lunedì 19 febbraio 2018

FIORENZUOLA-Forlì 1-1 Francesco Bigotto

In anticipo al sabato per tentare di ritrovare l’entusiasmo perduto. Fiorenzuola-Forlì manca al Comunale dai lontani anni 30’ e vale punti pesanti in chiave play-off. La cartolina ingiallita dell’ultimo precedente vissuto in pieno regime, ci riporta alla mente storie di orgogliosi giovani fiorenzuolani che si battevano fra mille peripezie in serie C, senza remore e timori contro squadroni di tanti capoluoghi di provincia del Nord e del Centro Italia. Il nostro stadio non si chiamava ancora Comunale ma “Aldo Milano” e quella maledetta sfida contro i forlivesi, l’ultima in serie C azzerrò il calcio locale per diverso tempo. Piove a Fiorenzuola, e a osservare le squadre in campo sembra la rivincita di Fiorenzuola-Rimini per gli stessi colori sociali e le divise indossate dai protagonisti quasi identiche a quelle della super-sfida del 7 gennaio (senza offesa per gli avversari). Il pubblico non è quello delle grandi occasioni come si sognava, ma la voglia che c’è dei presenti di assistere a una sfida bella e avvincente è tanta. Perché nonostante tutto c’è ancora qualcuno matto per il Fiore e i colori rosso-neri. Un po' di apprensione c'è per i tergi delle autovetture nuove di fiamma della Programma Auto presenti sulla pista di ciclismo sotto la tribuna. Il vecchio Guerin Anno è rimasto riposto a casa in una credenza, lo sfogliavamo nelle estati degli anni 80' e 90' possedeva la scheda del Forlì del presidente Nereo Valmori nel girone C della serie C2. Il Forlì di oggi tanta l'aggancio al Fiorenzuola al quarto posto in classica e si permette di lasciare in panchina elementi del calibro di Ivan Graziani (scarsa vena canora ma feeling con il gol sempre vivo), e i centrocampisti Boilini e Mengato. Mister Alessio Dionisi non volta le spalle alla scaramanzia e sfida l’acqua e l’umidità con l’inseparabile smanicato e i suoi bermuda neri con la vistosa banda rossa laterale.
NOVITA' NELL'UNDICI TITOLARE - Il tecnico di Piancastagnaio, come annunciato in settimana, decide di aggiungere un elemento di esperienza in più ai reparti affidando la maglia numero uno a Matteo D’Apolito, portiere di Coppa nato nell’anno 1998. Furore e orgoglio biancorosso: dalla Romagna presenti una ventina di supporters della gradinata del Tullo Morgagni a sostenere a gran voce i propri beniamini al coperto del settore ospiti della tribuna laterale. Fiorenzuola ben messo in campo e attento ma alla prima occasione concessa agli avversari incassano il gol. Sporting Trestina e Castelvetro, e mettiamoci anche il Rimini, da quella maledetta parte, nella porta verso Baselicaduce gli avversari trovano i gol della domenica che solo alla play sarebbero in grado di realizzare. Bisognerebbe forse ricorrere al giullare rossonero che seguiva saltellando il redivivo Fiore di Alberto Cavasin, a spargere sale nei pressi delle porte del Comunale prima delle gare. Fresco di clima carnevalesco della Zobia, Portesi potrebbe tornare. Anche Forlì ha trovato gloria da quella parte con un euro-gol che di primo acchito dalla gradinata poteva sembrare propiziato da una disattenzione di D’Apolito. Tiro sul primo palo non è stato, rivisto in tv. L’esterno offensivo laziale Roberto Felici ha stoccato di fino da posizione quasi impossibile una vera legnataccia che si è andata a spegnere nel sette. Un gol imparabile. Un gran gol a compendio di una bell’azione che ha visto in Selvatico e un David Speziale che ben conosciamo per i trascorsi nel Pro, i protagonisti sopraffini. Ci siamo detti tutti sotto la fredda doccia del Comunale: “cazzo, hai visto come tirano questi in porta, finisce male anche oggi?”. E in effetti dalla cintola in su questo Forlì sembra proprio una squadra di rango, con un potenziale offensivo notevole. Non sono neanche passati dieci minuti e siamo sotto. Pensieri cupi all’orizzonte dopo il gol a freddo dei romagnoli. Paura di rivivere un’altra domenica di dolori, e invece i ragazzi sono stati grandi a rimboccarsi le maniche senza isterismi e smanie vane, cercando il fraseggio rapido e l’intensità di gioco per arrivare a fare breccia dalle parti del 99’ Bianchini. Come più volte pronosticato da Simone Di Battista, Alessio Dionisi e Luca Baldrighi se affrontiamo squadre che vengono al Comunale per giocare a viso aperto possiamo fare bene. Riccardo Collodel fa partire un bel diagonale dalla distanza che va a sibilare l’angolino basso della porta difesa da Bianchini. UN CAPOLAVORO CHE VALE IL PARI - E’ ancora il ragionatore di centrocampo di Lumellogno a inventare qualcosa di eccezionale al minuto numero 28. L’apertura per capitan Ettore Guglieri è qualcosa da far vedere e rivedere agli aspiranti centrocampisti dell’Academy. Guglieri neo-papà, dall’alto dei suoi trentatreanni può involarsi palla al piede sulla mancina, non ce n’è per nessuno Baldinini manco lo vede. Il traversone in mezzo del mancino di Farini è tagliatissimo per la testa di Francesco Bigotto che nei panni di Bosio con un gran gesto atletico, in tuffo, manda la palla nel sacco e i circa trecento paganti al settimo cielo per un gol e un azione corale da applausi. Quinto gol in campionato per Bigotto, l’attaccante di Dionisi, il centravanti bravo ragazzo, nessun tatuaggio sulla pelle di Francesco ma tanta testa, corsa e lavoro, un ragazzo poco “social” (network) ma tanti fatti. L'ex primavera dell'Inter in nostra dotazione, il miglior impiegato che un datore di lavoro potrebbe desiderare. Ora il morale è tornato alto, ma il Forlì è grande squadra. Quando attaccano questi fanno paura. Da una carambola pericolosissima nella nostra area di rigore si erge in cattedra un Matteo D’Apolito salvatore della patria. Il portiere di Coppa salva d’istinto con due interventi decisivi il risultato (nel secondo è aiutato anche dal palo). D’Apolito non partiva titolare in campionato dalla trasferta nel bel mezzo del palcoscenico del Brianteo contro un’altra grande, il Monza di Delpiano, per sostituire il parmigiano Corradi. Tre pappine subimmo quella volta (in gol Loris Palazzo e Cattaneo). Stavolta, chiamato a difendere i pali ancora in una sfida di prestigio Matteo si è davvero superato. Il Fiorenzuola continua a fare gioco. Davide Bosio in due frangenti non ci arriva per un soffio all'appuntamento con il 14esimo gol stagionale e il Forlì può ringraziare i propri santi in cielo.
UNA PARTITA A SCACCHI - Secondo tempo che inizia come una partita a scacchi fra i due mister e per la prima volta vediamo il bravo Marco Paolo Nava spostato a centrocampo con Aimen Bouhali tornato come lo scorso anno terzino destro. Discutibile la scelta di Eugenio Benuzzi, coach degli ospiti di togliere Speziale. Da quel momento in poi il Fiore cresce ancora di più. Bart Lo Bello, il più giovane dei nostri, per tenacia e pressing è fra i migliori in campo. Poi la mossa di infilare Beppe Cosi a centrocampo a un certo punto della ripresa è veramente azzeccata. Qualcuno cominciava a pensare che il ragazzo stesse iniziando a pensare di più alle serate che al calcio. Dj Wise ha cambiato il sound del Fiorenzuola del secondo tempo, rubando decine di palloni e ricamando tanto in mezzo al campo assieme al nostro cesenate Nicola Mazzotti. Ha anche una bella castagna e ora qualcuno in gradinata esclama: “se adesso Cosi tira una bomba e fa gol esplode anche la console!”. Al tiro mannaggia non andrà ma guadagnerà un infinità di calci di punizione davvero interessanti. Da uno di questi il piede fatato di Mazzotti pesca la testa di bomber Bosio. La palla colpita dal centravanti bresciano prende una traiettoria da infarto, dentro o fuori? Dentro o fuori? Palo! Un palo clamoroso a portiere battuto che poteva farci morire tutti di gioia sui gradoni del Comunale. Adesso che abbiamo anche pareggiato i conti dei legni possiamo sognare un gol in zona Cesarini che manca da troppo tempo. Il terreno è sempre più allentato dalla pioggia e i “galletti” biancorossi non ne ha più. Finalmente abbiamo ritrovato l’intensità di gioco di un tempo ma la lucidità non è un granchè. E così ecco la perla: “Per Fiorenzuola e Forlì un punticino un po’ Felici e un po’ Bigotto” titolerà qualcuno facendo un po’ di ironia al termine di una sfida davvero bella, con un Fiorenzuola ritrovato che riceverà applausi e cori prolungati dei supporters rossoneri sotto la gradinata prima di guadagnare gli spogliatoi. 

FIORENZUOLA-FORLI' 1-1
Fiorenzuola: D’Apolito, Nava (68’ Cosi), Guglieri, Mazzotti, Benedetti, Bruzzone, Collodel, Bouhali, Bosio, Bigotto, Lo Bello (81’ Perrotti). A disp: Vagge, Varoli, Contini, Cesari, Cremonesi, Bramante, Bollini. All: Dionisi.
Forli: Bianchini, Baldinini, Cavallari (83’ Martedì), Marini, Selvatico, Ferraro, Ghidini, Battistini (85’ Croci), Speziale (68’ Boilini), Ferri Marini, Felici (90’ Fedele). A disp: Semprini, Maioli, Longato, Sedioli, Graziani. All: Benuzzi.
Arbitro: Prior di Ivrea.
Marcatori: 8’ Felici; 27’ Bigotto.
Note: giornata piovosa e umidà, terreno di gioco allentato. 300 spettatori circa.
Ammoniti: Cavallari, Mazzotti, Felici. Angoli: 2-1.


MATTEO D'APOLITO si distende per parare sotto gli occhi di MARCO NAVA
la prodezza di FRANCESCO BIGOTTO

BART LO BELLO fra i migliori in campo del match
il settore ospiti occupato dai tifosi forlivesi
mister Alessio Dionisi le ha pensate tutte per portarla a casa

David Speziale contro Marco Nava, che duello ! 

bomber Davide Bosio va vicino al gol del sorpasso



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