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martedì 27 settembre 2016

saltare i fossi per il lungo

L'esperienza di ETTORE GUGLIERI, l'esterno torna a disposizione di Salmi
Con la Toscana ho un rapporto particolare. Calcisticamente parlando ho legato grazie ad un coach sconosciuto che allenava in un paesino chiamato Ponte a Egola e che poi è diventato qualcuno. Lui leggeva e si affascinava all'idea di poter venire a fare una partita a Fiorenzuola. Lo ringrazio ancora oggi per quella bottiglia di vino.
Non ho ricordi calcistici di questa Colligiana, prossima avversaria del Fiorenzuola, ma so che non sarà una passeggiata per noi.
Contro l'Adriese sono arrivati i primi tre punti. Punti davvero importanti. E' arrivato anche il primo squillo firmato dal centrocampista Andrea Barbieri, arrivato questa estate dalla Berretti della Cremonese. Barbieri ha soli diciannove anni anche se a vederlo dalla gradinata ne dimostra molti di più per personalità e tecnica. Mossa azzeccata quella di Francesco Salmi che a sorpresa lo schierato in campo con la maglia numero dieci in una posizione del campo a volte quasi in linea con le due torre gemelle Reggiani-Bagaglini altre dietro il tridente d'attacco.
Barbieri non è il solo giovane ad aver stupito nell'anticipo di sabato sera. Anche l'altro Andrea, che è biondo e fa la punta però, era partito timoroso in Coppa contro il Castelvetro e al debutto al Comunale contro Ravenna. Storchi, contro l'Adriese ha corso forsennatamente per tutti i cento e passa minuti del match, servendo l'assist del gol a Barbieri. Bene anche il tarchiatello Pezzi, attaccante classe 1997 che da solo sa tenere su la squadra. Bene anche gli esterni bassi: il fiorenzuolano Paolo Contini al debutto in Rossonero e il bielorusso Yan Koliatko. Alessandro Vagge che ha salvato il risultato. Sorpresa Botchway poi. Piovani che lo ha allenato alla Berretti della Feralpi Salò lo aveva detto. Jason ha risposto alla grande nel match del debutto, asso nella manica calato da Salmi. Insomma, nonostante qualche mugugno per il poco gioco espresso nel primo tempo comincia a piacermi questo Fiorenzuola giovane e sfigato che nonostante l'accumularsi delle difficoltà non molla, non si abbatte e corre, suda, lotta con ordine su ogni pallone. Grande tenacia ripagata con una vittoria che da morale in un momento non facile. Gioco-forza la voglia di giocare e spaccare il mondo dei nostri giovani. Salmi lo aveva detto: "l'età deve essere la nostra forza". E se alla fine quelli con il fiatone e la lingua fuori erano i trentenni vestiti di granata i nostri al termine del match avrebbero potuto ancora saltare canali e fossi per il lungo. Hanno approfittato del sabato lavorativo per andare a fare serata. Meritata.
Ancora strepitoso fra i pali
Domenica si va a Colle Val d'Elsa, nella insidiosa tana della Colligiana (al quarto anno consecutivo di serie D) e ci aspetterà di sicuro un bell'ambientino. Non ci sono precedenti se non quello della stagione 1996-97 credo, spareggi Nazionali Juniores fra le vincenti dei rispettivi raggruppamenti regionali. Il ragazzi della Juniores del Fiorenzuola di mister Barbieri schiantarono contro quella Colligiana.
Stefano Sodero
Fiorenzuola 1990-91
Ecco se leggo, di Toscana e di mute a strisce bianco-rosse mi salta in mente il CuoioPelli e la Rondinella. Il Cuoiopelli era una società toscana in voga in serie C2 alla fine degli anni 90. Non tutti si ricordano, ma dal Cuoiopelli pescammo il primo acquisto da professionisti nell'estare del 1990, era l'attaccante Marco Ramacciotti. Acquisto che poi non si concretizzò. Formalizzamo invece l'arrivo dal club toscano del talento Stefano Sodero. Un vero flop in Rossonero.
Tornando alla serie D attuale, dopo una partenza falsa i biancorossi allenati dall'ex milanista Stefano Carobbi hanno centrato il primo risultato utile andando a raccogliere un pareggio pesante sul terreno del quotato Delta Rovigo. In vantaggio con il 1998 Katriel Islamaj i toscani hanno subito il ritorno dei padroni di casa per poi trovare il pareggio nel finale con Venuto attaccante classe 1997 (8 reti lo scorso anno).
Squadra giovane questa Colligiana che vuole risalire la china. Siamo giovani anche noi e può essere il valore aggiunto anche se i ritorni di gente di esperienza come Guglieri e Bouhali possono dare una spinta in più nel gioco e nel reparto spedizione di palloni ai nostri attaccanti. Dall'ex capitano del Lecco ci si aspetta una grossa mano. Se torna decisivo sulla mancina come nel primo anno in Rosso-nero può dare un aiuto fondamentale a questo Fiorenzuola. Problemi di assenze si e grossi, ma di formazione crediamo proprio di no. Dopo queste prime battute sembra chiaro l'intento di coach Salmi di far giocare tutti (chi sta meglio, e in funzione delle scelte tattiche) e che il posto fisso è un sogno anni 80/90'. Tenendo tutti sulle corde potremmo disporre nel nostro piccolo di un ventaglio di scelte non indifferente.
Contro la Colligiana giochiamo ancora di sabato. Porterà bene?


Alvini, dagli amatori al professionismo scrivendo la storia del Tuttocuoio
(01.05.2015 di Andrea Chiavacci) 
Prima della gara di andata parlammo dell'interessante storia del calcio a Ponte A Egola. Una realtà che fino a pochi anni fa si barcamenava con orgoglio nei piccoli campi di provincia e negli ultimi anni è arrivata fino al professionismo. Un uomo sicuramente ha contribuito in modo decisivo a scrivere le pagine di questa bella favola di paese: Massimiliano Alvini. Ultima perla questa splendida e comoda salvezza conquistata con due turni d'anticipo.
Alvini nasce a Fucecchio il 20 Aprile del 1970 e oltre che una grande passione per il palio che si disputa nella sua città, si interessa decisamente al calcio. Anche qui è più una passione, appunto, che un lavoro, visto che da calciatore non va oltre la terza categoria. Nel 1995-'96 inizia ad allenare a livello amatoriale con l'A.C. Ferruzza di Fucecchio. Sembra tutto un gioco, ma qualcuno intuisce che Alvini può diventare un allenatore vero. Il Signa gli offre la panchina degli Juniores regionali nel 2001. Un piccolo scorcio di stagione basta per fare un primo piccolo salto di qualità. La società fiorentina è soddisfatta del suo lavoro e lo promuove alla guida della  prima squadra in Promozione. Alvini porta il Signa fino al secondo posto e ottiene il passaggio in Eccellenza tramite i play-off. Alla prima stagione al piano superiore arriva il 14° posto che significa play-out con il Camaiore. Un doppio 1-1 condanna Alvini alla prima, e finora unica, retrocessione in carriera per un peggiore piazzamento nella regular season rispetto ai versiliesi. Resterà in Eccellenza ma spostandosi di pochi chilometri, a Quarrata, dove ottiene un ottimo quinto posto che vale i play-off, poi persi, per la serie D. Torna a Signa in promozione nel 2004 e vi resta per due stagioni dove ottiene un terzo e un sesto posto.
Nell'estate del 2006 fa il percorso inverso e torna  ad allenare il Quarrata Olimpia. La squadra è appena retrocessa dall'Eccellenza ma Alvini costruisce un bel gruppo intorno al centrocampista Marco Carli, 14 reti, e vince il campionato di Promozione staccando di sei punti il Pietrasanta. Le premesse sembrano buone anche per la stagione seguente, però i risultati non arrivano e Alvini si dimette dopo poche giornate e in pratica resta inattivo per una stagione. Nell'estate del 2008 arriva la chiamata da Ponte A Egola. Il Tuttocuoio gioca in Promozione e si appena salvato dal rischio di retrocedere in prima categoria. Una delle prime gare che gioca nel piccolo stadio Leporaia, dal nome del quartiere Pontaegolese, è una gara amichevole con il Pisa di Giampiero Ventura, che si prepara alla seconda stagione di serie B. Nessuno pensava un giorno di sfidare i nerazzurri in una gara vera di un campionato professionistico. Per la cronaca i nerazzurri vinceranno per 3-0.
Il Tuttocuoio solamente una volta nella sua storia aveva conquistato la promozione nel campionato di Eccellenza nella stagione 2001-2002. Il progetto però è ambizioso. Il presidente Dolfi e il D.S. Costa puntano al rilancio della squadra. Arriva gente importante per la categoria come i difensori ex Ponsacco Tolomei e Juri Andreotti. Davanti Masi segna 17 reti e Ria 11. L'avversario più pericoloso è il Sextum Bientina ma i neroverdi la spuntano e stavolta non hanno bisogno degli spareggi per salire in Eccellenza. Alvini ha fatto centro al primo colpo, ed è solo l'inizio.
Il capolavoro del tecnico e della squadra arriva la stagione seguente quando i neroverdi ottengono un piccolo triplete. Vittoria del campionato d'Eccellenza, di Coppa Toscana con tanto di finale in notturna al Melani contro la Pistoiese, e la Coppa Italia dilettanti a Roma vinta per 3-1 nella finale contro la Capriatese.  Le  reti di Urbani, Costantin e D'Ambrosio regalano un successo per la prima volta di portata nazionale a Ponte A Egola. E' il colletivo la forza di Alvini. La squadra stravince il campionato con 59 punti e 4 giornate d'anticipo e manda in gol 13 giocatori diversi, segnando 40 reti e subendone appena 17, tante a giochi fatti. I gioielli sono la punta centrale bobo D'Ambrosio, 9 reti e tante sponde, e il guizzante Costantin. Squadra anche piuttosto disciplinata per l'Eccellenza, appena due espulsi in 30 gare. L'esordio in D è buono e arriva subito una vittoria importante alla prima giornata con l'1-0 a Ponsacco,con la rete del giovane Sani. Nelle prime giornate il Tuttocuoio vince in casa anche il derby con il Pontedera per 2-0 e conquista momentaneamente la vetta.  A fine stagione arriva una salvezza tranquilla con l'undicesimo posto e un leggero calo nel finale di stagione. Alvini gioca un calcio piacevole e  in quel periodo predilige il 3-5-2 ma negli anni si dimostrerà capace di cambiare vari moduli, centrando sempre gli obiettivi e dimostrando di essere anche un grande motivare e dedito al duro lavoro.
Nel 2011-2012 arriva la stagione più difficile e c'è il forte rischio di tornare in Eccellenza. Dal mercato invernale però arriva Corrado Colombo che ha appena rotto con la Pistoiese e segna ben 12 reti che certificano la salvezza. Colombo resta e intorno a lui viene costruita una squadra di buon livello per la stagione 2012-2013. Su tutti il difensore Falivena, il centrocampista Balde e l'attaccante Granito.E' una serie D stellare con Spal, Lucchese, Massese, Pistoiese e Pro Piacenza. Il Tuttocuoio parte per far bene ma passo dopo passo capisce che può fare qualcosa in più. Il Leporaia è un fortino dove i neroverdi costruiscono la promozione. Splendide le vittorie contro Pistoiese e Pro Piacenza. La ciliegina è il 2-0 alla Lucchese che in pratica suggella la vittoria finale tagliando fuori dai giochi i rossoneri. Il gran giorno della promozione arriva il 28 Aprile 2013 con il 3-0 sul campo del Castenaso. Il Tuttocuoio è in Lega Pro. Arriva anche la semifinale scudetto di serie D, con la soddisfazione di vincere in casa della Sambendettese nella fase a gironi.
La gioia per la promozione si scontra con la nuova realtà del professionismo. Il Leporaia non è idoneo e allora la squadra va a giocare al Masini di Santa Croce. Alvini inizia ad avere richieste da società importanti ma alla fine resta con la società che riesce a garantire la nuova categoria anche grazie al supporto del paese.. Inoltre c'è da fare i conti con una seconda divisione che prevede 9 retrocessioni e i play-out fino a metà classifica a causa della riforma dei campionati. Ci vuole un'impresa, ma se questa arriverà sarà Lega Pro unica. Il Tuttocuoio dovrà fare a meno di Colombo per diverso tempo ma alla fine il capitano rientra ed è decisivo nel prendere in mano la squadra portandola agli spareggi. In semifinale una doppietta del fantasista Salzano elimina l'Aversa Normanna e in finale Cherillo segna il gol salvezza nell'1-1 contro l'Arzanese al Masini. Alvini e la squadra ancora una volta ce l'hanno fatta. Il resto è storia recente con questa brillante salvezza in Prima Divisione e il lancio di tanti giovani.
Alvini è un allenatore meticoloso e capace sempre di apprendere sempre qualcosa di nuovo. Non è un caso se nel giro di 13 anni è partito dalla Promozione fino arrivare al professionismo. Un passo alla volta, attraverso anche momenti non facili, ma anche la fortuna di aver trovato una società e una dirigenza che ha sempre creduto in lui attraverso un programma chiaro. Con la sua grinta e i suoi metodi di lavoro piuttosto duri ma efficaci è riuscito a dare risorse a giocatori che forse fino a quel momento credevano poco in se stessi. Probabilmente per Alvini è giunto il momento di rischiare su una panchina di una piazza importante, ma quello che ha fatto a Ponte A Egola resta incorniciato nelle piccole grandi storie che solo il pallone di provincia riesce a regalare.


Alvini: “Tra calcio e suole. Triplete come Mourinho, l’imbarazzo con Ventura e le chiacchierate con Sarri”
Tante soddisfazioni, una in particolare: “L’anno in cui Mourinho fece il triplete con l’Inter. Perché non fu il solo. Anche il mio Tuttocuoio vinse tre titoli: campionato di Eccellenza, Coppa Italia Regionale e Coppa Italia Nazionale. Quando sentii parlare della nostra piccola impresa alla radio, mi emozionai. Io vivo per il calcio, non mi stanco mai di ripeterlo. Questa sera, per dire, vado a vedere Fucecchio-Monsummano, una gara di Coppa Italia della Prima Categoria. Mica esiste solo la Serie A. La prima cosa che ho capito è che c’è qualcosa da imparare da tutti: sia dall'allenatore più bravo del mondo, che da quello che allena gli amatori”. Non le solite frasi fatte, ma una convinzione granitica. Una persona semplice e umile, Massimiliano Alvini. Una di quelle che si emoziona ogni volta che entra in un campo di calcio. Qualunque esso sia. ‘E’ dentro noi un fanciullino’…Da Ventura a Sarri. Un rapporto di amicizia vero, autentico tra due persone che vivono per il pallone: “Con Maurizio siamo amici, ci sentiamo per sms. Beh, ci conosciamo da parecchi anni ormai. Precisamente dal 2000 quando io allenavo il Signa e lui la Sangiovannese in C2. Negli anni passati facevamo sempre un’amichevole Empoli-Tuttocuoio perché diciamo che portava bene ad entrambi. E’ una grande persona, quando stava qui in Toscana, lo andavo a trovare una volta al mese e facevamo delle bellissime chiacchierate: movimenti, schemi, di tutto e di più. Ora quelle chiacchierate un po’ mi mancano, ma sono felice per lui. Sono convinto che con Maurizio il Napoli può vincere il campionato, ha portato organizzazione e umiltà. Quelle qualità che piacciono anche a me. Se la mia squadra non gioca come voglio, sto male”.Sono partito da lontano, dal Signa. Poi i sette anni splendidi al Tuttocuoio. Successi ed emozioni uniche che porterò sempre con me. Ricordo ancora quando andavo a guardare gli allenamenti del Pisa di Giampiero Ventura. Mi mettevo lì, prendevo appunti, osservavo tutto e lui, pensando che fossi una spia, diverse volte aveva interrotto le sedute. Beh, io non gli dicevo nulla perché ero un semplice allenatore di Promozione e mi vergognavo. Successivamente, però, lo venne a sapere e allora fu lui ad invitarmi al campo. E' un grandissimo allenatore".Alvini inizia ad allenare a 25 anni una squadra amatoriale di Fucecchio, la sua città. Poi una vita tra Promozione ed Eccellenza. E nel 2008 la chiamata del Tuttocuoio, con cui ha collezionato ben tre promozioni e sei trofei. Dalla Promozione alla Serie D. In estate arriva sulla panchina della Pistoiese, il sogno di una vita. Ambizioni, racconti e aneddoti. A GianlucaDiMarzio.com Alvini racconta la sua carriera: “Non mi sarei mai aspettato di arrivare qui. Sono davvero contento perché Pistoia è una piazza importante e nel giro di due/tre anni spero di portarla in Serie B. Ho fatto tanti sacrifici e tanta gavetta. Il calcio, fino a poco tempo fa, era solo un passatempo, il mio lavoro era l’agente di commercio.“Quanto mi garba il calcio…”. Accento toscano, tono pacato e tanta passione. Gavetta, sacrifici e poi finalmente la grande occasione, in Lega Pro con la Pistoiese. Una storia bella e appassionante quella di Massimiliano Alvini. Che, fino all'anno scorso, oltre ad allenare faceva anche il rappresentante di suole per calzature nell'azienda di famiglia. Beh, il paragone è automatico: Toscana, calcio e lavoro, semplice no? Maurizio Sarri. Ma andiamoci piano, “Io ancora ho tutto da dimostrare…”.Alvini: “Tra calcio e suole. Triplete come Mourinho, l’imbarazzo con Ventura e le chiacchierate con Sarri”

fonte: http://gianlucadimarzio.com/news-cat/pistoiese-alvini-tra-calcio-e-suole-triplete-come-mourinho-limbarazzo-con-ventura-e-le-chiacchierate-con-sarri/