mercoledì 8 agosto 2018

storie di RITIRO: fra riti scaramantici e consuetudini


“I ritiri precampionato sono sempre stati un misto di fatica fisica e divertimento. Quelli di D’Astoli erano i più pesanti dal punto di vista fisico, ma anche divertenti perché il mister fuori dal campo sapeva ridere, scherzare e mi ricordo qualche serata con pizza e birra tutti insieme fuori albergo da morir dal ridere per battute e scherzi. Quelli con Veneri i più leggeri fisicamente, divertenti perché l’anno della C2 avevamo un gruppo fantastico (infatti poi vincemmo il campionato).” 
ROCCO CRIPPA, capitano Rossonero 

UN PO DI STORIA SUI RITIRI ESTIVI DEL FIORENZUOLA CALCIO 
Per prepararsi al primo campionato di Interregionale della storia del Fiorenzuola (annata 1983-84) la società di via Campo Sportivo 1 organizzò una settimana/10 giorni di allenamento su a Rompeggio in alta Val Nure. Penso che neanche allora c’era il campo da calcio nella piccola frazione del comune di Ferriere, dunque campo improvvisato con il centrocampista Eugenio Ghiozzi in arte Gene Gnocchi di sicuro a combinarne di tutti i colori a compagni, mister e staff tecnico.

Mete parmigiane nelle seguenti estati con Schia e Tarsogno al Passo Cento Croci. Nell'estate del 1988 si va a Schilpario.
Per il primo anno in serie C2 si decise di iniziare la preparazione lontano dal caldo fiorenzuolano andando a PASSO BALLINO in provincia di Belluno, all'albergo Corona.

I magici anni della serie C1: la sede fissa era CLUSONE all'albergo Europa che da alcuni anni non c'è più. Negozi e parcheggio hanno preso il posto della struttura.

Nell'estate del 1996 si va a Nevegal nel Bellunese. 

Estate 1997 il ritiro è nella vicina Tabiano (Salsomaggiore Terme) con Alberto Cavasin allenatore e Luca Toni attaccante alle prime armi all'hotel Garden per l'esattezza.

Nel 1999 a Sant'Anna di Pievepelago nel modenese.

Quello di Baiso (Reggio Emilia) dell'estate del 2000 è l'ultimo organizzato fuori dalle mura di casa.

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