Se ne sono andati a distanza di pochi mesi due icone del calcio di Provincia italiano.
TITTA ROTA di nome fa Battista per la verità. E a noi piacevano i biancorossi Tonali e Zanotti. Il maestro orobico lo incrociavamo (o ammiravamo) nel classico dell'estate piacentine anni 80: l'amichevole contro il Piacenza, da noi o alla Galleana che aveva le tribune basse e non era ancora intitolato a colui che lo volle a Piacenza per ripartire dopo anni difficili. Solo una categoria ci separava e noi un derby in campionato con i biancorossi lo sognavamo per davvero. Ma Titta per la serie C era una garanzia, un vero lusso. E il Piace targato Rota in C2 fu solo di passaggio ritornando subito in C1 e poi addirittura conquistando la serie B, mentre noi sognatori siamo rimasti per sette anni in Interregionale prima di assaporare il calcio professionistico. Per molti di noi Titta Rota rappresentava quella forza calcistica bergamasca vincente, che invidiavamo e temevamo. Era tornato a Fiorenzuola nel nostro primo anno di serie C2 (1990-91) portando il Palazzolo in C1 perdevamo all'andata e pareggiamo al Comunale al ritorno.
GIAGNONI e il suo sguardo sempre serio, determinato. Ci siamo incontrati lungo il cammino in uno dei periodi più belli della nostra storia calcistica quasi centenaria. Ricordiamo ancora i titoloni estivi sul Mantova che annoverava come Direttore Tecnico proprio l'ex allenatore sardo ma mantovano di adozione e il fraterno Ugo Tomeazzi come coach. Un vero e proprio squadrone quello virgiliano con un gruppo di calciatori in grado sulla carta di strapazzare le avversarie del campionato di serie C2 1992-93 (il portiere Boschin, poi Farneti, Marsan, Carlo Nervo, Pregnolato, Aguzzoli, Borello, gli attaccanti Cozzella, Benfari e Tullio Gritti). Il Fiore per vincere doveva vedersela con il Mantova per l'appunto e GIAGNONI di certo nel suo ultimo anno nel calcio avrà contemplato con ammirazione l'ascesa dell'US Fiorenzuola di Veneri.
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