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martedì 27 settembre 2016

Io, il Milan e gli scherzi di Ancelotti

sono completamente ROSSONERO dalla nascita, in tutto e per tutto, e me ne vanto.
Nostalgia canaglia di un diavolo che non c'è più...

Con i rossoneri hai vinto tutto, anche due Coppe Intercontinentali?
 "E' stata una bellissima esperienza, anche se lasciare Firenze è stata una sconfitta, andando là ho imparato a vedere come ci si comporta per vincere questo me lo porterò sempre dietro".
Rifaresti la scelta di lasciare Firenze in cui avevi un posto fisso, per andare al Milan dove comunque hai giocato poco?
 "Ho giocato poco perchè mi sono infortunato, non è che la dovevo fare io la scelta, ma della società, mi sono ritrovato al Milan, non dico che mi ci sono trovato male, ci sono stato bene, ma il mio sogno era rimanere a Firenze".
Curiosità della Coppa Intercontinentale.
 "Era un grande gruppo, io mi ricordo che prima di entrare in campo Ancelotti parlava dicendo che quei 90 minuti erano tutto e che dovevamo vincere a tutti i costi e vedevo negli occhi di chi scendeva in campo, un furore agonistico incredibile".
Aneddoto.
 "Un anno venne Berlusconi a Milanello, e mise in lotteria un orologio di grosso valore, si cominciò a fare questa lotteria con i bigliettini con tutti i nomi dei giocatori, l'ultimo vinceva l'orologio. Eravamo rimasti gli ultimi due io e Agostini, e lo prese lui. Però è stata carina la cosa, sapeva come fare a creare entusiasmo anche in queste cose il presidente".
Rapporto con Berlusconi
 "Con lui ci ho parlato sia quando stavo lì che ero infortunato e mi venne a trovare, ma la cosa più bella, dopo che sono tornato a Firenze, perchè gli chiesi di tornare a Firenze, dopo Milan-Fiorentina, mi chiamò a casa, pensavo che fosse uno scherzo, dicendomi che mi aveva apprezzato di più come persona come uomo, e mi ha fatto molto piacere. Questo è da ricondurre quando in Coppa dei Campioni, durante la partita Milan- Bruges, Tassotti fece un fallo da ammonizione, sapendo che lui sarebbe stato squalificato la gara successiva, andai verso l'arbitro per prendermi l'ammonizione, pur sapendo che se non c'era lui io giocavo, ma se avesse giocato lui avevamo più chance di passare il turno, misi davanti la squadra all'aspetto egoistico di poter giocare. Quello lui lo apprezzò e scese negli spogliatoi del fatto che questo era lo spirito giusto per vincere qualcosa".
Galliani
 "Fu lui a Torino che mi chiese cosa volevo fare. Non avevano intenzione di mandarmi via, volevano rinnovarmi il contratto. Io ho 27, gli dissi, mi ritrovo in sala a guardarmi la foto con io capitano della Fiorentina e mi metto a piangere, la vedo dura rimanere qua. Allora mi disse che c'era il Parma e la Samp e io risposi che doveva fare di tutto per rimandarmi a Firenze".
Sacchi
 "Bellissimo rapporto, anche a livello familiare, un grande personaggio e una grande persona".
"Ho ricevuto tanti scherzi nella mia carriera, ma non ne ho fatti tanti. Ancelotti era quello più propenso a fare degli scherzi, poi c'era Galli".

26.12.2012  Chiara Biondini 

fonte: http://www.tuttomercatoweb.com/altre-notizie/esclusiva-tmw-stefano-carobbi-io-il-milan-e-gli-scherzi-di-ancelotti-409680