A volte, ma solo a volte, quello che speri, quello che sogni si avvera per davvero. Minuto numero ottantuno, la rete della porta sotto di noi è scossa con violenza. Un urlo di gioia collettiva si alza dalla vecchia gradinata dello stadio Comunale. La corsa pazzesca sotto la curva dell’autore del gol, che ci indica con l’indice esclamando fuori di testa qualcosa, inseguito e poi travolto dal resto della squadra. Simone Cerati, proprio lui, ancora lui, ha appena scaricato di prepotenza in rete il gol vittoria nel derby contro l’Atletico BP Pro Piacenza di Franzini, Matteassi, Francani e compagnia briscola. Proprio lui che è piacentino più di tutti, a metterci la capocciona dell’Atletico Piacenza su un piatto d’argento, a vendicare il suo vecchio “Pro”. Sarebbe stato troppo bello contro di loro vedere il Cera gonfiare la rete ed impazzire di gioia. E’ successo. “Un Forza Vecchio Cuore Rossonero!” alzarsi così non lo sentivo da anni. Quarantenni che tirano su cori assieme ai giovani e a momenti si strappano le mutande dal giubilo nel vedere Fransen andarsene a testa bassa da Fiorenzuola. Una piazza, sempre più ridotta che comunque se stimolata riesce ancora a scaldarsi e vivere e far vivere grosse emozioni. Mancava da troppo tempo una gioia collettiva così grande. Tutti, ma proprio tutti, ad esultare, squadra e tifosi, schiacciati contro la recinzione quasi ad abbracciarsi, viso a viso con gli occhi lucidi e felici e le tonsille in fiamme. Perché quando le cose vanno male, sei penultimo in classica e ti gira tutto storto domeniche così non le dimentiche per settimane. Espugnare il Comunale dopo tre mesi di astinenza in questa maniera è vivere un coito. L’ultima volta, derby contro l’aborrito Fidenza. Tre punti d’oro che ci permettono di restare in scia alle avversarie nella lotta salvezza. In più, il fatto di risucchiare in zona play-out il ricco Atletico è paragonabile ad un cuniligus (un 69!) con Sofia Gucci. Veder soccombere Arnaldo Franzini e Matteassi al Comunale non ha prezzo, paragonabile a quello che potresti provare da una fallatio con sentimento di Michelle Ferrari. Ricordi la gara di andata? Ora lamentanti pure tu del rigore negato (e quello su Lucci?). Senza nascondere palloni dentro la rete, senza deviarli con le mani, senza invocare rigori ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo ripresi con sacrosanto merito tutto quello che ci era stato sottratto (rubato!) ad ottobre al Siboni. Dallo stadio Comunale entrate dentro con le pattine, e non porta a casa niente neppure stavolta! La direzione di gara del Derby Piacentino di serie D affidata all’arbitro che ci aveva diretto a noi e a Piccolo ed Ingribelli in quel Fiore-Pizzighettone 2 a 3 che costò la panchina a Natalino Gottardo. Presagio non buono. Al timone mister in seconda Marco Bracchi. In campo, una squadra rattrappita, rimaneggiatissima che disputa la gara perfetta grazie al Gruppo e alla testa di mister Settimio Lucci confinato nel settore ospiti della gradinata causa squalifica, assieme al preparatore dei portieri Cavi. La squadra più giovane di tutta la serie D 2011-12 contro l’Ateltico BP Pro Piacenza da budjet da serie C. La Storia del Calcio e il Blasone contro le fusioni, il giocattolo dei ricchi. Primo tempo da sbadigli. Poi, nella ripresa superato quel quarto d’ora da brividi con una traversa “amica” siamo usciti alla grande. Un gruppo di 11 bravi ragazzi che ti fanno tirar fuori la voce, ti danno stimoli sopiti da troppo tempo. De Angeli che scalpita in tribuna. L’ex talento del Lugano, Simone Fumasoli leader a tutto campo. Il giovane della juniores Luca Santi, classe 1994, di Alseno, al debutto che non sbaglia nulla. Un Simone Carati mattatore di giornata, allo stesso tempo architetto e manovale di un centrocampo finalmente con le palle, aggressivo, mai domo. Michele Piccolo sacrificio e altruismo. La verve e le scorribande di Andrea Lucci a dare ossigeno. Il turbo finale di un Ingribelli immenso, vera marcia in più, a tenere su la squadra in quei minuti finale interminabili. Interminabili fino a là. Come sulle braccia di Carlo Monza, ho ancora i segni sulle mani dei morsi per il gol divorato. Giri d’orologio interminabili fino a là! Grazie ad un muro ermetico e invalicabile composto da 10 casacche rossonere instancabili. I taroccati, dalle parti di Raffetti non saranno più pervenuti. Bandiera bianca! GRAZIE Cera! GRAZIE RAGAZZI!!! papua ultrasfiorenzuola@libero.it
Ho proprio goduto come un bastardo! grazie FIORE!
AHHH..MI SONO STRAPPATO I MUDANT!! ..LE MUTANDE!!!!
FIORENZUOLA-ATLETICO BP PRO PIACENZA 1-0
FIORENZUOLA: Raffetti 7, Santi 6.5 (18' st Barba 6.5), Biolchi 7, Cerati 7.5, Mancini 6.5, Fumasoli 7.5, Ingribelli 7, Bovi Nicola 6.5, Piccolo 6.5, Barocelli 6.5 (11' st Lucci 6.5), Bovi Mattia 6.5 (38' st Shehu 6.5). A disp.: Zambonini, Guerini, Russolillo, Bedogni. All. S. Lucci 7.5 (in panchina Marco Bracchi 7)
ATLETICO BP PRO PIACENZA: Quaini, Rieti, Delledonne (38' Centofanti), Pulci, Musi (40' st Ferrario), Lovattini, Matteassi, Grillo, Arena (30' st Modafferi), Decò, Mungo. A disp.: Daffe, Esposito, Angelica, D'Amore. All. S. Cogliandro.
MARCATORI: 38' st Cerati (F)
ARBITRO: Sig. Tesi di Pistoia (Gambardella - Granata)
NOTE: 500 spettatori circa. Giornata soleggiata, terreno in buone condizioni. Prima dell'incontro è stato osservato un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime italiane in Afghanistan
Simon Cerati ex bandiera del vero Pro Piacenza, mattatore di giornata (foto Scolari)
Capitan Marco Biolchi contrasta il talentuoso Mungo, nella foto anche Angelo Modafferi e il nostro Mattia Bovi
Loro recriminano per un rigore che poteva anche starci...ma vorrei rivedere quello su Piccolo ad inizio secondo tempo. E tutte quelle volte che l'arbitro ha sorvolato, soprattutto nel primo tempo, su falli di mano e scorrettezze dell'atletico (lo chiamo così, visto che non è il bettola, né tantomeno la pontolliese e ancora meno il glorioso pro piacenza). Fino ad un certo punto mi sembrava quasi la partita di andata, dove. non dimentichiamolo, siamo stati letteralmente DERUBATI. Sono contentissimo per Cerati, immenso e decisivo come a Gallarate. Immenso anche Ingribelli...ha fatto il terzino, ha quasi marcato a uomo matteassi, ha fatto l'esterno, ha fatto l'ala, ha corso come un negro per più di 90 minuti. I criticoni lo perdoneranno se ha sbagliato qualche cross........ Stima assoluta anch...e per Lucci, un professionista vero, come dimostra ampiamente la sua lunga carriera, per come ha gestito il caso Shehu: in una partita da ultima spiaggia, ha rischiato un ragazzo della juniores, esordiente, da titolare...ma lo aveva detto...se questo è il suo atteggiamento, preferisco far giocare un ragazzo delle giovanili...e lo ha fatto, ma ha anche recuperato il rapporto con Shehu, chiarendo e reintegrandolo. Capitolo atleticobettolapontepropiacenza, la squadra senza identità, giocattolo di qualche imprenditore che vuole divertirsi un pò togliendo il calcio da realtà e paesi che preferirebbero potersi riconoscere nella loro vera squadra, anche se in prima categoria o in promozione: partiamo dai titoli di coda...dopo i ripetuti proclami dei giorni scorsi da parte di due personaggi alquanto sopravvalutati come francani e franzini, i quali hanno dichiarato, tra le righe e non, di voler venire qui a vincere facile, perchè loro sono forti, loro hanno le carte in regola per fare un campionato da protagonisti ecc., hanno abbanonato il terreno di gioco senza neanche fare il terzo tempo (è una pagliacciata ma è obbligatoria....ora voglio vedere se viene multata la società...). Stile....imparate a perdere prima di fregiarvi del titolo di seconda realtà di piacenza..... Obiettivamente....ma che squadra è? Con degli squilibri allucinanti...mezza squadra la serie D non dovrebbe vederla neanche con un binocolo, l'altra metà è composta da giocatori di categoria e anche da alcune individualità che fanno la differenza. Mi ha colpito l'atteggiamento....oltre ad essere una squadra di basso livello (altro che campionato da protagonisti), giocano con sufficienza, con supponenza....proprio come le parole del loro "allenatore", che credo sia il loro valore aggiunto (è ironico). Ultima nota per il mercenario di Vernasca: ha fatto più metri oggi nei pressi della sua panchina che in quei mesi in cui ha vestito indegnamente la maglia della seconda realtà della provincia, l'US... Jameson
Simone Fumasoli leader rossonero, controllato a vista dall'applauditissimo ex bomber Marco Arena
Michele Piccolo e Samuele Barba si contrastano in area piacentina
Marco Arena inseguito da Samuele Barba e Nicholas Mancini
l'estro di Mattia Bovi, in secondo piano Mirko Barocelli
Il debuttante classe 1994 Luca Santi in azione
Stacco aereno di Michele Piccolo protetto dal compagno Barocelli
Capitan Biolchi su Marco Arena, dietro Simone Ingribelli
Due partite con a sfavore: - 2 rigori non fischiati; - un gol dentro di mezzo metro non dato; - un rigore farlocco fischiato contro a comando da sua maestà matteassi… non lo so…se qualcuno si vuole proprio lamentare…. ... Per come la vedo io l’andata doveva finire pari e ieri poteva uscire qualsiasi risultato. Non ho visto tutte quelle occasioniper gli ospiti snocciolate da Sportpiacenza, magari sono svenuto sotto il primaverile sole del Comunale nel frattempo e neanche il rigore mi sembra netto, il fighetto si butta da fighetto, se veniva travolto dal portiere cadeva in un altro modo; quello su Piccolo era invece solare, leggerezza colossale del difensore se si vuole ma è stato imbarazzante non darlo e l’arbitro secondo me ne ha tenuto conto quando non ha dato quello presunto sul fighetto. I numeri non mentono, vuol dire chea noi manca un punto e gli altri hanno 2 punti in più di quelli che avrebbero meritato sul campo….non è mica poco… Quindi zitti e pedalare. Quanto a noi devo essere onesto, all’inizio dell’anno avevo moltissimi dubbi sull’operato di Mino Lucci, adesso mi ricredo assolutamente e non è ne la prima ne l’ultima volta che mi piacerebbe segnalarlo; ha creato un gruppo, una squadra che lo segue, si fida e lo stima e questo potrebbe essere fondamentale. Profondissima stima anche da parte mia nei suoi confronti. Ieri grossa prova di tutta la squadra; il Fuma ha prima sofferto ma poi preso le misure ad un marpione come Marco Arena (ah che patimento vedere un giocatore del genere disprezzato dalla sua stessa squadra…ma avercene!!!!), molto bene anche Mancini (si è notato poco ma proprio per questo vuol dire che dalla sua parte non passa nessuno), Cerati (anima e cuore, dico solo questo, se poi si mette anche a beccare la porta con le punizioni andiamo per lo meno in Europa League), Lucci (secondo me il suo ingresso ha cambiato la partita; grande corsa e maggiore lucidità sottoporta del solito, molto molto bene) e Piccolo che sarebbe da crocifiggere se pareggiano nel finale ma che lavoro fa?!?!?Non lo cambierei con nessun altro, è troppo importante anche se non segna e comunque tra poco secondo me si sbloccherà. Non deve passare inosservata neanche la prova di Raffetti, non era certo facile giocare una partita decisiva 4 giorni dopo la prestazione di mercoledì; ci è riuscito alla grande. Su De Angeli non so più cosa dire….abbiamo giocato in 12, chapeau! Comunque ripeto, tutti molto bene ieri, si fanno dei nomi perché succede sempre così quando si è in preda all’estasi da godimento, ma nessuno si senta offeso o dimenticato! Tabaglio
Addirittura su Youtube hanno rimosso la sintesi della gara di andata alla Besurica.. chissà perchè? Il ricordo di quella domenica di San Fiorenzo, in uno stadio (oddio) pseudo all'inglese dove fu proiettata a sorpesa quella farsesca saga-movie di "Scuola di Ladri". Quel ricordo non è stato ancora del tutto digerito. Sento pronunciare Atletico Bp Piacenza ed è subito presagio di dover ben presto assistere al vilipendio della mia squadra del cuore. La più blasonata e antica della provincia abdicare e cedere il passo a questi qua che vogliono il derby con i biancorossi, e al San Nicolò Marsaglia, alla Libertaspes, ecc. Derby piacentino di serie D. Soliti grossi problemi cercati per noi in Valdarda. Un rimedio in economia (quindi che piace tanto ai tignamano) ci sarebbe. "farsi segnare". Pratica molto diffusa dalle nostre parti, figlia di generazioni cattoliche contadine, fino ad alcuni decenni fa. Andavi dal Madgon (il curatore, il segnatore) e lui ti guariva dai malanni. Dopo il k.o. interno con le Calze della Castellana Castelgoffredo dobbiamo tentare di rimetterci in carreggiata. "Without You". Tante tapognate che ora tocca pagare: fra estenuanti assenze e sfighe cercate come detto, ma speriamo di metterlo su noi stavolta Guetta. Sogno di rivedere l'ex bandiera del vero "Pro", Cerati impazzire di gioia nell'esultare. x CHI NONOSTANTE TUTTO CONTINUA AD ONORARE LA MAGLIA E NON CI DELUDE MAI.. FORZA RAGAZZI!!
Simone Cerati in azione nella gara di andata, in secondo piano Simone Ingribelli (foto Scolari)
Storia vera Noi, rimasti stupefatti a Gallarate dove un direttore di gara decide di farci giocare con una spanna di neve sul manto erboso, magari ci ricrediamo osservando le immagini che seguono. La palla marrone. Portieri che indossano eleganti coppole per proteggersi dal sole. Campi ai limiti della praticabilità: secchi in primavera, fangosi o addirittura ricoperti di neve e ghiaccio in inverno. Seguono alcune immagini anni '50-'60 del vecchio "Pro", quel Pro Piacenza di Ernesto Bertocchi che indossava rosso-nero a strisce, fondato nel 1919 e per antonomasia il secondo club del Capoluogo di Provincia. Sono tutte immagini di repertorio di gare casalinghe del campionato di Promozione giocate nel vecchio stadio Comunale di Barriera Genova, quello con le tribune a ridosso del campo che tanto piaceva ai piacentini. Teatro degli accesi derby contro di noi del Fiorenzuola. Gli esodi fiorenzuolani lungo la via Emilia per raggiungere la città. Era il terreno di gioco anche del FC Piacenza fino alla fine degli anni '60, quando al suo posto furono alzati eleganti palazzoni residenziali e fu rimpiazzato dal moderno stadio della Galleana all'allora periferia della città, con la pista di atletica, e quella tribuna dal design caratteristico realizzata dalla nostra Cooperativa Edile Val d'Arda. ...Atletico Bp Pro Piacenza sbarcato in serie D dopo innumerevoli fusioni e cancellazioni di storiche realtà (Bettola Calcio 1927) ..non mi pare proprio lo storico "Pro". Lo storico "Pro" è attualmente in Terza Categoria, quello allenato da Bonafè.
FARSI SEGNARE La pratica della segnatura risente in maniera notevole dell'influenza della cultura religiosa cattolica come si rileva dalle formule, nelle quali compaiono quasi sempre figure importanti di questa religione a partire da Dio, Gesù e Maria fino a vari nomi di santi, e preghiere cristiane vengono a volte recitate prima e dopo la segnatura ; la stessa guarigione viene attribuita dalla maggioranza dei segnatori alla fede in Dio o alla Provvidenza divina e il fattore religioso è ritenuto fondamentale dalla maggioranza dei segnatori. Il gruppo di Salomone D'altra parte mescolati a elementi cristiani ci sono altri elementi che cristiani non sono: ad esempio la maggior parte dei segnatori sostiene che la guarigione, oltre che alla fede in Dio, è dovuta anche alla fede nelle segnature. Se il segno più tracciato durante le segnature è la croce, un altro segno molto usato è il cosiddetto gruppo di Salomone cioè la stella a cinque punte, un simbolo molto usato dagli occultisti dei secoli passati e oggi simbolo identificativo del neopaganesimo. Inoltre una minoranza di segnatori sostiene che la religione non c'entra con le guarigioni (ma comunque nessuno o quasi sostiene di avere poteri paranormali), non usano formule, e non tramandano la pratica alla vigilia di Natale, ma in un giorno qualsiasi. Infine sembra che la segnatura sia messa in rapporto anche alle fasi della Luna: in particolare se la Luna è calante, la segnatura fa regredire la malattia. La trasmissione da una persona all'altra delle pratiche (sia la parte gestuale che le formule) avviene generalmente la notte di Natale, in casa oppure in chiesa durante la messa di mezzanotte, ma in altri casi può avvenire in un giorno qualunque, verbalmente o scrivendo le formule su un foglietto che poi viene bruciato. I segnatori in genere preferiscono tramandare la pratica a familiari o conoscenti, comunque a persone di cui si fidano e che reputano serie. In alcuni casi la trasmettono ad una sola persona perché ritengono di perdere i poteri se fanno altrimenti, oppure ad una donna di famiglia, oppure a qualcuno che abbia le caratteristiche giuste per essere ritenuto un buon segnatore, cioè essere "settimino" (individuo nato al settimo mese o ultimo di sette fratelli) e nato nella notte di Natale. I nuovi segnatori generalmente iniziano lentamente imitando i vecchi, ma ci sono casi di segnatori che sostengono di aver iniziato da soli e improvvisamente. Le formule non si possono tramandare a chiunque perché il segnatore perderebbe i propri poteri per un anno, insieme a chi gliele ha insegnate e a chi le ha apprese da lui. Più formule un segnatore conosce e più "potente" o autorevole sembra essere. Generalmente si fa solo una segnatura, oppure due se il paziente comincia a guarire; a volte invece se ne fanno parecchie senza un numero determinato; altre volte sono tre, al mattino, al pomeriggio e alla sera, oppure in tre giorni diversi. La segnatura piò essere fatta anche a distanza di alcuni chilometri (sia per uomini che per animali) se si conosce il nome del paziente o se ne ha una foto o un indumento; qualcuno lo fa anche per telefono, facendo poggiare la cornetta sulla parte colpita, altri segnano a distanza praticando su una persona e facendo il nome del vero malato. Le principali patologie "curate" dai segnatori sono: il Fuoco di Sant'Antonio, erisipela, verruche, orzaiolo, le bruciature, l'itterizia, le emorragie da ferite e dal naso, le cosiddette lenticchie (piccole macchie bianche sottocutanee), le parassitosi (elmintiasi, ossiuriasi, ascaridiasi), volgarmente note come vermi o bachi, la dermatite seborroica, nota anche come "crosta del latte" e localmente come lattime. In tutti questi casi si interviene con l'uso comune di tracciare segni di croce con la mano destra o medaglie d'argento o anelli matrimoniali o corona del rosario sulla o intorno alla parte interessata (il fegato nel caso dell'itterizia, il ventre e la testa nel caso delle parassitosi). La formula usata per la dermatite seborroica è molto simile a una di quelle a carattere "profano" usate per il fuoco di Sant'Antonio, mentre in quella usata per la parassitosi si enumerano i giorni della Settimana Santa fino a Pasqua. Un caso particolare è la segnatura dell'ernia, attestata nel 1930 e oggi probabilmente scomparsa. In questo caso si spaccava in quattro una pianta giovane di noce nel senso della lunghezza e attraverso di essa ci si faceva passare il paziente in giorni e ore precise, con formule e segni specifici. Il trattamento proseguiva fino alla guarigione della persona, dopo di che la pianta poteva essere usata per un altro trattamento; se però il primo malato non fosse ancora guarito, il secondo che fosse passato attraverso la pianta spaccata avrebbe preso su di sé anche l'ernia del primo.
Un film di Neri Parenti. Con Massimo Boldi, Paolo Villaggio, Lino Banfi, Ennio Antonelli, Antonio Allocca. Barbara Scoppa, Claudio Boldi, Enrico Maria Salerno durata 96' min. - Italia 1986.
Trama: in regia Mastrodonato di Molfetta. Matteassi, Daffe e Franzini interpretano: Dalmazio, Amalio ed Egisto Siraghi sono tre cugini che non si conoscono tra loro e che vivono alla meno peggio con lavori di fortuna: il primo, Dalmazio, fa la guardia ad una banca ma è così maldestro che sotto i suoi occhi avviene una rapina e lui non riesce a far nulla contro i malviventi. Il secondo, Amalio, fa il dog sitter, (sorvegliante di cani) deriso e scarognato, l'ultimo dei tre, Egisto, fa il venditore ambulante nonchè pulitore di vetri d'auto assediato dalla concorrenza più spietata. Sono tre disgraziati e derelitti, onesti in fondo ma senza una lira. A farli incontrare ci pensa un misterioso zio, un certo Aliprando Siraghi, il quale vive molto agiatamente in una lussuosa villa, servito da un aitante giovanotto di colore, Nero. Aliprando, paralizzato costretto su una sedia a rotelle, dice di essere un famoso ladro ormai a riposo ma che vorrebbe continuare la sua attività, disonesta ma redditizia, tramite i tre sciagurati nipotini. Questi sono stupiti di tale proposta: non sono ladri di professione e non saprebbero nemmeno da dove cominciare. Niente paura, lo zio Aliprando li consegna a Nero per una rapida educazione al furto, alla truffa, alla rapina e ad ogni sorta di disonestà. I tre eroi non danno molta soddisfazione al loro istruttore; nonostante ciò al termine del corso sono pronti ad agire agli ordini dello zio-boss Aliprando. Primo colpo ai grandi magazzini: ma per una strana soffiata vengono sorpresi sul fatto dalla polizia, arrestati e messi in prigione per sei mesi. All'uscita dal carcere vengono a sapere che è stato proprio lo zio a denunciarli per farli temprare alla durezza del carcere. I cugini non vogliono più saperne di fare i ladri con lo zio, ma alla fine, costretti dalla fame e dalla necessità di sopravvivere, tornano da lui e si mettono di nuovo al suo servizio. Iniziano una serie di furti e truffe ai danni di banche, di sprovveduti ricconi americani, di ingenui venditori di pellicce, di incauti nudisti; entra a far parte della banda anche un'avvenente cameriera, Marisa Padovan, di cui Egisto si innamora immediatamente. Ella dovrebbe essere lo strumento per entrare nella villa ricca di preziosi in cui lei lavora. Ma le cose vanno diversamente: i tre ladri, guidati dall'astuto zio, tramite una radiotrasmittente, entrano nella gioielleria Van Clift e rubano i meravigliosi gioielli ma per una leggerezza di Amalio sono costretti a fuggire in fretta per non essere presi dalla Poiizia. Riescono a salvarsi con una rocambolesca fuga in un teatro: vengono poi aiutati dall'autista dello zio Aliprando che li preleva con la macchina portandoli al sicuro nella villa insieme alla grossa refurtiva. Qui però i tre malviventi vengono bidonati clamorosamente dallo zio Aliprando: infatti questi, che non è affatto loro zio ed è perfettamente sano, fugge con la bella Marisa portandosi via tutto il bottino dei tre. Su una videocassetta ha registrato per loro un messaggio: è bene nella vita non fidarsi di nessuno. Il film è un esempio di cinema trash degli anni ottanta. Ogni singola componente è paradigmatica del genere: il cast, ad esempio, prevede la contemporanea presenza di tre grandi attori del cinema comico italiano, per certi versi complementari tra loro. In più un magistrale Enrico Maria Salerno conferisce un'aura di serietà e rigore che accentua l'effetto umoristico complessivo. La colonna sonora utilizza canzoni in voga all'epoca dell'uscita del film, come la notissima "Run to me" di Tracy Spencer (tra l'altro vincitrice del Festivalbar 1986), icona della musica anni ottanta. Quanto agli espedienti comici utilizzati, si notano riproduzioni all'inverso, mad run sketches, schiaffoni, insomma un'antologia delle tecniche umoristiche tipiche della commedia italiana del periodo. Anche il font utilizzato per i titoli di testa e di coda, il celeberrimo Cooper Black, rappresenta l'emblema di tutte le pellicole più note del genere B-movie italiano. Il film presenta un messaggio psicologico: non fidarsi mai di nessuno, e neanche di un presunto zio pronto a raggirare tre poveri cittadini onesti, ma imbranati.
Trasferta di Seriate un pò movimentata fin dalle prime battute. Torna la pioggia ad accompagnare la nostra domenica di passione. Appena partiti, dopo pochi chilometri di autostrada, siamo i primi a fermarci "per prestare soccorso" ad un brutto incidente appena successo. Coinvolte due auto, una delle quali capottata in un campo. Molto veloci i soccorsi ad arrivare dopo la nostra sollecita chiamata: dopo mezz'ora l'ambulanza era appena arrivata e la polizia non c'era ancora...fortuna che le persone coinvolte se la sono cavata con poco, ma l'auto ferma in mezzo alla carreggiata era abbastanza pericolosa oltre a tutti i pezzi sparsi sull'asfalto. C'era il tempo per una cospicua sosta, e invece niente. Arriviamo comunque in orario per la partita al campetto da oratorio di Seriate, giusto teatro per un pagliaccio che gioca a fare il fenomeno, come saverio luciani. In settore con noi una simpatica signora con il suo cane "Inge", un carlino (quelli con il muso schisso come se avessero preso una badilata), mamma del capitano del Seriate, ieri derubato della fascia di capitano dal fenomeno marchigiano che non sa l'italiano ("mi hai insultado?") perchè voleva fare il capitano contro di noi (bella figura, complimenti..), e addirittura relegato in panchina. Tra l'altro, un ottimo giocatore, per quello visto da quando è entrato. Venendo alla partita...uno, leggendo il risultato, pensa subito ad una disfatta e ad una prestazione indegna, ed invece non è stato così. Il Fiore ha giocato bene e DOMINATO fino a quando l'arbitro ce lo ha concesso e fino a quando siamo stati in partita come punteggio. Pesano come macigni le 3 palle gol fallite sullo 0-0 (contro gli zero tiri dei nostri avversari), 2 delle quali grossissime, l'ultima, imperdonabile...e pesa anche il fuorigioco fischiato a Piccolo lanciato verso la porta e partito in linea, e ancora di più il rigore non concesso a Piccolo, uno dei rigori più netti che abbia mai visto. Nel primo tempo però c'è anche spazio per l'unico tiro in porta del Seriate direttamente su calcio di punizione: e fa 1-0 per i locali. Nel secondo tempo è sempre il Fiore a giocare e creare pericoli, ma il rigore per loro, un pò generoso ma che ci poteva stare (rimane il dubbio di un sospetto controllo di mano dell'attaccante nell'aggiustarsi il pallone prima di involarsi per poi rallentare la corsa per farsi "toccare" dal giovane Dell'Orco), con espulsione di Dell'Orco, ci regala 10 minuti di puro godimento che, non ci vergognamo a dirlo, valgono il prezzo del biglietto e lo sconforto per la pesante sconfitta. Il pelato, brutto, ignorante, "uomo" che conosce il rispetto avendolo imparato frequentando le curve (forse da raccattapalle sotto la curva, magari prendeva anche dei nomi), pensa bene di fare il fenomeno, di vendicarsi dei pesanti e beceri insulti ricevuti da quella Manga ad Cuion giunta da Fiorenzuola. Sorride e furbeggia verso di noi mentre si prepara a calciare sotto i nostri insulti. Prova il cucchiaio, il fenomeno: la palla finisce sulla parte bassa della traversa, rimbalza in campo e torna sulla sua testaccia scura per poi finire sul fondo. E' delirio per noi. Grazie Luciani! Volano altri insulti beceri, ed è giusto così. Ora però siamo in 10. Contropiede del Seriate, la merda sta già pregustando il riscatto dalla figuraccia, calcia a botta sicura il suo diagonale, ma Raffetti fa il miracolo e salva la porta. E il delirio si allunga per altri bellissimi istanti. Sull'angolo però ci pensa un suo compagno con un grande stacco ti testa a fare 2-0. Ora è dura, con l'uomo in meno e sotto di due gol. Mister Lucci viene espulso per proteste. Piove sul bagnato. Mettiamoci anche una mancata espulsione per una gomita su Cerati, e il quadro forse è un pò più chiaro. Oggi non si può fare risultato, l'hanno deciso l'arbitro giunto al nord addirittura da Barletta e i due collaboratori friulani, da Udine. Ci mettiamo anche del nostro facendo un pò di confusione con il regolamento in panchina, dopo l'espulsione di Lucci. Il '94 espulso (Dell'Orco) non sei obbligato a rimpiazzarlo con un altro giovane, in quanto espulso. Lo sanno anche i bambini.... Ci bruciamo un cambio che, forse fatto un pò più intelligentemente, poteva, ribadisco forse, aiutarci a rimetterci in partita. Una partita, lo ribadiamo, che ha fatto e disfatto il Fiorenzuola, con un Seriate spettatore pronto a ringraziare per gli aiuti della terna e per i nostri sciagurati errori sotto porta, e proprio per questo per quello visto in campo, ancora raddrizzabile. Da qui in poi non c'è più storia. Rimane l'immagine di un grande professionista dalla brillante carriera che continua a ridersela nonostante la figura di merda che ha fatto, fare gesti, prendere per il culo perchè siamo sotto, ecc. ecc. Restiamo anche in 9 per l'espulsione di Contini e il passivo aumenta. Il morale capisco che possa essere a terra, ma ripartiamo dalla prestazione e dalla partita che stavamo interpretando benissimo. Fino a quando abbiamo giocato ad armi pari..... E, permettetemi di ripeterlo per l'ennesima volta, fino a quando non si è fatta sentire la mancanza di un leader, un vecchio in mezzo al campo che nei momenti importanti o di maggiore difficoltà, aiuterebbe i compagni a non perdere la bussola. Un'altra considerazione: abbiamo giustamente appoggiato Lucci quando chiedeva, sentendosi un pò abbandonato, più sostegno da parte della società che sembrava un pò lontana da un gruppo che comunque sta lottando e ci sta provando. E' giusto estendere la stessa critica anche a quei tifosi che sono sempre pronti a criticare o a quelli che proprio ora stanno abbandonando la squadra. Ieri solo in 9...però per la seconda volta consecutiva, dopo alcune trasferte invece da dimenticare, finalmente compatti e con la voglia di lasciare la voce su quei 4 gradoni. Se sarà ora di lasciare, visti gli stimoli che vengono sempre meno, anche per varie ragioni personali di chi in questi anni ha cercato di tirare avanti, sarà giusto parlarne a campionato finito. Siamo entrati nella fase decisiva del campionato e abbiamo il dovere di fare la nostra parte per aiutare un gruppo che ci sta credendo e sta andando avanti pur con grossi limiti, una società seria che non fa follie ma che forse proprio per questo esiste ancora, nonostante lo scarso aiuto da parte di imprenditori locali e dell'amministrazione comunale, che al contrario si permette di giudicare e di conoscere una situazione che non conosce affatto. Parlavamo con il direttore sportivo del Seriate (un ex giocatore della vecchia Virescit che ci ha incontrato ai vecchi tempi e si ricorda di noi, e ci ha fatto i complimenti per esserci ancora): loro se non trovano nuovi sponsor, hanno come prospettiva cercare una fusione per poter continuare....a cosa vale allora spendere a dicembre per rinforzarsi e restare in D se poi la prospettiva è questa? Forse può essere una soluzione per società che non hanno storia e tradizione, ma non lo può essere per noi. Una simile prospettiva a Fiorenzuola non significherebbe continuare ad esserci, ma il contrario: cancellare 90 anni di storia e 20 di tifo organizzato. Mercoledì, neve e campo permettendo, c'è un recupero da vincere. E saremo in emergenza. De Angeli sempre fermo, Contini e Dell'Orco squalificati...difesa da inventare... Ma non è ancora finita ragazzi! Nessuno lo deve pensare. ultrasfiorenzuola@libero.it
AURORA SERIATE-FIORENZUOLA 4-0
AURORA SERIATE (4-3-2-1): Vino; Bosna, Anesa, Di Maio, Bianchi; Russo, Breviario, Franzoso (37’ st Pozzi); Bonacina (25’ st Marchesi), Janvier; Luciani ( 32’ st Mantovani) ALLENATORE: Gaburro
FIORENZUOLA (4-4-2): Raffetti; Biolchi, Mancini, Contini, Dell’Orco; Guerini (1’ st Bovi N.), Cerati, Fumasoli, Ingribelli ( 19’ st Barocelli); Piccolo, Lucci (12’ st Barba) ALLENATORE: Settimio Lucci
ARBITRO: Doronzo il Mago Oronzo (di Barletta)
RETI: 22’ pt Breviario, 17’ st Anesa, 34’ st Janvier, 44’ st Marchesi
ASSISTENTE: Lipizer
ASSISTENTE: Tranchina
AMMONIZIONI: Contini, Russo, Russo, Raffetti
ESPULSIONI: 9’ st Dell’Orco, 37’ st Contini
NOTE: calci d’angolo : 2 (A) – 4 (F) - minuti di recupero : 2 +3 – spettatori : 100 circa – 12’ st Luciani fallisce calcio di rigore – 13’ st Lucci Settimio espulso per proteste
Brutto anche quando aveva i capelli... uno dei + peggiori calciatori avuti a fiorenzuola
Cristian Trapella e Andrea Da Rold cercano di contrastare Negri o Bergamo?
A Piacenza, quella domenica nevicava. Stadio “Galleana” (ora stadio “Garilli”). Nella foto Trapella, autore del gol dei rossoneri. FIORENZUOLA-BOLOGNA 1-1 (19-2-1995)
Aurora Seriate-FIORENZUOLA.(C'è Luciani) Scontro Salvezza in terra bergamasca, Domenica 19 febbraio Nonostante la Zobia, nonostante tutto.. C'è ancora qualcuno che del FIORE ne ha bisogno come la droga!
Non ci saranno i carri a sfilare, ma sarà bella lo stesso.. Uno degli eventi dell'anno più attesi nella nostra bella città. Una tradizione folkloristica che affonda le proprie radici nel lontano 1700. La ZOBIA: il Carnevale povero, fatto di stracci, cose vecchie, cianfrusaglie che escono dalle soffitte e dalle cantine e si riversano in strada a fare da corollario alle sfilate a alle scenette dei protagonisti, le maschere a volto scoperto.
L'estro e l'arte di arrangiarsi sono alla base di tutto, mentre poi da giovedi a domenica, sopra l'antico porfido della Cuntà Drità (Corso Garibaldi) e nelle piazze del centro storico: satira e sberletto la faranno come in ogni edizione da padrone. Noi dello striscione "in Zobia tutto l'anno", portato in giro per mezza Italia, per la tradizione e per il nostro stile burlesco e goliardico tutto l'anno che rispecchia lo Zobione... a tutti i compaesani Buona ZOBIA! il Carnevale dei Fiorenzuolani, veri maestri nell'arte di strada.
"La Paganusì" interpretata dal GRISU e TOSINI
a sprelì.. LE SPRELLE
una ZOBIA di altri tempi "..con il volto rigorosamente scoperto"
A FIORENZUOLA D'ARDA, LA ZOBIA 2012La Zobia è il Carnevale di Fiorenzuola, che deve il suo nome al latino "iovia" (giovedì, quindi "giovedì grasso") e dà spazio alla creatività degli abitanti del borgo, che partecipano attivamente alla kermesse, proponendosi nella veste di attori. Una delle regole della Zobia è l'uso esclusivo, per mascherarsi, di materiale povero e facilmente reperibile (abiti smessi, accessori usati, stracci...). Il vero "zobione" non ha mai il volto coperto e nemmeno il vestito "bello", perchè protagonisti della manifestazione sono, da sempre, l'inventiva, la mimica, le "smorfie" che ognuno è in grado di inventare. Questo "spettacolo di strada", fatto di scherzo e di imitazione giocosa dei concittadini, aiuta a riscoprire le proprie radici, ad ironizzare bonariamente sui difetti propri ed altrui, a dimenticare per un giorno i problemi. In occasione della edizione 2012, che inizierà giovedì 16 febbraio e si concluderà lunedì 20 febbraio, la Zobia fiorenzuolana tornerà veramente alle origini, alla sua essenza di teatro di strada. Zobia 212, IL PROGRAMMA Giovedì 16 febbraio ore 10, nel centro storico: sfilata delle scuole dell’infanzia ore 20,30, presso il Floyd Pub (quartiere Posta Cavalli): “La sfilata ad na’ vota a Fiurinsola” SABATO 18 FEBBRAIO ore 14, piazza Caduti: la Zobia dei bambini ore 20,30, nel centro storico: Notte magica, con la sfilata dei gruppi, delle coppie e dei singoli A seguire, il concerto del gruppo The Moogies. DOMENICA 19 FEBBRAIO ore 14, nel centro storico: seconda sfilata e premiazione. LUNEDÌ 20 FEBBRAIO ore 10: sfilata per le vie del centro delle scuole elementari ore 17, presso il ridotto del Teatro Verdi: concerto della “Banda delle arpe mascherate”, a cura della Scuola Comunale di Musica M. Mangia
LE SPRELLE, il dolce tipico del Carnevale FiorenzuolanoStoria del prodotto: Le Sprelle (spreli) sono il dolce per eccellenza del Carnevale dell’area della pianura delle Val d’Arda, conosciuto e tramandato da centinaia di anni. Come vuole la tradizione, prima delle privazioni quaresimali, le sprelle, fritte in una grande quantità di strutto, costituiscono un alimento ricco di grassi pertanto in tale periodo esse si trovano pressoché in tutti i negozi di generi alimentari, pasticceri e panifici. Nella piccola distribuzione (negozi di gastronomia e paste fresche) il prodotto viene venduto sfuso, a peso, oppure in contenitori rigidi sigillati per non danneggiare il prodotto alquanto friabile. LA RICETTA La preparazione dell’impasto può avvenire anche mediante lavorazione meccanica, ma il confezionamento della singola sprella, invece, avviene manualmente. Si uniscono la farina, il sale, lo zucchero, le uova , il burro e si lavora il tutto fino ad ottenere una pasta elastica. Si può aggiungere, a tal fine, un po’ di vino bianco. Si tira la pasta ottenuta in una sfoglia sottile da cui si ricavano, con una rotella dentata, delle strisce di pasta al centro delle quali viene fatta un’incisione per ottenere la caratteristica “gala“. Gli ingredienti per preparare le “Sprelle” della Val d’Arda a Denominazione Comunale sono: INGREDIENTI PER 4 PERSONE: Pasta: 500 g farina, 100 g di zucchero, 100 g di burro, 3 uova (due intere, un tuorlo), 25 g di zucchero vanigliato, una presa di sale, una bustina di lievito, mezzo bicchiere di vino bianco amabile, due cucchiai di rhum, buccia di limone grattugiata; per friggere : strutto). PREPARAZIONE Raccogliere la farina a fontana sulla spianatoia e nel centro mettere le uova, lo zucchero , il burro a pezzetti, una presa di sale e il lievito, impastare il tutto con il vino ed il rhum fino ad ottenere una pasta morbida che verrà tirata in sfoglia sottile. Tagliarla a strisce della larghezza di 4-5 cm. e della lunghezza di non oltre i 10 cm. possibilmente con la “ rotella dentata”. FRITTURA Far sciogliere in un tegame alto una discreta quantità di strutto e quando questo sarà molto caldo, collocarvi le strisce di pasta precedentemente “annodate a gale”. Friggere le “gale” sino alla loro doratura e toglierle per lasciarle asciugare su carta assorbente. Quando le sprelle sono ancora calde, polverizzarle con molto zucchero a velo. Link: http://www.comune.fiorenzuola.pc.it/
A metà degli anni '90, il Fiorenzuola aveva a difesa dei pali un ITALO-ARGENTINO. Hugo Daniel Rubini, classe 1969, quel portiere di Buenos Aires portato in Italia da Sivori. Dalla cantera del Boca Junior alle giovanili della Juventus. A Fiorenzuola arrivò nell’estate del 1993, residenza in via Pellico, zona piazzale Darwin. Non tanto alto. Istinto felino, in pratica un gatto para-rigori con i piedi buoni. Arrivato a Fiorenzuola d’Arda nell’estate del 1993 da Casale Monferrato, con quelle uscite avventate verso il pallone metteva in apprensione i tifosi rossoneri. Hugo “Gatto” Rubini lo chiamavamo. Gli interventi-miracolo della stagione 1994-95 contribuirono al exploit rossonero. Indimenticabile.
RUBINI Hugo Daniel 07/11/1969 Buenos Aires (Argentina) Portiere - m 1.82, kg 80 1986/87 Viterbese dil 4 -4 1987/88 Viterbese dil 27 -9 1988/89 Juventus A - - 1989/90 Tempio C2 3 -2 1990/91 Tempio C2 23 -22 1991/92 Casale C2 1 -3 1992/93 Casale C2 32 -23 1993/94 FIORENZUOLA C1 32 -24 1994/95 FIORENZUOLA C1 34 -26 1995/96 FIORENZUOLA C1 34 -31 1996/97 Ravenna B 36 -34 1997/98 Ravenna B 37 -39 1998/99 Ancona C1 34 -41 p 1999/00 Spezia C2 34 -17 2000/01 Spezia C1 33 -30 2001/02 Spezia C1 25 -13 2002/03 Spezia C1 25 -22 2003/04 Spezia C1 9 -8 2004/05 Spezia C1 28 ? 2005/06 Spezia C1 5 -1 p 2006/07 Forte dei Marmi D 29 ? r 2007/08 Carrarese C2 28 1
Como-Spezia di qualche anno fa.. Hugo Daniel Rubini.