E' un Fiorenzuola che
non sa più regalare e regalarsi una gioia. Inciampa anche a casa della Pianese e la nostra classifica (che non voglio guardare) così si fa sempre più pericolosa.
In settimana leggera strigliata e si era parlato di
esame di maturità da superare, con il primo taglio, la prima rescissione di contratto.
Tutti sotto esame. In terra Toscana serviva tornare alla vittoria e interrompere la striscia negativa. Trasferta lunga e difficile che poteva rappresentare una tappa da poter permettersi di perdere se si capitalizzavano sfide casalinghe alla portata. E invece
tutto si complica. Eravamo partiti bene, volenterosi e dinamici, giocando bene
sull'insidioso sintetico di Piancastagnaio e passando addirittura in vantaggio con
Alessandro Napoli. Assist di Mezgour dalla sinistra, velo di Pessagno e staffilata vincente dell'attaccante di Solofra che così si è risvegliato
dal letargo realizzando il secondo sigillo stagionale in Rossonero (speriamo non si fermi qui). Sulle ali dell'entusiasmo cerchiamo il raddoppio (la sicurezza). Gran tiro da lontano di
Mezgour di destro (sulla mancina) deviato da un difensore in fase di recupero. Cosa già vista. Poi al tiro anche Lari, una conclusione velenossissima fuori di troppo poco. Nella ripresa è salita la pressione dei bianco-neri di casa, che vedono la porta
del giovane Rizzo (al debutto) troppe volte e sono stati premiati
su nostro "regalo" quando la partita sembrava incanalata per il verso giusto per noi (nonostante l'uomo in meno, espulso Pessagno).
Condizioni atmosferiche come quelle viste dalle parti di Siena, non capitano più da anni da noi, zona del muro bianco per antonomasia (vedi strada vecchia per Cortemaggiore, che non è Torremaggiore). Con
un nebbione come quello sceso nella tana di Piancastagnaio sul finire di partita un'altra squadra si sarebbe forse accontentata del pari e invece la Pianese (furba) con la fame giusta, complice la poca visuale e la superficialità dei nostri
ci ha castigati per bene. Gol su punizione evitabile incassato allo scadere. Tre punti in classifica. Gol su punizione che fanno comodo agli altri perchè noi ce li sogniamo.
Furbizia e scaltrezza degli avversari che noi ci scordiamo anche se abbiamo giocatori che conoscono bene la D e fatto addirittura la C.
E' andata ancora una volta così, male. Nonostante una buona partenza rimaniamo
all'asciutto di punti. Dopo un estate tribolata e di attese, gli sforzi della società, è arrivato un inizio di campionato sopra le aspettative che ci ha forse illuso.
Mister Salmi avvertiva e predicava calma. Ma tre vittorie di stecca non le mettevamo in fila dal Fiorenzuola dei record nel campionato di Eccellenza. Sognare, con i gradoni di Fiorenzuola-Lentigione sensibilmente affollati. Dalla fatal Rovigo poi è iniziato a girarci tutto male e da circa un mese abbiamo
un rullino da retrocessione, davvero preoccupante per chi ha il ricordo ancora fresco di come si fa a retrocedere diretti. Qualcuno a un certo punto si era fatta la convinzione di non dover soffrire (compreso io) e invece la realtà è questa. Cercare ora attenuanti
per rincuorarsi non serve a nulla occorre
rimboccarsi le maniche e trovare una soluzione al più presto ai problemi che non ci permettono di risanare la classifica. Ci siamo regalati
un altro periodo pre-natalizio non sereno. Prendiamolo così com'è e diamoci da fare.
Scantiamoci tutti una volta per tutte. Sono un tifoso-sognatore e come tutti i tifosi-sognatori voglio immaginarmi ancora questo momento come la fase di calo che tutte le squadre anno nell'arco di una stagione hanno. Superato si rimettono in marcia e pedalano, pedalano.
Mancano poche partite al giro di boa (il girone è da 18 quest'anno). Domenica arriva al Comunale un'altra compagine toscana che non naviga in buone acque. Il San Donato Tavernelle ha cambiato l'allenatore da poco per tentare di dare
una sterzata al campionato (c'è Fusci), avrà mandato qualcuno a vederci contro la Pianese. Di certo non si preannuncia una domenica
da sorrisi e carezze.