Andrea
Petrelli non vestirà più la maglia del Fiorenzuola. Dopo cinque
campionati da protagonista, l'ultimo con la fascia di capitano al
braccio, Pech interrompe per motivi professionali la sua parentesi in
Rossonero. Una parentesi piena di gloria e attestati di merito che entra
da oggi
nei ricordi più belli del calcio di casa nostra. Arrivato nell'estate
del 2011 dal Fidenza, il terzino di Salsomaggiore si é calato subito
nella parte diventando colonna insostituibile con l'amico fraterno
Dennis Piva e altri prima del Fiorenzuola di Mantelli e poi in quello di
Salmi e Ciceri.
Un calciatore cool ma allo stesso tempo vecchia maniera, presente alla domenica
sul pullman con la squadra anche con la squalifica da scontare. Ti
veniva addosso come un treno. Ti saltava quando voleva. L'ultimo a lasciare il campo ogni domenica.
Corsa,
cuore, tecnica, coraggio, impegno, forza, Andrea Petrelli è stato
questo e di più per il Fiorenzuola del presidente Pinalli. Uno, se non
il migliore fra gli esterni bassi degli ultimi vent'anni di storia
Rossonera. PECH poteva dare ancora tanto all'Uesse. Lascia un vuoto
incolmabile.
Una cosa rincuore, come con Piva, Petrelli lascia Fiorenzuola non per indossare una casacca rivale ma per necessità.
Uno dei calciatori più rappresentativi del Fiorenzuola di tutti i tempi lascia.
Ci mancherà la sua tenacia, la sua grinta. Ci mancheranno i muscoli contratti, la smorfia segnata sulle labbra pronunciate che era come un grido di battaglia. CI MANCHERAI PECH
Ci mancherà la sua tenacia, la sua grinta. Ci mancheranno i muscoli contratti, la smorfia segnata sulle labbra pronunciate che era come un grido di battaglia. CI MANCHERAI PECH
Pech ce l'hai combinata proprio grossa.. e ora come facciamo??
Parlaci per l'ultima volta del tuo FIORE, cosa ha rappresentato per te Fiorenzuola?
Parlaci per l'ultima volta del tuo FIORE, cosa ha rappresentato per te Fiorenzuola?
L’esperienza di Fiorenzuola è stata per me una seconda
carriera. Dopo dieci anni nel Fidenza è stato rimettersi in gioco su tutto.
Vestire la maglia del Fiorenzuola è stato un avvicinarsi a quel calcio
professionistico che non ho potuto vivere in carriera e che ho sempre sognato.
Ho trovato un ambiente che da un lato mi ha fatto sentire un professionista
dall’altro di essere come a casa e fare parte di una seconda famiglia. Ho
trovato tantissime persone che mi hanno dato tanto e a cui sarò sempre legato. La gente che ti ferma per strada per sapere vita, morte e miracoli di quello che fai e fa la squadra è bellissimo. Grazie a Fiorenzuola mi sono sentito un professionista.
Quali sono i ricordi più belli vissuti con il Fiorenzuola che
ti porterai appresso?
La vittoria del campionato di Eccellenza ipotecata un mese
prima con il successo nello scontro diretto contro il Lentigione al Comunale
dove abbiamo dimostrato la superiorità netta sugli avversari. La vittoria di prestigio
di Rimini in serie D nel campionato seguente, contro una autentica corazzata.
Un emozione bellissima uscire fra gli applausi di tutto il pubblico in quello
stadio. Anche il campionato di serie D di quell’anno è stato per me ricco di momenti
belli e soddisfazioni.
Anedotti e "stranezze" che non scorderai mai..
Fiorenzuola e i suoi "personaggi" e poi quando abbiamo nascosto la macchina del magazziniere Bongio. O quella volta che nel pre-partita con la Virtus Castelfranco si presentò il conduttore televisivo Cristiano Militello alla Locanda San Fiorenzo dove stavamo pranzando con la squadra, lo stesso giorno del mio rientro dopo l'infortunio e giorno del mio compleanno; sembrava fatto apposta.
Anedotti e "stranezze" che non scorderai mai..
Fiorenzuola e i suoi "personaggi" e poi quando abbiamo nascosto la macchina del magazziniere Bongio. O quella volta che nel pre-partita con la Virtus Castelfranco si presentò il conduttore televisivo Cristiano Militello alla Locanda San Fiorenzo dove stavamo pranzando con la squadra, lo stesso giorno del mio rientro dopo l'infortunio e giorno del mio compleanno; sembrava fatto apposta.
I momenti più difficili?
L’annata 2015-16 in cui eravamo partiti con grandi
aspettative, poi è culminata con l’amara retrocessione, e anche la divisione di
un gruppo che aveva fatto tanto bene negli anni passati. Un gruppo composto da
grandi amici e compagni di squadra. L’anno dopo siamo ripartiti con tanto
entusiasmo, abbiamo trovato lungo il cammino alti e bassi e diverse difficoltà
che abbiamo saputo superare centrando una meritata salvezza.
Mantelli, Salmi e Ciceri i timonieri nella tua esperienza in
Valdarda, parlaci di ciascuno di loro?
Mantelli: un grande lavoratore che pretende tanto dal campo
e sa dare molti stimoli. Salmi l’ho vissuto come un allenatore-padre che guarda
anche l’aspetto umano oltre che al calcio. Con lui abbiamo fatto un grande calcio
che ci ha fatto divertire. Ciceri, un mix fra i due con l’entusiasmo che aveva
in campo da calciatore e un grande trascinatore dalla panchina. Quello che
trasmetteva era adrenalina allo stato puro.
Tutti pensano di conoscerlo, ma in pochi sanno com'è in realtà con squadra e staff. Parlaci del presidente Pinalli?
Nel presidente Pinalli ho trovato una grandissima persona,
che sa quello che vuole. Un presidente comprensivo che mette prima la persone
davanti al calciatore. Spero che il Fiorenzuola possa dargli le siddisfazioni e
i successi che merita. Lui e i fratelli Baldrighi sono persone incredibili.
L'ultimo messaggio del Capitano…
In questi cinque anni ho vissuto un ambiente splendido a
Fiorenzuola che non potrò mai dimenticare. Una società fatta di persone vere
che non smetterò mai di ringraziare. Purtroppo non posso più continuare questa
avventura per una scelta professionale, ma io sarò sempre primo tifoso del
Fiorenzuola, e mi spiace perché secondo me ci sono le basi quest’anno per fare
un ottima stagione. Faccio un in bocca al lupo grande a tutti. Ringrazio le
persone che ci sono sempre venute a vedere anche in qualsiasi modo siano state da
stimolo sia da positivo eche negativo perché anche le critiche vanno prese come qualcosa di costruttivo.