il piacentino Simone Cerati alla seconda stagione in rossonero |
Di certo chi ha fatto il mazzo, chi h amescolato, lo ha fatto un pò alla carlona con noi. Due assi “attaccati” subito ad inizio mazzo contro di noi. Subito Correggese e Lentigione, due avversarie che sicuramente vestiranno i panni di protagoniste in questa edizione n° 22 del campionato di Eccellenza Emiliano (secondo livello dilettantistico nazionale istituito a partire dalla stagione 1991-1992). E con l’avversario di domenica, il Termolan Bibbiano fanno tre le compagini reggiane affrontate su tre gare disputate.
Sulla carta un avversario più alla nostra portata. Ma mai farsi delle convinzioni per sentito dire, o leggendo la classifica attuale che ci vede appaiati all’ultimo posto in classifica con zero punti assieme ai biancoblu.
Nelle file dei reggiani è stato confermato l’ex Filippo Curti, difensore classe ’90 protagonista di un ottimo campionato nella passata stagione. Scrivo di Curti e mi torna alla mente la trasferta di Pontedera del settembre del 2010, seconda giornata di serie D. La decisione di Natalino Gottardo, allora tecnico del Fiorenzuola di lasciare fuori gli elementi di maggiore esperienza per dare spazio ai giovani in modo tale da non dare alcun vantaggio ai granata falcidiati dalle squalifiche e costretti a schierare tre quarti di juniores. Una sconfitta senza appello, con Curti a fine gara, primo della squadra a recarsi sotto il settore occupato dalla DecinaUltras ..a prendersi le responsabilità dell’ennesima brutta sconfitta. Un bel ricordo di questo ragazzo ancora di proprietà del Fiorenzuola, che poi con Viali ha fatto veramente bene.
A Bibbiano, il trainer non è più Emore Iemmi. C’è Mauro Reggiani arrivato in estate dal Luzzara (Promozione) a prendere il posto dell’ex rossonero Roberto Voltolini. Nel reparto avanzato, persi i gol di Di Maio il diesse Romano Ferretti che ricordo ai tempi della Bagnolese si è dato da fare accaparrandosi le prestazioni di Sebastian Tazzioli dal Terme Monticelli, doppietta per lui nella sfortunata sconfitta casalinga di domenica contro il Salsomaggiore. In difesa, c’è Andrea Pezzini il terzino con il vizietto per il gol eroe dello spareggio di Brescello grazie a quella staffilata contro il Formigine che regalò la serie D al Fidenza di Baratta e Rastelli. Fra i pali non c’è più il portiere tascabile Nicolò Arata, fra i migliori della categoria qualche anno fa ma c’è il trentenne Giaroli ex Sassuolo in C e poi a Formigine da nostro avversario. A centrocampo confermato inl veterano Daniele Orlandini e l’esperto Raffaele Camera che fu seguito dal Fiorenzuola nell’estate del 2005. E da pochi giorni è tornato l’esterno offensivo ex Reggiana: Alfredo Tagliaferro, classe 1988, dall’Abano Terme, in prova da noi nell’estate del 2010 con Gottardo coach.
Ci sono tre precedenti al Comunale. Un 2 a 2 molto combattuto alla sedicesima di andata nella nostra prima esperienza in di Eccellenza (2005-06), Michele Porta fra i pali, di Luca Guasti (eurogol) e Dennis Piva (in mezza rovesciata a riacciuffare il pari allo scadere) le reti dei rossoneri contro il Bibbiamo più forte degli ultimi anni allenato da Iemmi con Tedeschi, Algeri e La Rosa in avanti; successo per 3 reti a 1 l’anno successivo per il Fiore di Abbati, con gli acuti di Sandro Melotti (su rigore), Daniele Pizzelli e Luca Franchi. Nell’annata 2007-08 alla sedicesima di ritorno l’ultimo precedente. “Il Fiorenzuola arriva in testa all’ultimo giro – I rossoneri liquidano i reggiani con una doppietta. Domenica la promozione passa per Casalmaggiore” titolava il quotidiano Libertà di lunedi 28 aprile 2008. E ancora a pagina 29 quasi interamente dedicata alla seconda squadra della provincia: “Battuto il Bibbiano: a 90’dalla fine resta il vantaggio di un punto” (sulla inseguitrice Dorando Pietri). Ecco il tabellino: Fiorenzuola-Termolan Bibbiano 2-0. Fiorenzuola: Carnevali, Fantini (40’ st Lambrughi), Zane, Orrù, Piva, Dragoni, Melotti, Armani, Franchi (41’ st Vojkic), Fermi, Rosi (26 st Bongioni). All.: Perazzi. Termolan Bibbiano: Arata, Vazzali, Bocelli, Saracchi (25’ st Bernar), Rossi, Bertolini, Barnabiti, Ganzerla, Rognoni (35’ st Vieira), Bagalà (29’ st Nobili). All.: Paraluppi. Arbitro: Ferrazzano di Bologna (Calici e Filippini assistenti). Marcatori: 47’ pt e 39 st Franchi. Note: giornata calda, terreno in ottime condizioni, spettatori 500 circa. Ammoniti: Saracchi e Orrù per gioco scorretto. Angoli: 8-4 per il Fiorenzuola.
Marco Fogliazza |
Mercoledì, nella prima gara del secondo turno di Coppa Italia, al Comunale i ragazzi di Mantelli hanno rimontato due reti al Salsomaggiore (in gol il neoarrivato Fogliazza e Paolino Rosi). Una buona occasione per dare fiato a chi aveva troppo carico nelle gambe e mettere in clima partita gli altri elementi del gruppo che hanno avuto meno spazio fino ad ora. Domenica si riparte con il Campionato ..che è tutto! Dopo le due sconfitte rimediate nelle prime due uscite, i ragazzi di Mantelli sono chiamati a trovare i primi punti da mettere in cascina e i primi gol (con il Castellarano, unica compagine ad asciutto di reti). Il tecnico di Montebello tornerà al suo posto in panchina dopo la squalifica. Torna nei papabili titolari Daniele Pizzelli che può dare velocità ed idee alla manovra valdardese. A disposizione di mister Mantelli anche l’ultimo arrivato in casa rossonera: il giovane difensore Marco Fogliazza, classe 1991 (si spera jolly), che ha rinunciato alla Lupa Piacenza causa gli allenamenti pomeridiani al Calamari voluti da mister Viali. Nella passata stagione, in serie D, Fogliazza è stato protagonista del derby di coppa e di quello di andata in campionato contro il Fiorenzuola nelle file dell’Atletico Bp Pro Piacenza. Forza Ragazzi!
blogfiorenzuola1922@gmail.com
2° turno Coppa Italia (girone a 3) - 19-9-2012
FIORENZUOLA-SALSOMAGGIORE 2-2
FIORENZUOLA: Mozzoni, Biolchi, Compiani, Russolillo, Fogliazza, Delledonne, Mondoni (84’ Bersani)), Brigati (66’ Belfiglio), Gianluppi (66’ Cozzi), Pizzelli, Rosi. Panchina: Anelli, Biazzi, Piva, Bersani, Cerati, Cozzi. All. Mantelli
SALSOMAGGIORE: Piccinini, Dioni, Ramundo, Pioli, Bottioni, Parlato, Mangi, Ghia (55’ Margini), Bedotti (55’ Fermi), Provenzano, Morsia (64’ Russo). Panchina: Rovito, Bonati, Granelli, Scanu. All. Piccinini
ARBITRO: Baldelli di Reggio Emilia (Rabotti-Coscelli di Reggio Emilia)
MARCATORI: 3’ aut. Biolchi (F), 22’ Provenzano (S), 27’ Fogliazza (F), 50’ Rosi (F)
NOTE: serata umida, terreno in buone condizioni.
Ammoniti: Ramundo (S), Morsia (S), Biolchi (F). Espulso al 90’ il tecnico del Salsomaggiore Piccinini.
la pita, il coppone, l'asso di bastoni, il diavolo CARTE DA GIOCO PIACENTINE |
Le carte piacentine vengono definite "carte in stile spagnolo".
In particolare tale definizione nasce per il mazzo a 40 carte e per le figure a due teste in effetto specchio (a differenza delle carte napoletane, che hanno le figure intere). Fino a qualche decennio fa le figure erano intere.
Furono ridisegnate nella città di Piacenza, dopo essere state importate in Italia con molta probabilità sotto l'occupazione francese. I soldati francesi, infatti, usavano mazzi spagnoli per giocare ad Aluette. Questo mazzo si è diffuso nelle regioni del centro durante il XIX secolo, quando i territori dello Stato Pontificio si espandevano fino alle città emiliane. Forse l'aspetto definitivo che le caratterizza anche oggi venne raggiunto in quegli anni.
Il mazzo piacentino trova molti punti di contatto con un mazzo spagnolo, disegnato da Phelippe Ayet nel 1575 circa, e ritrovato nella Torre de los Lujanes a Madrid durante la demolizione (si visiti questo collegamento). Tutte le figure sono in piedi, al contrario dei mazzi del nord Italia dove solitamente i re sono seduti su un trono.
Il cinque di spade ha la particolare caratteristica del motivo vegetale che contraddistingue anche il mazzo piacentino, e molte delle pose delle figure sono simili.
Anche l'impostazione generale delle carte numerali è decisamente simile.
Non faceva eccezione il quattro di bastoni, nella versione spagnola sorretto dalle mani e dai piedi di un putto (in alcuni mazzi è una scimmia). Le prime versioni delle carte piacentine infatti avevano le impugnature dei bastoni rivolte in basso, mentre sugli esemplari più moderni sono diretti al centro. Gli esempi più eleganti e dettagliati di questo stile furono disegnati da Ferdinando Gumppemberg (o Guppemberg, o Gumppenberg) nei primi anni dell'800, oggi purtroppo impossibili da reperire.
Un disegno abbastanza diffuso, invece, è quello eseguito dall'incisore Antonio Lamperti, ad una testa, e riprodotto da Modiano (da non confondere con il disegno classico usato da Modiano, dal 1950 a due teste).
Le carte piacentine sono carte in stile spagnolo. Il mazzo contiene 40 carte ed ha figure a due teste. Fino agli anni '50 le figure erano intere. Create nella città di Piacenza, importato probabilmente sotto l'occupazione francese. I soldati francesi, infatti, usavano mazzi spagnoli per giocare ad Aluette. Questo mazzo si è diffuso nelle regioni del centro durante il XIX secolo, quando i territori dello Stato Pontificio arrivavano a toccare le città emiliane. Forse l'aspetto finale venne raggiunto in quegli anni.
Il mazzo piacentino trova molti punti di contatto con un mazzo spagnolo, disegnato da Phelippe Ayet nel 1575 circa e ritrovato nella Torre de los Lujanes a Madrid durante la demolizione. Tutte le figure sono in piedi, al contrario dei mazzi del nord Italia dove solitamente i re sono assisi su un trono. L'asso di denari è detto localmente "la Polla", mentre il cinque di spade ha la particolare caratteristica del motivo vegetale che contraddistingue anche il mazzo piacentino e molte delle pose delle figure sono analoghe. Anche l'impostazione generale delle carte numerali è molto simile. Non faceva eccezione il quattro di bastoni, nella versione spagnola sorretto dalle mani e dai piedi di un putto (in alcuni mazzi è una scimmia). I primi disegni delle piacentine infatti avevano i gambi dei bastoni tutti verso il basso, mentre sugli esemplari più moderni sono verso il centro.
Gli esempi più eleganti e dettagliati di questo stile furono disegnati per la fabbrica milanese di Ferdinando Gumppemberg (o Guppemberg, o Gumppenberg) nei primi dell'Ottocento. Un disegno abbastanza diffuso, invece, è quello eseguito dall'incisore Antonio Lamperti, ad una testa e riprodotto da Modiano (da non confondere con il disegno classico usato da Modiano, dal 1950 a due teste). Misurano 50×94 mm.
APPROFONDIMENTI: http://www.piacenzantica.it/page.php?197
per Briscola, Scopa, Rubamazzo, Sette e mezzo, Tre Sette, Briscola scoperta, Briscolone.. le PIACENTINE PLASTIFICATE Dal Negro! |
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