Avrebbe compiuto 75 anni domenica scorsa, era infatti nato il 4 marzo 1943 a Bologna, uno dei più grandi artisti e cantautori italiani del secolo. Ce l'ha portato via un infarto cinque anni fa.
Lucio Dalla e quel "prato macchiato di rosso" a Fiorenzuola d'Arda nel lontano 1973. Aveva 30 anni ed era perfetto nella parte del barbone avvinazzato della Valdarda. Dalle cantine dell'azienda vitivinicola Testa di Castell'Arquato alle strade, ai ristoranti e alle osterie della nostra città. La pellicola cinematografica restaurata solo pochi anni fa rappresenta un B-movie anni settanta d'eccezione che di horror ha ben poco. "Rubare sangue ai poveri per darlo ai ricchi" il tema su cui si si incentra il film del regista piemontese Riccardo Ghione con la metafora "vino / sangue" che spicca e quale altra zona se non la nostra per rafforzare questo binomio. Zona così ricca di vigneti, con il suo Gutturnio, la Bonarda e gli altri vini dei colli piacentini. Negli ultimi anni un facoltoso imprenditore locale si è accorto del valore del nostro oro rosso investendo, scommettendo sull'invenzione del brick monodose da esportazione.
Tornado al film "THE BLOODSTAINED LAWN" fu da subito un flop riscattandosi in anni più recenti Lo sceneggiatore Ghione nativo di Acqui Terme nel vercellese si è letto che disponesse di un cast d'eccezione con attrici ricercatissime all'epoca come la Marzano, la Boschero e la Malfatti. Ricercatele su google per credere. Belli gli istanti in cui il rampollo in vettura sportivo fiammante una Mustang Boss 302 del 1970 targata non PC ma "Roma" che sfreccia lungo la nostra via Emilia a caccia di disperati, emarginati, e prostitute da portare con l'inganno nella villa degli orrori. Il sottofondo musicale merita, come i primi piani sui galloni avvenenti di belle ragazze con marchette a dieci mila lire. L'autocarro OM tigrotto rosso anni 60 per trasportare i bottiglioni di vino. In quei giorni il nostro paese rallentò con diversi compaesani chiamati a fare da comparsa.
Nelle riprese si intravede spesso la via Emilia immancabile corridoio del nostro quotidiano (ma anche alcuni scorci di Piacenza), poi il vecchio ponte sull'Arda alle porte della città con il nostro amato Vascone sullo sfondo che per noi vale ancora come una torre Eiffel o la torre più alta del centro di Bologna. Ci mostrano addirittura una vista esterna dello "Scacco Matto" nei tempi d'oro, e qui scende la lacrimuccia nel rivedere la storica balera che ha fatto danzare intere generazioni di fiorenzuolani e non solo, villa Anita luogo principale del set, quella in centro dove nel seminterrato oggi si fanno le analisi del sangue (era destino). Lucio Dalla in abiti quasi da Zobia, nei ruolo del pazzo fiorenzuolano ci sta da dio. Ci ha messo anche la voce e le parole nelle musiche di testa e di coda del film.
Dalla ha senz'altro ritrovato Fiorenzuola lungo cammino della vita nei viaggi autostradali verso la Milano da bere degli spettacoli, della televisione e dei concerti. Ha scoperto e fatto parte senza volerlo di quel momento calcistico magico per i nostri colori Rossoneri con il suo Bologna ricostruito dal fallimento costretto ad affrontare il Fiorenzuola di Villa in serie C (significativa assonanza con in rossoblu Renato Villa). Avrà senz'altro aperto il giornale al bar sotto i portici nella afosa mattina di domenica del 25 Giugno 1995 quando la Bologna pallonara ci prese fra le braccia ospitandoci per lo spareggio con la Pistoiese per la serie B. Lucio ha cantato la Bologna che abbiamo ripensato due anni fa con Francesco Salmi allenatore. La Bologna con i suoi colli, la Bologna della grande musica italiana e della pallacanestro, la Bologna del portiere Andrea Ferrari rossonero negli spareggi contro la Bergamasca, del terzino sinistro Franco Micco, del capitano Roberto Savi, del nostro Riccardo Cestaro, la Bologna della visita militare, la Bologna del grande Bologna Football Club che era ed è ancora per tanti un pò come il Grande Toro, ancora un primo amore rosso-blu per molti fiorenzuolani non più giovani.
Chissà se in qualche bozza di canzone il nome di Fiorenzuola il grande Lucio lo aveva scritto.. chissà
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