27 Settembre 2009, trasferta a Darfo (BS), Darfo Boario-FIORENZUOLA, sulla panchina della squadra locale siede un certo Luciano De Paola e la mente torna a quell'episodio di "Calcio e Politica" del 1993:
IL CASO. Su un muro e' apparsa una scritta contro il giocatore laziale legato a Rifondazione: "De Paola come Sollier: vattene a Mosca"
TITOLO: Il calciatore comunista costretto a spiegarsi con gli ultra'
ROMA . Zitto o Mosca. Luciano De Paola, 32 anni, neocentrocampista della Lazio, ha gia' capito la differenza tra il voto (politico) e il vuoto (nella testa di qualcuno). E bastata la frase "simpatizzo per Rifondazione Comunista", rilasciata in un' intervista, per farlo finire al muro: "De Paola come Sollier: vattene a Mosca". Una scritta senza firma che ha riportato alla luce una polemica nata a inizio stagione, quando un gruppo degli "Irriducibili" aveva convocato il calciatore per un colloquio "chiarificatore". La tregua era stata presto trovata: De Paola, conosciuto da tutti per la sua grande generosita' in campo, ha potuto lavorare in pace e guadagnarsi gia' il rispetto di tutti. Ora il nuovo messaggio, ma gli ultra' "ufficiali" hanno proclamato la loro estraneita' . Puo' essere, dicono, l' opera di qualche "cane sciolto": i muri sono un quaderno aperto a tutti, romanisti compresi. E la "sindrome del beduino", con la quale P. Harrison ha definito le relazioni tra i tifosi: amici degli amici degli amici, nemici degli amici dei nemici, nemici dei nemici degli amici. All' interno del clan sono molte le regole da rispettare: a volte non basta la maglia giusta per essere accettati. La curva sceglie i suoi beniamini anche per affinita' , come e' successo a Di Canio e parte dei Drughi bianconeri. In Italia ha gia' colpito a largo raggio: con il nero Winter sempre a Roma, con l' ebreo Rosenthal a Udine, con Schillaci in mezza Italia. Pelle, religione, luogo di nascita: tutto quanto fa (triste) spettacolo. Cerco' inutilmente di vaccinarsi anche Salvatore Cerrone, originario di Napoli, al quale nel ' 90 un attivista della Lega Lombarda voleva impedire di diventare capitano del Lecco. L' ha conosciuta Ermias, 15 anni, eritreo, che si e' preso sputi e insulti durante una partita degli Allievi in Toscana. Poco consola che la malattia non sia endemica. A Glasgow si ricordano ancora le botte per strada quando Mo Johnston fu il primo cattolico a giocare per i protestanti Rangers: per il trasbordo gli fu necessario passare prima dai "papisti" del Celtic ai neutrali francesi del Nantes. In Inghilterra i tifosi del Milwall hanno addirittura inventato un nuovo gioco. Per manifestare contro l' "inflazione" di giocatori di colore nel campionato di Premier League, si sono costruiti a fine torneo una nuova classifica: via i gol segnati dai colored e i punti cosi' conquistati. Una cura? Viene in mente Albert Einstein, quando gli chiesero di che razza era. Una parola fu piu' che sufficiente: "Umana". Luca Valdiserri Altri articoli a pagina 23
Valdiserri Luca
Pagina 21
(9 agosto 1993) - Corriere della Sera