La gradinata ribolliva stracolma soprattutto nelle sfide di cartello d'alta classifica contro le grandi del girone che anni prima si ammiravano solo a Novantesimo Minuto in tv.
Si tirava fuori di tutto da cantine, soffitte, armadi e camerette: bandiere, vessilli, striscioni, sciarpa, cuscinetti, bandieroni per portare più roba rossonera possibile. Tanto che anche la pista di ciclismo che allora non se la passava bene era quasi tutta ricoperta.
Nel video postato la partita in questione è contro il Como guidato da quel Tardelli mundial che sognava la serie A, addirittura la chiamata sulla panchina della Juventus. Esagerato. Non si poteva giocare di sera perché lo stadio era vecchio e non era più dotato di illuminazione tanto che un Fiorenzuola-Carpi ai rigori fu a rischio sospensione.
Nelle nostre file, Gianni Rossi si muoveva così bene la davanti che proprio i lariani a fine stagione se lo portarono via per fare la serie B.
Fabio Paratici, riserva tutto-fare per Giorgio Veneri, metteva in area i palloni crossando dalla sinistra. L'ex milanista "lupetto" Mannari si dava un gran da fare ma alla fine dei conti i gol non arrivavano mai. Hugo Daniel Rubini, il nostro portierone argentino portato in Italia da Sivori era più che un gatto, una sicurezza assodata.
Dai rumori dei tamburi e dal clima sembra di essere nei posti di Hugo, ma non era Argentina, era Valdarda, terra nostra in anni da vertigini, con lo stadio pieno, il cubo rotante piazzato dietro la porta ripreso dalle telecamere di tele+2, che sponsorizzava la discoteca Alibi con annesso Bowling nell'area dell'Itea, tante cose che non ci sono più.
La PASSIONE e la FEDE restano.. non ci sono più scuse per non tornare ad affollare il Comunale.
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