giovedì 2 aprile 2020

Il virus "buono" raccontato da Nando Mainardi

Il virus buono, quello del calcio, raccontato da Nando Mainardi nella sua diretta Facebook ha allietato la serata di ieri, in tempi di coronavirus, in un mercoledì senza coppe alla tv.
Mainardi si è dilettato nella lettura di alcuni capitoli del suo libro "Ossessione calcio. Storie di football e nostalgie" edito nel 2014.

Non c'è dubbio. E' stata una bella serata di riflessione per chi è ammalato di calcio come noi, anche in tempi di quarantena.


In apertura di diretta ha riecheggiato la mitica "Pancho di Jack Trmbey" con le sue trombe squillanti, celeberrima sigla di 90° Minuto, "per evocare ed entrare in partita" afferma Mainardi che prosegue nel tuffo nel passato dei ricordi mostrando la collezione di maglie di lanetta: quella di Meroni, quella della Roma, la numero 1 di Zoff della Nazionale, la terza della Juventus completamente blu.

Esilaranti i richiami ai ricordi di gioventù dello scrittore, ammaliato dall'estro e dalla sregolatezza del Gemma che al campo di quartiere di via Trieste, il campo "Capra" dove oggi sorge una moderna casa protetta, "...non passava mai la palla". O alle digressioni delle storie di personaggi del calcio come Garrincha e Lodetti con i loro riscatti sportivi e sociali correlati. Le storie dei vinti del pallone e del contesto del tempo.
Un capitolo della pubblicazione è dedicato al mito di Gianni (Ernesto) Meraviglia, fuoriclasse dell'Us Fiorenzuola anni Settanta e Ottanta.

Fra gli ospiti invitati (telefonicamente): Paolo Grechi fondatore della Sartoria Sportiva di via Ciaia a Milano, laboratorio di maglieria dedicato al calcio vintage, tempio delle maglie in lanetta; e Matteo Francani grande appassionato di football e del gioco del "calcio a dadi".  


Ringraziamo Nando per le belle parole dispensate a giudizio del nostro spazio web, e per aver dato voce al blog durante la diretta. 


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