Ieri, quando abbiamo varcato la porta “E” della tribuna Nord ospiti intonando forte i primi cori, gridavamo con tutto il fiato in corpo per farci sentire di più da tutti, pazzi di gioia e pieni di orgoglio verso nostri ragazzi in campo impegnati nel riscaldamento. Ci siamo scambiati sguardi reciproci di stupore ed emozione che sono in certe situazioni nascono. Ci siamo caricati a vicenda. Qualcuno ha detto che, non in pochi di quelli seduti in tribuna dei nostri si sono emozionati allo stesso modo nell’udirci entrare nel settore vuoto. La curva di casa in quel momento era ancora spoglia. In quel momento si sentivano solo i nostri cori rimbalzare dappertutto grazie all’effetto acustico offerto dalla maestosità dello stadio di Reggio Emilia. Siamo stati per pochi minuti i “padroni” di uno stadio di serie A. Giocare e allo stesso tempo tifare al Mapei Stadium è un privilegio non per tutti. I nostri sono già calciatori “veri” ma vederli sentirsi ancora più importanti, calciatori professionisti è una delle cose più belle che possono esistere. Il giusto premio a questi fantastici ragazzi e per l’impegno profuso fino ad ora sotto la guida di mister Lucio Brando.
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STIMOLI ED EMOZIONI - Alvitrez, Bruzzone, Libertazzi, Zamparo e il diesse Di Battista è un match con sfumature forti alla piemontese. Con cinque protagonisti ai tempi di Borgosesia ritrovarsi da avversari lungo la via Emilia. Il tabellone luminoso ha ora il timer impostato. Tutto è pronto con le squadre che fanno il loro ingresso in campo nella maestosità dell’impianto condiviso con il Sassuolo di patron Squinzi. Giocare qui fa tremare le gambe. Qui ci passano Juventus, Inter e Milan. E’ lo stadio che vedi in tv e che sogni tutta la vita di giocarci dentro. E che terreno di gioco. E’ piovuto che dio la manda per tre giorni e il fondo è perfetto.
GLI ALLIGATORI E SUPER-LIBERTAZZI - In curva, il fossato che ci separa dalla porta difesa dal giovane portiere avversario Rossi è colmo d’acqua. Forse è tutta l’acqua caduta sul terreno, assorbita, drenata e poi portata fuori. Sembra il fossato di un castello dove mancano solo gli alligatori. Tanti addetti-giardinieri fin dall’inizio del match e poi nell’intervallo passeranno come il riso le zone giudicate a rischio per punzecchiarle con aggeggi che sembrano lance. Ma qui su queste lance non c’è ne carne argentina e ne carne brasiliana. Qui non siamo in churrascaria e non vogliamo finirci noi sugli spadoni, cucinati dagli avversari. Qui o si fanno menare le danze o c’è il rischio di farsi cuocere. Passata la grande emozione di inizio gara con un super Libertazzi a salvare parando tutto quello che c'era da parere, il Fiore comincia a ragionare. Mette le sue cose in ordine e inizia a fare girare la palla allentando la pressione granata. La rovesciata di Saporetti sotto il nostro settore l’abbiamo sognata dentro. Per una volta l’attaccante romagnolo ha deciso di cimentarsi nella specialità di Bigotto. La conclusione è uscita di niente. La Regia ha fatto vedere qualcosa di più è vero ma il pareggio all’intervallo ci può stare. Che fatica all’inizio con gli scarpini e la palla che scivola via in moto geometrico quasi perfetto. Forse non ce l’ho aspettavamo neanche noi un campo così bello, noi abituati a gibbosità, fango e rimbalzi irregolari, e inconsciamente lo abbiamo subito. Ma siamo stati bravi a reggere tutto rimanendo concentrati e sul pezzo. E poi contro Mauro Antonioli alla guida tecnica degli avversari siamo sempre stati sfortunati. Come quella volta nel pantano di Ravenna, il giusto rigore del pareggio realizzato dal reggiano Arati annullato dalla rete regalata a Lelj a tempo scaduto.
BRANDO e BALDRIGHI in sala stampa |
BRUZZONE e KACORRI staccano in area reggiana (foto ARTIOLI, Resto del Carlino) |
REGGIO AUDACE F.C. – U.S. FIORENZUOLA 0–0
REGGIO AUDACE F.C. (4-4-2): Rossi; Belfasti, Cigagna, Spanò (dal 78’ Ungaro), Masini; Alvitrez (dal 89’ Cozzari), Cavagna, Osuji (dal 52’ Ponsat), Staiti; Dammacco (dal 52’ Pastore), Zamparo. A disposizione: Narduzzo, Casanova, Palmiero, Bardeggia, Cozzolino. Allenatore: Antonioli.
U.S. FIORENZUOLA (4-3-3): Libertazzi; Bruzzone, Bouhali, Guglieri, Varoli; Tunesi (dal 85’ Matera), Zaccariello (dal 97’ Davighi), Saporetti (dal 89’ Contini); Bigotto (dal 72’ Rivi), Kacorri, Anastasia (dal 66’ Colantonio). A disposizione: D’Apolito, Bedino, Famiglietti, Vago. Allenatore: Brando.
Arbitro: Stefano Nicolini sez. di Brescia (Assistenti: Michele Faini e Ludwig Raus entrambi della sez. di Brescia).
Note – Ammoniti: Cavagna, Zaccariello, Bruzzone, Masini, Varoli. Angoli: 10 – 8. Recupero: 2’ pt. – 9’ st. Spettatori: 4060.
Gian Marco Regnani ci racconta ANTONIO ZACCARIELLO (dalla rivista gratuita granata) |
in ricordo di Mirko Valli e la scheda su di noi |
AIMEN BOUHALI in azione (foto Katia Labate/Elite per Reggionline) |
MATTEO BRUZZONE controlla la verve di un rinato Alvitrez (foto di Katia Labate/Elite per Reggionline) |
il fiorenzuolano PAOLO CONTINI entrato nella ripresa (foto di Katia Labate/Elite per Reggionline) |
Zamparo tenta di tramortirci in area di rigore Rossonera (foto di Katia Labate/Elite per Reggionline) |
DI BATTISTA, BALDRIGHI, BRANDO, foto di rito per lo staff Rossonero nella cornice del Mapei Stadium nel pre-partita |
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