giovedì 30 aprile 2020

Dal Fiorenzuola al professionismo, la parola a FABIO VAROLI

Fiorenzuola è stato un bel trampolino di lancio per un giovane come FABIO VAROLI. 
Il difensore di Parma si racconta al blog da calciatore professionista, mentre in Val d'Arda si sogna ad occhi aperti la figurina Panini...

Raccontaci come sta andando a Carpi quest'anno
È stata ed è tutt’ora un’esperienza molto importante. 
E’ iniziato tutto nell’estate scorsa. Con mister Riolfo, in ritiro, eravamo rimasti d'accordo che mi avrebbero valutato per poi decidere se veramente fossi stato pronto per un passo così importante. Alla fine lo staff ha deciso di scommettere su di me e in tempi brevi è arrivato l'esordio da titolare. La squadra è ben allestita e ha grandi ambizioni, non è stato facile trovare il minutaggio ma ho cercato pazientemente di imparare giorno dopo giorno sia sull’aspetto della tenuta atletica che su quello della tecnica. Sono così riuscito a colmare i difetti, grazie anche a compagni più esperti dai quali ho cercato di scoprire i loro punti di forza. Prima della sospensione del campionato ho trovato la continuità di minutaggio ed ero molto contento. Se si dovesse chiudere la stagione sarei comunque soddisfatto di quello che ho fatto e della mia crescita.

Come vi fa giocare Riolfo? Hai incontrato difficoltà con il suo modo di fare calcio?
Giochiamo con il 4-3-1-2 . Per la fase difensiva non è cambiato molto rispetto ai 2 anni di Fiorenzuola. In costruzione dal basso, una differenza rispetto al 4-3-3 è la ricerca dentro al campo del trequartista rispetto al cambio di gioco che facevamo con Brando e Dionisi.

Serie D e serie C, sono molto diverse a tua parere?
Velocità di decisione e impatto fisico. Nella mia esperienza in serie D questi due fattori erano meno evidenti.

Quale attaccante ti ha impressionato di più
Maccarone perché ho avuto la possibilità di marcarlo in Coppa Italia ed è stata una bellissima esperienza. Oltre a lui, ho avuto modo di vedere all’opera tanti centravanti che hanno fatto categorie superiori come ad esempio Caracciolo e Paponi, però devo dire che i miei compagni, Biasci (che è il capocannoniere del girone) e Vano, hanno fatto una stagione pazzesca. Marcarli in allenamento è sempre un grande stimolo.

Quali sono gli insegnamenti acquisiti nei due anni a Fiorenzuoola che si sono rivelati utili nel tuo primo approccio al calcio professionistico
Con Dionisi prima e Brando dopo, oltre alla normale crescita di un ragazzo di soli 18 anni si sono creati i presupposti per migliorare in sicurezza e autostima in un ruolo molto importante all'interno della squadra. Solitamente a un centrale di difesa è richiesta tanta esperienza, nonostante ciò entrambi hanno puntato su di me. Ho fatto bene e spero di averli ripagati a dovere.

I tuoi allenatori a Fiorenzuola, un confronto
Sia Dionisi che Brando erano maniacali nella fase difensiva ed era una cosa che mi piaceva particolarmente. Le idee non erano molto diverse nell'interpretazione del modulo, infatti abbiamo terminato entrambe le stagioni con il 4-3-3, sempre alla ricerca della costruzione dal basso, con il centrale che portava palla per creare superiorità. La settimana ovviamente ogni allenatore la approccia in modo diverso a seconda del suo pensiero calcistico. Sentivano molto la partita ma mentre Dionisi “mascherava”, con Brando lo si percepiva dagli intensi discorsi pre-partita. Personalmente posso solo ringraziarli per quello che hanno fatto per me e spero di incontrarli di nuovo sui campi.

A tuo parere l’ambiente Fiorenzuola è pronto per un ipotetico salto in serie C nel immediato?
Ho seguito la serie D e oltre al Mantova credo proprio che il Fiorenzuola possa ambire se non quest’anno ma nell’immediato futuro al salto di categoria. Non è un passo facile ma la società è seria e preparata, sognare non costa nulla.

Essere calciatore professionista ai tempi del Coronavirus. Come state vivendo la situazione e come la sta vivendo il Carpi?
Non è per niente facile ma cerchiamo di stringere i denti pensando di farci trovare pronti nel caso si possa riprendere. Ci stiamo allenando online attraverso Skype per tre volte a settimana e nei giorni in cui non ci colleghiamo abbiamo un programma da svolgere. Al sabato ci divertiamo in gare di velocità a tempo su una serie di esercizi proposti dallo staff.

Il futuro di Varoli...
Non mi piace pianificare obiettivi fissi nell'arco di una stagione. Cerco di migliorare sempre e pensare al presente. Ora ho un contratto che mi lega al Carpi per altri due anni. Se dovessimo essere promossi in serie B sono pronto a dialogare con staff e Direttore Sportivo per quanto riguarda il mio percorso di crescita e poi prendere una decisione.

Saluti finali
Un saluto grande in questo momento difficile a tutti i tifosi fiorenzuolani, allo staff rossonero, al Direttore sportivo, al Presidente e al Team Manager Baldrighi che mi hanno accolto due anni fa nella grande famiglia Us Fiorenzuola

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