FIORENZUOLA-Lupa Piacenza (sabato 30 marzo 2013) |
IL SOGNO DI UN BAMBINO - Sabato di Pasqua. Recupero della sesta giornata del girone di ritorno del campionato di Eccellenza. Piove a dirotto a Fiorenzuola d’Arda. Zona stadio, velodromo Attilio Pavesi: auto in divieto di sosta e parcheggi pieni. Quanto tempo è passato dall’ultima ressa davanti ai cancelli d’ingresso dello stadio Comunale. Ecco i flash-back e le sensazioni che ero sicuro di rivivere in questo pomeriggio tanto atteso. Qui ricordo un due a zero rifilato dal Fiorenzuola di Veneri al Piacenza di Cagni in un amichevole di agosto degli anni 90', grazie alle sortite di Gianluca Nistri sulla fascia e ai colpi di Giovanni Rossi in attacco. Mi do un pizzicotto al volto. Manca poco all’inizio. L’idea struggente di impresa che hai nella testa da settimane ora ti tocca dentro, di tocca il cuore. Dal tunnel salgono solo i due capitani e la terna arbitrale per il sopralluogo. Osservo l’acqua che tracima dal fango e gli uomini in campo che ci stanno sopra, mentre mi torna alla mente la scritta evidenziata su una locandina stampata dalla Tipografia Marchi di un Fiorenzuola-Melegnanese degli anni 40’: “La partita avrà luogo con qualsiasi tempo”. Sarà così anche per questa sfida tanto attesa, che manca dagli anni 30’ ? Sarà così anche per questa sfida che sogni di giocare da bambino, un po’ inconsciamente a fare scivolate, a lottare nel fango per scrivere la storia. Per poter dire “Io c’ero in campo contro il Piacenza”.
Marrazzo e Marco Biolchi (veterano rossonero) |
IL GENIO DEL CONTROPIEDE - Ore 14.35, Si parte! In sottofondo i forti cori dei tifosi della Curva Nord di Piacenza assiepati nel settore ospiti della tribuna. Cose d’altri tempi, da serie C. Anelli, Galli, Fogliazza, Compiani, capitan Piva, Biolchi, Pizzelli, Sessi, Gianluppi, Lucci, Cozzi. Fiorenzuola quasi esclusivamente composto da ragazzi di Piacenza e Provincia. Il Piacenza risponde con i suoi ex professionisti e in avanti i mammasantissima del gol: Arena e Marrazzo.
“Il genio del contropiede” Enzo Jannacci se n’è andato ieri. Come fare in queste condizioni a mettere in atto una possibile arma a nostro favore per scardinare l’invalicabile retroguardia ospite. Noi che siamo piccoletti e giovani, la velocità è il nostro forte. Come fare in questa piscina d’acqua marrone. Cosa impossibile, ma i ragazzi di un Alberto Mantelli che a bordo campo se l’è presa tutta l’acqua assieme a loro, si danno subito da fare. Lucci arriva in ritardo su una palla sgusciata in area piccola poi una legnataccia di Cozzi a sfiorare la parte alta della traversa. Si fa una fatica indescrivibile a tentare di fare qualcosa di calcio in queste condizioni. Cresce il Piace, spronato dal migliaio di Piacentini che sfidando il maltempo e con il dubbio del “si giocherà?” hanno percorso quei 22 chilometri di via Emilia che li separano dalla seconda città della provincia per sostenere il grande vecchio Piace. Prendere le misure a uno come Carmine Marrazzo non è affatto semplice. Tanta roba per l’Eccellenza. Senza contare poi sulle giocate di elementi come Cortesi, Volpe e quelle dei nostri ex: Marco Arena e Simone Fumasoli. A qualcuno scappa detto: “Se Fumasoli avesse giocato così da noi per l’intera stagione sarebbe finita in modo diverso lo scorso anno”. Vabhè su, acqua passata. Cresce il Piacenza. Anelli deve superarsi per opporsi ad una genialata del numero 10 biancorosso Marrazzo. Si va negli spogliatoi sul risultato di zero a zero. La tribuna “Eugenio Villa” è piena. E se non ci fosse stato in concomitanza il derby d’Italia Juventus-Inter ci sarebbe stata ancora più gente. Quanti ex dirigenti e quanti ex rossoneri si sono dati appuntamento per il Derby (ribattezzato “del fango”). C’è Luca Rosi, Sandro Melotti e Marco Orrù gente che ha lasciato grandi ricordi e scritto la storia recente del Fiorenzuola. Fa freddo e non smette di piovere. Le due squadre ritornano in campo alla spicciolata. Vola qualche sfottò sotto la tribuna perché quelli del Piacenza hanno usufruito del cambio maglia lasciando nella cesta quella fradicia del primo tempo. I nostri invece vanno avanti infreddoliti con la stessa non più bianca ma sfumata marrone. Riprendono le ostilità. La sfera viaggia ancora di meno sul pantano. Per Pashuku di Roma è sempre tutto regolare. "Scavetti" e a palle lunghe a pedalare per evitare paludi e pozzangheroni sono le scelte più gettonate dai 22 in campo. Robe da genio pontieri. La zona più martoriata del campo è quella fra il cerchio di centrocampo e la trequarti nostra. Qui si accendono i corpo a corpo più duri, i contrasti di gioco al limite della regolarità con scarpini che affondano nel terreno, gambe che cedono. Il fango ti entra nelle mutande, nelle orecchie, nel naso, dappertutto. Questo non è calcio, non è sport. Non saprei dire che cos’è. Ma questo è il Derby Fiorenzuola-Piacenza che verrà ricordato anche per questo. Una battaglia campale disputata in condizioni estreme dove tutti i protagonisti hanno dato il massimo per conseguire la vittoria e onorare la maglia fradicia che portano addosso.
PIACENZA IN VANTAGGIO - E può capitare che in sfide così abbia la meglio la squadra che dispone di più centimetri, chilogrammi, e soprattutto di maggiore esperienza e mestiere perché sai come muoverti, cosa rischi se calci il pallone in questo o quel modo. E così, la Lupa con il budjet estivo da squadra di Lega Pro Prima Divisione centra il bersaglio al quarto d’ora. A Orlandini, uno degli elementi di maggior esperienza e affidabilità della compagine della famiglia Gatti, grondano ripetutamente gocce dalla punta del suo naso aquilino. Il centrocampista reggiano portatosi in avanti, fa partire un colpo da bigliardo dal limite che scavalca Anelli e va a scuotere la rete inzuppata d’acqua. Gioia incontenibile in campo e sugli spalti per i biancorossi. Orlandini a noi l’aveva già messa ai tempi di Castellarano. Ottobre 2008, un euro-gol sotto il sette. Ora si fa veramente dura per noi. Recuperare un gol alla capolista in queste condizioni non è cosa affatto facile. Mantelli decide per due cambi: dentro la fisicità di Simone Cerati per uno stremato Sessi (fra i migliori in campo), e Luca Franchi (claudicante per infortunio) al posto di Daniele Pizzelli. Franchi il grande assente di questa super-sfida. I ragazzi si danno da fare, sono ammirevoli ma la benzina è quella che è, e giocare 70 minuti su questo terreno che non è un terreno è come giocarne 150. I rossoneri lottano su ogni pallone, ma arrivare la davanti è impresa quasi impossibile. Prima di sparecchiare la tavola addobbata a festa e svuotare i posaceneri l’ultimo sussulto di Cerati (su colpo di testa) si spegne fra le braccia del portiere Ferrari. Il Piacenza vince a Fiorenzuola per una rete a zero il derby numero otto. Sventolano alte le bandiere biancorosso.
Al Fiorenzuola restano gli onori delle armi, il ricordo di un derby d’altri tempi e gli applausi dei propri sostenitori. Grazie Rossoneri !
blogfiorenzuola1922@gmail.com
l'ingresso in campo delle sue squadre |
Piva e Pizzelli premiati prima del match dalla dirigenza del FIORENZUOLA |
La targa ricordo all'ex tecnico rossonero William Viali |
FIORENZUOLA-LUPA PIACENZA 0-1
FIORENZUOLA: Anelli, Galli, Fogliazza, Compiani (65’ Barba), Piva, Biolchi, Pizzelli (72’ Franchi), Sessi (69’ Cerati), Gianluppi, Lucci, Cozzi. All.: Mantelli
LUPA PIACENZA: Ferrari, Cavicchia, Martinez, Orlandini, Tognassi, Commisso, Volpe (60’ Valla), Cortesi, Arena (83’Tignonsini), Marrazzo (72’ Lucev), Fumasoli. All.: Viali
Arbitro: Pashuku di Roma (assistenti: Parriniello e Scarpellini)
Marcatori: 57’ Orlandini
Note: giornata di pioggia battente. Terreno impraticabile. 1500 spettatori circa.
Ammoniti: 35' pt Marrazzo, 22' st Orlandini, 33' st Galli.
Angoli: 1-5.
Recupero: 1' pt, 3' st.
il tifo del Piacenza a Fiorenzuola |
Alessandro Sessi contrastato da Orlandini |
Andrea Lucci in azione |
FIORENZUOLA-Lupa Piacenza 0-1 l'articolo di LIBERTA' del 31 marzo 2013 |
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