Un paio di mesi fa ho visto sulle pagine sportive di un quotidiano alcune immagini della finale Reggio Audace-Bari e sono balenati per la testa diversi ricordi. La scritta dello sponsor stampato sulla maglia del centravanti Kargbo mentre esulta: Immergas. La stessa scritta esposta in bella mostra quando vado da Rocchetta sulla via Emilia con in pugno la lista dei pezzi da comprare per il mio idraulico di fiducia.
Era una sera di fine estate come tante in piazza, nel cuore della città. Ero adolescente. Attraverso la vetrina del bar scorrono le immagini sgranate dai pixell di allora di una partita di pallone. Ho provato invidia nel vedere quella partita. Vedere quei cinque idoli non più con i colori rossoneri ma con addosso il colore giallo canarino, si perchè è un po' come quando incroci la ex fidanzata a spasso un altro. Regole morali del calcio a cui nessuno può esentarsi.
Una sera di fine estate in piazza con gli amici, prima dell'inizio della scuola. Settembre in Pianura Padana restituisce grazia all'estate afosa dei mesi torridi di luglio e agosto. La gente scappa per poi ritrovarsi riposata a settembre in città. Un improbabile Brescello-Juventus in diretta tv sul televisore del bar valida per i sedicesimi di finale di quella Coppa Italia di cui noi eravamo esperti.
Una sera di fine estate in piazza con gli amici, prima dell'inizio della scuola. Settembre in Pianura Padana restituisce grazia all'estate afosa dei mesi torridi di luglio e agosto. La gente scappa per poi ritrovarsi riposata a settembre in città. Un improbabile Brescello-Juventus in diretta tv sul televisore del bar valida per i sedicesimi di finale di quella Coppa Italia di cui noi eravamo esperti.
Al Caffé Tre Mori ogni sera d'estate ero uno spasso. Daniele Zola e Gianni Rapacioli i gestori, con rispettive mogli. Non solo bar della piazza della Chiesa, ma anche ricevitoria Sisal e partite in diretta televisiva. Telefoni cellulari grandi come pacchetti di sigarette sui tavoli. La piazza senza divieto di transito per le automobili, senza arredo urbano e senza sampietrini. Puro asfalto bollente di sera che era naturale continuare a ordinare da bere.
Brescello-Juventus di giovedì sera in tele. Ai reggiani avevamo venduto un buono come Stefano Vecchi a centrocampo e loro come contro partita ci avevano rifilato Terraciano. Si gioca allo stadio "Giglio" oggi Mapei Stadium di Reggio Emilia per essere a norma e contenere tutto il paese di Brescello ma soprattutto la marea di tifosi dei club juventini. Giglio era la marca del latte, ma a casa ci ostinavamo orgogliosamente a consumare Latte Sole, confezionato in via San Protaso.
Le formazioni. Rocco Crippa e Vecchi partono titolari. Centanni e Terrera dalla panchina. Gli ex del Fiorenzuola, quello dello spareggio di Bologna; i rinforzi chiesti da mister D'Astoli tornato al Brescello dei "quasi derby" in serie C1. Anche Franzini (capitano) nella schiera dei nostri e Bertolotti e Corrado Oldoni quello con il codino riccioluto alla Roberto Baggio. Due rossoneri mancati per un soffio. La Juventus di Marcello Lippi risparmia qualche prezioso titolare inamovibile, ma Zidane, Conte, Fonseca, Pessotto, Montero e Padovano sono in campo. Non calciatori come Rambert, Paganin e Manicone. Provo già un pò di invidia. Arbitra Bettin. Ma tanto non c'è da preoccuparsi. Il risultato è già scritto sbottano tutti. A Fiorenzuola sanno bene come funziona: Fiorenzuola-Inter 1-2 giocata a Piacenza nell'autunno del 1996, insegna.
Pronti via Oldoni fa gridare al gol. "...Un fuoco di paglia". Alla mezz'ora Montero è espulso per fallo su Franzini. Juve in inferiorità numerica. Poi a pochi minuti dall'intervallo passaggio filtrante per Franzini che in diagonale di sinistro infila incredibilmente la porta difesa da Rampulla. "No, non può succedere..." esclamiamo andando a prendere aria fuori dal bar. Ripresa: dovranno passare undici interminabili minuti per assistere al pareggio di Antonio Conte. Palla nell'angolino della stessa porta del vantaggio firmato "dal Franzo".
Che invidia vedere quei terribili cinque in tv con la maglia del Brescello..
Perchè è veramente difficile essere sportivi nel calcio, anzi diciamolo: è impossibile esserlo. Anche nella partitella fra buoni amici in Canonica.
Non me ne vogliano gli sportivi della Bassa. Non è un risentimento personale. Siate tutti sinceri per una volta. Non mentite a voi stessi.
La vendemmia é finita, l'inizio di campionato si avvicina. Buona fine di settembre a tutti
COPPA ITALIA 2° turno - andata 4-9-1997
Brescello-Juventus 1-1
Brescello: Di Sarno; Campana (57' Terrera), R. Crippa, Delpiano, Prete, Oldoni, Vecchi, Franzini, Facciotto (57' Centanni), Bertolotti, Borgobello (85' Corti). A disposizione: Bonato, Cortellazzi, Malpeli, Pachera. Allenatore: D'Astoli.
Juventus: Rampulla; Pessotto, Zamboni, Montero, Iuliano, A. Conte, Zidane (53' Birindelli), Tacchinardi, Pecchia (46' Ametrano), Fonseca (46' Inzaghi), Padovano. A disposizione: De Sanctis, Torricelli, Deschamps, Di Livio. Allenatore: Lippi.
Marcatori: 42' Franzini, 56' A. Conte (JU).
Arbitro: Bettin di Padova.
Note: espulso Montero.
COPPA ITALIA 2° turno - ritorno 24-9-1997
Juventus-Brescello 4-0
Juventus: Rampulla; Birindelli (46' Dimas), Zamboni, Iuliano, Torricelli (75' Di Livio), Pecchia, Tacchinardi, Pessotto, Fonseca, Amoruso (64' Giandomenico), Padovano. A disposizione: De Sanctis, C. Ferrara, Zidane, Del Piero. Allenatore: Lippi.
Brescello: Di Sarno; Terrera, Delpiano, Corti, Campana (60' Centanni), Facciotto (59' Cortellazzi), Malpeli (53' Pachera), Vecchi, Franzini, Bertolotti, Borgobello. A disposizione: Bonato, Cattani, Campanini, Malizia. Allenatore: D'Astoli.
Marcatori: - 6' (aut.) Delpiano, 47' (rig.) Amoruso I, 68' ed 86' Fonseca
Arbitro: Preschern di Mestre.
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