LORENZO REGGIANI difensore centrale Rossonero, fra i migliori in campo contro la Pro Sesto |
Contro la Pro Sesto è arrivata la seconda sconfitta. Bene il primo
tempo dove si è visto in campo un Fiorenzuola unito e compatto capace di reggere
i quotati avversari e di andare vicino al vantaggio con una zampata di Fausto
Ferrari, ma il talentuoso portiere Perniola, un 96' ha fatto il miracolo. Nella
ripresa le forze e le idee sono calate, e gli azzurri di Oscar Magoni hanno
preso in mano le redini del gioco con quei due pelati a centrocampo a far girare
una squadra attrezzata e ben messa in campo. Non nomi ma gente di categoria:
Brognoli un 82' dai piedi ottimi che corre come un 2002 e il mezzo africano
Labiri, due nomi su tutti. Poi Fall (in love) attaccante 1997 di colore, che in area non cade mai, ma fermarlo sembra impossibile e sentiremo
parlarne di certo di lui prossimamente e l'attaccante sconosciuto Castagna partito dalla panchina come un signor "nessuno" hanno assestato i colpi decisivi. E così la maledizione, i corsi e ricorsi della storia si sono ripetuti. Come nel 1986,alla quera giornata, la Pro Sesto espugna di misura il campo dell'ambizioso Fiorenzuola (allora allenato da Aldo Jacopetti). La Pro Sesto chiuderà il campionato di Interregionale al primo posto.. vuoi vedere che...
Fiorenzuola today. Esattamente un anno il blitz a sorpresa di Rimini, con 8 punti in classifica si gongolava. La musica sembra cambiata, squadra nuova, sincronismi da ritrovare. Ma ricordo rumbe del tipo di Fiorenzuola-Pavullese 1-3 con uno squadrone che si rialza e centra a fine anno l'obiettivo prefisso dalla società. Occorre quindi rimboccarsi le maniche e senza farsi
prendere dal nervosismo cercare di tornare a fare punti, trovando
passo a passo quella giusta quadratura e unità di squadra che ora manca.
Purtroppo il calendario non è amico e il gioco del Calcio non è una scienza
esatta anzi, spesso e volentieri è l'esatto contrario. Le vittorie si
costruiscono nel tempo. Due anni e mezzo c'erano voluti per costruire il ciclo
vincente che ci ha fatto tornare in serie D. A fine gare ce chi evocava tristi tragicomici ricordi di nomi folli, campioni incompresi in maglia Rossonera: Titti Ascagni, Pircher (ma colpa di un ginocchio Ballerini il cuore ce
lo metteva), Lunini-Giordano. Ma qui è più una questione di squadra, ed è presto a parere mio per trarre conclusioni. Lunedi a bocce ferme Francesco Volpe ha parlato
bene. Se Fox riesce a entrare e a giocare in questo gruppo, assestando i suoi
colpi da fuoriclasse, ripartiamo di slancio. E poi c'è Fausto Ferrari che è capace di tenere su l'attacco da solo, vedere la porta, ha mostrato grandi numeri con soli due palloni giocabili ricevuti. Ha parlato bene anche Dennis Piva a Telelibertà nelle chermesse del lunedi sera sportivo piacentino (Zona Calcio): "Non sapete quanto vorrei superare questo momento delicato. Io sento questa maglia come una seconda pelle. Sapete qual è il mio grande sogno? Portare in Lega Pro il Fiore e appendere le scarpe al chiodo”. Queste sono parole da capitano vero.
A Cara-vaggio, Caradonna e Salvalaggio non ci saranno ma ci sarà un gruppo di calciatori responsabili che faranno di tutto per non perdere, ne sono certo.
Ora ci tocca la trasferta di Caravaggio, che è un ricordo triste. La sconfitta maturata nella primavera del 2010 costò l'esonero di Massimo Perazzi. Al suo posto fu invitato Natalino Gottardo. Perdemmo il posto in serie D alla lotteria dei play-out del girone B Lombardo, come meglio piazzati rispetto agli avversari della Caratese. Una birra gelata al banco del bocciodromo con Golia per dimenticare. Ricordi tristi di un recente passato. Sarebbe bello riscattare quella domenica in questo periodo un pò così. Il Caravaggio di oggi non ha i tanto amati gemelli Arena, ma un regista di esperienza e qualità quale Roberto Sandrini. Il ragazzo di Asola vestì la maglia del Fiorenzuola la giovanissimo, con le prime vere esperienze da calciatore alle dipendenze di mister Luigi Galli, dopo il settore giovanile nella Cremonese. Poi c'è Longo e in attacco Ciro De Angelis in goal domenica contro il Sondrio. A Caravaggio, il nostro Matteo Girometta (ha colpito la traversa domenica) tornerà da grande Ex e mister Alberto Mantelli invece ritroverà un ex compagno di battaglie dei tempi di Trento: Roberto Romualdi è il tecnico dei bergamaschi allievo ai tempi di Alberto Cavasin e Foscarini. Il suo Caravaggio sfoggia un punticino in più di noi. SI PUO' FARE..?
A Cara-vaggio, Caradonna e Salvalaggio non ci saranno ma ci sarà un gruppo di calciatori responsabili che faranno di tutto per non perdere, ne sono certo.
Ora ci tocca la trasferta di Caravaggio, che è un ricordo triste. La sconfitta maturata nella primavera del 2010 costò l'esonero di Massimo Perazzi. Al suo posto fu invitato Natalino Gottardo. Perdemmo il posto in serie D alla lotteria dei play-out del girone B Lombardo, come meglio piazzati rispetto agli avversari della Caratese. Una birra gelata al banco del bocciodromo con Golia per dimenticare. Ricordi tristi di un recente passato. Sarebbe bello riscattare quella domenica in questo periodo un pò così. Il Caravaggio di oggi non ha i tanto amati gemelli Arena, ma un regista di esperienza e qualità quale Roberto Sandrini. Il ragazzo di Asola vestì la maglia del Fiorenzuola la giovanissimo, con le prime vere esperienze da calciatore alle dipendenze di mister Luigi Galli, dopo il settore giovanile nella Cremonese. Poi c'è Longo e in attacco Ciro De Angelis in goal domenica contro il Sondrio. A Caravaggio, il nostro Matteo Girometta (ha colpito la traversa domenica) tornerà da grande Ex e mister Alberto Mantelli invece ritroverà un ex compagno di battaglie dei tempi di Trento: Roberto Romualdi è il tecnico dei bergamaschi allievo ai tempi di Alberto Cavasin e Foscarini. Il suo Caravaggio sfoggia un punticino in più di noi. SI PUO' FARE..?