giovedì 27 giugno 2019

Un Rossonero mancato

Quando transito come un missile lungo la Venezia-Milano per raggiungere il prima possibile casa, me lo trovo affacciato sulla destra, sempre imponente e sgargiante, con la scritta cubitale in bella mostra: FERALPI. Come una star, a testimoniare che loro i soldi per fare quell'arma a doppio taglio chiamata serie C li hanno.
Corre l'anno 2008, è inverno a Desenzano sul Garda e noi ci presentiamo da primi della classe. La matricola terribile come si suol dire. 
Come avversario in quell'ambizioso Feralpi Lonato guidato dall'ex D'Astoli c'è un compaesano. Sul giornalino gratuito consegnato allo stadio la prefazione alla gara porta la firma del mancato Rossonero, sogno di mercato del Fiore decaduto dalla serie C all'Eccellenza dal 2003 al 2007. Un desiderio a a ruoli invertiti. Non è più il centravanti a sognare dal basso la maglia blasonata del Fiorenzuola ma è a chi sta cuore il Fiore a bramare dal basso di vedere Pane in Rossonero. Ma il bomber costa troppo per l'Uesse rifondato.
Gol e muscoli con gli amici del bar Paradiso e del bar Snack che sono i primi ad informarsi su quanti gol ha fatto Daniel la domenica. Dopo il settore giovanile grigiorosso, dopo aver fatto le fortuna del Fidenza, e strapotere nel reggiano per la gioia dei dirigenti di Bagnolese e Castellarano approda nella squadra rivelazione del paese di Sarri, il Figline. La prima vera esperienza lontano da casa da calciatore professionista prima di firmare il contrattone con la Feralpi. 
Ma quella domenica eravamo forti e soprattutto avevamo un super Franchi.
Invidia zero quella volta sul lago.


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