L’esordio in Piemonte contro la Valenzana non è affatto positivo. Vincono per 3-2 i rossoblu di Attilio Fait. La compagine piemontese è una delle squadre più accreditate alla vittoria finale; annovera fra le sue file l’ex juventino Domenico Marocchino, campione d’Italia con la maglia bianconera nella stagione 1981-82 e il forte attaccante Aldo Taschieri. Di male in peggio il debutto al Comunale: il portiere Massimo Meani prende gol da quaranta metri e la modesta Pegliese dell’attaccante Alessandro Guerra passa al Comunale.
In società suona il campanello d’allarme, vengono messi a segno alcuni rinforzi e il tecnico Torresani decide di passare dal gioco a zona al gioco a uomo. Il Fiorenzuola torna alla vittoria battendo i “maghi” della Saviglianese alla terza giornata (in gol il neo arrivato Pompini e il toscano Peselli). Poi sfrutta il doppio turno interno battendo Vado (spettacolare il gol in rovesciata di Pedrazzini) e Sant’Angelo. Nel primo big-match al Comunale contro la forte Vogherese, sotto di due reti (doppietta di Liucci) riagguantiamo i lombardi grazie a Quaresmini e ad un autorete. Il Fiorenzuola torna a stentare e prima dell’undicesima giornata, dopo il pareggio a reti inviolate al "Bacigalupo" campo di una candidata alla promozione il Savona la società del presidente Antonio Villa decide di chiamare per la guida tecnica Giovanni Seghedoni, allenatore che vantava in carriera una promozione dalla serie B alla serie A a Catanzaro nella stagione 1970-71 e altre panchine in serie A a Vicenza e a Como. La squadra è con Torresani, rivuole Marco e la società decide di accettare la scelta dei calciatori più anziani. Questo episodio scuote l’ambiente e la squadra ne esce rinfrancata, espugna subito il difficile campo di Acqui Terme (doppietta di Pedrazzini), poi è sconfitta nello scontro al vertice contro il Bra (gara arbitrata da Dagnello di Trieste) ma chiude il girone di andata a un solo punto dalla capolista Bra di bomber Fabrizio Daidola. Successivamente il Fiorenzuola è sconfitto a Pegli (GE) contro la “bestia nera” Pegliese. Da quella domenica in poi i rossoneri rimarranno imbattuti fino al termine del campionato scavalcando Vogherese e Valenzana e approdando così per la prima volta in serie C2.
Stefano Pompini direttore sportivo del San Secondo ed ex-bomber del Fiorenzuola. Ecco alcune sue considerazioni su quegli anni rossoneri.
Stefano Pompini, attaccante parmigiano dal cognome improbabile ha contribuito a scrivere alcune della pagine più importanti della storia Rossonera. Arrivato dal Reggiolo, realizzò quell'anno 12 reti, due in più del compagno Massimo Pedrazzini. Vero centravanti da area di rigore, devastante negli ultimi quindici metri era infallibile dal dischetto. Chiamato dai tifosi Rossoneri "il bomber di Noceto" rimase a Fiorenzuola per quattro anni realizzando 45 reti e conquistando due salti di categoria. Esordì in serie C all'età di ventisei anni proprio con la maglia dell'Uesse.
Lo ritroviamo da avversario nelle file del neo-promosso Brescello di Vannini in serie C1. Tornò a Fiorenzuola per allenare gli Allievi nazionali. Nell'annata 2004-05 lascia le giovanili del Modena chiamato dal presidente Pinalli a Fiorenzuola per tentare di salvare senza patentino il Fiorenzuola in serie D dopo l'esonero di Rocca.
US FINLOCAT FIORENZUOLA 1989-90, 1° classificato campionato interregionale girone A |
Nessun commento:
Posta un commento