domenica 14 ottobre 2018

FIORENZUOLA-Reggiana 0-0

ORGOGLIOSI DI VOI - Che cuore questo Fiorenzuola e che bello rivivere domeniche come quella di oggi nel nostro stadio. Non lo neghiamo, in tanti di noi pensavano: vuoi vedere che succede come con il Rimini l’anno scorso. La stessa storia, la squadra che si prepara a mille in settimana per preparare bene la partita che dell’anno non è ma ci manca poco. Giochiamo bene, meritiamo ma alla fine a fare festa e a prendersi i punti sono squadra e tifosi avversari. La sconfitta del gennaio scorso con il Rimini brucia ancora, ma stavolta è andata diversamente e per poco non finiva in trionfo. 
OGGI SI SCRIVEVA LA STORIA – Tutto parte dalla piazza. Quando c’è una ricorrenza , qualcosa di importante tutto parte da li. Il senso di appartenenza dei giovani verso paese e squadra di calcio ha fatto si di vedere radunarsi tanti ragazzi con sciarpa rossonera al collo e bandiera in piazza. Per iniziare assieme una giornata che rimarrà a lungo nel cuore di tutti. Il corteo verso lo stadio, le bandiere al cielo e i primi cori. Cose che hanno emozionato anziani e bambini. Che attesa in settimana per questa sfida che ha avuto tanto sapore di serie C dall’inizio alla fine. L’annunciata invasione dei tifosi reggiani con la prevendita che lievitava di giorno in giorno complice gli ultimi successi della squadra di Mauro Antonioli. Il buon inizio di campionato dei Rossoneri allenati da mister Lucio Brando (9 punti in 4 gare, due in più dei granata). Il passaparola fra tutti i tifosi, soprattutto fra i più giovani con l’invito di trovarsi tutti allo stadio per vivere una domenica unica. A mettere altro sale in settimana le accuse e gli screzi con il Piacenza Calcio. Sembrava quasi che fossimo usciti con le donne degli altri creando un putiferio e allo stesso tempo tanta curiosità “sul tesoro” di Fiorenzuola: lo stadio Comunale velodromo Pavesi. Il salotto della Valdarda come ama definirlo lo storico speaker Franco Polloni. Tutto ha contribuito a fare eco e a spingere un paese a imboccare viale Corridoni per essere presenti all’appuntamento e sostenere la gloriosa squadra di calcio che qualche decennio fa faceva vivere sogni pindarici a tutti. Sono quelle partite che in campo non tutti i calciatori hanno la fortuna di giocare. Varoli, Mora, Davighi e D'Apolito sono parmigiani. Un derby per loro da brividi per loro, da far venire l'invidia agli amici.
mister Lucio Brando in sala stampa
PUBBLICO-RECORD AL COMUNALE - Non saremmo voluti essere nei panni di Bouhali e Rivi, i reggiani della nostra squadra assenti per infortunio. Due ragazzi bocciati in passato dalla Regia. Peccato non averli avuti a disposizione. Siamo certi che sarebbero morti in campo per la causa. Con il cassiere visibilmente su di giri. Erano anni che le casse dell’Uesse non ingrassavano con gli incassi delle gare delle partite interne. Dopo anni di vacche magre, il giusto premio per chi ha fatto le cose sempre bene. La risposta di Reggio Emilia (175mila abitanti, una provincia alla spalle e 7 anni di serie A) è stata grande. Altrettanto la risposta di Fiorenzuola. Lo scoccare delle ore 15 si avvicina sempre più. Il pubblico è come annunciato: delle grandi occasioni. All’ingresso delle due compagini il tifo è assordante. Gioca lo Sporting, Ennio Tribi è assente non giustificato ma la scandita c'è. Dall'altra parte che tifo, calore e colore dei reggiani. Numeri e sostegno impressionanti. Pensate hanno mandato addirittura un direttore di gara che viene dalla Campania, da Torre del Greco (come il mio amico Palmer) per essere a suo agio in un ambiente surriscaldato dal prestigio della sfida per noi locali e per i punti sul piatto per gli ospiti. Sul foglio di carta di una distinta che verrà sicuramente conservata da tanti siamo veramente giovani, ma mister Brando deve aver fatto proprio un bel lavoro assieme a Guglieri sulla testa dei ragazzi. Sbucati dal tunnel le gambe non tremano affatto. In mezzo al campo c’è la sorpresa Paolo Matera dall’inizio con la casacca numero 10. Un 2000 di cui sentiremo parlare anche quando dirà addio al Fiorenzuola. E c’è Luca Colantonio (1998) al rientro dall’infortunio, con centimetri e tecnica da dispensare dove serve. La cosa che stupisce è che con il matuziano e il gigante Corbari siamo più prestati fisicamente dei nostri avversari.
CHI LI HA VISTI ? - Questa Reggiana non è fisicata come ci aspettavamo. Ci hanno detto però di stare molto attenti alla iena Staiti. Centrocampista. Vestiva la maglia numero 23. E a Zamparo, attaccante, che conosce molto bene come muoversi dalle parti di Bruzzone e come calciare i palloni verso la porta difesa da super-eroe Davide Libertazzi. I tre sono stati compagni a Borgosesia. Calciatori diventati tali grazie al fiuto di Simone Di Battista attuale Diesse del Fiore. Sinceramente di Spanò non ce ne siamo accorti. Il loro mister: Antonioli che non è il portiere Antonioli che difese i pali della Reggiana anni fa, vuole fare il giovane ma non lo è. Me lo aspettavo al varco in tuta come quella volta di un paio di anni fa sulla panchina del Ravenna. Pensava di vincere facile a Fiorenzuola quella volta ma non andò così. Da calciatore ha sempre giocato in squadre avversarie forti. Mettendoci sempre alla corde, sovrastandoci nel Chievo di Malesani e nel Lumezzane con Brocchi. Sinceramente non ce lo aspettavamo vestito di tutto punto in giacca e cravatta dietro alla curva granata a infastidire a pochi metri di distanza un componente della terna arbitrale. Con la chiusura del nostro settore della gradinata è stato un vero peccato. I fiorenzuolani non più giovani quando traslocano e vanno in tribuna si adagiano. Perdono lo stile scellerato e battagliero che li contraddistingue. Seppur non numerossissimi aiutano a mettere in difficoltà l’avversario. Ma fa lo stesso. Dei primi venti minuti ci ha colpito questo Osuji che sembra un componente di quei gruppi afro/rasta che allietano le serate stile dj Lodola. In pratica danza in mezzo al campo, sembra sempre perdere il pallone ma all’ultimo la scampa e mette sale per una buona ventina di minuti allo spirito della sua squadra. Di rischi grossi però va detto che non ne corriamo, anzi Emanuele Marra lanciato a rete, brucia sul filo del fuori gioco il suo marcatore. Calcia molto bene ma Narduzzo, un portiere che non gli daresti un due compie un salvataggio da cena premio da Giovanni su a Cortina di Alseno.
CUORE IMPETUOSO - Meritavamo il gol. Si va negli spogliatoi sullo zero a zero. Per andare al bar c’è una fila che non vi dico. Neanche contro il Torino di Sonetti nel 1995 c’era una situazione così. Passano sotto la tribuna le autorità e tanti addetti ai lavori: da Burzoni ex patron del Pro, a Maccoppi e poi tanti altri a fare da passerella. C’è anche un grande del Fiorenzuola degli ultimi vent’anni, mito fra i miti: Dennis Piva. Fighi questa Regia ne ha date cinque al Pergocrema la scorsa domenica, nella ripresa si scateneranno di certo. Ed è l’atteggiamento del Fiorenzuola al ritorno in campo che secondo noi ha messo la gara sul binario giusto. Intensità, aggressività, cose semplici ma fatte veramente bene. Alvitrez è tornato ad essere il regista prezioso e chirurgico ammirato nelle prime gare di campionato. E il Fiore porta su i palloni irritando un po’ tutti quelli che stanno al di là dalla barricata. Bigotto va vicinissimo al gol, un gol che lo avrebbe fatto entrare nella storia. Ettore Guglieri che partita. Ha dato lezioni a tutti i talentuosi giovincelli del presidente Romano. Un Guglieri cuore impetuoso che trascina tutta la squadra. Sfianchiamo gli avversari per poi abbassare un po’ i ritmi nel finale. La Reggiana invitata e spinta dalla marea granata a tentare la vittoria tenta un ultimo assalto. Portiamo a casa un paio di ammonizioni evitabili. Tutto il Fiore tiene alla grande e senza patemi. La Reggiana a Fiorenzuola non passa ed è festa grande per tutti.
Grazie Fiore! Contenti e orgogliosi di voi!

US FIORENZUOLA-REGGIO AUDACE 0-0
Fiorenzuola (4-3-2-1): Libertazzi; Mora (28’st Bedino), Varoli, Bruzzone, Guglieri; Matera (39’st Famiglietti), Colantonio (30’st Saporetti), Alvitrez (43’st Cosi); Corbari; Bigotto, Marra (45’st Ceria). A disposizione: D’Apolito, Davighi, Saia, Rivi. Allenatore: Brando.
Reggio Audace (3-5-2): Narduzzo; Rozzio, Spanò, Cigagna; Bran (25’st Palmiero), Osuji (11’st Boldrini), Zaccarello (11’st Cavagna), Staiti, Masini; Broso (11’st Luche), Zamparo. A disposizione: Rossi, Belfasti, Cozzolino, Crema, Ponsat. Allenatore: Antonioli.
Arbitro: Alberto Ruben Arena di Torre del Greco (assistenti Stefano Galimberti e Andrea Fabrizio Donadello di Seregno).
Note: giornata di sole. Temperatura calda. Terreno in buone condizioni. Spettatori 2000 circa con nutrita presenza ospite (circa 800).
Ammoniti: Varoli al 39′; Zaccariello al 7’st, Libertazzi all’11’st, Staiti al 42’st, Famiglietti al 46’st, Corbari al 49’st. Calci d’angolo: 3-1 primo tempo.

lo sciame granata arrivato in massa a Fiorenzuola
il colpo d'occhio della tribuna
una rimessa laterale di Alessandro Mora

FIORE SUPPORTERS il tifo rossonero ieri in tribuna distinti laterali
 

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