mercoledì 31 ottobre 2012

CESARE CATTANI

Matteo Anelli, portierone Rossonero
“ Cesare Cattani, da Reggio Emilia. Mediano destro. La foto è probabilmente (sicuramente) del 1954. Riferita al campionato 53/54. Quell'anno la squadra vinse tutte le partite del campionato meno l'ultima. Se non ricordo male a Crema. L'ultima partita fu venduta dall' allenatore perché la squadra avversaria sarebbe retrocessa. Poi l'allenatore sparì senza dividere il malloppo coi giocatori prima della fine della partita. Ovviamente il Fiorenzuola vinse il campionato. Non c'è dubbio sulla ricostruzione. Nel 1954 mio padre si sposò. Lo stesso giorno, il pomeriggio, andò a giocare col Fiorenzuola. Prima mio padre aveva vinto il campionato italiano allievi con la Prater di Reggio. Successivamente giocò nella Cadelboschese, nel Gardenia, e nella Castelnovese ( Castelnuovo Sotto, non Monti). Mio padre ci ha lasciati lo scorso 26 febbraio.”

“ Ricordo perfettamente che aveva una medaglietta d’oro dalla quale aveva ricavato un ciondolo, un portachiavi. La medaglietta gli era stata data per la vittoria del campionato con il Fiorenzuola. Sul retro era rappresentato il tricolore, in rotondo. Il verde e il rosso degradavano gli angoli a formare il cerchio. La medaglietta poi l'ha persa. Nel 1954 un episodio da incorniciare. Al mattino sposò mia madre. Al pomeriggio scappò a giocare col Fiorenzuola. So che si erano accordati con l'allenatore per perdere e che egli poi doveva dividere il bottino con il resto della sua squadra. Ma se ne andò via e non si fece più vedere. Credo che la proposta fu fatta dall'allenatore. So che giocò pure nella Reggiana, ma brevemente e - credo - nei Juniores. Ha giocato anche nella Nocerina. Penso nel '56. Pure li c'è un errore nella didascalia delle foto d’epoca. Giocava con Bonaiuti, suo cognato, reduce coi bersaglieri dall'Africa, che mio nonno aiutò a scappare dalla caserma di Reggio Emilia l'8 settembre del 43. Giuseppe (Pino) Bonaiuti fu direttore del campo profughi di Nocera Inferiore e ala sinistra della Nocerina."
Storia vere di calcio romantico non quello fatto di parole e ruffianerie ma di calcio “vero” dimostrato sul campo in anni veramente difficili. Un calcio fatto di fatti, sudore e sacrifici.
Il calcio di un ragazzo di Reggio Emilia che decide divenire a Fiorenzuola per indossare una casacca Rossonera.
E di Reggio Emilia è il prossimo avversario dei Rossoneri del presidente Pinalli. Dopo il blitz di Colorno arriva al Comunale l’ U.s. Rubierese 1958, nel turno infrasettimanale festivo de “tutti i Santi”.
Non ci sono precedenti fra le due squadre. Quando noi nel 2007-08 vincevamo il campionato di Eccellenza. Gli avversari di giovedi militavano in Prima categoria con in porta quell’Andrea Ferrari che tanti bei ricordi lasciò in Valdarda dal 2001 al 2003.
La nona giornata di campionato mette in cartellone la supersfida Correggese-Lupa Piacenza che per questione di ordine pubblicò è stata spostata allo stadio Giglio di Reggio Emilia. Mentre l’altra piacentina, il Royale Fiore, candidata a lottare per il vertice della classifica ospita il Salso.
In casa Fiorenzuola il morale è alto nonostante l’organico sia ancora decimato da infortuni e squalifiche. In corsia di infermeria ci sono: i difensori Fogliazza e Delledonne, l’esterno offensivo Pizzelli, i centrocampisti Mondoni e Russolillo e l’attaccante Rosi. Cozzi in gol a Colorno squalificato, idem Galli?E’ certo il rientro a disposizione di mister Mantelli, del mancino Barba che ha scontato il turno di squalifica. I reggiani (colori sociali bianco-rosso) sono in salute. Il pareggio ottenuto fra le mura amiche del “Valeriani” contro il Salsomaggiore ha portato a sei la striscia di risultati utili consecutivi. La Rubierese ha in attacco la punta Andrea Ierardi (ex Crevalcore); in difesa l’esperto Suprani ex Carpi assieme a Lugli arrivato in estate dalla Pavullese e quel Rosendo Eduardo Campo compagno di squadra di capitan Piva negli anni di Fidenza.
La voglia di fare punti è tanta. Giovedì 1 Novembre. Ore 14.30: FIORENZUOLA-RUBIERESE.
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Nocerina Calcio 1956-57. E' presente nella foto l'ex Fiorenzuola: Cesare Cattani. Seconda classificata nel campionato di Promozione Campana (edizione di fuoco con: Paganese, Nola prima classificata, Cavese, Battipagliese, Turris e Savoia)

lunedì 29 ottobre 2012

Colorno-FIORENZUOLA 2-4 Simone Cerati, Luca Franchi (r), Roberto Cozzi, Andrea Lucci


ultras fiorenzuola a colorno 2012 contestazione
In quel di Colorno i Rossoneri tornano alla vittoria. Dopo il passaggio del turno nel Derby di Coppa di Fidenza arrivano tre punti importanti in campionato ottenuti grazie ad una prova collettiva di Forza e di Cuore. Un successo che può a questo punto rilanciare i Rossoneri.
Sembra proprio che la pioggia sia nel destino di questo match. Come trentacinque anni fa, nell’ultimo precedente fra Colorno e Fiorenzuola, pioggia e colonnina del mercurio giù di brutto. Qui, che alla domenica, se chiedi ad un passante dove si trova il campo ti indica la strada che porta a quello della palla ovale. Qui, nel paese “ad l’uspedal di mat”, il manicomio. Il paese del marchio sportivo Erreà. L’impianto è sempre quello di tanti anni fa con il largo “cappello” della tribunetta stipata dal pubblico in maggioranza giunto qui da Fiorenzuola. Qui, dove una volta giungevano in Interregionale i tifosi del Carpi, del Sant’Angelo, del Viareggio, del Grosseto, della Pistoiese.
Roberto Cozzi in gol
Rossoneri con il disco rosso infortuni. Si stringono i denti e si lavora di fantasia. Mancano in 7 all’appello e allora ecco un inedito Marco Biolchi issato d’improvviso ad insormontabile baluardo centrale difensivo assieme a capitan Piva. Sulla corsia mancina il salsese Compiani al posto dello squalificato Barba. A centrocampo, il fondamentale rientro di Alessandro Sessi in cabina di regia. Nonostante i deficit, il Fiore scende sul tappeto verde di via IV Novembre per giocarsi le sue canche a viso aperto e al 2’ arriva già il vantaggio firmato da Simone Cerati. I locali trovano il pareggio con Silvestri abile con i suoi centimetri ad appoggiare in rete un perfetto cross dell’ex professionista Cavalli. Con questi due marpioni, poca chioma ma tanto peso ed esperienza nel pacchetto offensivo dei gialloblu. Dalla parte opposta non c’è più un accoppiata alla Ascagni-Pircher. Noi puntiamo tutto sulla freschezza e la vivacità dei nostri piccoletti. E la gara si snocciola su questa trama con continui ribaltoni. Una gara veramente piacevole. Al ventesimo circa, altra tegola per Mantelli con l’infortunio occorso a Russolillo. Fuori Davide e dentro Biazzi per una linea mediana ancora più giovane. Il finale di primo tempo è tutto di marca Rossonera con un due occasioni fallite rispettivamente da Lucci (tiro a lato) e Galli (in ritardo su un invitante cross in area piccola). Intervallo dalla tv-computer della club house colornese si leggono i risultati dagli altro campi. Ripresa. La partita si infiamma. Gianluppi è un a scheggia impazzita (al va me pluto), con Cerati che fa tutto bene, ma non è un bomber e a tu per tu con Bocchi cerca l’incrocio così che il gol del sorpasso resta un miraggio. Si rifanno vivi i padroni di casa con Silver. Così i tifosi di casa in tribuna chiamano il loro bomber, questo Silvestri, che spara un violento diagonale sul quel Teo Anelli si supera, deviando in angolo. E’ il preludio del gol parmigiano di Maestrini. Scaturito su azione di calcio d’angolo. Quanti gol presi così, occorrerà trovare una al più presto un rimedio. Fiorenzuola sotto e Mantelli che chiede subito un cambio giocandosi la pita. Il mister toglie la carta Gianluppi per inserire la carta Luca Franchi al rientro su un campo al limite della praticabilità dopo uno stop di tre domeniche. Un bell’azzardo, ma si capisce, la gara di oggi, i punti che sono sul piatto qui a Colorno sono oro colato. Franchi è troppo importante per questa squadra. Un attaccane che trova fra sempre il modo di attirare su di se le attenzioni e di far parlare nel bene e nel male. Con Franchi in campo è la svolta. Fallo di mani di Ottoni fra i migliori in campo fino a questo momento e doppio giallo. Colorno in 10 e Fiore che prende ancora più coraggio, con lanci lunghi per un Franchi devastante. Mazzaschi in difficoltà lo cintura in piena area di rigore. Penalty che l’attaccante piacentino realizza implacabilmente. 2-2 e una voglia matta di sorpasso. Sorpasso Rossonero che si concretizza alla mezz’ora. Assist di Franchi per Roberto Cozzi. Il numero 11 ex Codogno si incunea in area di rigore e folgora Bocchi. Urlo liberatorio Rossonero sugli spalti e in campo. Cozzi si lascia andare nell’esultanza sfilandosi di dosso mezza maglia. L’arbitro estrae di nuovo il giallo. Cozzi fuori e parità numerica ristabilita. Ora ci si appresta a vivere una vera e propria battaglia nell’ultimo quarto d’ora rimasto. Chi ha maggiore energia e lucidità è il Fiorenzuola che mette in cassaforte il successo allo scoccare del novantesimo. Discesa del neo entrato Belfiglio per Andrea Lucci che con un bel diagonale firma il 4 a 2. Per in numero 10 Rossonero è il sesto acuto stagionale che vale la fascia di capocannoniere del girone assieme al navigato Pietranera (Crociati Noceto).
Mai vinto qui! Colorno-Fiorenzuola 2-4! Fiorenzuola corsaro …e Giovedì 1 Novembre arriva al Comunale la Rubierese.
Avanti Fiore!
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COLORNO-FIORENZUOLA 2-4
Colorno: Bocchi, Mazzaschi (39’st Zeqo), Maestrini, Tagliavini, Caraffini, Demicheli, Ottoni, Malpeli, Cavalli (26’st Bovi), Fiorasi A., Silvestri (Pollini, Fiorasi G., Cobilita, Numeroso, Carta) All : Libassi
Fiorenzuola: Anelli, Galli, Compiani (44’st Belfiglio), Russolillo (23’pt Biazzi), Piva, Biolchi, Cerati, Sessi, Gianluppi (13’st Franchi), Lucci, Cozzi (Mozzoni, Brigati, Belfiglio, Pizzelli, Bersani) All. Mantelli
Arbitro : Poncemi (Modena)
Marcatori : 3’pt Cerati (F), 10’pt Silvestri (C), 13’st Maestrini (C), 24’st su rig Franchi (F), 32’st Cozzi (F), 47’st Lucci (F)
Note : giornata piovosa con vento, campo pesante. 150 spettatori circa con larga rappresentanza ospite.
Ammoniti: Ottoni, Malpeli, Mazzaschi (C), Galli, Cozzi, Anelli, Sessi (F). Espulsi per doppia ammonizione al 21’st Ottoni (C) e Cozzi (F) al 32’st. Angoli 9-5. Recupero 2‘pt; 4‘st.


Russolillo abbandona il campo assiema a Mancini
il Palazzo Ducale di Colorno
Alessandro Sessi in azione
entra Luca franchi
l'espulsione di Roberto Cozzi dopo il gol
Andrea Lucci, Marco Biolchi e Alessandro Biazzi verso gli spogliatoi a fine gara
ECCELLENZA - 8° Giornata - 28 ottobre 2012
EMILIA-ROMAGNA GIRONE A

Colorno-Fiorenzuola 2-4
3'Cerati(F), 12'Silvestri(C), 57'Maestrini(C), 65'r Franchi(F), 80'Cozzi(F), 91'Lucci(F)

Folgore Bagno-Royale Fiore 0-1
69'Martinelli

Lupa Piacenza-Crociati Noceto 2-1
45'Pesci(C), 65'Tognassi(L), 80'Franzese(L)

Pallavicino-Correggese 3-3
19'Bonomi(P), 27'Di Mauro(P), 37'Cacciari(C), 49'Chatara(P), 61'Tani(C), 80'Napoli(C)

Real Panaro-Lentigione 0-1
77'Spadacini

Rubierese-Salsomaggiore 1-1
10'Bertolini(S), 46'Baia(R)

Sampolese-Rolo 1-1
39'r Pedrazzoli(R), 92'Lodi(S)

Terme Monticelli-Fidentina 2-0
45'Toffoli, 58'Roma

Termolan Bibbiano-Castellarano 1-0
15'Tazzioli

giovedì 25 ottobre 2012

La Pecora Nera, Basaglia e l'Ospedale dei Matti

LUCA FRANCHI quando torni ?
E’ dura. E’ veramente molto dura.. dopo il pari casalingo ottenuto contro la Folgore Bagno si va a Colorno per la prima trasferta dell’anno in terra parmigiana a caccia di punti per muovere la classifica. Il tutto in tempi di quasi certa rifondazione del Ducato di Parma e Piacenza. Tra fantasticherie varie: la nuova provincia Verdiana o dell'Emilia Occidentale. Colorno è nella bassa, a un tiro di schioppo dalla città di Parma. Colorno e il suo “ospedale dei matti”. Quante volte abbiamo sentito menzionare l’uspedal di mat ..Nel tempo che è stato, quanti rimandi fiorenzuolani alla struttura colornese. Quando tempo fa si interdiva. Si internava. Così che in queste strutture, gli ospedali psichiatrici o manicomi si mescolavano persone che ne aveva veramente bisogno a persone sane di mente fatte volutamente interdire. Poi arrivò Basaglia. Niente più elettroshock, mala sanità e camice di forza. Cancelli aperti e più umanità per i pazienti. Fu solo l’inizio. Poi con la Legge 180, la svolta. Rimando ad alcune opere di Ascanio Celestini per approfondire l'argomento, per esempio l'opera: "La pecora nera". Perchè Colorno è luogo emblematico. Tappa cruciale di un pezzo di storia d'Italia.
L’avversario di domenica, l’A.C.D. Colorno 1951 ha fatto il pieno di punti sul difficile campo della matricola Sampolese. In gol Silvestri (doppietta) e Caraffini.
Tre di loro erano con noi il 4 maggio 2008 a Casalmaggiore. Indossavano la casacca azzurra della Casalese. Sono il difensore Demicheli e i centrocampisti Tagliavini e Scaravonati. Sembra proprio il reparto di centrocampo la forza della squadra gialloverde con la presenza di elementi del calibro di Malpeli ex Reggiana, nostro avversario ai tempi di Brescello e Sassuolo in serie C e il veterano trentaseienne Alberto Fiorasi. In attacco, è tornato Silvestri, mica il cantante Daniele. Simone, punta di peso, reduce dalle esperienze di Busseto e Scandiano. Assieme a lui, c'è il cornigliese ex professionista Cavalli, l’anno scorso nostro avversario nelle file del Voghera. Da segnalare la presenza del nostro ex Nicola Bovi, classe 1992 ultimo colpo del mercato dei parmensi. Alberto Mantelli ritroverà da avversario l’ex compagno di squadra Libassi ai tempi di Crevalcore, oggi alla guida dei ducali.
Nella passata stagione il Colorno ha fatto benissimo. Classificandosi al secondo posto, appena dietro al Formigine. I gialloverdi hanno disputato il primo turno dei play-off promozione, eliminati dagli abruzzesi del Sulmona. Quest’anno, persi i gol dei bomber Roncarati e Montali, perso il faro di centrocampo Greci, sono arrivati altri buoni elementi e dopo il rodaggio di inizio stagione ora stanno arrivando i punti (8 in tutto, quanti i nostri).
Colorno conta quasi 10.000 abitanti con il suo bel Palazzo Ducale con annesso giardino. Gli anni d’oro del calcio gialloverde vanno dal 1984-85, anno della storico salto dal campionato di Promozione all’Interregionale. Il club rimane in serie D per sei stagioni filate dal 1985-86 al 1990-91. Erano gli anni di Leonardo e Danilo Pioli fratelli del celebre Stefano ex Juventus e Fiorenzuola da calciatore e attuale tecnico del Bologna in serie A. Erano gli anni dei vari: Stefano Pompini, Bozzetti, Costantini, Vittorio Guerra i bomber che con i loro gol contribuivano pesantemente alla permanenza in categoria della piccola realtà parmense. Guerra fu capocannoniere del girone F  stagione 1988-89 con i suoi 17 acuti. In quell'anno fu conseguito il miglior piazzamento di tutti i tempi: 9° posto. Curiosoanche  il fatto che alcune bandiere Rossonere come Franco Santi e Paolo Guarnieri lasciata Fiorenzuola si accasarono proprio al Colorno. Colorno-Fiorenzuola era un derby nell’Interregionale degli anni ‘80. L’ultimo, risale alla stagione 1987-88 girone E tosco-emiliano, disputato sotto un acquazzone biblico. Alla guida del Fiorenzuola c’era il pavese Gianpaolo Chierico (oggi alla guida dell'Oltrepo). In avanti un duo d’eccezione composto da Pircher ed Ascagni. Il primo con trascorsi in serie A nelle file dell’Atalanta e dell’Ascoli. Il secondo un ingestibile George Best della serie C italiana  anni 70-80 dai piedi sopraffini e la testa matta giunto al capolinea di carriera. Campo allagato quella domenica a Colorno. Finì a reti inviolate con i Rossoneri in inferiorità numerica per l’espulsione del giovane Vittorio Bazzarini attuale tecnico del Crociati Noceto. Titoli e tabellini di allora del quotidiano Libertà. COLORNO-FIORENZUOLA 0-0. Colorno: Mistrali, Goffredi, Zambrelli, Lodrizzini (65’ Brignoli), Pioli L., Pioli D. (77’ Cerri), Corso, Morini, Loschi, Bozzetti, Appio. All. Guerreschi. FIORENZUOLA: Turchi, Fusi, Volpi, Crippa, Ravasi, Querin, Paganelli, Torresani, Pircher (83’ Ambroggi), Bazzarini, Ascagni (89’ Benedetti). All. Chierico. Arbitro: Baudo di Torino. Note: pioggia per tutta la durata dell’incontro. Terreno allentato con larga pozzanghera nella zona centrale del campo. Spettatori 600 circa. Ammoniti: Zambelli, Ravasi e Paganelli per gioco scorretto; Pioli L. per proteste. Espulso: Bazzarini al 68’ per fallo di reazione. Angoli: 5 a 1 per il Fiorenzuola (p.t. 3-1). I titoli: “Tra Colorno e Fiorenzuola vince la pioggia, il maltempo ed il terreno pesante padroni del derby”. Si legge nell’articolo: “ Derby acquatico, degno di una partita di pallanuoto.. alla fine, dopo aver assistito più a numeri d’acrobazia ed a scivolate improvvise, a fregarsi le mani è stato solo il cassiere del Colorno che pensiamo abbia realizzato l’en plein poiché l’angusta tribunetta e i dintorni erano più che stipati.”
Si torna ai giorni d’oggi. In Coppa Italia, con la vittoria di mercoledi nel derby di Fidenza, Piva e C. hanno conquistato l'accesso alla semifinale regionale. Fidentina-Fiorenzuola 3-2 con le reti rossonere di Cerati, Gianluppi e Cozzi. In campionato, dopo il pareggio in rimonta contro la Folgore Bagno, mister Mantelli spera nel recupero di alcuni ragazzi. Potrebbe tornare a disposizione il jolly difensivo Fogliazza mentre Barba andrà di nuovo in tribuna per scontare il turno di squalifica rimediato nel match di domenica scorsa. In attacco, rientra Franchi? Sempre punto interrogativo. I gol di Luca mancano troppo a questo Fiorenzuola. Un Fiorenzuola con un età media giovanissima e tanti fattori sfavorevoli che influiscono non di poco. Come il campo di allenamento che non c’è. In sette gare disputate, otto punti conquistati dai Rossoneri frutto di due vittorie contro Bibbiano e Real Panaro e due pareggi. La sensazione, dopo questo primo scorcio di campionato, è che con quello che abbiamo a disposizione ora, ci attende un campionato di media classifica. Stare vicini ai ragazzi.. Raggiungere la salvezza il prima possibile e poi chissà.
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AMARCORD 1987: Colorno-FIORENZUOLA 0-0


Franco Basaglia (Venezia, 11 marzo 1924 – 29 agosto 1980) fu uno psichiatra e neurologo italiano, professore, fondatore della concezione moderna della salute mentale, riformatore della disciplina psichiatrica in Italia e ispiratore della cosiddetta Legge 180, anche nota infatti come "Legge Basaglia", che introdusse un'importante revisione ordinamentale degli ospedali psichiatrici in Italia e promosse notevoli trasformazioni nei trattamenti sul territorio.
Secondo di tre figli, trascorre un'adolescenza tranquilla e agiata. Dopo aver conseguito la maturità classica nel 1943 si iscrive alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Padova, dove nel 1949 consegue la laurea. In questo periodo si dedica ai classici dell'esistenzialismo: Sartre, Maurice Merleau-Ponty, Husserl e Heidegger.
Nel 1953 si specializza in Malattie nervose e mentali presso la clinica neuropsichiatrica di Padova. Lo stesso anno sposa Franca Ongaro, che gli darà due figli, sarà coautrice col marito di alcune opere sulla psichiatria ed entrerà in Parlamento per Sinistra Indipendente. Nel 1958 Basaglia ottiene la libera docenza in psichiatria. Per le sue idee innovative e rivoluzionarie non viene bene accolto in ambito accademico, cosicché nel 1961 decide di rinunciare alla carriera universitaria e di trasferirsi a Gorizia per dirigere l'ospedale psichiatrico della città. Si tratta di un esilio professionale dovuto soprattutto alle scelte politiche e scientifiche. L'impatto con la realtà del manicomio è durissimo. Teoricamente si avvicina alle correnti psichiatriche di ispirazione fenomenologica ed esistenziale (Karl Jaspers, Eugéne Minkowski, Ludwig Binswanger), ma anche a Michel Foucault e Erving Goffman per la critica all'istituzione psichiatrica.
A Gorizia, dopo alcuni soggiorni all'estero (fra cui la visita alla comunità terapeutica di Maxwell Jones), avvia nel 1962, insieme ad Antonio Slavich, la prima esperienza anti-istituzionale nell'ambito della cura dei malati di mente. In particolare, egli tenta di trasferire il modello della comunità terapeutica all'interno dell'ospedale e inizia una vera e propria rivoluzione. Si eliminano tutti i tipi di contenzione fisica e le terapie elettroconvulsivanti (elettroshock), vengono aperti i cancelli dei reparti. Non più solo terapie farmacologiche, ma anche rapporti umani rinnovati con il personale. I pazienti devono essere trattati come uomini, persone in crisi. Fu l'inizio di una riflessione sociopolitica sulla trasformazione dell'ospedale psichiatrico e di ulteriori esperienze di rinnovamento nel trattamento della follia, alternative anche alla esperienza di Gorizia.
Nel 1967 cura il volume Che cos'è la psichiatria?. Nel 1968 pubblica L'istituzione negata. Rapporto da un ospedale psichiatrico, dove racconta al grande pubblico l'esperienza dell'ospedale psichiatrico di Gorizia. Quest'ultima si rivela un'opera di grande successo editoriale.
Nel 1969 lascia Gorizia e, dopo due anni a Parma dove dirige l'ospedale di Colorno, nell'agosto del 1971 diviene direttore del manicomio di Trieste. Basaglia istituisce subito, all'interno dell'ospedale psichiatrico, laboratori di pittura e di teatro. Nasce anche una cooperativa di lavoro per i pazienti, che così cominciano a svolgere lavori riconosciuti e retribuiti. Ma ormai sente il bisogno di andare oltre la trasformazione della vita all'interno dell'ospedale psichiatrico: il manicomio per lui va chiuso ed al suo posto va costruita una rete di servizi esterni, per provvedere all'assistenza delle persone affette da disturbi mentali. La psichiatria, che non ha compreso i sintomi della malattia mentale, deve cessare di giocare un ruolo nel processo di esclusione del "malato mentale", voluto da un sistema ideologico convinto di poter negare e annullare le proprie contraddizioni, allontanandole da sé ed emarginandole. Nel 1973 Trieste viene designata "zona pilota" per l'Italia nella ricerca dell'OMS sui servizi di salute mentale. Nello stesso anno Basaglia fonda il movimento Psichiatria Democratica, favorendo la diffusione in Italia dell'antipsichiatria, una corrente di pensiero sorta in Inghilterra nel quadro della contestazione e dei fermenti rivoluzionari del 1968 ad opera principalmente di David Cooper.
Nel gennaio 1977 viene annunciata la chiusura del manicomio "San Giovanni" di Trieste entro l'anno. L'anno successivo, il 13 maggio 1978, in Parlamento viene approvata la legge 180 di riforma psichiatrica. Nel 1979 Basaglia parte per il Brasile, dove, attraverso una serie di seminari raccolti successivamente nel volume Conferenze brasiliane, testimonia la propria esperienza. Nel novembre del 1979 lascia la direzione di Trieste e si trasferisce a Roma, dove assume l'incarico di coordinatore dei servizi psichiatrici della Regione Lazio.
Nella primavera del 1980 si manifestano i primi sintomi di un tumore al cervello, che in pochi mesi lo porterà alla morte, avvenuta il 29 agosto 1980 nella sua casa di Venezia. A distanza di 30 anni, benché sia stata più volte oggetto di discussione e di tentativi di revisione, la legge 180 è ancora la legge quadro che regola l'assistenza psichiatrica in Italia.
il film: C'ERAUN VOLTA
 LA CITTA' DEI MATTI
Nel 1970 la nomina di Basaglia a direttore dell’Ospedale di Colorno. Lo psichiatra rimase a dirigere il manicomio fino al 1971. La sua presenza portò ad un processo di graduale riorganizzazione dell’ospedale secondo i principi della psichiatria comunitaria, una disciplina sviluppatasi fin dagli anni quaranta nei paesi anglosassoni nel tentativo di creare nuove modalità di approccio alla malattia mentale mettendo il paziente, e non la sua malattia, al centro dei processi riabilitativi. Nell’ottobre del 1970 Basaglia scriveva: “Il nuovo atteggiamento che il pubblico acquisterà nel tempo verso l’Ospedale psichiatrico riabilitato permetterà di proseguire l’opera di decentramento di nuove piccole strutture psichiatriche che saranno vissute come luogo di cura e non come luogo di invio e deposito di persone emarginate”.

Dal 1970 cominciò una massiccia opera di dimissioni dall’Ospedale Psichiatrico, di malati che venivano inseriti nel mondo del lavoro. Gli ex internati vennero gradualmente inglobati in una società che, fino a poco tempo prima, ne aveva ignorato l’esistenza. Furono allestiti 250 appartamenti per i dimessi e l’amministrazione provinciale li sostenne con sussidi mensili. Anche altre persone, tra cui alcuni industriali vennero coinvolti economicamente. L’esperienza di Colorno fu la dimostrazione che per la diagnosi e la terapia di una malattia mentale è necessario spingersi oltre e cercare la persona nel malato. Si dimostrò poi che la malattia è parte del territorio e che per essere curata non deve essere strappata dal suo ambiente ma curata al suo interno.
Il 13 maggio 1978 veniva emanata la Legge 180 “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori” alla quale Basaglia come promotore ha dato il nome (Legge Basaglia). Fu il provvedimento quadro che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici. Si trattò di una vera e propria rivoluzione culturale e medica, basata sulle nuove concezioni psichiatriche, promosse e sperimentate in Italia da Franco Basaglia. Prima di allora i manicomi erano poco più che luoghi di contenimento fisico, dove si applicava ogni metodo di contenzione e pesanti terapie farmacologiche e invasive, o la terapia elettroconvulsivante. Le intenzioni della Legge 180 erano invece quelle di ridurre le terapie farmacologiche ed il contenimento fisico, instaurando rapporti umani rinnovati con il personale e la società, riconoscendo appieno i diritti e la necessità di una vita di qualità dei pazienti, seguiti e curati da ambulatori territoriali.

“L’ex ospedale psichiatrico di Colorno inizia la sua vita nell’anno 1873, quando, in seguito ad un’epidemia di colera, l’Amministrazione decise di trasferire gli ammalati nei locali dell’ex palazzo ducale e dell’ex convento di San Domenico. Avrebbe dovuto essere una soluzione temporanea, ma divenne invece definitiva fino alla sua chiusura.
Gli ospiti della struttura erano in parte malati psichiatrici, ma anche prostitute, alcoolisti, vagabondi, malati di Alzheimer e anche i cosiddetti “scemi di guerra”, quei soldati che in seguito alle atrocità belliche riportarono danni psicologici.
Alcuni entravano nell’ospedale da bambini, per restarci fino alla morte. Qui non c’erano diritti, c’era solo un muro che isolava il malato dal resto del mondo. Nessuna corrispondenza entrava ed usciva, non esisteva più alcuna famiglia, alcun lavoro, alcun rapporto col mondo esterno.
Gli infermieri venivano assunti non in base alla loro professionalità, ma in base alla loro prestanza fisica, in quanto l’uso delle camicie di forza e dell’elettroshock erano gli strumenti di cura più usati per queste persone che non erano nemmeno più considerate tali.
Queste condizioni portarono, nell’anno 1969, un gruppo di universitari ad occupare per ben 35 giorni l’ospedale psichiatrico. L’Italia così fu finalmente informata delle condizioni dello stesso, fino a trovare in Basaglia il sostenitore di nuovi mezzi di cura più adatti a rispettare la dignità e la libertà dei degenti. Nel 1978 il noto psichiatra diede il via alla riforma che impose la chiusura dei manicomi
Arrivando da Parma si attraversano paesini con Castelli, Chiese ed Abbazie, che si notano per il loro ordine, la loro magnificenza. Finché non si arriva all’ex Ospedale psichiatrico di Colorno, un’ edificio quasi nascosto nel paese, per isolare la parte “malata” da quella “sana”, quasi a non voler inquinare con immagini di persone disturbate la tranquillità degli altri, i cosiddetti “normali”.
Entrando, si nota la presenza discreta di alcuni ospiti di quelle ale ancora funzionanti… lo sguardo schivo ma estremamente presente, la testa bassa, quasi a vergognarsi del loro stato, il passo svelto, per non disturbare eventuali visitatori.
All’ingresso un portone fatiscente, legato da una lunga catena chiusa da un lucchetto. Di fianco una baracca costruita da quegli ammalati ancora presenti, che cercano nei gatti un affetto che forse non hanno mai trovato nella loro vita. I gatti non fanno distinzione tra ammalati e sani, fanno le fusa a chiunque e corrono loro incontro quando si sentono chiamati per nome: Charlie, Minou, Charlotte… Ogni gatto ha un nome, ogni gatto si distingue dall’altro, non sono semplicemente animali…
Entrando, l’odore di urina animale e forse umana colpisce le narici e lo stomaco, ma gli occhi vogliono vedere. Si percepisce forte un’energia di dolore, un’energia che quasi ti schiaccia. Le mura sono intrise di questa energia. I pavimenti coperti di vetri rotti, escrementi animali ed umani.
E’ enorme questo posto, all’ingresso una vetrata colorata fa passare i raggi del sole, l’unica vetrata senza sbarre, l’unica…
Qui si può camminare per ore sentendosi isolati dal resto nel mondo, gli occhi sempre più spalancati, incontrando nei lunghi corridoi sedie a rotelle e deambulatori, il puntale di un albero di Natale appoggiato al davanzale di una finestra, una piccola carrozzina da neonato, un lettino con le sbarre di legno.
Oggetti di vita comune in un luogo dove la vita si è fermata.
Ma i luoghi più densi di angoscia sono le camere, piccole camere con sbarre alle finestre, chiuse da inquietanti porte rosse, dotate di una finestrella trasparente, che forse serviva a vedere se i pazienti erano ancora vivi… Le pareti in alcuni punti sono state bucate e dai buchi fuoriesce una sostanza lanosa, filamentosa, con la quale venivano insonorizzate per non far sentire le urla o le richieste di aiuto.
In questo posto il tempo pare essersi fermato a tanti anni fa, quando ancora era popolato, quando ancora la libertà era un miraggio. Indumenti nuovi fuoriescono dagli armadi, vecchie mantelle ordinate in mezzo al corridoio e documenti ovunque, con quei nomi che verrebbe voglia di carezzare per regalare loro almeno ora quel calore che non hanno mai avuto, quell’identità perduta nell’oblio.”
di Eva Rebecchi
fonte: http://idpmelegnano.it/?p=164



«Il manicomio è un condominio di santi. So’ santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è Gesucristo». Così ci racconta Nicola i suoi 35 anni di «manicomio elettrico», e nella sua testa scompaginata realtà e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. Nicola è nato negli anni Sessanta, «i favolosi anni Sessanta», e il mondo che lui vede dentro l’istituto non è poi così diverso da quello che sta correndo là fuori – un mondo sempre più vorace, dove l’unica cosa che sembra non potersi consumare è la paura.

«Non si sa se ridere o piangere, ma non importa niente. In questa compresenza assoluta di comico e di tragico si ritrova incarnata la grande modalità tragica moderna».
Edoardo Sanguineti
Ascanio Celestini si mette dietro la macchina da presa per raccontare le vite di coloro che hanno conosciuto l’esperienza nel manicomio.
Memorie e storie di chi ha vissuto in manicomio, un viaggio tra la più fervida immaginazione e la concretezza abominevole di paure insormontabili.
fonte: http://www.ascaniocelestini.it/la-pecora-nera-dvd/
La pecora nera è un film del 2010 scritto, diretto ed interpretato da Ascanio Celestini, tratto dal suo libro omonimo, con Giorgio Tirabassi e Maya Sansa.






martedì 23 ottobre 2012

Gli EX del Fiorenzuola


Prima avevamo una bella schiera di ex in serie A che si poteva iscrivere una squadra al Fantacalcio e chiamarla US FIORENZUOLA.
Ora, cominciano a essere tanti gli anni dalle nostre ultime apparizioni nei campionati professionistici. La fucina di talenti della serie A e B ha cessato l'attività oramai da parecchi anni.
Qualcuno c'è ancora, ma siamo agli sgoccioli.
Appese le scarpette al chiodo, dei celebri vip qualcuno ha intrapreso la carriera di allenatori, altri quella di direttore sportivo, altri ancora sono oggi procuratori.
C'è chi si è fatto beccare a spiare gli allenamenti della Juve per conto di Mazzarri. C'è chi ha avuto fortuna e chi meno.
Lo scandalo del calcioscommesse ha mietuto vittime rossonero. Deferimenti e squalifiche anche per tanti ex calciatori dell'US FIORENZUOLA CALCIO.
Di molti non si hanno più traccia... ecco la nostra lista:

Luca Toni (a, Fiorentina, serie A)
Andrea Guatelli (p, FC Zurich, serie A)
Gianluca Pegolo (p, Siena, serie A)
Roberto Colombo (p, Napoli, serie A)
Flavio Roma (p, Monaco, serie A)
Devis Mangia (all. Nazionale Under 21)
Massimo Ficcadenti (all., Cagliari, serie A)
Stefano Pioli (all., Bologna, serie A)
Fabio Paratici (diesse, Juventus, serie A)
Giovanni Rossi (resp., Juventus, serie A)
Luca Vigiani (staff, Napoli, serie A)
Claudio Nitti (staff, Napoli, serie A)
Cesare Beggi (all. primavera, Palermo, serie A)
Bruno Conca (vice all., Cagliari, serie serie A)
Stefano Maccoppi (all., Locarno, Challenge League)
Luca Coti (procuratore)
Luigi Consonni (all., Grosseto, serie B)
Cristiano Scazzola (all., Pro Vercelli, Primaverserie A)
Massimo Pavanel (all., Hellas Verona, allievi nazionali)

Rocco Sabato (d, A.C. Pisa 1909, Lega Pro Prima divisione)
Ermanno Fumagalli (p, Avellino, Lega Pro Prima divisione)
Davide Drascek (c, Feralpi Salò, Lega Pro Prima divisione)
Filippo Spagnoli (d, Tritium, Lega Pro Prima divisione)
Stefano Vecchi (all., Alto Adige, Lega Pro Prima divisione)
Giuseppe Gambino (a, Martina Franca, Lega Pro Seconda divisione)
Ferrari GianMarco (d, Renate, Lega Pro Seconda divisione)
Fabio De Luca (a, Vigor Lamezia, Lega Pro Seconda divisione)
Roberto Sandrini (c, Sterilgarda Castiglione, Lega Pro Seconda divisione)
Gennaro Fragiello (a, Arzanese, Lega Pro Seconda divisione)
Alec Bolla (diesse, Alessandria, Lega Pro Seconda divisione)
Marco Pecorari (d, Atletico Arezzo, serie D)
Alessandro Chiurato (a, Pergolettese, serie D)
Luca Mosti (c, Sestri Levante, serie D)
Lorenzo Bedogni (c, Virtus Pavullese, serie D)
Roberto Occhiuzzi (c, Comprensorio Montalto, serie D)
Michele Piccolo (a, Atletico Bp Pro Piacenza, serie D)
Luca Santi (d, Atletico Bp Pro Piacenza, serie D)
Umberto Colicchio (d, Atletico Bp Pro Piacenza, serie D)
Mattia Bovi (d, Fidenza, serie D)
Michele Tagliavini (d, Fidenza, serie D)
Nicholas Mancini (d, Fidenza, serie D)
Lorenzo Pilia (c, Formigine, serie D)
Gianni Garghentini (c, Trezzano sul Naviglio, serie D)
Claudio Labriola (d, Ancona Calcio 1905, serie D)
Eugenio Nicoletti (c, Sacilese, serie D)
Fabrizio Anzalone (d, Pistoiese, serie D)
Alessandro Ferronato (c, Real Vicenza, serie D)
Davide De Angeli (d, Olginatese, serie D)
Massimo Perna (a, Ischia Isolaverde, serie D)
Achille Mazzoleni (c, MapelloBonate, serie D)
Ezio Brevi (all., Spoleto, serie D)
Massimiliano Farris (all., Viterbese, serie D)
Arnaldo Franzini (all., Atletico Bp Pro Piacenza, serie D)
Riccardo Francani (ds, Atletico Bp Pro Piacenza, serie D)
Marco Torresani (all., Atletico Montichiari, serie D)
Giorgio Veneri (tm, Pergolettese, serie D)
Luca Colombo (d, Sondrio, Eccellenza)
Stefano Medda (d, San Teodoro, Eccellenza)
Hernan daniel Elia (d, San Teodoro, Eccellenza)
Dario Mileo (c, Arconatese 1926, Eccellenza)
Marco Romanini (a, Grumellese, Eccellenza)
Nicola Bovi (c, Colorno, Eccellenza)
Pierpaolo Lanati (d, Vallesturla, Eccellenza)
Davide Bertaccini (p, Cervia, Eccellenza)
Marco Pelliccia (d-diesse, Città di Castello, Eccellenza)
Gaetano Teresi (d, Sporting Bellinzago, Eccellenza)
Daniele De Battisti (c, Mm Sarego, Eccellenza)
Christian Arena (c, Cavenago, Eccellenza)
Davide Valla (a, Lupa Piacenza, Eccellenza)
Paolo Passera (d, Lupa Piacenza, Eccellenza)
Simone Fumasoli (d, Lupa Piacenza, Eccellenza)
Marco Arena (a, Lupa Piacenza, Eccellenza)
Vincenzo Ramundo (d, Salsomaggiore, Eccellenza)
Nicolò Morsia (a, Salsomaggiore, Eccellenza)
Andrea Armani (c, Pallavicino, Eccellenza)
Michele Delnevo (d, Pallavicino, Eccellenza)
Samuele Ogliari (d, Fidentina, Eccellenza)
Nicolò Araldi (a, Fidentina, Eccellenza)
Filippo Curti (d, Termolan Bibbiano, Eccellenza)
Edoardo Nani (d, Royale Fiore, Eccellenza)
Andrea Raffetti (p, Royale Fiore, Eccellenza)
Rocco Dattaro (c, Crociati Noceto, Eccellenza)
Michael Visioli (d, Crociati Noceto, Eccellenza)
Federico Pecorari (a, Correggese, Eccellenza)
Andrea Ciceri (all., Pallavicino, Eccellenza)
William Viali (all., Lupa Piacenza, Eccellenza)
Giancarlo D'Astoli (all., Lentigione, Eccellenza)
Gianpaolo Chierico (all., SBC Oltrepo, Eccellenza)
Vittorio Bazzarini (all., Crociati Noceto, Eccellenza)
Massimiliano Pisciotta (all., Ghivizzano, Eccellenza)
Pierpaolo Lauretti (all., Real Monterosi, Eccellenza)
 
Matteo Delfanti (a, Borgonovese, Promozione)
Daniele Fermi (a, Borgonovese, Promozione)
Enea Parma (a, Casalgrandese, Promozione)
Mirco Scrocchi (p, Bobbiese, Promozione)
Mattieu Carini (d, Castellana, Promozione)
Daniele Zarbano (a, Castellana, Promozione)
Francesco Peri (d, Langhiranese, Promozione)
Mauro Moreschi (c, Rezzato, Promozione)
Geremia Dragoni (d, Fanfulla, Promozione)
Nicola Nieddu (c, Abbasanta, Promozione)
Loris Guerra (a, Calvi Noale, Promozione)
Rocco Crippa (all., Sedriano, Promozione)
Luigi Rocca (all., Codogno, Promozione)
Pierpaolo Curti (all, Fanfulla, Promozione)
Riccardo Castagna (all., Borgonovese, Promozione)
Massimo Abbati (all., Povigliese, Promozione)
Ferdinando Fornasier (all., La Maranese, Promozione)
Andrea Mazzaferro (all., Trodica, Promozione)
Andrea Ermelli (presidente, Canaletto Sepor, Promozione)
Dario Acquali (diesse, Accademia Pavese 2011, Promozione)
Leandro Vessella (all. Fermana, giov.)

Simone Lucci (c, Besurica, Prima Categoria)
Federico Tassotti (p, Montottone, Prima Categoria)
Luca Rosi (a, Vigolo Marchese, Prima Categoria)
Franco Carlini (d, Vigolo Marchese, Prima Categoria)
Antonino Savarino (c, Corte Calcio, Prima Categoria)
Marco Cavanna (d, Corte Calcio, Prima Categoria)
Gianluca Baschieri (a, Corte Calcio, Prima Categoria)
Matteo Rastelli (a, Corte Calcio, Prima Categoria)
Marco Orrù (c, Corte Calcio, Prima Categoria)
Sandro Melotti (c, Villanova, Prima Categoria)
Francesco Sicuro (d, Pontenurese, Prima Categoria)
Kadre Zane (c, Sporting Fiorenzuola, Prima Categoria)
Marco Gandolfi (c, Sporting Fiorenzuola, Prima Categoria)
Daniele Fantini (d, Fontana Audax, Prima Categoria)
Edoardo Perani (c, Fontana Audax, Prima Categoria)
Marco Dallagiovanna (a, Fontana Audax, Prima Categoria)
Roberto Alberici (a, Valtidone, Prima Categoria)
Massimo Ciotola (d, Gotico Garibaldina, Prima Categoria)
Paolo Nuvolati (d, Pontenurese, Prima Categoria)
Andrea Giovati (c, San Secondo, Prima Categoria)
Filippo Boldo (a, Cerredolese, Prima Categoria)
Andrea Mosca (c, Viarolese, Prima Categoria)
Manolo Manoni (c, Ripatransone United, Prima Categoria)
Roberto Petrolini (all., Marzolara, Prima Categoria)
Raffaele Varacalli (all., Mesoraca, Prima Categoria)
Gianni Lombardi (diesse, Viarolese, Prima Categoria)
Maurizio Tacchi (a, Peligno calcio, calcio a 5. serie C1)
PierPaolo Caminati (c, Juvenes Dogana, San Marino)
Claudio Bellucci (all., Lodigiani, giovanili)
Fabrizio Rovito (p, Combi Salso, Seconda Categoria)
Mattia Rovida (d, Vigolzone, Seconda Categoria)
Andrea Gorrini (d, Carpaneto, Seconda Categoria)
Luca Negri (p, Carpaneto, Seconda Categoria)
Roberto Cozzi (all., Vigolzone, Seconda Categoria)
Emanule Liberti (c, Muccia, Seconda Categoria)
Giuseppe Rossetti (presidente, Carpaneto, Seconda Categoria)

lunedì 22 ottobre 2012

FIORENZUOLA-Folgore Bagno 3-3 Andrea Lucci, Andrea Lucci, Andrea Lucci

Gioia incontenibile
Andrea Lucci
Appuntamento con il ritorno alla vittoria di nuovo rimandato. Contro la Folgore Bagno i Rossoneri non vanno oltre il pari. A bocce ferme, va comunque detto che è un pareggio che ha la valenza di una vittoria per come si è incanalata la sfida, conclusasi con una grande impresa del Fiorenzuola grazie soprattutto ad uno stratosferico Andrea Lucci goleador di giornata. Partenza in salita, con i soliti grattacapi di formazione per mister Mantelli. Nel pacchetto arretrato manca Fogliazza bloccato dal mal di schiena. Centrocampo privo del centrale Sessi con il rombo tutto da ridisegnare. In attacco, sempre fermo ai box Luca Franchi. Sempre più incognita. Turn over forzato con la new entry Samuele Barba classe 1993 da Roveleto di Cadeo sulla corsia mancina fresco di rientro dopo l’operazione al menisco (prova positiva nonostante l’ingiusta espulsione). A centrocampo gradito ritorno di Simone Cerati a lottare assieme ad un Davide Russolillo schierato per la prima volta dal primo minuto al centro della linea mediana a vedersela con gente del calibro di Fraccaro e Melli. Elementi di valore ed esperienza che invidio agli ospiti. Buona la prestazione del fiorenzuolano al pari del resto della squadra. Perché è facile fare formazioni, pretendere prestazioni dal pulpito di un gradone senza riflettere prima su tutto quello che c’è dietro. Ognuno ha stretto i denti, ha fatto la sua parte e l’impresa è stata centrata. Poco più di 200 spettatori in una domenica primaverile di metà ottobre. La domenica del Santo Patrono San Fiorenzo a voler dire anolini in brodo, fiera e pallone. Chi ci tiene veramente ancora alla squadra del paese c’era. Dopo la prima frazione di gioco il Fiorenzuola è in svantaggio colpito dall’uno due micidiale del talentuoso classe 94’ Esposito. Ad inizio ripresa, episodio fotocopia del gol del Rolo incassato quindici giorni fa sempre al Comunale. Punizione di Fraccaro dalla lunga distanza calciata potente ma centrale. Anelli non trattiene. Gennaro Vado, bomber di fama e di fatto si avventa e infila il gol del 3 a 1. Ancora un gol propiziato da nostri errori su calci da fermo. Botta morale per tutti, in campo e sugli spalti. Ma non è finita qui. Perché Pizzelli deve abbandonare il campo per un problema all’adduttore. Così ci troviamo nel momento più difficile della gara senza l’elemento di maggior esperienza, sotto di due reti.  Qualcuno direbbe: voi di Fiorenzuola siete spacciati. Sicuramente lo ha pensato il tecnico dei reggiani Torroni quando già sicuro dei tre punti in tasca, ha rivolto quel ghigno alla gradinata abbinato al braccio alzato in risposta alle offese piovute in precedenza dal pubblico di casa. Invece no, perché accade una cosa fantastica già vista sette giorni fa allo stadio “Garilli” di Piacenza. Niente bandiera bianca sul fronte Rossonero. I ragazzini di Mantelli quelli che in settimana si allenano su un fazzoletto rosso nei pressi del torrente Arda, si chinano, raccolgono i cocci e ripartono, affrontano a muso duro tutto ciò che gira contro. Torroni, il tecnico degli azzurri, ha a disposizione una squadra attrezzata che in queste condizioni può tranquillamente battere questo baby Fiorenzuola mezzo incerottato. Torroni vestì da avversario la maglia del Mantova in quella sfida di San Fiorenzo d’alta classifica del 1993 segnata da gravi incidenti fra opposte fazioni all’interno e all’esterno del Comunale. Facevamo la serie C e sognavamo la serie B. Ma torniamo alla nostra realtà di oggi, l’Eccellenza. Abituato ai campacci della Promozione, l’attaccante-armadio Habib, il n° 11 è un bel martello che da solo fa reparto.  Al gioco e ai gol, gli azzurri reggiani prediligono le pedate e l’uomo a terra a spezzare ritmi, a far “morire” la gara bruciando minuti preziosi, con il tacito consenso del direttore di gara. Mea culpa, perché i rossoneri non cadono nella trappola e trovano nel loro numero 10 con le scarpette gialle  la chiave della partita. Negli occhi di Castrianni il riflesso dello spettro di quell’assurdo Fiorenzuola-Scandiano 5-4. Minuto numero 81: Fiorenzuola 3 Folgore Bagno 3! L’Impresa è fatta! Torroni a testa bassa non ride più. Tre punti gettati nel cesso. I gol del Fiore? Uno più bello dell’altro.  Al 17’ Andrea Lucci raccoglie con un destro al volo, in mezzo all’area di rigore un cross a campanile del giovane Barba scaraventandolo nel sacco (con proteste degli ospiti ..2 palloni in campo). Al 66’ è ancora Lucci ad avere il piede caldo colpendo con un preciso fendente la sfera per il raddoppio valdardese. Al 81’ il gol-Impresa. Il gol del 3 a 3. Lo scatenato Lucci fa partite un fendente secco che non da scampo al portiere ospite Dall’Olmo. Corsa pazzesca di Andrea in direzione gradinata a raccogliere gli applausi del pubblico e l’abbraccio nei pressi della panchina del resto della squadra. Una tripletta memorabile per questo attaccante su cui la società in estate aveva deciso di puntare per rialzarsi. Non ricordo a memoria, l’ultima tripletta di un rossonero, forse bisogna tornare ai tempi di bomber Claudio Clementi (anni 90’, serie C1), o quelli prima di Stefano Pompini o forse quelli anni ’80 di Danilo Bertelli. No ecco, l’ultima nell’aprile del 2003, tripletta firmata da Claudio Montanari sul fanalino Pinerolo (serie D). La diffusione di Internet su grande scala, ha dato voce a stolti e ad improvvisati professori di calcio. Non mi è mai piaciuto dare voti o giudizi a singoli,  non ne ho il diritto e le capacità, ma per una volta.. mi sia concesso. Per la reazione, il carattere e il cuore sotto la gloriosa muta rossonera, al gruppo capitanato da Dennis Piva voto 8. A Lucci, voto 10, attaccante non nuovo a domeniche di grazia come questa vedi le magiche doppiette dell’anno scorso a Caronno Pertusella e a Cologno sul Serio meriterebbe un dieci.
E’ sera. San Fiorenzo è oramai finito. Se ne vanno da Fiorenzuola le bancarelle, i baracconi (le giostre), Torroni e la Folgore Bagno. La festa è finita.
Grande Andre! Grande Us Fiorenzuola!
blogfiorenzuola1922@gmail.com

grande parata di Dall'Olmo sulla punizione telecomandata di Pizzelli
la tradizione. Gli anolini in brodo per San Fiorenzo, piatto tipico fiorenzuolano
partita maschia. fallo su Samuele Barba
ERCOLE ROVELETO DI CADEO
FIORENZUOLA-FOLGORE BAGNO 3-3

FIORENZUOLA: Anelli Galli, Barba, Russolillo (76’ Rosi), Piva, Delledonne, Pizzelli (48’ Biolchi), Biazzi (48’ Gianluppi), Cozzi, Lucci, Cerati. All. Mantelli.
FOLGORE BAGNO: Dall’Omo, Tarasconi (70’ Araujo Silva), Castrianni, Gibellini, Melli (86’ Lusvarghi), Bondi, Manghi, Fraccaro, Esposito, Vad, Habib. All. Torroni
ARBITRO: Tenani di Ferrara
MARCATORI: 15’ Esposito, 17’ Lucci, 39’ Esposito, 47’ Vado, 66’e 81’ Lucci
NOTE: giornata di sole, mite. terreno gibboso. 200 spettatori circa.


via Bressani. fiera di San Fiorenzo
FERRI INTONACI, ACEF il gol di Lucci del momentaneo pareggio TECO, PAVIDEA
l'esposizione in Corso Garibaldi di mezzi antichi organizzata dal quartiere POSTA CAVALLI
concigliabolo animato dopo la prima marcatura di Lucci
bicicletta del 1880
Barba, Russolillo e Galli. Sotto, Marco Biolchi
foto del portale web Piacenza
ECCELLENZA - 7^ Giornata - 21 ottobre 2012
GIRONE A EMILIA-ROMAGNA
Castellarano-Lupa Piacenza 1-3 20' Arena (L), 77' Silvestrini (C), 80' 90' Tognassi (L)
Correggese-Real Panaro 2-0 48' Napoli, 92' Mouhali
Crociati Noceto-Rolo 1-2 13' Guastalli (R), 45' Bottarelli (C), 69' Negri (R)
Fidentina-Rubierese 0-2 30' Andreoli, 88' Baia
Fiorenzuola-Folgore Bagno 3-3 15' 38' Esposito (Fo), 16' 65' 81' Lucci (Fi), 47' Vado (Fo)
Lentigione-Termolan Bibbiano 2-1 32' Migliaccio (L), 62' Melli (L), 82' r Tazzioli (T)
Royale Fiore-Terme Monticelli 0-0 Salsomaggiore-Pallavicino 1-2 35' Grillo (P), 59' Bedotti (S), 64' r Di Maio (P)
Sampolese-Colorno 2-3 8' 50' Silvestri (C), 60' Caraffini (C), 61' Corrado (S), 67' Dallari (S)