giovedì 6 dicembre 2012

La Radio e P. Lion con Dream

Jacopo Gianluppi, Roberto Cozzi e Andrea Lucci tiratori scelti rossoneri quasi infallibili
siderpighi fiorenzuola tal tubi acciaio lombarda nuova caser
La radio, quello strumento antico e dignitoso. Facevo le scuole medie. Alla domenica pomeriggio, quando la squadra di calcio della mia città giocava in trasferta, invece di uscire con gli amici a giocare a pallone, mi sintonizzavo su Radio Time, l'emittente fiorenzuolana di allora, con studio in zona Floyd pub, negli uffici al piano rialzato di un capannone in via Molise ?. Accendevo la vecchia radio di casa, una Mivar anni 60, per ascoltare trepidante la radiocronaca del Fiorenzuola in serie C, negli impegni lontano dal Comunale. Snobbamo Sandro Ciotti, Enrico Ameri, "Tutto il calcio minuto per minuto" per i Rossoneri.  In quei pomeriggi, fra una canzone di P. Lion (Pietro Paolo Pelandi) e di Phil Collins (Something happened on the way to heaven.. bellissima) attendevo il classico colpo d’estro di Marco Pozzi oppure, un bell’anticipo di Rocco Crippa,  uno spunto di “macho” Mazzi, o una parata di Roberto Serena. Ma soprattutto aspettavo i gol di rapina di Stefano Pompini e quelli di testa di Gianni Rossi. Musica per le mie orecchie. Non so cosa darei per potervi descrivere cosa ho provato a casa in quel pomeriggio di Ravenna-Fiorenzuola 0-2 del 1991, ascoltando il match alla radio. Oliviero Garlini che stavolta non è nell'album delle figurine Panini ma è in carne ed ossa avversario della mia squadra del cuore, la squadra del mio paese. Indossa una casacca giallorossa e non vede un pallone la davanti, in mezzo alle maglie bianche senza sponsor del Fiorenzuola di Gianni Seghedoni, fino a quando non calcia il rigore e Roberto Serena para .. Non so cosa darei per farvi provare le stesse emozioni. Ma tanto, non capireste lo stesso voi e la vostra paytv da salotto. Il più grande Fiorenzuola di tutti i tempi raccontato dall'inviato di cui non ricordo il nome. Radio Time ti dava i risultati che arrivavano dalle altre radio. Quelli più stronzi erano quelli di Lecco. In lotta per il vertice con noi, sistematicamente di informavano sbagliato. Meno male che alla fine c'era come oggi il televideo e dopo cena il compianto Armando Alessandri giornalista ferrarese, con Francesco Romano e Roberto Calza a raccontarci del Fiore subito dopo il Piacenza alla trasmissione televisiva “Meeting, risultati sportivi piacentini” su Telelibertà. Radio Time alternava ai gol dei Rossoneri che volavano, Dreams di P.Lion e Phil Collins. Spettacolo. Allora c’era anche Radio Garden e Radio My Way quella della storica discoteca. Radio Time non c’è più, ha cessato di esistere nell'estate 1996 cedendo le sue frequenze a Radio 12. Però abbiamo tutti il computer a casa con la tastiera e l’iPhone e non usciamo più di casa. Vaffanculo. I ricordi però restano..
In questo ultimo periodo però, c'è qualcosa che mi consola. Radio Sound che alla domenica riserva ampio spazio al calcio dilettanti nostrano. Non c'è più Radio Time ma devo dire che i resoconti e le radio cronache di Beppe Pozzoli non sono niente male. E poi al lunedi sera c'è Radio Fiore, "nata 35 anni fa nelle campagne di Fiorenzuola (citaz.)" che da spazio alle gesta dell'Uesse.
Archiviato l’importante successo esterno di Piacenza, contro il Royale, nella giornata delle sorprese si gioca ancora in trasferta. Strana l’ultima giornata forse segnata dai rumors del CalcioMercato Dilettanti appena riaperto. La Lupa Piacenza coglie il gol del pari con il giovane Cavicchia a tempo scaduto sul difficile campo di Busseto, mentre le dirette inseguitrici non ne approfittano. La Correggese esce sconfitta nel derby di Bagno mentre il Rolo perde l’imbattibilità interna contro il mediocre Bibbiano. Derby fatali per le reggiane. Nella domenica delle redenzione delle squadre di bassa classifica, l’unica a giovarne è stato il Fiorenzuola che sembra davvero la squadra attualmente più in forma del campionato. I Rossoneri hanno così rosicchiato punti importanti portandosi a -6 dalla capolista Piacenza e a -3 da quella Correggese che vista al Comunale alla prima giornata sembrava di un altro pianeta rispetto a noi. Ci siamo rimessi in carreggiata, e con tre gare al giro di boa e un intero girone di ritorno da disputare può accadere di tutto. Bravi Mantelli, Piva e resto della squadra a rimboccarsi le maniche e a lavorare sodo.
metà anni 80'
Domenica non ci sarà bomber Franchi causa il turno di squalifica rimediato nel derby contro il Royale Fiore. Ma anche senza Franchi abbiamo una gran bella squadra, solida e organizzata, con carte importanti da giocare nel reparto offensivo.
 L’avversario di domenica è la matricola Sampolese (San Polo d’Enza) che viaggia a metà classifica con i suoi 19 punti. La Polisportiva Sampolese Calcio è stata ripescata in estate grazie al secondo posto ottenuto nel campionato di Promozione 2011-12 dietro alla LibertasSpes dei fratelli Gatti e di bomber Franzese.  Il punto di forza della compagine reggiana sembra al contrario dei Rossoneri, il fattore campo (ne sanno qualcosa Lupa Piacenza e Royale Fiore). La squadra allenata dal tecnico Alessandro Piscina infatti raccoglie di più fra le mura amiche di via della Resistenza. L'esuberante trainer reggiano ex Gattatico, che tanto assomiglia a Remondina, siede sulla panchina della Sampo da diverso tempo, da quando il club militava in Prima Categoria. In estate la società a puntellato i reparti con acquisti interessanti. Fra i pali il portiere senegalese Saidou Oumar Daffe incontrato nei derby contro l’Atletico Bp Pro Piacenza. A rafforzare la linea difensiva è arrivato assieme a Carlini dal Lentigione, l’esperto Omar Dallari ex colonna del Castellarano dei miracoli, che ce lo ricordiamo bene da avversario nelle file della Dorando Pietri. In attacco è stato messo a segno il colpo Elia Lorenzini, un armadio di attaccante ex Bibbiano e Lentigione affiancato al rapido Agostino Rabitti nostro avversario ai tempi dello Scandiano super star. In difesa c’è pure Nevicati con esperienze nel Crociati di dell’ex dirigente Faggioli e nel Riccione. L'attacco è un pò anemico. Segnano un po tutti e occhio ai colpi di testa di Dallari. I colori sociali sono colori che odio: il giallo e il verde. Nell’ultimo turno i giallo-verdi (anni fa erano bianco-verdi) si sono arresi in trasferta alla Fidentina del neo-tecnico piacentino Massimo Mazza.  La società del presidente Daniele Giroldi ha ottenuto negli ultimi cinque anni ben tre promozioni. Emblematico il fatto che vedeva questo club barcamenarsi in Seconda Categoria quando noi dominavamo in Eccellenza dal 2005 al 2008. La ricordo in quanto fu l’ambiziosa squadra in cui passo Roberto Petrolini, grande protagonista della storica promozione del Fiorenzuola in Interregionale nel 1982-83 e dei primi anni si semiprofessionismo nell’estate del 1987. 131 presenze in Rossonero per il difensore parmigiano.
FORZA RAGAZZI!
blogfiorenzuola1922@gmail.com

Dream - P. Lion (1984)

Amarcord: Ravenna-FIORENZUOLA 0-2 campionato serie C2 1990-91 girone B
i romagnoli allenati da Giancarlo Cadè ex serie A, secondi in classifica devono arrendersi ai Rossoneri. In gol Marco Pozzi e Stefano Pompini. In quel Ravenna del presidente Corvetta militavano anche i futuri rossoneri: Massimo Pavanel e Sandro Melotti. Melotti fu portato proprio a Ravenna da Pierluigi Busatta che lo aveva avuto a Suzzara. Busatta esonerato fu poi richiamato alla guida dei romagnoli al posto di Cadè e nella stagione successiva fu chiamato dal presidente Antonio Villa per sedere sulla panchina del Fiorenzuola. A difesa dei pali giallorossi il salsese Bonati.

PETROLINI  Roberto 
15/02/1959 Parma
 
difensore (terzino destro) 
1977/78 Parma B - -
1978/79 Parma B 30 -
1979/80 Parma B 10 -
1980/81 Parma C 10 -
1981/82 Suzzara int 25 4 
1982/83 FIORENZUOLA pro 25 3 p
1983/84 FIORENZUOLA int 26 -
1984/85 FIORENZUOLA int 24 -
1985/86 FIORENZUOLA int 28 -
1986/87 FIORENZUOLA int 28 - 
1987/88 Sanpolese dil 28 -
1988/89 ? ? ? ? 
ROBERTO PETROLINI calciatore dell'Us Fiorenzuola anni Ottanta


Something happened on the way to heaven - Phil Collins (1990)



LE RADIO LIBERE IN ITALIA
Nella seconda metà degli anni '70, in particolare nel 1976 e nel 1977, nasceva in Italia una radio al giorno.  E' impossibile ricostruire la storia di tutte queste emittenti, ed anche, del resto, ritrovare soltanto tutti i nomi. Le radio "libere" furono fucine di talenti, idee, sperimentazioni. Tutto questo purtroppo manca oggi alla moderna comunicazione radiofonica.
All’inizio degli anni '70 si crearono le condizioni per la radiofonia privata nei principali paesi europei, con l'Italia in prima fila per numero di emittenti e numero di ascoltatori . Questo faceva seguito alle dure contestazioni del 68’ e successivamente del 72, anni in cui la voce operaia e giovanile fecere tremare e cadere numerosi governi. Nelle rivendicazioni di quegli anni c’era il grande desiderio di crescita della libertà individuale, ed oggi possiamo dirlo, anche il desiderio di poter scegliere in autonomia le fonti di informazione.
Già dal 1974 l'attacco al monopolio in Italia era nell'aria e numerosi operatori si stavano preparando a sfidare la legge e incunearsi nelle sua contraddizioni. La prima in assoluto ad iniziare le trasmissioni è stata Radio Parma, il 1 gennaio del 1975. Protagonisti della storica iniziativa sono stati Virgilio Menozzi, l'imprenditore che finanziò l'avventura (poi protagonista anche della nascita di Radio Roma), il giornalista Carlo Drapkind che ne era il direttore responsabile e l'esperto radioamatore di Parma Marco Toni che curò e realizzò la parte tecnica, mettendo in funzione un trasmettitore di potenza relativamente limitata (22W) ma sufficiente per coprire la maggior parte della città emiliana.  Il palinsesto, come per tutte le radio dei primi tempi, era assai completo e debitore del modello RAI, con programmi di informazione, approfondimenti e cronache locali. Dai microfoni di Radio Parma sono usciti alcuni operatori che hanno poi fatto carriera in altre radio o altri settori, come Gabriele Majo o Mauro Coruzzi, diventato poi celebre, non solo nel mondo della radio, con lo pseudonimo e il travestimento di Platinette. Trent'anni dopo Radio Parma trasmette ancora, anche se con proprietà, sede e palinsesto completamente diversi dalle origini.

LA RADIO E IL CALCIONel 1960 a Viareggio vengono trasmesse a circuito chiuso prime cronache audio di partite di calcio in diretta attraverso il cavo del telefono. L’esperienza nasce sul successo della Filodiffusione nata nel 1958 che porta la musica attraverso il telefono e della popolare trasmissione della Rai “Tutto il calcio minuto per minuto” nata ufficialmente il 10 gennaio 1960 per mezzo di Alfredo Provenzali che racconta il calcio alla radio. L’idea viene all’appassionato di radiocomunicazioni  Graziano Giannessi, figlio di Oreste, proprietario del locale storico della Passeggiata “Nettuno”. Diventa fattibile attraverso la collaborazione delle società (o di privati cittadini) che mettono a disposizione la linea telefonica. La domenica pomeriggio il pioniere segue in trasferta la squadra cittadina di calcio. A tutti gli effetti è il primo cronista italiano non Rai che trasmette in diretta audio da chilometri di distanza per ben tre campionati: 1960/61, 1961/62, 1962/63 le partite del Viareggio Calcio. La prima  da Arezzo l’11 dicembre 1960. Tutto nasce da una telefonata di sondaggio effettuata nei giorni precedenti la gara atta a sapere se nello stadio o nelle immediate vicinanze ci sia un apparecchio telefonico e, cosa più importante, se la società nulla ha in contrario alla diffusione della partita. Nessuno boicotta l’iniziativa. Anzi, le società sono incuriosite della novità e chiedono informazioni. La domenica mattina Giannessi e gli amici Giancarlo Cinquini, Giuseppe Lombardi e Vincenzo Lazzeri partono per la trasferta. Portano con loro prolunghe da 25 metri di cavo l’una e naturalmente un apparecchio telefonico. Nessun problema quando la linea è vicina al campo di gioco: basta aprire la spina, aggiungerci i cavi di prolunga in parallelo, arrivare in tribuna e alla fine del filo inserire il telefono (in pratica un duplex, lasciando l’apparecchio al suo posto per lasciare l’uso nell’intervallo ai legittimi proprietari). Dopo qualche diretta, però, alfine di evitare possibili interferenze e rimanere unica voce viene scollegato un cavo. Ma alle volte capita che non ci sia il telefono (ricordiamo che negli anni ’60 è considerato un bene di lusso e non è ancora diffuso nella stragrande maggioranza degli italiani) e per questo c’è da collegarsi con uno più vicino. Il problema più grande arriva proprio da Arezzo. Lo stadio è nuovo, la trasmissione è la prima e non c’è stata la telefonata informativa perché la risposta sembrava scontata, cioè positiva. L’unico telefono è presso un distributore che dista oltre 150 metri dallo stadio, per di più al di là della strada. Non ci sono ne alberi ne piloni dove far passare il cavo dall’alto. L’unica possibilità è stenderlo a terra. Ma le macchine in transito sono un problema. Gli amici non sanno più come fare. E’ lo stesso Giannessi che decide di andare al Comando della Polizia Municipale della città a chiedere aiuto. Di fronte al Comandante dei Vigili dice chi è, cosa vuole fare, spiega la situazione. Questi, in silenzio, lo lascia parlare e lo ascolta incuriosito. Poi si presenta. Viene riconosciuto come “Pupporina” ex giocatore dei tempi d’oro della serie B. Tra gli amici è subito festa: il Viareggio gli è rimasto nel cuore. Non ci sono problemi. La cronaca ci sarà. Immediato parte l’ordine di bloccare la strada al traffico. Per quasi due ore il corso che costeggia lo stadio viene interdetta ai veicoli. A presidiare il piccolo cavo telefonico steso per terra e a difenderlo da probabili tagli delle ruote ci sono due vigili urbani. Il cuore va oltre le barriere. E’ la potenza della diretta. Le cronache corrono sul filo. Giannessi viene chiamato da Viareggio (tassa a carico) e dal campo parla verso la postazione fissa d’ascolto ubicata nel locale dove si ritrovano a mo’ di piazza paesana gli sportivi bianconeri per vivere minuto per minuto le gesta dei loro beniamini, soffrire anche perché non sempre tuto va per il verso giusto. Lui (o alle volte qualche suo amico) ad intrattenere gli avventori che seguono le dirette attraverso alcuni altoparlanti. Quando tutto ha inizio c’è un’aria di festa tra chi inganna il tempo giocando ai tavolini. Lasciano i tavoli verdi anche gli abituée del ramino, di teresina, di quadrigliato. Le bocce del biliardo si fermano come d’incanto. C’è qualcosa di più importante da fare, c’è da ascoltare in diretta la cronaca della partita. Nella sala un silenzio quasi religioso rotto di quando in quando da esclamazioni di esultanza o di rabbia. Alla fine l’attesa per i risultati degli avversari, i commenti, la smentita di certi risultati o di episodi accaduti sul campo. L’occasione di partecipazione collettiva si ripete e migliora negli anni. Due grossi altoparlanti vengono collocati al di fuori delle entrate principali del locale sulla Passeggiata a mare per conto della ditta Berti e rendono possibile l’ascolto anche ai numerosi passanti che ignari si ritrovano coinvolti in quell’happening. Ricordiamone alcune: da Trino (8 ottobre 1961), Tortona (29 ottobre 1961), Aosta (26 novembre 1961), Asti (10 dicembre 1961), Pavia (31 dicembre 1961) con ben 25 minuti di sospensione perché un tifoso strappa dalla mano del Giannessi la cornetta del telefono ed attacca una serie di ingiurie: il cronista che sa di essere ascoltato sulla passeggiata rischia il linciaggio perché ha la sfrontatezza di battergli la cornetta sulla fronte, Borgomanero (14 gennaio 1962)… L’esperienza, unica in Italia, fa riesplodere l’entusiasmo intorno alla squadra, esempio per tutti il derby con la Lucchese seguito da dodicimila spettatori. Incoraggiato dall’appoggio dei gruppi di sportivi che si ritrovano al Nettuno o al Bar Eden cuore e cervello del tifo bianconero l’operato del Giannessi prosegue e anzi cerca lo sviluppo anche con riprese su pellicola super 8. Il pioniere anticipa di gran lunga la nascita e lo sviluppo delle emittenti libere.
 
is oppa Gangnam Style PSY  강남스타일

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