giovedì 10 dicembre 2009

NON NE POSSO PIU’ DELLA …ATE!

Spatuzza, Marrazzo e i trans, il il No-B day e la protesta viola, il terremoto in Abruzzo, Patrizia D'Addario, la peventata notizia del FIORE che rinuncia alla serie D per iscriversi al campionato di Promozione, "La guerra giusta preserva la pace" Barack Obama Premio Nobel 2009, 12 dicemrbre 1969 quarant'anni dalla Strage di Stato di Piazza Fontana, Frecciarossa e l'alta velocità, Fabrizio Corona, Amanda e le condanne per il delitto di Perugia, la crisi globale, i vent'anni dalla caduta del Muro di Berlino, digitale terrestre e decoder, la Conferenza di Copenhagen, il processo "vittime dell'eternit" di Torino...
L'anno 2009 è agli sgoccioli, anno difficile, e meno male che il FIORE c'è e che ci fa divertire ...GRANDE PASSIONE!

E poi c'è una cosa... Renate, Carate, Solbiate ora Olginate …non ne posso più della ATE!
E’ la prima volta che il Fiore e i suoi supporters si recano ad Olginate, piccolo centro di 7.000 abitanti in provincia di Lecco e per darvi un idea la tribuna del campo di Pontenure è più grande di quella del paese lombardo che andremo a visitare.
E meno male che la squadra di casa, l’Olginatese era considerata ad inizio campionato dagli espertoni compagine da bassa classifica… La squadra allenata dall’esperto Marco Falsettini ha stupito veramente tutti. In rosa dispongono come noi di un Rovida che non fa di nome Mattia e non ricopre il ruolo di esterno ma difenderà la porta dalle scorribande dei nostri attaccanti. Poi c’è un Petrolini che non ha niente a che fare con il grande Roberto Petrolini, difensore-banchiere dai piedi buoni, di origini parmigiane, che vestì la maglia del Super-Fiorenzuola di Mauro Masi negli anni ’80. L'Olginatese è nata nel 1968 e milita in serie D dalla stagione 2001/02. Miglior piazzamento nella stagione 2004/05: 4° posto grazie ai guizzi e ai goal di bomber Terraneo.
Domenica è l’ultima trasferta dell’anno 2009. Conquistare un punto a casa di una delle forze del campionato non sarebbe male. Vorrebbe dire salire a quota 19 punti con due gare ancora da disputare prima del giro di boa. Impresa proibitiva sulla carta vista la forza dell’avversario e l’assenza per squalifica del nostro attaccante-principe: Alessandro Chiurato.
“Devo segnare!” Voglio segnare!” Devo fare gol domenica!” deve essere l’imperativo dei nostri attaccanti. Perché spesso e volentieri si è molli la davanti. Sembra quasi che non ci si ponga degli obbiettivi, che ci si accontenti del minimo sindacale. L’impegno non basta …serve massimo cinismo e cattiveria.
DOMENICA 13 DICEMBRE: QUALCUNO SOGNA IL REGALO DI SANTA LUCIA (UN RINFORZO IMPORTANTE) ...MA PENSIAMO PRIMA ALLA PARTITA DI OLGINATE E POI LA NOTTE ARRIVERA'! ...TUTTI A OLGINATE (LC)!!!!!
RITROVO ORE 11.45 IN PIAZZALE CAPPUCCINI


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LE NOSTRE TRADIZIONI - 12 e 13 DICEMBRE LA NOTTE SANTA LUCIA. Insieme ai più diffusi Befana e Babbo Natale - o Gesù Bambino che dir si voglia - Santa Lucia e la Fatina del dentino sono tra gli appuntamenti più magici e poetici dell'infanzia, sia per i bambini sia per i genitori che hanno il piacevole compito di organizzarli in gran segreto.
Da bambini, Santa Lucia viene attesa con trepidazione a partire da molte settimane prima nelle zone d'Italia in cui si festeggia - nel Trentino e nelle province di Udine, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Verona. Santa Lucia è una figura legata agli occhi e alla luce in generale; viene considerata la patrona dei ciechi e di tutti coloro che soffrono di problemi di vista.
La sua leggenda, alquanto macabra, parla di una fanciulla bellissima che subì il martirio per aver rifiutato il matrimonio con un pagano; a seconda delle fonti, si sarebbe strappata lei stessa gli occhi o le sarebbero stati cavati dai suoi aguzzini durante la tortura. La più famosa "apparizione" della santa in letteratura si trova nella Divina Commedia, dove Dante le riservò una parte preponderante ritenendola responsabile di una grazia ricevuta in gioventù, quando aveva subito un grave danno agli occhi a causa delle prolungate letture e poi era guarito.
La "notte di Santa Lucia" si colloca tra il 12 e il 13 dicembre; durante la nottata, secondo la leggenda, Santa Lucia percorre le strade della città con il suo asinello distribuendo i doni ai bambini buoni riservando il carbone a quelli cattivi.
Durante i giorni appena precedenti, i bambini possono scrivere una letterina indicando i doni che desiderano ricevere; la preziosa missiva andrà lasciata in un posto dove Santa Lucia possa trovarla.
Naturalmente, non è detto che Santa Lucia provveda a soddisfare tutte le richieste del bambino e, se non è stato esattamente un angioletto, potrà lasciare un pezzo di carbone dolce in mezzo ai regali. La sera del 12 dicembre, i bambini dovranno lasciare sul terrazzo fieno e acqua per l'asinello e cibi per la santa insieme a delle scarpe all'interno delle quali Santa Lucia potrà lasciare i regali: questo perchè in origine i doni erano costituiti perlopiù da dolci, biscotti e mandarini, ben poca cosa rispetto ai costosi giocattoli di oggi, ma sufficienti a riempire di aspettative e di gioia i bambini creando un'atmosfera magica e festosa.

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...in molte zone in Lombardia, Emilia (Piacenza), ma anche in meridione, i regali ai bambini non li porta Babbo Natale, ma Santa Lucia. La mattina del 13 dicembre nel Cremasco, Bresciano, Bergamasco, Lodigiano e Piacentino tanti bambini felici corrono a vedere cosa ha lasciato per loro la giovanetta vestita di bianco. La preparazione per questo evento magico e atteso per tutto l’anno varia da zona a zona e inizia, però almeno 15 o 20 giorni prima, quando i bimbi scrivono la letterina alla Santa con la richiesta dei regali e appendono fuori dalla porta di casa un fiocco azzurro o rosa per avvertire la Santa, che in quei giorni gira con il suo carretto di legno trainato da un asino per i paesi, che lì un bimbo la attende. Per fare abbeverare l’asino viene lasciata una ciotola piena d’acqua fuori da casa, così quando la santa passerà con il caratteristico scampanellio, lascerà dolci e caramelle per i bambini. La notte tra il 12 e il 13 i tutti i bimbi vanno a letto presto, perché sanno che solo se fanno la nanna Santa Lucia lascerà loro dei doni. Ma poiché il viaggi con il carretto e l’asino è molto lungo e faticoso, mamma e papà preparano il caffè e lasciano alcuni biscotti per Lucia e del fieno per l’asinello. Ma come per Babbo Natale, vale la stessa regola, solo i bambini che sono stati buoni e hanno ubbidito alla propria mamma riceveranno i regali!

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A Fiorenzuola, "La notte di S. Lucia è la notte più lunga che ci sia" recita un vecchio detto popolare. Ed è proprio così per tutti i bambini di Piacenza e provincia: quelli di ieri e quelli di oggi.Narra la leggenda che Santa Lucia, sebbene cieca, entri nella notte fra il 12 e il 13 dicembre, col suo asinello, nella casa di ogni bambino buono per lasciare i suoi doni. Nessuno l'ha mai vista ma forse può capitare a qualche bambino di sentire lontano, lontano il suono del campanello che l'asinello porta al collo. E' stata una lunga attesa, quella dei bambini, ma finalmente il grande giorno è arrivato. Ognuno di loro dovrà esporre sulla finestra le scarpine perfettamente pulite e lucidate per dare alla Santa la dimostrazione che in quella casa vive un bambino ordinato. Poi si dovrà provvedere a preparare acqua, fieno e pane per l'asinello, stanco per la lunga strada e per le gerle cariche di doni che porta sulla schiena. Così si dimostrerà l'amore per gli animali. E infine i bambini ubbidienti andranno a letto presto e il silenzio scenderà sulla casa e nelle strade. Nessuno dovrà fare i capricci perché al mattino, anziché doni, sul tavolo potrebbe esserci il carbone: punizione per i bambini cattivi.Questa meravigliosa favola ha accompagnato le magiche notti di generazioni di bambini che non sempre sono stati fortunati come quelli degli ultimi decenni. Raccontavano infatti i nonni che per loro la Santa, molto molto povera, allora lasciava solo un mandarino e un pugno di castagne secche. Ma nulla era tolto alla magia di quella notte, all'incanto di quel sogno il cui ricordo accompagna il fanciullino che c'è in noi, per tutta la vita.