S.D.B.: Sono molto soddisfatto prima di tutto dell'ambientamento, di come mi ha accolto la gente, un aspetto importante per me, della fiducia che ha riposto in me la società. Sono molto soddisfatto del lavoro che ho potuto portare avanti con le mie idee di fare calcio. Si può senz'altro fare di più e migliorare ancora molto però per me l'importante era partire, era riuscire a vedere se anche qui a Fiorenzuola potevo sviluppare quello che ho in testa a livello calcistico-societario-organizzativo, di questo sono sicuramente soddisfatto. Sono contento anche a livello sportivo: abbiamo ottenuto con la prima squadra un risultato importante se si considerano le aspettative di inizio anno. Sono soddisfatto anche per quanto riguarda il vivaio: ho cominciato a conoscere e analizzare il settore giovanile Rossonero. Questo per me è un aspetto importante, che mi piace, in cui ho sempre creduto perchè è dal settore giovanile che sono partito e ci tengo in modo particolare.
- Quali differenze hai riscontrato fra il girone piemontese-lombardo-ligure a cui eri abituato nella tua precedente esperienza di Borgosesia e quello di quest'anno?
S.D.B.: A mio avviso non ho trovato grosse differenze a livello tecnico. I gironi grosso modo si equivalgono sotto questo aspetto, la categoria è questa. Le qualità medie sono simili in tutti i raggruppamenti. Il girone D l'ho trovato più "caldo" a livello ambientale e agonistico. Con le squadre toscane e umbre ho notato questo soprattutto. A livello ambientale abbiamo trovato campi in trasferta dove il fattore campo e pubblico si sente mentre in tanti campi della Lombardia per fare un esempio non si si nota questa differenza del giocare in casa o in trasferta. Eccetto le grandi piazze, in poche realtà del girone piemontese e lombardo senti il fattore campo. Nel nostro girone ci sono state squadre che si sono presentate ai nastri di partenza ben organizzate e con i favori dei pronostici vedi Rimini, Imolese, Lentigione, la stessa Correggese che ha speso tanto e ha vissuto una stagione molto simile a quella del Fiorenzuola di tre anni chiusa con la retrocessione in Eccellenza, campionati dove le cose partono male e finiscono peggio. Nel girone B di quest'anno si sapeva fin dall'inizio che la lotta scudetto sarebbe stata fra Pro Patria e Rezzato, ma questo può accadere ogni anno che in un girone ci siamo due squadre che hanno potenzialità economiche importanti e superiori a fare il vuoto alle loro spalle. Imolese, Modena e Forlì il prossimo anno nel girone D potrebbero essere le corazzate antagoniste. A livello tecnico posso dire che grosse differenze non le ho notate fra i vari gironi di serie D.
- Qual è l'identikit del sostituto di Alessio Dionisi sulla panchina del Fiorenzuola?
S.D.B.: A livello caratteriale deve avere grandi motivazioni e grande entusiasmo. Vedere Fiorenzuola come un occasione importante e una piazza prestigiosa. L'allenatore che cerco è questo prima di tutto. A livello tecnico: cerco una guida tecnica che possa portare avanti il lavoro che abbiamo iniziato quest'anno. Indipendentemente che l'allenatore sia Dionisi o Manzo per citare quelli che ho avuto in passato la squadra deve essere guidata da un allenatore che proponga ogni domenica un calcio propositivo in cui siamo noi che gestiamo la palla, che cerchiamo di fare la partita. Questa è la mia idea di calcio. Questo è quello che sto cercando.
- I tifosi sono ansiosi di scoprire i piani per il prossimo campionato. Che profilo e quali obiettivi avrà il nuovo Fiorenzuola che stai allestendo?
S.D.B.: li obiettivi saranno quelli della passata stagione. Anche se ho confermato Ettore Guglieri (fra i migliori di quest'anno) sarà ancora una volta un Fiorenzuola giovane in linea con le idee della società. Costruito per fare bene e cercare di migliorare il campionato appena chiuso. Per me il Fiorenzuola deve essere per fare un esempio la Lazio di Inzaghi della serie D. Cerco giocatori motivati, che ambiscano al salto nei professionisti, che vedano Fiorenzuola come una rampa di lancio perchè comunque va ricordato che Fiorenzuola è una piazza che da ancora visibilità. L'obiettivo non sarà quello di arrivare primi ma di scalare di domenica in domenica la classifica cercando di arrivare il più in alto possibile. Ci terrei a farlo soprattutto perchè aldilà della società, della squadra, sono tanto felice per come ha risposto quest'anno la città e sarebbe bello riconfermarsi su alti libelli. Una delle vittorie più belle di quest'anno è a mio avviso il pubblico che ci ha seguito a Forlì nella sfida play-off, o essere piacevolmente sorpresi nel vedere il seguito di tifosi giunti a Cesena contro il Romagna Centro, o a Montevarchi.
- Cosa bisogna migliorare a Fiorenzuola?
S.D.B.: Le strutture prima di tutto perchè tolto il fatto che abbiamo lo stadio più bello del girone dove ci giochiamo alla domenica tutto quello che c'è per arrivare alla partita è il lavoro settimanale e siamo un po' carenti in termini di strutture. Penso che la soluzione perfetta per Fiorenzuola sarebbe un nuovo campo in sintetico. Sarebbe davvero importante non solo per la prima squadra e permetterebbe di aumentare ancora di più la qualità del nostro lavoro quotidiano. Poi c'è da migliorare il settore giovanile. Credo che Luigi Galli ha fatto un lavoro davvero importante in questi anni. Ci sono ancora margini di miglioramento e quello che sarà il mio futuro impegno nel settore giovanile sarà sicuramente dare il massimo collaborando con tutte le persone che gravitano attorno all'Academy per fare del settore giovanile una risorsa e un punto di partenza importante per la società e per la zona territoriale di Fiorenzuola e dintorni.
- E in serie D? Hai un esperienza quasi decennale in categoria, possiamo considerarti un esperto di serie D. Quali sono le cose che vanno e non vanno, e gli aspetti da migliorare secondo il tuo parere?
S.D.B.: A mio avviso la situazione andrebbe analizzata in ambito generale. Con quattro leghe diverse con ognuna le sue idee e le sue regole tutto si complica in partenza. Se tutto fosse più uniforme si avrebbero maggiori benefici. A mio avviso in serie D andrebbe rivista la regola dei giovani. Non sono contro i giovani, anzi, sono favorevole e proprio per questo una riforma importante sarebbe quella di imporre l'obbligo di schierare solo ragazzi nati sotto e fino all'anno 1994 più tre/quattro over di modo che la categoria sarebbe il vero spazio nazionale dei giovani con la serie C più incentrata sui calciatori over. L'attuale regola è troppo limitante e con questa formula tante società che non credono nei giovani si limitano al rispetto dell'obbligo di schierarli conseguentemente tanti ragazzi arrivati poi all'età non più ottemperabile dalla regola finiscono nei campionati di Eccellenza e Promozione perchè non trovano più spazio e domanda in squadre di categoria che non si sentono di responsabilizzare i giovani "vecchi". Non puntare sui giovani, non avere il coraggio di schierarli non è nel mio credo, nelle mie idee. Vedo oggi tanti ragazzi vivere con l'illusione di qualcuno che gli racconta che probabilmente ci sarebbe la possibilità di fare la serie C e non capiscono che la serie D sarà già difficile mantenerla quando raggiungeranno l'anno di età fuori dalla regola degli under da schierare. Questa non è filosofia ma è statistica, dati reali e numeri che dovrebbero fare riflettere.
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