mercoledì 12 luglio 2017

Una dea sul tetto di Fiorenzuola


Sventola alta in cielo sopra la città. Non è n'è ne rossonera, ne biancorossa.. è nero-azzurra .. e non meneghina ma orobica !

Si proprio a Fiorenzuola. Erano decenni che non accadeva ma grazie alla ripresina dell'edilizia sono rispuntate all'orizzonte le gru e hanno portato sul tetto del Capoluogo della Valdarda un drappo nero-azzurro.

Se vai nella zona nuova a Sud nel quartiere Cantone Torchina, lottizzazione Dordoni. Se vai al Conad a fare la spesa per esempio, nel tornare verso il paese, quando ti avvicini all'incrocio sulla Castellana, alza lo sguardo e la vedrai, appollaiata su un castello di una palazzina in costruzione di 3/4 piani sorta in quattro e quatrotto.

Si perché quelli della Dea non stanno lì con le mani in mano, lavorano a cottimo, producono, con la sveglia appesa al collo perennemente. L'Italia che lavora, per antonomasia è quella. E l'attaccamento e il senso di appartenenza alle loro origini, alla squadra di calcio della città è spropositato e davvero invidiabile. E poi, l'hanno promesso: il loro nuovo stadio loro lo alzeranno con le loro mani.

Di bandiere appese a davanzali e finestre di Fiore ne ho viste parecchie da che sono piccolo, di fede calcistica e non: Juve, Inter, Lega Nord, Milan, il "Che", Napoli, Danimarca (??), Roma, la bandiera della Pace... ma questa mai.

Mister Veneri ai tempi del Fiorenzuola che voleva la serie C a tutti i costi lo ricordava sempre. Lui che aveva giocato con Titta Rota nella Dea affermava: "per vincere bisogna essere un po' bergamaschi"