Venerdì 21 febbraio 2020 sarà una data che non scorderemo facilmente. Il primo caso di contagio di Coronavirus in Italia, a Codogno, a pochi chilometri dalla provincia Piacenza. La MAE Spa proprio di Fiorenzuola chiusa per precauzione e la notizia che fa il giro in tutta Italia. Il primo contagio si trasforma presto in un focolaio con decine di casi nel basso lodigiano. L'assalto dei telefonini ai siti e ai social per tenersi aggiornati.
La Zobia rinviata, ma soprattutto la partita del Fiore rinviata. Qualcuno dice ma perchè la serie A e la serie B giocano e noi dei dilettanti domani no? Esiste allora un calcio di serie A e uno si serie B?
Il calcio è un gioco, ricordiamocelo bene, passa in secondo piano.
Sabato 22 le scorte di amuchina e di mascherine sono esaurite da Silva e nelle altre farmacia del paese. Idem da Max. Salgono i contagi in Lombardia, aumenta la preoccupazione. L'allerta cresce. Nuove ordinanze del sindaco Gandolfi: scuole chiuse anche a Fiorenzuola.
Domenica mattina, parcheggi del Conad e dei Cappuccini mai visti così pieni. Dentro scaffali di generi alimentari vuoti.
Pomeriggio di sole, niente partita (purtroppo). Niente serie A. Davanti a casa è zona che fa parte di quella splendida mappa pedonale del rito domenicale del passeggio. Mi affaccio spesso alla finestra. Avrò visto passare si e no 4 persone. Poi alle 16 la zona si ripopola di coppie, bambini, giovani, famiglie, ecc. tutti a passeggio. Ho visto più gente sorridersi e salutarsi che il giorno di Natale.
Pandemia, Covid-19, paziente zero, quanti termini sulla bocca di tutti di cui ignoravamo il significato. E' un influenza come le altre o qualcosa di più? Nessuno si assume responsabilità. Il prezzo da pagare è alto se si commettono altri errori.
Un'aspetto positivo c'è: impareremo dagli errori e sarà una bella lezione (come la crisi del 2009), impareremo il valore vero delle cose, impareremo ad essere meno egoisti e meno superficiali, impareremo a essere meno materialisti e a non sprecare le cose.
La calma (e il giudizio) sono le virtù dei forti.
In Cina una giornalista ha dichiarato: con l'epidemia abbiamo riscoperto la parola «ti amo». «Questa prova rafforza le famiglia, rallentato i ritmi frenetici senza inseguire la carriera, il denaro, la macchina nuova, i viaggi. Abbiamo capito di nuovo che la famiglia è il centro di tutto».
La paura è una brutta cosa. Come la fame.
Abbiamo visto in questi giorni cose che si vedevano solo nei film. Da oggi tutto non sarà più come prima.
Se supereremo anche questa saremo ancora più forti di prima...
Anche se non possiamo andare alla partita e vederci allo stadio, ricorda, non te lo mai detto mah :
Stoppavamo la capolista Triestina mangiandoci le mani perché meritavamo la vittoria, campionato di serie C2 del Centro-Nord.
Marco Pelliccia fa gol poi Pelizzoli (scuola Emilio Tognoli) para il rigore di Federico Lauria.
Male male, il fischietto Rizzoli di Bologna, che poi ha fatto strada. Articolo del Corriere dello Sport anno 2000, giornalista Franco Bonatti.
Centrocampo rossonero sugli scudi con: Consonni, Adolfo Speranza, il metronomo Caminati e Di Matteo.
Bandera, Mello e Pizzelli delle giovanili presenti in panchina a disposizione. Nelle file degli alabardati due ex Piacenza: Turi e Ramon; l'ex Rossonero Francesco Micciola assente di rilievo.
I capannoni in periferia brulicano per l'allestimento dei carri. Le damigiane di vino traboccano di già. C'è più movimento del solito giù in paese. Manca poco al giovedì grasso e alla baraonda della Zobia. Tutti in città hanno già preparato la maschera da indossare. Quella vera, che solo il carnevale sa svelare.
Il Fiorenzuola di quest'anno non possiede maschere. È così come si ammira alla domenica sul terreno di gioco e agli allenamenti sul "due". Una cosa schietta, trasparente, verace. Una maschera a dire il vero l'avevamo. Quella di Guglieri; la maschera di protezione indossata proprio un anno fa, fatta commissionare da uno che ci tiene troppo a fare bene: il Tm Luca Baldrighi.
AL TEATRO VERDI - Per San Valentino siamo stati a teatro. Io e la mia bella ci siamo fatti un bel regalo perché lo spettacolo è stato divertente e i posti erano gremiti, dalla platea fin su al loggione. Piccolo come il nostro bel teatro, è bello. L'equazione apparente con il nostro stadio è lampante. Il Comunale è un impianto non da tutti. "Esagerato" per il calcio in quarta serie di oggi. Vedere, vivere una serata nel teatro del paese pieno, è stato davvero incantevole. Recitava Maurizio Lastrico, comico emergente di fede genoana, e durante lo show, quasi inaspettatamente abbiamo capito alcune cose legate al Fiorenzuola di quest'anno. Il comico in questione è genovese come mister Tabbiani cheAbbiamo avuto modo di conoscere in questi mesi, di sentirlo ai microfoni di Stadio Sound. Il primo tecnico chiamato dalla Liguria nella storia dell'Unione Sportiva. Beh, fra Lastrico e Tabbiani, fra l'altro coetanei dell'anno 1979, ho notato tante cose in comune. Dal modo di portare la camicia, dalle movenze, nella voce ruvida, e soprattutto dal modo di parlare, pensare ed esprimere le tematiche da trattare. E siamo arrivati a una conclusione: potranno dire tante cose sui genovesi, ...e la storia del braccino corto, e quella dei jeans, e quella della pelle del tamburo tirata, però la razionalità e la forma diretta con cui esprimono le proprie opinioni è un pregio e una virtù invidiabile. Diretti, essere estremamente diretti come lo sono loro è una virtù per pochi. Poi ho notato un altra cosa, ascoltando il comico e il mister sembra che l'interlocutore sia delle nostre parti. Non hanno accento o timbro differente dal nostro.. ma allora è da pensare e da chiedersi, noi della provincia di Piacenza siamo più Emiliani o Liguri? FORLI' AMARA - e ingiusta verrebbe da aggiungere perché anche come contro il Calvina Sport la prestazione da parte dei nostri ragazzi c'è stata ma non è bastata per tornare a muovere la classifica.
Peccato perché ci siamo andati vicini, su un campo ostico con i padroni di casa che non festeggiavano una la vittoria da un mese. E' mancato solo il gol. Un gol che non arriva dalla gara interna contro il Ciliverghe (Boilini e Piraccini i marcatori).
Encomiabili i ragazzi nonostante la sconfitta patita; su tutti capitan Guglieri inventato per la prima volta stopper all'età di trentasei anni. COME GIA' SAPRETE - Oltre al Fiore ora seguiamo appassionatamente le vicende azzurre del talento nostrano Filippo Facchini. Giocare da titolare al "Tullo Morgagni" di Forlì l'intera partita nel pomeriggio di domenica e scendere di nuovo in campo il lunedì con la rappresentativa impegnata a Roma contro l'Inghilterra non è roba da poco. E' un momento da sfruttare per chi ha addosso il fervore adolescenziale, ha energie a iosa e sa saltare i fossi per il lungo. Anche in Romagna, il giovane fiorenzuolano è stato protagonista in positivo nonostante la sconfitta. Come ha ribadito il Tm Baldrighi in tv a Zona Calcio, è motivo di grande orgoglio la sua convocazione. Il dirigente ha anche elogiato l'impegno di tutti gli altri giovani del gruppo, tra cui Filippo Romeo presente negli studi di via delle Benedettine.
ARRIVA IL LENTIGIONE - archiviata la ventiquattresima giornata pensiamo al prossimo impegno. Al Comunale arriva un avversario storicamente scorbutico per i colori rossoneri, forte del successo casalingo sul Progresso di Moscariello. In gol per i reggiani: Scalini e Caprioni. Il nostro ex Aimen Bouhali, tre anni in maglia rossonera, è entrato nella ripresa. Nell'aprile scorso il Lentigione sbanca per la prima volta nella sua storia il Comunale di Fiorenzuola. Un Guazzo in sovrappeso bastava per cambiare il decorso del match, con il raddoppio di Zagnoli furono messi in cassaforte tre punti vitali in chiave salvezza. Quest'anno la squadra del marchio Immergas sta disputando una grande stagione sotto la guida di mister Roberto Notari subentrato a Salmi. Il successo di domenica ha permesso di agganciare la zona play off. 40 punti sono tanti. Barranca guida la classifica marcatori dei suoi con 9 reti. Attenti sempre all'ex vigorino Bernasconi e all'azzurrino Piccinini (5 centri all'attivo). IL MORALE IN CASA FIORE - Non incappavamo in un filotto di tre sconfitte consecutive dell'annata della gestione Salmi-Ciceri. Il fatto di essere stati abituati bene in questi ultimi tre anni non aiuta a smaltire il periodo di appannamento di risultati. In vetta alla classifica il Mantova balbetta. Peccato non essere possibilitati ad approfittarne. Mai come quest'anno il primo posto sembra alla portata e quando vediamo un Carpi stabilizzato da anni nel calcio dei grandi, quando in passato saliva in Valdarda per prenderne 3 o 4 fa una certa invidia. Ripensando a quest'anno, rendere facile la vita ai virgiliani non fa piacere. Domenica intanto rientrerà Corbari che è tanta roba per noi. In più Bruzzone è tornato ad allenarsi con il gruppo. Il Mantova là su resta sempre a sette lunghezze ma attenzione dietro alla Calvina ha il desiderio e i mezzi per insediare il secondo posto.
Fiorenzuola-Lentigione, è sempre stata partita spigolosa, già il fatto però che non c'è Salmi sulla panchina degli avversari, distende i nervi. Domenica a Fiore ci sarà il Carnevale, le presenze al Comunale potrebbero ridursi ulteriormente. Chi ci sarà deve dare più del solito nel sostegno ai ragazzi. Forza Fiore (sempre)
Il prossimo impegno sarà contro il Lentigione.
Rispolveriamo bellissimi ricordi su carta rosa. Quando il guanto di sfida veniva lanciato al Brescello e ignoravamo l'esistenza della squadra di calcio della sua frazione...
una delle ultime partite di Trapella in rossonero prima di "provare" con il Piacenza in serie A; Milanetto che entra nella ripresa per dare fiato a Bottazzi in vista della sfida di Coppa contro l'Inter di Hodgson.
Armando Franzini in regia, ex di turno al pari di mister Chierico e del grande Stefano Pompini; il portiere Bonato ha poi fatto carriera da dirigente (... con qualcuno che ha problemi di pipì come a Bramante)
CHE COINCIDENZA - Che coincidenza. Essere spediti a Forlì nella settimana che precede il lancio del guanto di sfida dei rossoneri all'indirizzo del galletto di coach Paci. Nella scorsa estate ero passato in un bar in viale Roma, vicinanze stadio, che poi si era rivelato grazie agli adesivi colorati affissi alle vetrate, punto di ritrovo dei tifosi. Stavolta viro verso il centro. Piazza Saffi è grande e bella. È la piazza centrale, il cuore della città. Ero tentato di andare a sbirciare agli allenamenti ma poi non l'ho fatto. Anche perché c'è da perdersi nei loro impianti. Sono rimasto cheto cheto sotto i portici. Mi gusto un buon caffè sfogliando le pagine locali dello sport. Andare in altre città e informarsi del calcio locale è usanza irrinunciabile per calciofili di provincia come noi. Sorseggio, apro, consulto. Ecco, Baldinini Filippo è rientrato. Il capitano ha visto il bicchiere mezzo pieno nell"immeritato stop di Mantova. "Siamo scivolati a tre punti dalla zona Play out ma siamo in linea con programmi e obiettivi estivi". Domenica? "Ci riprenderemo i punti lasciati a Mantova contro il Fiorenzuola secondo in classifica". I venti di guerra non mancano. Che coincidenza: guarda te, ero presso una cooperativa di Forlì per lavoro anche due anni fa, nell'autunno del 2017, prima di quel magico Forlì-Fiorenzuola 0-1 firmato dal gol di Davide Bosio. Troppe coincidenze.. cara sorte, se stai mandando dei segnali torna a baciarci per una volta che ne abbiamo bisogno. IL ROMAGNOLO MEDIO - A Forlì il mare dista solo 40 chilometri. Non vedono la serie B da tempo immemore. L'influenza bianconera del più nobile Cesena si fa sentire notevolmente. Sono un attento osservatore. A Forlì hanno tutti in dotazione il braccialetto d'ordinanza al polso. Non quello che ti mette il tribunale o la moglie per sapere sempre dove sei. Il braccialetto, o meglio i braccialetti da sfoggiare che fanno figo il romagnolo medio. Qui tutti li portano, da vero popolo di vanitosi, conquistatori di donne, e pluridecorati danzatori. Baciati dal sole e dal mare, e dalla non frenesia. Che fortunati. A volte penso quante cose uniche abbiamo noi in Italia. Pensate ora cosa accadrebbe se unissimo le nostre eccellenze. La malvasia o l'ortrugo al sangiovese. Le divine sprelle alle dolcissime zeppole, visto che siamo già in clima carnevalesco. La vostra piadina così asciutta, estiva e mondiale alla nostra bortellina, meno da turismo da passeggio perché così unicamente unta per fornire il giusto apporto di calorie nei mesi più freddi dell'anno. Insieme, conquisteremo il mondo. Ma in Italia non funziona così. Ognuno sta a casa sua (eccetto gli stranieri). Siamo così divisi e opposti. Come nel calcio. CHI L'AVREBBE DETTO MAI - Il "Tullo Morgagni" ha attorno al rettangolo verde di gioco la pista di ciclismo. Forse è in disuso, non l'ho trovata in ordine come la nostra. Forse dalle loro parti non hanno una figura come Claudio Santi. Bello stadio ugualmente, da visitare per chi è convinto che con la pista è brutto. E chissà cosa ha provato Filippo Facchini, protagonista con il coetaneo Filippo Romeo di questo scorcio di stagione. Due anni fa era qui da tifoso con noi a sostenere nel settore ospiti Guglieri e il Fiorenzuola di Dionisi. Boilini era avversario. Nostra prima semifinale play-off, di un triennio magico dopo anni non facili. Chissà se mai ha immaginato di venirci a giocare un giorno con addosso una maglia da titolare in serie D. Giannichedda lo vuole con sé al torneo internazionale di Roma. Partirà alla volta della capitale in settimana. Che bello che è il calcio.
Rientrano i penitenti Olivera e Amore. Facchini appena maggiorenne confermato al centro della difesa anche a Forlì. In settimana come al solito mister Tabbiani aveva tranquillizzato tutti nonostante il deficit di combattenti, dando garanzie e rassicurazioni che ci sarebbe stata la prestazione della sua squadra anche sul difficile campo forlivese. Ma senza Corbari fermato dalla squalifica chi mettere nel ruolo cardine di centrale difensivo? Ivan, tifoso dell'anno, è andato a presenziare la rifinitura del sabato ed ecco la risposta giungere nella serata: giocherà Guglieri. Alla notizia, anche se il mancino di Farini non lo ha mai fatto, le orecchie si drizzano, gli occhi tornano a brillare per un attimo. Il petto torna a gonfiarsi. Se contro Calvina de Paperoni a momenti facciamo risultato con merito perché non sognare in quel di Forlì? Siamo sinceri. Avremmo messo la firma sul pareggio. Un gol di Buonocunto. A Mantova i tifosi del galletto lo hanno tanto invocato ma niente. Replicano contro di noi, con uno schieramento a trazione anteriore. C'è anche Beduschi arrivato a gennaio. Un ex Pro Piacenza. Come contro Calvina facciamo una bellissima figura ma a fare festa sono gli altri. Basta un gol prima dell'intervallo arrivato ancora dove non riusciamo ad arrivare sui calci piazzati.
Proprio lui, quello che aveva parlato in settimana ai quotidiani e che avevo letto al bar martedì. Baldinini. Che maledetta coincidenza.
Mai come quest'anno tanti giovani dell'Academy rossonera stanno trovando spazio in prima squadra nell'anticamera del calcio professionistico. Anche domenica a Forlì si replicherà e riemergono alla mente ricordi passati... I tifosi under 30 più appassionati ricorderanno il giovane centravanti brevilineo di Cremona chiamato a sorreggere il reparto offensivo in un momento particolare della storia quasi centenaria dell'Unione Sportiva. Correva l'estate del 2002 e avevamo appena spedito agli annali la vicenda farsesca del mancato passaggio di proprietà dalla famiglia Villa al patron dell'Alessandria, il piacentino Antonio Boiardi. Il Fiore aveva appena dato l'addio alla serie C per riabbracciare il dilettantismo e nelle stanze di via Campi Sportivo 1 si stava per scrivere un nuovo inizio con l'insediamento della cordata di imprenditori locali composta da Pinalli (capo fila), Bargazzi, Zambonini, Rossi, Mutti e Arduini, spalleggiata da un gruppo di soci parmensi. Bisognava ricostruire una società. Un nuovo inizio come detto. Il tempo rimasto per allestire la nuova squadra era poco.
Dalle giovanili della Cremonese entri nel giro della prima squadra a soli 16 anni. Come fu l'impatto con il calcio dei grandi Il mio esordio è stato nel derby di coppa Italia con il Mantova vinto 2 a 0, per l'appunto a 16 anni. Uno spezzone di gara di venti minuti agli ordini di mister Montorfano e Bonacina poi il debutto in campionato il 6 gennaio a Poggibonsi. Ricordo la felicità e l'emozione per aver coronato il sogno di giocare a livello professionistico, in serie C2. Ricordo che si giocava un calcio molto fisico e studiato nei minimi particolari, dalle sedute di allenamento, alla visione delle partite degli avversari, all'alimentazione. Anche se non ero molto maturo e smaliziato ero riuscito ad adeguarmi subito anche perché nel settore giovanile ci formavano in previsione di chiamata in prima squadra.
L'anno dopo arriva la chiamata del Fiorenzuola. Come era sbocciata la trattativa Nell'estate 2002 la Cremonese mi manda in prestito al Matera. In Basilicata avevo effettuato tutta la preparazione, ma non mi trovavo bene. La chiamata di mister Luigi Galli che mi aveva avuto nelle giovanili grigiorosse era irrinunciabile. La squadra in questione era appunto il Fiorenzuola, una società glorioso con la possibilità di avvicinarmi a casa. Accettai senza esitazioni. Subito mi trovai molto bene e a mio agio infatti il mio benessere traspariva in campo.
E infatti egni subito in coppa contro il Crociati e all'esordio in campionato a Vigevano. Contro la Canavese tra andata e ritorno ne fai tre. Regoli il Pinerolo con una doppietta e vai a segno alla Dossenina contro il Fanfulla. Quali sono i ricordi più belli del tuo anno a Fiorenzuola?
Il ricordo più bello è stato raggiungere l'obiettivo della salvezza e la convocazone nella Nazionale di serie D dove sono stato nei top 11 dei giovani d'Italia. Cosa ha significato per te vestire la maglia dell'Uesse? Vincere una grande sfida. Il nostro gruppo era stato assemblato dalle ceneri dell'ultimo anno del Fiorenzuola in serie C. Si doveva ripartire in serie D e costruire un nuovo ciclo. Compagni di squadra esperti come: il portiere Ferrari, il difensore Ubaldi, l'argentino Elia, Ciceri e Melotti, Centofanti cosa riuscivano a trasmettere a voi giovani? Riuscivano sempre a dispensare un aiuto o una parola di incoraggiamento nei momenti di difficoltà. Sicuramente giocare al fianco di questi giocatori ha contribuito alla nostra crescita. Ricordo che mi spronavano a fare sempre meglio. Con Centofanti in attacco, mi trovavo benissimo (una coppia da 40 gol). Dieci io e venti lui di cui una decina dei sui realizzati dai calci di rigore procurati dal sottoscritto. Poi c'era Sandro Melotti, che conoscete bene tutti. Un giocatore di ben altre categorie. Fra un paio di domeniche il Fiorenzuola sarà impegnato in trasferta contro il Fanfulla di mister Ciceri. Ricordiamo ancora quando all'ultima giornata del capionato 2002/03 la tua rete sembrava potesse "regalare" la salvezza diretta. Non fu così. Tu che sei riuscito a bucare le porte della Dossenina che consiglio daresti ad Arrondini per fare gol E come era il Ciceri compagno di squadra? Ricordo ancora quella partita in una giornata molto calda e con tantissimi tifosi rossoneri al seguito i quali non hanno mai fatto mancare affetto e sostegno nei nostri confronti ma dove purtroppo la nostra vittoria non ci aveva permesso di evitare i play out. So che fra qualche domenica giocherete appunto contro il Fanfulla perché non ho mai smesso di seguire i risultati del Fiorenzuola. Per la sfida contro il Guerriero, ad Arrondini consiglio di stare sereno e di presenziare di più nell'area avversaria. Il gol arriva da solo. Ricordo felicemente Andrea Ciceri da mio ex mio compagno di squadra. Una vera forza della natura, capitano in campo e fuori. Aveva grandi potenzialità, era il nostro allenatore in campo. Gli auguro una grande carriera da allenatore. Per la sfida di Lodi, per non fare torto a nessuno vorrei pronosticare un buon pareggio: 2 a 2!
La stagione 2002-2003 fu molto travagliata, con una squadra partita in ritardo e costruita in corsa. Credevate alla salvezza a inizio campionato? A Zanica la palla non voleva saperne di entrare in porta e si dovette soffrire fino all'ultimo. Cosa avete provato al termine della gara di ritorno della finale play-out vinta contro la Bergamasca?
Quando ho accettato la sfida di venire a Fiorenzuola sapevo che sarebbe stata molto dura ma allo stesso tempo molto intrigante ed ero convinto che avremmo raggiunto l'obiettivo della salvezza. Al termine dello spareggio vinto contro la Bergamasca ho provato un insieme di emozioni positive. Sei rimasto in contatto con alcuni dei tuoi ex compagni del Fiorenzuola? Come ho già ricordato, sono sempre aggiornato sui risultati del Fiorenzuola e seguo anche i mie amici allenatori Ciceri e Melotti. Dopo la buona stagione dai noi sei passato all'ambizioso Pergocrema. Cosa ha frenato la tua carriera verso il mondo del professionismo? Volevo rimanere a tutti i costi a Fiorenzuola ma la Cremonese mi dirottò sempre senza il mio consenso al Pergocrema agli ordini di Maurizio Tassi. Avevevamo una squadra fortissima con giocatori del calibro di Pier Paolo Curti, Cantoni, Delmonte ma purtroppo fu una stagione disastrosa, ci salvammo alla penultima giornata. C'era molta concorrenza in avanti e il cambio di 6 allenatori non ha contribuito ad aiutarmi a trovare continuità. Torni una notte di autunno allo stadio Comunale da avversario. La maglia che hai addosso è quella del Pico (ex Mirandolese) e a certo punto della gara vieni fischiato. Continuavi a cercare il gol e noi ti temevamo molto. Da ex cosa si prova in quei momenti?
Ricordo la mia prima partita da ex contro il Fiorenzuola. Prima uscita di campionato di Eccellenza, io giocavo nel Viadana e molti tifosi fiorenzuolani mi accolsero con applausi e cori. Al Velodromo invece, a seguito di una scorrettezza con un giocatore avversario rossonero mi fischiarono e ci rimasi molto male. Hai girato mezza Lombardia ed Emilia in carriera. Che differenza hai incontrato fra il Fiorenzuola e le altre realtà A Fiorenzuola come a Cremona e a Crema si viveva il calcio a livello professionistico.
Nonostante la giovane età in campo dimostravi tanta personalità e "cattiveria". Che consiglio daresti ai giovani che si affacciano ora alla prima squadra.. In effetti giocavamo con molti Under ricordo: Donato Pugliese e Maurizio De Falco, ed io non avevo paura di nessuno, giocavo già con molta malizia e personalità e davo sempre il massimo. Ai giovani di oggi che si apprestano a giocare le loro carte consiglio di metterci impegno, personalità e un pizzico di spensieratezza. Il gioco del calcio è il più bello del mondo. Aggiungo anche di non abbattersi mai nei momenti difficili e di sconforto.
Il Montanari di oggi vive ancora di calcio e gol ? Ho fatto gol in tutte le categorie dei dilettanti, dalla serie D agli amatori (record di realizzazioni).Il calcio di oggi non mi appartiene e si è abbassato molto il livello dei giocatori. Ora non gioco più, solo saltuariamente, visti i miei impegni lavorativi e la nascita di mia figlia Stella nel settembre 2018.
QUELLA VOLTA A VEROLANUOVA - Era autunno e il campo era invaso da una miriade di corpi svolazzanti. Non i mega coriandoli che si vedono in televisione cadere durante le partite del campionato argentino. Qui non siamo alla Bombonera. I corpi svolazzanti non sono coriandoli ma foglie secche a invadere il rettangolo di gioco della Nuova Verolese. A Verolanuova, nella bassa bresciana non eravamo mai stati. Si diceva che la squadra avversaria fosse già spacciata e non si era giunti nemmeno a metà campionato. Gli avevamo portato via i gemelli Arena, ma avremmo fatto carte false per avere il loro esterno sinistro. Ci faceva sempre diventare matti. Un vero incubo per noi. Il suo nome era Ettore Guglieri. Noi eravamo in ripresa dopo un inizio di campionato disastroso. Desideravamo tanto la permanenza in serie D che adesso che siamo abituati così bene ripensarsi fa un certo effetto. Quella volta a Verolanuova ricordo un grande tifo, i fumogeni, addirittura la storica bandiera di Leo Boselli a garrire nell'aria di autunno. PENSACI TU GUGLIE - Ecco, se avessimo dovuto fare il nome di chi secondo noi avrebbe potuto sferrare il colpo del ko a questa squadra da ricchi del Calvina a compendio di una partita eroica dei ragazzi di mister Tabbiani avremmo detto Guglieri. Ma il capitano di Farini non sa calciare più le punizioni come una volta. E allora ecco, si, forse forse meglio dire Boilini che anche se discontinuo come avevano anticipato quelli di Forlì contro le compagini lombarde si esalta e aveva già steso da solo i bresciani del Franciacorta.
A volte mi chiedo cosa li ha spinti a cimentarsi nel futball loro così bravi in passato con la palla ovale. Calvisano non è molto distante da Verolanuova. Sono certo che Guglieri che ha giocato anche diversi anni a Carpenedolo e a Montichiari se lo ricorda ancora bene il dialetto bresciano. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma con il ritorno del Guglie, della sua esperienza a guidare tutti noi, la magia poteva tornare a fare capolino allo stadio Comunale. Solo per una volta, poi con il ritorno degli assenti saremmo tornati a guadagnarci quello che ci spetta con le nostre mani. A LEZIONI DALLA CHIARI - Non era facile, molti di noi si sentivano come quando alla sera si aspettava il compito in classe dell'indomani e la Filippi o la Chiari a lezione sotto la torre ti avevano già servito l'amara sentenza che risuonava come un sonoro plattone al morale del giovane scolaro.
Ma fin che l'esito finale non è stato emesso, un po' di sana speranza c'è. C'è una maledetta diffida da preservare sul groppone di Corbari che pesa come un macigno. Ma senza paura si scende in campo con il solito spirito propositivo forti di una salvezza anticipata che è più di un assicurazione milionaria sulla vita. SPAZIO PER GLI JUNIORES - E così come annunciato mister Tabbiani consegna la maglia numero 2 e la numero 5 rispettivamente a Filippo Romeo e a Filippo Facchini, i giovani fiorenzuolani dell'anno 2002 a rinverdire ancora di più lo scacchiere Rossonero. Di contraltare la Calvina Sport scende in Valdarda con un undici di età media imbarazzante per la serie D. Ma questi vogliono andare su nel giro di due anni a tutti i costi. Hanno altri obiettivi e un'altra politica aziendale. ERRORE ARBITRALE - Le cose però non vanno malaccio in campo, anzi. Teniamo botta e creiamo dalle parti del giovane Sellitto. E prima della fine della prima frazione di gioco Tognoni la palla la mette dentro anticipando di brutto il fischio del direttore di gara a fermare la gioia per presunta posizione di off side del forte esterno offensivo apuano. Non va male però dai, con il primo tempo che si chiude sullo zero a zero.
Le gambe dei nostri giovani dell'Academy promossi in prima squadra non hanno tremato di niente davanti a colossi del calibro di Bracaletti, Recino e Mauri. Orgogliosi di voi.
Però cavolo, vuoi mettere, noi da secondi in classifica vicinissimi alla vetta poter giocare partire come questa, contro avversari così ad armi pari? MALEDETTO - Poi eccolo di nuovo fare ritorno al Comunale. Pensavamo di essercene liberati quando in estate aveva scelto Sant'Angelo Lodigiano scendendo in Eccellenza, e invece...
In un raggio di chilometri ridottissimo attorno alla nostra bella Fiorenzuola aveva portato in C il Pro Piacenza di Burzoni, poi il Piacenza dei Gatti che una sera era sceso al Comunale a muso duro facendo saltare i parastinchi e i nervi ai nostri Franchini e Petrelli. L'anno scorso ci ha battuti ancora sotto Natale, con la Pergolettese del presidente Cesare Fogliazza poi vincitrice del campionato. Prossimo ai 41 anni, chi sceglie lui non sbaglia. E' il minuto numero ventuno della ripresa e il maledetto Cazzamalli infila nella porta di Battaiola il gol che basta a metterci al tappeto.
FIORENZUOLA-CALVINA 0-1
FIORENZUOLA: Battaiola, Romeo, Guglieri, Zaccariello A., Corbari, Facchini, Tognoni, Tunesi, Arrondini, Guerrini, Piraccini. A disposizione: D’Apolito, Carrara, Vago, Zaccariello G., Marmiroli, Moukam, Boilini, Hathaway, Pozzebon. All.: Tabbiani
CALVINA: Sellitto, Turlini, Zanolla, Cazzamalli, Ruffini, Sorbo, Boreggio, Del Carro, Recino, Bracaletti, Mauri. A disposizione: Ravelli, Chiari, Baronio, Meduri, Crema, Gbelle Yanis, Brunelli, Bittaye, Valenti. All.: Florindo
Marcatori: Cazzamalli al 21 st
Note: giornata con cielo coperto, non fredda. Terreno in discrete condizioni. Spettatori 300 circa.
Le nonne si sono rimesse a fare le sarte, i nonni sono stati interpellati per traduzioni dialettali, nei capannoni si procede a ritmo serrato nell'allestimento dei carri, i bar alla sera sono più affollati del solito per discutere sugli ultimi dettagli, a giorni monteranno il palco in piazza dei Caduti,
arriva la ZOBIA, arriva la parodia carnevalesca fiorenzuolana
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Uno. La scandita di Tribi, tornata più forte che mai. Quella di Simone non è male ma i diritti d'autore parlano chiaro e il marchio di fabbrica del "sindaco" è unico.
Due. Tognoli e Cavi che passeggiano assieme, stesso ruolo, stessa mansione ma scuderie diverse. Se abbiamo un portiere forte, preparato e sempre pronto come l'ex Cremonese Nicholas Battaiola è anche grazie al preparatore di Lodi.
Tre. Mettersi in marcia con la sciarpa rossonera al collo, in comitiva, è qualcosa di unico. E la trasferta fuori porta di domenica è stata occasione irripetibile e alla portata di tutti. La sosta lungo il tragitto a San Protaso, al Bar Piazzone, è pura goliardia di sostenitori innamorati delle proprie radici e tradizioni.
Quattro. Il tifo rossonero, tornato caldo, colorato e rumoroso. La gara era sentita. Sarebbe meraviglioso se fosse sempre così. Abbiamo trascorso un pomeriggio bellissimo con tante emozioni condivise e tanti momenti esilaranti come quando è arrivato a salutare Zaccariello Senior Senior (vera macchietta).
Cinque. La rabbia di non poter essere in campo degli squalificati e infortunati presenti come spettatori a pochi centimetri dal rettangolo di gioco. L'abbiamo colto dagli sguardi di Bruzzone, Zaccariello, Colantonio, Bertolazzi e Amore. Usciremo dal tunnel.
Sei. Il Diesse in montgomery Simone Di Battista che si scompone andando a correre verso il tifo organizzato immediatamente dopo il gol del momentaneo pareggio di Arrondini: "ascoltatemi! il Mantova sta perdendo a Sasso Marconi!". Mi sono sempre promesso di chiedergli se è meglio un derby di provincia piemontese o emiliano.
Sette. Il settorino ospiti del San Lazzaro di Carpaneto ideale per le tifoseria di provincia; che costringe a un tifo "spinto" e animalesco. Oltrepassato il cancello giallo, nel settorino riservato agli ospiti più facinorosi e rumorosi ho visto liberi professionisti senza inibizioni scatenarsi come non li ho visti mai. Toccante.
Otto. Pollonibatte lo speaker locale 2 a 0 per slancio ed enfasi ai microfoni in sala stampa al Comunale. Quella del giornalista di Libertà è tutta altra musica per le nostre orecchie. Anche Zanna dei Supporters, ha stravinto alla grande la sfida alle percussioni
Nove. Il sorrido di Paolo Rebecchi presente alla partita da grande ex. Domenica scorsa mister Tabbiani gli aveva dedicato la vittoria contro Ciliverghe, augurandogli una pronta guarigione per tornare a stare al fianco della squadra rossonera. L'ex attaccante della Vigor e oggi dirigente rossonero non poteva mancare all'appuntamento.La dedica è stata di buon auspicio! Dieci. Ecco forse spiegato il motivo per cui molti dicono di voler prendere casa a Carpaneto. Nel viaggio di ritorno arrivati al ponte sul Chiavenna siamo passati dal sole alla nebbia british da città di pianura...
Noi so voi ma per tanti di noi non c'è luogo più bello e accogliente della nostra bella Fiorenzuola
"Senatori, seguitemi, devo parlarvi" Tabbiani a colloquio con Piraccini e Guglieri
CHE SARA' MAI... -Il vento forte che sta spirando in questi giorni in Val d'Arda ha aiuto a spazzato via i pensieri "storti" della sconfitta di domenica. Che sarà mai perdere un derby... Chi ha la memoria non troppo corta ricorderà quelli contro il Fidenza, alcuni dei quali persi veramente male in annate dove poi abbiamo chiuso davanti ai rivali o addirittura primi in classifica. Contro il favorito Pro Piacenza di Franzini avevamo vinto e fu l'unica soddisfazione di un campionato concluso con la retrocessione diretta in Eccellenza. I derby sono partite che fanno storia a se. A fine mentre guadagnavamo un po' sconsolati il cancello di uscita dell'impianto carpanetese Adriano ha ricordato: "c'eravamo andati vicini tante volte alla sconfitta, doveva succedere. Che sarà mai". AVANTI ANCORA NOI - E il bravo elettrauto del paese ha ragione. Stavolta ci siamo arrivati nel momento peggiore alla data fatidica, ma che sarà mai. Se andiamo ad analizzare tutte le edizioni fino ad ora disputate siamo ancora davanti noi grazie al 3 a 1 inflitto dai rossoneri nel settembre scorso e il successo di Coppa di tre anni fa con quella magia di "mastro" Mazzotti direttamente dalla bandierina dell'angolo. E' giusto quindi accettare la sconfitta e rendere ancora tanto onore a questa Vigor che ha meritato in lungo e in largo e che non è più la squadra sfilacciata del girone d'andata. E con la vittoria su di noi, la squadra di patron Rossetti inizia ora a vedere la salvezza. Ci siamo consolati in altro modo. Sotto canestro è andata decisamente meglio. Tutto al PalaMagni: la maschile ha annichilito Guelfo mentre le girl hanno superato Cavezzo in una delle sfide decisive per la conquista di un pass play-off. IL SUPER CALVINA - A casa nostra ora è necessario guardare subito avanti perchè domenica sbarcherà al Comunale un Calvina Sport grandi firme e ambizioni, forte di un mercato invernale quasi epocale e un filotto di risultati utili davvero impressionanti. Epocale potrà risultare ai più un parolone, ma senza esagerare, con gli importanti colpi messi a segno nel mercato di riparazione si stanno imbastendo le basi per costruire un futuro radioso. Da squadra da fondo classifica i nuovi arrivati hanno dato sostanza, vigore e soprattutto punti al clan bresciano che ora si ritrova dentro ai quartieri alti della classifica. I 17 punti conquistati dal Calvina nelle ultime 7 giornate sono un bottino da squadra in lotta per il vertice. Il Fiorenzuola ne ha conquistati 15 per rendervi l'idea, il Mantova capolista ne ha ottenuti 13. 16 punti di distacco dai virgiliani sono davvero tanti per i bresciani ma intanto si pensa solo a vincere e come primo passo conquistarsi una fetta di play-off non sarebbe male. Al bar, quel 4 su 4 contemplato nelle app dei telefonini preoccupa non poco alcuni di noi. 4 Sono le vittorie in stecca in altrettanti impegni ottenute lontano dalle mura amiche del "Ghizzi" di Desenzano dai nostri avversari. Una rincorsa iniziata prima della fine dell'anno 2019 con il blitz sul difficile campo di Sasso Marconi, dove domenica il Mantova capolista si è salvato a due giri di orologio dalla fine grazie ad un calcio di rigore (che a noi non avrebbero concesso mai) realizzato da bomber Scotto. Il punto strappato nel finale in terra bolognese è punto guadagnato in graduatoria su di noi rimasti al palo. Dopo l'esonero del nostro ex Lucio Brando, la scossa della cura del duo Garzon-Cuffa è rimandata all'impegno casalingo contro Forlì. Dietro, la Correggese ha guadagnato un punto pareggiando in rimonta a San Mauro con un Saporetti sempre sul pezzo in zona gol. RIALZARSI - A Carpaneto, dagli abbaini delle stanze di alta classifica Tabbiani e i suoi guardavano giù verso il basso la truppa di Stefano Rossini che si è rivelata tutt'altra squadra rispetto a quella sgangherata incontrata nel girone di andata. Abbiamo vissuto la giornata più sbiadita dei nostri dall'inizio della stagione. Oltretutto ora in vista della sfida contro il redivivo Calvina perdiamo altre due pedine di fondamentale importanza (Olivera squalificato e Cavalli). Non sarà facile ma confidiamo ancora una volta nella coesione di un gruppo che nei momenti difficili è sempre riuscito a uscirne da vincitore lasciando tutti di stucco.
FACCHINI IN AZZURRO - Come si è letto dall'intervista di Franco Polloni pubblicata sul quotidiano Liberta', domani dovrebbe tornare in gruppo il nostro giovane di belle speranze Filippo Facchini. L'ex centrocampista degli Allievi "trasformato" da Tabbiani in difensore centrale è stato contattato dallo staff azzurro capitanato da mister Giannichedda per trascorrere tre giorni nel ritiro della rappresentativa under 18 di serie D a Silvi Marina in Abbruzzo. Facchini, protagonista in positivo nel derby con la Vigor sarà quasi certamente confermato nell'undici titolare. Speriamo che l'aria di mare e l'esperienza possa aver giovato al ragazzo. Gli ultimi giovani rossoneri chiamati in azzurro erano stati il fiorenzuolano Pietro Pighi e i cremonesi Amilcare Caporali e Mattia Masseroni ai tempi del Fiore di mister Mantelli. Caporali e Masseroni per la cronaca giocano nel Chero in Prima Categoria, con il primo che segna a raffica. La convocazione di Filippo è motivo di grande orgoglio per la società del presidente Pinalli che si sta prodigando intensamente per portando ragazzi del vivaio in prima squadra. Come detto, contro la Vigor il difensore fiorenzuolano ha fatto bene. Temevamo tanto di prendere gol dall'ex bomber di serie B Salvatore Bruno (196 gol in carriera) e invece è stata la domenica delle marcature dei giovani, schiantati dallo sfuggente e imprevedibile Galazzi. Al gol dell'esterno pavese di proprietà del Piacenza Calcio ha risposto il nostro Arrondini abile nel frangente a "bagnare il naso" a un professionista del calibro di Francesco Bini e a "bucare" Lassi. Buon per noi che il nostro giovane attaccante marchigiano è tornato al gol. LE GIUSTE MEDICINE - In vista del match contro Calvisano, Bertoncini dovrà sbrigare tanto lavoro nelle sedute pomeridiane al campo 2 di allenamento per rimettere in sesto elementi che sta ultimamente bruciando notevoli quantità di energia. E siamo certi che mister Luca Tabbiani saprà ancora una volta fare le scelte giuste e "inventare" il miglior schieramento da mandare in campo contro un avversario in gran salute. All'andata (stavamo da dio), eravamo riusciti a portare a casa l'intera posta in palio grazie a un Luca Piraccini cecchino infallibili dal dischetto al contrario del collega Recino che sparò la sfera contro il palo alla sinistra della porta difesa dal super Nicholas Battaiola. Cammin facedo l'esperto centravanti milanese ha saputo incrementare il suo score di marcature. Nel fragoroso 5 a 0 rifilato domenica al Progresso di Moscariello, l'ex attaccante del Mapello ha firmato una tripletta. FORSE… - Se adesso noi facciamo l'errore di cadere nell'inganno dei numeri e delle statistiche dei nostri avversari la prenderemo di sicuro nelle reni come dicono in dialetto dalle nostre parti. Se invece pensiamo solo a sostenere la squadre e a fare il nostro compito... forse, forse... Noi non ci sbilanciamo e se dovessimo perdere ancora: "che sarà mai". Abbiamo un secondo posto da difendere con la vetta a sole quattro lunghezze e tanti scontri diretti da giocare. Usciremo da questo momento, i compagni torneranno a unirsi nella battaglia. … Forza vecchio cuore rossonero
RICORDI DI DERBY FINITI MALE PER I COLORI ROSSONERI
Stasera alle ore 22.15 sul canale 289 andrà in onda la replica di ZONA CALCIO che ha avuto come ospiti il nostro Blog e
il direttore sportivo rossonero Simone Di Battista.
Breve sintesi della puntata: "Crediamoci tutti assieme…" :
Ringraziamo di cuore la Redazione della trasmissione sportiva per lo spazio a noi dedicato in questi anni.
Oltre a Marco Moschini e Simone Di Battista nella puntata condotta da Corrado Todeschi e Alessandra Carlà sono intervenuti l'esterno offensivo di belle speranze Nicolas Galazzi protagonista del derby contro di noi e accompagnato da Tm Renato Grella, il giornalista sportivo Marco Villaggi.
Nella seconda parte della sezione dedicata ai dilettanti protagonisti una delegazione del Vigolzone di capitan Marco Orrù, presenti l'ex portiere del Fiorenzuola Andrea Raffetti,Simone Iorio e Enrico Platè. Nella sezione dedicata alla serie D, tanti i temi caldi trattati: l'analisi del derby Carpaneto-Fiorenzuola, la situazione dell'infermeria rossonera falcidiata dagli infortuni, la politica di valorizzazione dei giovani del settore giovanile, l'entusiasmo dei tifosi con la corsa finale alle zone alte della classifica e il futuro del dirigente di Trivero.
SEGNALI - Passare dal sole della Val Chero alla malinconica nebbia che ha avvolto Fiorenzuola nel tardo pomeriggio di oggi, è stato senza ombra di dubbio un ulteriore segnale di conferma a certificare la nostra domenica no, coincisa proprio nella giornata del derby.
Il pomeriggio era iniziato bene. Il rendez-vous programmato lungo il breve tragitto sulla linea di confine non ha avuto intoppi. A San Protaso, la saracinesca del Bar Piazzone era sollevata. Le vecchie tazzine del caffè, l'odore di casa di campagna che filtra dalle narice. Non è odore di fumogeno ma in una domenica così è stata sicuramente una valida alternativa. E se non era al Bar di Remo, siamo sicuri che la nostra autovettura carica di speranza, allegria e passione, avrebbe sterzato e imboccato la strada della Pelosa, quella con la meridiana e che ti porta fuori strada come dicono i saggi vecchi da queste parti, per raggiungere la Felina e fare il rito domenicale del caffè rigorosamente all'interno dei confini.
DAVIDE ARRONDINI
BELLI CARICHI - Che "appetito" che viene nel contemplare un Mantova che non sembra affatto inarrivabile come stanno dimostrato i fatti. Di riflesso sapevamo quanto era forte la voglia del Carpaneto di fare suo il primo derby di serie D. Le parole di mister Tabbiani sono sempre opportune e sagge. Il tecnico genovese nell'ultima intervista ha prima scherzato sull'amicizia che lo lega a Rossini dai tempi del Genoa segnati dalle girandole di cambi di allenatore (Bepi Pillon, Cagni, Delio Rossi, Biochi..), poi ha esaltato le motivazioni dei suoi ragazzi senza piangere sulle tante assenze a cui deve fare fronte. Altrettanto "uniche" le parole di capitan Guglieri, al rientro dalla lunga squalifica, che ha rivelato il suo sincero sentirsi fiorenzuolano dopo sei anni di onorata militanza in rossonero, il suo sentire tanto questo derby e la voglia di regalare una grande gioia a tutti i tifosi fiorenzuolani. LA VOCE DI SEGRETI - Dopo due pareggi di fila consumati al San Lazzaro nelle precedenti edizioni, ce lo sentivamo che il segno X stavolta non sarebbe uscito. L'inno ufficiale cantato da Manuele Segreti viene sparato a tutto volume dal gabbiotto della tribuna scoperta. Il popolo di Fiorenzuola risponde forte invocando "la scandita" del "sindaco" Ennio Tribi. Con il ritornello-tormentone del "pane e salame", i campi arati a fare da sfondo, gli juventini ritardatari e i fumogeni tornati per davvero a fare capolino come ai vecchi tempi, ora non manca più niente e il derby paesano può avere inizio. La fase di studio è immancabile con il più classico "Ci provo io o ci provi te". Su un campo, all'apparenza bello, solo una squadra riesce a giocarci su al calcio, ed è la Vigor. I padroni di casa iniziano a guadagnare metri di campo scrivendo per primi sul taccuino della cronaca con un tiro dalla distanza che trova pronto il guardiano di Soresina. E al minuto ventisei arriva il vantaggio vigorino con un cinico Galazzi abile a realizzare un rigore in movimento concesso dai nostri. Cavalli al centro della difesa non sta bene. E si vede. Ma stringe i denti, fino a quando è costretto a chiedere il campo. Entra il nostro Facchini in pratica "a freddo", ma il 2002 fiorenzuolano dimostra di avere nervi saldi.
CI PENSA "SPILLO" ARRONDINI - La reazione del Fiorenzuola allo svantaggio c'è ed è quella ammirata in tante domeniche di incredibili rimonte. Gran lavoro sulla sinistra con pallone servito ad Arrondini che con un movimento brucia il suo marcatore e gonfia la porta difesa da Lassi. Dopo "Airone", "Spillo"! Ecco un altro soprannome per definire un ragazzo che non finisce mai di stupirci. Ed è finalmente gioia e umore al settimo cielo per i presenti di fede rossonera, anche perché il Mantova sembra essere sotto nell'impervia Sasso Marconi. Vedo Corbari girare lo sguardo e i muscoli verso il nostro settore alzando le braccia a più riprese alla Rino Gattuso per avere ancora più vicino e forte il supporto dei presenti arrivati da Fiorenzuola. Sulle ali dell'entusiasmo mettiamo alle corde i rivali nei minuti finali ma il muro difensivo allestito da Bini e Scappi tiene molto bene. Si va all'intervallo in parità. C'è Bobo Maccoppi tornato dalla Svizzera. L'ex Piace è stato nostro allenatore sul finire degli anni novanta. Il fotografo ufficiale lascia perché deve recarsi al Garilli. Là in via Gorra la partita non la vedrà. Torno a pensare al Fiore, se ripartiamo come abbiamo chiuso la prima frazione di gioco possiamo farla nostra. Ma a rientrare dagli spogliatori con il piglio giusto sono i bianco-azzurri di casa che vanno vicinissimi al gol del sorpasso. La mira fuori misura di quelli della Vigor e la bravura di Battaiola ci salvano. GIORNATA NO - Considerazione n°1: le avversarie che hanno acquisito una mentalità da squadra che si deve salvare vivono meglio partite di questo genere del girone di ritorno. Considerazione n°2: non siamo entrati nelle grazie della terna arbitrale da subito al contrario dei nostri avversari. Perché alla fine di un gara non cattiva i cartellini collezionati dai rossoneri saranno ben tre contro il solo comminato al giovane Rossini? Non ci piace questa cosa.. E stavolta facciamo fatica. Meno bravi e più sfortunati in alcuni rimpalli preziosi. E il minuto venticinque incombe su di noi come una mannaia. E' il minuto del forte esterno Galazzi che elude la nostra retroguardia involandosi verso la rete. Forse Facchini è costretto alla disperata a metterlo giù. Calcio di rigore ed a incaricarsene è uno che di gol da derby se ne intende. Conclusione potente di Mastrototaro e palla nel sacco, con la voce robotica dello speaker locale che inneggia il nome del multiruolo milanese autore del gol a più riprese. Adesso si fa dura. TENTARLE TUTTE - Ci si può appellare alla Mafalda, o al Portesi giullare, o alle sette vite da gatto di questo Fiorenzuola targato Tabbiani-Cammaroto ma quando Olivera in giornata veramente no si fa cacciare dal campo lasciando i compagni di battaglia in dieci, anche le speranze di chi ha alzato un po' di più il gomito al pranzo domenicale vanno a ridursi al lumicino. C'è chi non desiste e come in preda alla febbre sahariana rivede nella flebile punizione calciata da Guglieri il gol pazzesco dell'anno scorso che aveva fatto sobbalzare mister Brando. O chi sogna una incornata alla San Cestaro. Qui a Carpaneto siamo sempre andati sotto e ci siamo sempre rialzati, tornando a casa da imbattuti. Proviamo a Crederci, ma questa Vigor vede il traguardo ad un passo. PORTA SEMPRE LONTANA - Entra anche Pozzebon ma Tognoni non sfreccia come al solito. Piraccini parte troppo da dietro e Boilini ha pochi palloni giocabili per tentare il suo tiroaggiro. Finisce la gara ed è festa Vigor stavolta. Anche se siamo usciti sconfitti non è tutto da dimenticare. Ho rivisto gente con la sciarpa rossonera al collo che non vedevo da tempo al seguito dell'Unione Sportiva. Il sostegno ai nostri beniamini non è mai mancato in tutto l'arco della partita. Abbiamo trascorso una domenica che non si viveva da tempo, ritrovandoci tutti assieme colorati di rossonero per sostenere questa grande passione. Abbiamo sofferto, gioito e imprecato appassionatamente insieme su quei tre gradoni di truciolato grazie al Fiore. Lo ammetto, sinceramente, lo invidio quel settorino e mi mancherà. Avercelo? Saremmo tutti in piedi spalla a spalla a fare il tifo ogni domenica, saremmo davvero l'uomo in più per i ragazzi. Non è tutto da cancellare. Onore e tanti meriti agli avversari che hanno meritato questa vittoria importante.
Le sconfitte temprano. Torniamo a casa nella nebbia, pronti e decisi a rimetterci in sesto per correre più forte di prima.
VIGOR CARPANETO-FIORENZUOLA 2-1 VIGOR CARPANETO: Lassi, Confalonieri, Barba, Bini, Mastrototaro, Scappi, Rossini, Rossi, Bruno, Zazzi, Galazzi (87’ Carrozza). A disposizione: Luppi, Leporati, Favari, Fittà, Piscicelli, Leotta, Pontoglio, Rantier. All. Rossini FIORENZUOLA: Battaiola, Olivera, Guglieri, Guerrini, Corbari, Cavalli (35’ Facchini), Tognoni, Tunesi (82’ Pozzebon), Arrondini, Piraccini, Boilini. A disposizione: D'Apolito, Carrara, Zaccariello, Vago, Moukam, Hathaway, Gambazza. All. Tabbiani ARBITRO: Iannello di Messina (assistenti: Ravaioli di Forlì e Pandolfo di Castelfranco) RETI: 26’ Galazzi, 42’ Arrondini, 70’ Mastrototaro (R) NOTE: AMMONITI: Rossini (V); Cavalli, Facchini (F); ESPULSO: Olivera (F); ANGOLI: 9-6 per la Vigor; RECUPERO: 2’ pt; 4’ st
TUNESI lotta a centrocampo (foto CAVALLI Liberta.it)