Da 4 anni in Rossonero MARCO FOGLIAZZA anzi Dottor MARCO FOGLIAZZA ..congratulazioni
Domenica 29 arriva allo stadio Comunale il quotato Monza. Grandi ricordi in Rossoneri che si rispalancano nella testa. Il blasonato club lombardo è legato a uno degli episodi più belli per noi che rappresenta il punto più alto della storia calcistica fiorenzuolana prossima al centenario. Questo ricordo riaffiora nel momento più basso del ciclo di mister Mantelli e C. Un ciclo che ha portato successi e soddisfazioni nonostante il mesto declino di quest'anno. Il Monza fu l'ultima squadra a inchinarsi al Fiorenzuola più forte di tutti i tempi prima dello spareggio per la serie B di Bologna. Quattro i precedenti contro i brianzoli al Comunale (tre di campionato e uno nei play-off). I più belli quelli della memorabile annata 1994-95 (serie C1): uno a zero sul finire della stagione grazie al gol del romano Emiliano Centanni (il jolly, l'uomo della provvidenza che entrava sempre nella ripresa a sbloccare partite intricate). Quel successo scaturito davanti a 3000 spettatori blindò il nostro posticino nei play-off che riproposero il match contro la squadra di Boldini farcita di assi del calibro dell'esperto capitano Saini, di bomber Guidoni, del futuro rossonero Orazio Millesi, del talentuoso Cinetti. Il pubblicò toccò il record dei 4000 spettatori. Un rigore calciato magistralmente da Gianfranco Serioli ci spedì dritti dritti alla finale di Bologna per la serie B. Persi i play-off ci è toccato rivedere il Monza a Fiorenzuola a gennaio, partita rinviata per neve, rigiocato in un Comunale che era un cantiere aperto per la costruzione della nostra tribuna coperta "Eugenio Villa". 4 a 2 per i brianzoli che annoveravano nelle loro file gli ex William Viali e Riccardo Bracaloni. L'ultimo precedente è datato primavera 1997 con un pareggio strappato con i denti al lanciatissimo Monza di Gigi Radice. Era il Fiore di Alberto Cavasin della grande risalita nel campionato di serie C1 1996-97. Il Monza di oggi è fresco di rinascita post fallimento. E' allenato da Del Piano suo ex calciatore in serie B negli anni 90' e l'anno scorso vincitore del campionato di serie D a Castiglione delle Stiviere. Il Monza arriva alla sfida contro di noi dopo aver fatto suo il sentito derby di campanile contro la Pro Sesto. Domenica non ci saranno Emanuele Orlandi e Fausto Ferrari che hanno salutato i compagni. Volpe espulso a Venegono dovrà scontare la squalifica e non è certo che rivedremo il ragazzo di Napoli a Fiorenzuola. Viste le assenze causate dal cambio forzato in atto, non ci si può aspettare più di tanto da dei ragazzi che stanno correndo come pazzi e dando tutto per la causa. Strappare un punticino come l'ultima volta, sarebbe quasi un miracolo.. io ci metterei la firma. Si perchè il Monza è un nome prima di tutto, ma non lo vedo poi tanto superiore a squadre come il Ciserano. E fino a d'ora, paradossalmente, a parte il rullo compressore Piacenza, siamo stati in grado di giocare alla pari con tutti. Poi la maledizione della zona Cesarini, le carenze tecniche, il morale a terra e la paura, e la crisi di identità fanno ogni domenica il maledetto resto. Contro il Ciserano per fare un esempio quella gara l'abbiamo vinta noi. Prima o poi deve cominciare a girare anche a noi senza avere rimpianti del dire forse è troppo tardi, ma andare avanti a testa alta come nell'anno della grande risalita, del miracolo annata 1996-97. Santa Lucia ha già cominciato a mettere qualche pacchetto sotto il nostro albero abbacchiato a testimonianza di quanto sia grande il desiderio della società di riparare alle scelte sbalgiate prese in estate. Con la firma di Franchini Raffaele, arriva un attaccante di qualità. A parer mio manca ancora tanto: un elemento di qualità in mezzo al campo in grado di impostare, mettere ordine, dare velocità alla manovra, fare da collante fra difesa e attacco e un rinforzo importante in difesa prima di tutto, ma già l'arrivo di Franchini con l'altro grande colpo Francesco Morga è già qualcosa. Speriamo vivamente che questi ragazzi non deludano come i loro predecessori.
Domenica, a domicilio della matricola Varesina è arrivato l'ennesimo brodino a scaldarci poco poco la gola. In vantaggio con Ettore Guglieri nella ripresa ci siamo fatti riagganciare nel fine, triste replay che proprio non riusciamo a evitare. Stringere i denti e andare avanti allora con la speranza come detto che il mercato di riparazione e la rivoluzione già in atto porti gente giusta a Fiorenzuola. motivata e cosciente di quanto la società voglia la permanenza in categoria. FORZA RAGAZZI
Cristian Dell'Orco con la maglia del Novara, quest'anno in serie B
"io gioco in serie B e forse il prossimo anno sarò in serie A" non è il talentuoso ex Rossonero a dirlo ma il sottoscritto.
Perchè le possibilità di vederlo in serie A e di comprarlo al Fantacalcio sono davvero altissime.
Ve lo ricordate Cristian Dell'Orconel Fiorenzuola? Stagione 2011-12 serie D girone B.
Tutti noi che stravedevamo per Samuele Barba, prodotto del settore giovanile Rossonero originario di Roveleto di Cadeo, mentre il mister insisteva con Dell'Orco sulla corsia mancina.
Classe 1994, Cristian Dell'Orco era arrivato con la formula del prestito dal Parma, assieme a Guerini altro terzino-under lodigiano consigliato da Ciceri via Fanfulla. Collezionò la bellezza di 34 presenze per poi far ritorno in giallo-blu disputando il campionato Primavera.
Oggi il cartellino non è più del Parma ma del sempre più ambizioso Sassuolo. Dopo le esperienze nel Feralpi Salò e al Cesena in serie B lo scorso anno, il club verde-nero lo ha girato al Novara di Baroni sempre in serie B. Cristian è fresco di chiamata nell'Under 21 di Gigi Di Biagio.
Un mezzo sorriso torna in casa Fiorenzuola. Sotto per una rete a zero per quasi tutto l'incontro, i ragazzi di mister Mantelli si prendono con i denti il gol del pareggio a tempo quasi scaduto.
Contro la Pergolettese dell'ex Juventus Alessio Tacchinardi serviva una vittoria. E' arrivato un pari in rimonta che per come è maturata la gara può dare un pò di morale, in vista del finale di girone di andata all'arma bianca. La situazione di classifica è sempre allarmante. Non siamo in pratica mai riusciti a farci vedere dalle parti di Prisco, l'estremo difensore ospite. Va così, anche senza voler trovare alibi non si può non dimenticare delle tante assenze che non danno pace a Mantelli. Calciatori che giocano senza sosta da mesi, alcuni dei quali acciaccati. Nella nostra situazione, meglio 100 volte una rimonta che essere rimontati. Meglio 100 volte un brodino semifreddo acciuffato allo scadere che subire un'altra botta morale.
La Pergolettese nata dalla fusione estiva tra Pizzighettone e Pergocrema con il suo seguito di storici tifosi, in campo con tre giocatori di provata esperienza e qualità, uno per reparto. Capitan Scetti in difesa, il cremasco ex Fidenza Patrini a centrocampo (assieme anche alla classe Bardelloni che dettava i tempo) e Lorenzi attaccante spilungone a tutto campo, questo è tutto il Pergocrema, anzi no la Pergolettese ben messa in campo che ha i mezzi per un campionato di media alta classifica. Se vogliamo giocarci la permanenza in serie D nel girone di ritorno, servirà tentare di ricostruire un assetto simile a quello dei lombardi.
Contro i cremaschi l'ennesimo gol rocambolesco incassato da una punizione calciata da quaranta metri. L'episodio non ha comunque scalfito l'animo dei Rossoneri che fino alla fine ci hanno provato.
La squadra ci ha creduto e nel finale con Matteo Girometta (un pò Ciceri, un pò Matticari) si è andata a prendere il rigore del pari. Quante botte ha preso il nostro bomber. Lui ha pensato solo al gol. Dopo i tre turni di stop per squalifica non è stato facile ritrovare lo smalto di inizio stagione. Con tanta maestria e carattere il nostro numero 9 si è andato a prendere il rigore trasformandolo con freddezza e precisione. Un punto da cui ripartire. Domenica si va a fare visita alla Varesina di Marco Spilli reduce da tre sconfitte, l'ultima contro Sondrio (unica squadra dietro alle nostre spalle). Spilli lo ricordo alla Massese e alla Triestina da attaccante nei nostri trascorsi in serie C degli anni novanta, poi in serie D nel Borgomanero e nella Castellettese. In terra Lombarda servirà tanto Cuore, corsa e concentrazione come sempre. Cercare di essere positivi e riuscire a raccogliere quello che si può, muovendo la classifica.
TOMMASO CORRADI ha salvato la porta Rossonera nel finale
Note: giornata grigia, terreno in buone condizioni, spettatori 300 circa. Prima del fischio d'inizio è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della strage di Parigi. Inoltre durante l'ingresso delle squadre è stato suonato l'inno nazionale Francese. Ammoniti Sessi (F), Petrelli (F). Espulso al 90' il tecnico della Pergolettese Tacchinardi per proteste.
Sfida dal sapore antico allo stadio Comunale, domenica 15 novermbre. FIORENZUOLA-Pergolettese rimanda alla mente tanti ricordi.
La denominazione dei nostri prossimi avversari è tornata quella storica, da Pergocrema a Pergolettese. Nome di nascita del club giallo-blu nato negli anni 30' come seconda squadra di quartiere della città di Crema (il Pegoletto).
Si ricordano le sfide in serie C2 degli anni 90' contro il Pergocrema allenato dal nostro Giorgio Veneri, quello dei diesse piacentini Tonino Canevari e Tiziano Maffini, dell'attaccante Polidori e di Gabriele Messina: il bomber giunto a fine carriera contro di noi senza più capelli, con i suoi folti baffi, la panzetta sotto la casacca gialla ma i gol li segnava ancora: Fiorenzuola-Pergocrema 5-3. E poi le sfide dei nostri nonni nei campionati di Prima Divisione 1953-1954, in domeniche di inverno fredde e nebbiose. Era un Fiorenzuola super quello dell'annata 1953-54 con tante glorie fiorenzuolane, calciatori del calibro di Franco Pizzigoni, Anceschi e Villa (13 goal entrambi) Maccagni e Cambria capace di rifilarne tre ai cremaschi della Pergolettese, stravincere il campionato per poi rinunciare alla categoria perchè non c'erano i soldi. Poi ancora sfide Fiorenzuola-Pergolettese nei campionati di Promozione 1955-56, di Prima Categoria Lombarda: 1963-64, 1964-65, 1965-66. Fiorenzuola era un campo difficile per tutti.
Rimanda.. rimanda..rimanda. Contro il Ciliverghe è arrivata un'altra delusione, un'altra immeritata sconfitta nei minuti finali. Nonostante le assenze di Francesco Morga ed Emanuele Orlandi in terra bresciana contro il piccolo club allenato dal nostro ex, l'erculeo Andrea Quaresmini, si è disputata una buona gara. Incoraggiante la prestazione di Francesco Volpe, come nella gara interna contro l'Inveruno. Il centrocampista offensivo se trova continuità può dare un grosso aiuto alla squadra e riscattare il deludente inizio di stagione.
Arriva la Pergolettese del piacentino Cesare Fogliazza, nobile decaduta, rinata dalla fusione con il Pizzighettone, che sta vivendo nonostante la partenza falsa un momento di forma positivo come del resto tutte le squadre di bassa classifica del girone.
La nostra classifica è sempre più deficitaria e preoccupante. Cartellini e conseguenza diffide che fioccano ogni domenica e infortuni minano i prossimi match. La crisi di personalità e soprattutto di punti, continua. Mali che sembrano essere incurabili. Senza rinforzi di qualità e di carisma sarà dura... Per il momento non ci resta che continuare stringere i denti, andare avanti e sperare.
Ripensare con fiducia alla memorabile rincorsa salvezza dell'annata 1996-97, in serie C1 o il miracolo firmato Alberto Mantelli, Dennis Piva e Andrea Petrelli a Fidenza nel campionato di serie D 2011-12 (fanalino di coda con 16 punti al giro di boa, 50 punti a fine stagione con 34 punti messi a segno nel ritorno). Sperare potrebbe non bastare..non sempre la storia e i miracoli si ripetono.
in rocordo di ex Pergocrema contro il Fiorenzuola anni 90' : bomber Gabriele Messina ai tempi di Catanzaro
La storia di Gabriele Messina è molto singolare, tanto che da sempre mi sono chiesto perchè non fece mai il salto di categoria. Misteri del calcio. Attaccante potente anche se non molto alto si è fatto sempre notare e amare in tutte le squadre in cui ha giocato, purtroppo mai in serie A. Gabriele Messina (Crotone, 9 gennaio 1956) comincia nella sua città la sua lunga carriera. Qui fu il miglior cannoniere d'Italia con 34 gol in una stagione. Poi iniziano le peregrinazioni. Era ricercatissimo nelle categorie inferiori per la sua serietà e la sua prolificità in fatto di gol. Rimanendo sempre in Serie C, approda successivamente al Trapani (dove vi gioca due stagioni), alla Cavese ed alla Salernitana (una stagione per ognuna delle due squadre) e per quest'ultima realizza 15 gol. È in forza all'Atalanta, in Serie B, nella stagione 1980-1981 che vede gli uomini di Bruno Bolchi retrocedere; per gli orobici l'attaccante calabrese colleziona 15 presenze e 7 gol (di cui 4 partite e 3 reti in Coppa Italia). Nel campionato 1981-1982, dopo altre 2 presenze in Serie C1 con l'Atalanta, torna in Serie B con il Brescia con cui totalizza 14 gare; negli anni successivi disputa un campionato di Serie C1 nel Modena e nella stagione 1983-1984 ritrova il suo ex allenatore Bolchi nel Bari, quando i pugliesi, allora in Serie C1, iniziano la scalata alla Serie A. Dei biancorossi è il bomber con 18 marcature in totale (di cui 6 realizzate in Coppa Italia). Nella stagione successiva conquista un'altra promozione dalla Serie C alla Serie B con la maglia del Palermo, squadra di cui è capocannoniere con 15 reti nella stagione 1984-1985. Dopo altri campionati di Serie C1 e Serie C2 con Foggia, Cosenza, Virescit Boccaleone e Palazzolo, chiude la carriera agonistica nel 1993 all'età di 37 anni nel Pergocrema, in Serie C2. Dopo aver svolto per molti anni il ruolo di collaboratore tecnico dell'Atalanta, è diventato direttore sportivo della società bergamasca dal 2004 al 2007 ed oggi oggi collabora con Roberto Zanzi, Direttore Generale del Bologna. " Pulcinella 291 " (http://pulcinella291.forumfree.it/?t=71063330)
Regalami un sorriso FRANCESCO MORGA neo-attaccante Rosso-nero
Il mio nome è Fancesco Morga.E vengo dal sud. Calciatore professionista.
Si è presentato così alla prima da titolare con la maglia del suo nuovo club, l’US Fiorenzuola: correndo per 4, creando occasioni su occasioni, facendo avanzare il baricentro di una squadra finalmente corta, realizzando il goal del momentaneo vantaggio nell'anticipo di campionato contro Ciserano. Sabato contro i rossoblu lombardi sembrava quasi del tutto superata la crisi di gioco e l’anemia d’attacco, poi quel blocco fisico o forse mentale che non ci da pace. Gettare il cuore oltre all'ostacolo come si dice in gergo. È stato fatto di più contro il Ciserano di mister 250 gol e alla fine a sorridere sono ancora gli avversari. Mea culpa. Mea culpa. Nonostante la delusione cocente di tutti, ha brillato la nuova stella, l’ultimo arrivato Francesco Morga. L’attaccante di origini pugliesi sceso in Valdarda dai professionisti non aveva i novanta minuti nelle gambe dall’ultima sua gara disputata a giugno. Gara di ritorno di play-out: Forlì-Pro Piacenza. Si stava allenando vicino a casa, sulla terra battuta della remota città di Altamura. Quanto timore e scetticismo iniziale visto le illusioni di mercato estive. E invece, con Morga a fianco di bomber Girometta alla prima, abbiamo ritrovato quella vivacità di manovra e quell’incisività in attacco persa con l’addio di Luca Franchi. E' presto per dirlo ma... un iniezione di speranza non da poco.
Forza Ragazzi ! Forza Fiore !
NON VINCIAMO MAI. Lo ammetto. E' da un po' di tempo che cerco di distaccarmi, non disinnamorarmi ma distaccarmi da questa maglia causa forti delusioni calcistiche. Lo ammetto. Non ho avuto nemmeno le palle di seguire la squadra nel derby con il Piacenza. Una delle cose a cui ho sempre tenuto tantissimo. Mette a dura prova i nervi, e il sistema vascolare un Fiore così. Un inizio di campionato sotto ogni aspettativa che sta prendendo sempre di più le sembianze di quello del lontano 1996-97. Partiti con dichiarate e forti ambizioni di promozione in serie B, con un mercato estivo pazzesco fatto di ex serie A e B allestito dall’allora direttore sportivo Riccardo Francani), rivoltando come un calsitto (un calzino) lo squadrone che si inginocchio' incredibilmente solo sul traguardo nell'appuntamento con la storia, in una torrida domenica bolognese. Dopo 12 gare di campionato quel Fiorenzuola era fanalino di coda con la torposa miseria di 4 punti raccolti, robe da record. Ci vollero domeniche interminabili di pianti e dolori seguite da altrettante altre rivoluzioni di mercato, il Portesi in campo vestito da giullare Rosso-nero a spargere sale e un filotto di 6 o 7 vittorie strappate con i denti per salvare la serie C1 a Fiorenzuola. Passò alla storia come il miracolo Cavasin. Senza nulla togliere al tecnico di Treviso (e a Portesi), cito nei sottotitoli dell'impresa a chiare e mastodontiche lettere i cognomi di due protagonisti in casacca tutta nera: Baronchelli e Matticari. Il primo, baluardo bresciano (!) che blindo' la difesa scolapasta di allora (Fiorenzuola Carpi 0-5 ndr) e poi l'attaccante non attaccante per antonomasia, Gianni Matticari, carisma da missioni impossibili e mestiere da vendere, il cattivo che guariva i mali più profondi, l’attaccante venuto dal Sud come Morga. Anche Francesco Morga, neo-rossonero ha giocato poco nella Juve Stabia come il Gianni, e anche se non mi sembra un delinquente di centravanti come il Gianni, ha i capelli lunghi un pò alla Vinicio Capossela, però sembra non avere neppure un tatuaggi che è una rarità di questi tempi, non è un gigante, anzi è bassotto alla Ciccio Micciola, però mi ha aperto un pensiero nella testa, mi ha dato tanto coraggio nello sperare perché si è presentato subito con la voglia di sporcarsi e darsi da fare (non solo per una busta paga). Non so se Morga ci salverà è ancora presto per dirlo, ma le prime cose che gli abbiamo visto fare sabato al Comunale riconciliano con il Football, anche in quei pomeriggi che finiscono male e non ti fanno dormire la notte. Quelle volte che ti inginocchi proprio sulla linea del traguardo. MAL DI LOMBARDIA. Quando sei un po’ disperato le tenti tutte: ho cercato di trovare conforto nei numeri. Precedenti di gloriosa storia calcistica Rossonera. Ho già descritto il campionato di serie C1 1996-97 che mi ha risollevato non poco. Sono andato oltre e posso dirvi che a sorpresa siamo in linea con i nostri ultimi campionati di serie D in girone lombardo. Annata 2009-10 : media pulita di un punto a partita alla 12 giornata, poi crollo nel girone di ritorno retrocessione dopo play out contro la Caratese. 9 punti dopo 13 gare nell’annata 2011-12 con alla guida Settimio Lucci. Emergono il filotto di 5 sconfitte consecutive. Ripresina renziana di fine anno per chiudere il girone di andata con 20 punti sorprendenti se consideriamo l’avvio (girone a 20 squadracce), poi il crollo fisico di inizio gennaio. Retrocessione diretta a fine anno nonostante i 17 gol di Michele Piccolo. C’è da dire una cosa in entrambe le stagioni citate si era partiti molto “schissi” con campagne acquisti da obiettivo salvezza. Numeri alla mano, è mal di lombardia senza dubbi la nostra. Ma perché? Non siamo dediti e grandi lavoratori pure noi anche se siamo di confine, un po’ piacentini e un po’ emiliani? Abbiamo sotto sotto preferito l’economia e la praticità delle trasferte corte alle partite contro il Parma e allo squaquerone girone D. Giusto o sbagliato bisogna sovvertire tutto.
SANTA LUCIA.La preoccupazione di essere troppo indietro a Santa Lucia e ricevere solo carbone c’è. Mai avrei detto, quest’anno, di dovermi rivedere di fronte gli scheletri usciti dalla canfora dei nostri armadi. Claudio Lunini e Andrea Giordano, Massimo Pellegrini (ex Internazionale e Gagliari), Lupetto Mannari (ex Milan di Coppa dei Campioni), il "baffo" Titti Ascagni, Corti (ex Genoa e Lazio) i mesti ricordi dei grandi flop di mercato Rosso-nero. Che strano che è il calcio. Materia difficile, a volte quasi imprevedibile. Roba quasi da psicologi, da strizza cervelli. Sbagliare è umano (non saremmo uomini), ma non provare a rialzarsi no. E poi fare un campionato di colonna di destra a Fiorenzuola nonostante proclami estivi sussurrati non è affatto un problema. Bisognerebbe solo correggere qualcosa e soprattutto spazzare via quella negatività che ci blocca, ti attanaglia la domenica. Rispolverare il completo nero (da gatti neri!) dell'anno della promozione in serie D e dell'annata 1996-97 o metterci un po’ di autoironia a questo punto unità al solito grande impegno che ci si mette forse distenderebbe un po’ i nervi. O perché non ricorrere alla Pizzica o la Taranta adesso che è arrivato lui? Bisogna fare qualcosa. Forse basterebbe ritrovare un minimo di serenità, di sorriso come detto e un ragazzo che viene da fuori, che è ancora estraneo a tutto questo può fare qualcosa unendo non so: alcune belle giocate unite a una battuta, un qualcosa che possa fare distendere un compagno, regalargli un sorriso. Ne ha tanto bisogno questo Fiore. VECCHIO CUORE ROSSONERO. Gioire, piangere, gioire, soffrire per la tua squadra. Questo è il calcio. Questa e' la vita. Un giorno ti dicono che sai fare bene il tuo mestiere, benissimo e sei fra i migliori, l’anno dopo se gira qualcosa storto ti danno per finito. Questo è il calcio, pazzescamente ciclico e imprevedibile come detto. Una ruota della vita e quanti campionati di pianti o viceversa di trionfi ci sono ci sono nella storia di un club o e nella carriera di un calciatore? Di un allenatore o di un capitano? Di un tifoso o di un presidente? In quante occasioni si può toccare il fondo e quante volte si presenteranno momenti di riscatto? E nella vita quanti campionati ci sono? Il calcio è come la vita. Ci sono annate che partono male e si suol dire "è destino che..". Non so se a maggio dovremmo già ridire addio alla serie D ma lasciatemi dire una cosa: Morga mi piace e soprattutto: sempre Forza Fiore !