattore religioso è ritenuto fondamentale dalla maggioranza dei segnatori.
Il gruppo di Salomone D'altra parte mescolati a elementi cristiani ci sono altri elementi che cristiani non sono: ad esempio la maggior parte dei segnatori sostiene che la guarigione, oltre che alla fede in Dio, è dovuta anche alla fede nelle segnature. Se il segno più tracciato durante le segnature è la croce, un altro segno molto usato è il cosiddetto gruppo di Salomone cioè la stella a cinque punte, un simbolo molto usato dagli occultisti dei secoli passati e oggi simbolo identificativo del neopaganesimo. Inoltre una minoranza di segnatori sostiene che la religione non c'entra con le guarigioni (ma comunque nessuno o quasi sostiene di avere poteri paranormali), non usano formule, e non tramandano la pratica alla vigilia di Natale, ma in un giorno qualsiasi. Infine sembra che la segnatura sia messa in rapporto anche alle fasi della Luna: in particolare se la Luna è calante, la segnatura fa regredire la malattia.
La trasmissione da una persona all'altra delle pratiche (sia la parte gestuale che le formule) avviene generalmente la notte di Natale, in casa oppure in chiesa durante la messa di mezzanotte, ma in altri casi può avvenire in un giorno qualunque, verbalmente o scrivendo le formule su un foglietto che poi viene bruciato.
I segnatori in genere preferiscono tramandare la pratica a familiari o conoscenti, comunque a persone di cui si fidano e che reputano serie. In alcuni casi la trasmettono ad una sola persona perché ritengono di perdere i poteri se fanno altrimenti, oppure ad una donna di famiglia, oppure a qualcuno che abbia le caratteristiche giuste per essere ritenuto un buon segnatore, cioè essere "settimino" (individuo nato al settimo mese o ultimo di sette fratelli) e nato nella notte di Natale. I nuovi segnatori generalmente iniziano lentamente imitando i vecchi, ma ci sono casi di segnatori che sostengono di aver iniziato da soli e improvvisamente. Le formule non si possono tramandare a chiunque perché il segnatore perderebbe i propri poteri per un anno, insieme a chi gliele ha insegnate e a chi le ha apprese da lui. Più formule un segnatore conosce e più "potente" o autorevole sembra essere.
Generalmente si fa solo una segnatura, oppure due se il paziente comincia a guarire; a volte invece se ne fanno parecchie senza un numero determinato; altre volte sono tre, al mattino, al pomeriggio e alla sera, oppure in tre giorni diversi. La segnatura piò essere fatta anche a distanza di alcuni chilometri (sia per uomini che per animali) se si conosce il nome del paziente o se ne ha una foto o un indumento; qualcuno lo fa anche per telefono, facendo poggiare la cornetta sulla parte colpita, altri segnano a distanza praticando su una persona e facendo il nome del vero malato.
Le principali patologie "curate" dai segnatori sono: il Fuoco di Sant'Antonio, erisipela, verruche, orzaiolo, le bruciature, l'itterizia, le emorragie da ferite e dal naso, le cosiddette lenticchie (piccole macchie bianche sottocutanee), le parassitosi (elmintiasi, ossiuriasi, ascaridiasi), volgarmente note come vermi o bachi, la dermatite seborroica, nota anche come "crosta del latte" e localmente come lattime.
In tutti questi casi si interviene con l'uso comune di tracciare segni di croce con la mano destra o medaglie d'argento o anelli matrimoniali o corona del rosario sulla o intorno alla parte interessata (il fegato nel caso dell'itterizia, il ventre e la testa nel caso delle parassitosi).
La formula usata per la dermatite seborroica è molto simile a una di quelle a carattere "profano" usate per il fuoco di Sant'Antonio, mentre in quella usata per la parassitosi si enumerano i giorni della Settimana Santa fino a Pasqua.
Un caso particolare è la segnatura dell'ernia, attestata nel 1930 e oggi probabilmente scomparsa. In questo caso si spaccava in quattro una pianta giovane di noce nel senso della lunghezza e attraverso di essa ci si faceva passare il paziente in giorni e ore precise, con formule e segni specifici. Il trattamento proseguiva fino alla guarigione della persona, dopo di che la pianta poteva essere usata per un altro trattamento; se però il primo malato non fosse ancora guarito, il secondo che fosse passato attraverso la pianta spaccata avrebbe preso su di sé anche l'ernia del primo.

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