giovedì 13 ottobre 2016

La scorta

Il capitano, ANDREA PETRELLI (foto di Barbara Bastoni - lentigionecalcio.com )
Ho fatto la scorta domenica. Come un bambino che si avventa sul piatto dei cioccolati e si riempie la bocca e le tasche più che può. Emozioni come quelle di domenica sono rare. Una vittoria da incorniciare per tutto l'ambiente Rossonero. Battere il Lentigione dell'extraterrestre Savi e dell'attacco atomico è stata una vera e propria impresa. Un esame di maturità superato a pieni voti da Andrea Petrelli e compagni.
Rivedendo il film della partita e di questa prima frazione di campionato, ha fatto impressione la crescita della squadra e la concentrazione mostrata per tutto l'arco dei 90' minuti in una partita così difficile. Quando Francesco Salmi dalla panchina punta gli indici alle tempie rivolgendosi ai suoi, se qualcosa non va in campo poi tutto va a posto. Non si vinceva in serie D tre partite di fila da non so quanto tempo. Un punto in più in classifica del Fiore sull'Imolese dei paperon de paperoni, era impensabile a settembre.
Giusto ora predicare umiltà e gettare acqua sul fuoco ardente che hanno addosso i ragazzi. Arriveranno le sconfitte ma già qualche piccola soddisfazione squadra, staff e società se la sono guadagnata. Vincere giocando bene non ha prezzo per un appassionato di Calcio. Vivere questo momento è bello e magico.
Contro Lentigione con il completo bianco addosso, il clima grigio di autunno e il Fiore assatanato mi è sembrato di rivivere istanti delle nostre vittorie più belle contro Scandiano e Sant'Angelo anni 80'. Robe da pelle d'oca. Per il Lentigione e il tecnico Gianluca Zattarin ci confermiamo bestia nera. Tre su tre le vittorie dei Rossoneri al Comunale con Amadei che mastica amaro. Con Zattarin possiamo rispolverare anche il ricordo fantastico della vittoria sul suo Delta Rovigo nel campionato di serie D 2014-15. Gol di Mazzoni da fuori area fotocopia di quello di Lorenzo Lari proprio davanti alla panchina del mister veneto, papera del loro portiere su conclusione di Michele Piccolo e rete di Casisa da impazzire con l'uomo in meno. Quel Delta Rovigo come il Lentigione di oggi era pieno zeppo di nomi grossi ma il Fiore quella domenica era scatenato, bello come quello ammirato domenica. Non ci fu storia.

Ora si va a Rovigo. Trasferta considerata da sconfitta certa solo qualche domenica fa. Andiamo a far visita al Delta Rovigo reduce dalla sconfitta di misura rimediata a domicilio della Pianese. I rodigini hanno 7 punti in classifica. Un bottino che non rispecchia per niente le prospettive della società.
Da poco tempo è subentrato Carmine Parlato alla guida tecnica al posto di Francesco Passiatore. La rosa è un fior fiore di nomi grossi. Gli ex Piacenza: Sentinelli e Boccanera. Il fantasista Fortunato. Lo sloveno Djukic in difesa. Miotto, eclettico centrocampista spallino classe 1998. Il tridente offensivo da bombe a mano composto dai sudamericani Alessandro (dall'Argentina, 15 gol lo scorso anno al Campobasso), il brasiliano Diego Santos Oliveira e da quel Nicola Ferrari sassolese autore di 21 reti nella passata stagione al Mestre.
C'è un precedente a Rovigo recente che risale a due anni fa, quando nel fango riuscimmo a stoppare i veneti padroni di casa. Pech c'era e fu uno degli eroi di quel match. Un punto d'oro in chiave salvezza ottenuto con tanto cuore.
A me questo avversario piace chiamarlo con il nome vero, quello di una volta. Quello storico: Rovigo e basta. Nell'Interregionale 1983-84 il Fiorenzuola sbanca la città lagunare in inferiorità numerica con una rete di Diego Mussel davanti a 1500 paganti. Quel Rovigo battuto dai Rossoneri si classificò appena dietro alla capolista Sassuolo. L'anno successivo giù altra legna sotto i colpi di Mazza e Porcari Corrado davanti a 1800 spettatori e biancoazzurri ancora secondi in classifica dietro l'Orceana a fine torneo.

Tornado ad oggi, il tesoretto di punti messo nel cassetto grazie ai tre successi in stecca da tranquillità. Finalmente abbiamo potuto ammirare il vero valore di Lorenzo Lari. Ettore Guglieri è rigenerato rispetto alla passata stagione. Bene anche Simone Pessagno che con la sua stazza in mezzo al campo da peso e tecnica al reparto. Matteo Arati poi ha dato tanto valore a questo Fiorenzuola. Un ragazzo di Jesi quest'estate me lo aveva detto. Ti stupirà in positivo. Mezgour è arrivato al campo in bicicletta per assistere i compagni nella gara di domenica contro il Lentigione.
Ancora senza Delporto, Ceccarelli, Mezgour e Napoli sogno i gol di Pezzi e Storchi in quel di Rovigo.
CONTINUA A CORRERE E A DIVERTIRE FIORE !