martedì 12 febbraio 2019

Quelle collaborazioni finite male

Sarà la posizione, sarà che dicono che dalle nostro parti si mangia bene. Siamo sempre stata una piazza molto appetibile. 
Figurine Panini di fine anni novanta e storiacce passate di accordi finiti male:

GENOA e US FIORENZUOLA figurine Panini annata calcistica 1998-99
Il Grifone aveva in mano Toni ma gli preferì Di Muri e Bolla 
E' il re dei bomber: 22 reti (solo 2 su rigore) in 23 partite. Fa gol in campo ed è personaggio fuori, quando va a ritirare il Telegatto con Fiorello e Mike Bongiorno. Luca Toni è il centravanti che tutte le squadre d' Europa vorrebbero (il Barcellona ha offerto 30 milioni di euro), ma il Genoa rinunciò a prenderlo per due soldi (250 milioni di lire), preferendo prelevare dal Fiorenzuola, società con la quale aveva attivato un canale privilegiato, Di Muri e Bolla. Bisogna tornare indietro sino all' estate 1998, quando l'attuale bomber della Fiorentina, capocannoniere del campionato e che, dopo 47 anni, potrebbe battere lo storico record di Angelillo che, nella stagione 1958-59, con la maglia dell' Inter realizzò 33 reti, giocava nel Fiorenzuola allenato da Cavasin. E sembra proprio che una non entusiastica relazione scritta dal tecnico, convinse gli allori dirigenti genoani a puntare su altri giocatori del club emiliano. Ricapitoliamo i fatti e andiamo indietro di quasi otto anni. 
il neo inconfondibile di Augusto...
Rossini e DI MURI, cavalli da corsa genoani
Genoa e Fiorenzuola si trovano d'accordo nello stipulare una sorta di gemellaggio, l'accordo ha la durata di tre anni (ma può essere sciolto prima per inadempienza di una delle due parti) e viene messo per iscritto con firma di Massimo Mauro, l'allora presidente del Genoa, e di Antonio Villa per il Fiorenzuola. Il Genoa sceglie allenatore (Gregorio Mauro) e direttore sportivo (Maurizio Caradonna), ha la possibilità di pescare due giocatori l'anno dal club emiliano, che ha fama di lanciare tanti giovani promettenti e si impegna, come è specificato nel primo punto di quel contratto, ad una gestione in comune che prevede di coprire al 50 per cento il disavanzo del bilancio annuale. Ma oltre il danno c' è la beffa perché quell' accordo con il Fiorenzuola, non solo non ha portato al Genoa lo straordinario bomber che tiene praticamente la media di un gol a partita, ma per colpa di quell' intesa la società rossoblù è finita in tribunale. Citata dagli amministratori del Fiorenzuola che chiedono che vengano rispettati gli accordi stipulati a suo tempo. Un' eredità che l'attuale proprietà ha rilevato da quelle passate ed in particolare da quella di Gianni Scerni. Il contenzioso tra il Genoa e la società emiliana non è ignorato dagli attuali amministratori rossoblù, tanto che a pagina 20 del "bilancio d' esercizio" del Genoa per la stagione 2004-05 nel paragrafo "conti d' ordine" viene fatto riferimento a "un rischio potenziale con la società calcistica Fiorenzuola, stimato in euro 1.032.914 (2 miliardi di vecchie lire), per un contenzioso non ancora perfezionatosi". Ma a questo punto è molto probabile che si arrivi ad un accordo tra le parti prima della sentenza ed i dirigenti del Fiorenzuola hanno dato la propria disponibilità a transare per 450 mila euro. Di fatto al Genoa quel "gemellaggio", senza che abbia portato beneficio alcuno, verrà a costare quasi un miliardo e mezzo di lire perché alla cifra della transazione occorre aggiungere i 500 milioni che nell' estate '98 vennero versati dal Genoa al club emiliano come prima tranche. In cambio di quei 500 milioni il Genoa ebbe la possibilità di pescare due giocatori nella rosa del Fiorenzuola dove per l'appunto il centravanti era il ventenne Luca Toni. Ma gli allora dirigenti rossoblù preferirono Augusto Di Muri (ora al Fo.Ce Vara in serie D) e Alec Bolla (recentemente ceduto dal San Marino all' Ivrea in C2).

6 febbraio 2006
quotidiano nazionale La Repubblica 

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