giovedì 31 gennaio 2013

ZOBIA 2013

AL VIA lo storico CARNEVALE di FIORENZUOLA D'ARDA
ZOBIA 2013.. Non la solita sagra di paese ma l'evento Fiorenzuolano più riuscito dell'anno
da Giovedi 7 a Martedi 11 Febbraio, fra Storia, Tradizione e Folklore.

ZOBIA 2013: il programma degli eventi
Amarcord: maschere dello storico bar Caffè del Ponte
Amarcord:LA ZOBIA nel racconto del Sindaco Cav. Gianfranco Pighi (mandato 1985-1993)
sprelle, frittelle, coriandoli, palio della ZOBIA 2013, paliotto, premi, carri, concorso fotografico, festa, maschere

lunedì 28 gennaio 2013

FIORENZUOLA-Lentigione 1-0 Luca Franchi


Una fase del big-match FIORENZUOLA-LENTIGIONE 1-0
In formazione rimaneggiata il Fiorenzuola fa suo anche il match clou della della diciannovesima giornata contro il temuto Lentigione. Terzo successo consecutivo dell'undici di Mantelli che ci permette di mantenere salda la quarta poltrona della classifica. Tenendo testa alle battistrada del girone, senza subire gol da tre domenica e con l'età media più bassa delle compagini della colonna di sinistra della graduatoria del campionato di Eccellenza. Sfatato pure il tabù Comunale, per la gioia dei sostenitori con il secondo successo consecutivo fra le mura amiche e primo contro una big. Segnali importanti. 



Partita. A parte la splendida giornata con sole terso e temperatura non fredda, la domenica era iniziata male con la notizia dell'ultima ora: l'infortunio a Matteo Anelli (presente in gradinata). L'assenza del portierone si aggiunge a quelle di Cerati e Barba. Sempre emergenza dunque in casa Fiorenzuola. Alberto Mantelli ridisegna la formazione schierando il portiere di Coppa Mozzoni fra i pali, Fogliazza sulla corsia di sinistra al posto di Barba. Dalla parte opposta si rivede il giovane Nicolò Galli. Davanti a Matteo Mozzoni, Capitan Piva+Biolchi, coppia difensiva collaudatissima. A centrocampo, si sopprerisce all'assenza di Cerati dano ancora piena fiducia al talento fiorenzuolano Nicola Mazzoni classe 1994 a supporto del pivot Alessandro Sessi e del fantasista fiorenzuolano Daniele Pizzelli. In avanti, solito trio delle meraviglie con: Lucci, Franchi e Gianluppi. Gli avversari come già si sapeva in settimana scendono al Comunale senza l'ex tecnico rossonero dei tempi d'oro della serie C Gianfranco D'Astoli (esonerato). Al suo posto, quel Francesco Bertolotti al debutto da allenatore guarda caso al bordo di uno dei campi che lo ha visto protagonista da centrocampista affermato negli anni 90'. Dopo quindici giorni senza gare ufficiale per lo stop di Correggio, il campo di allenamento quasi impraticabile non è facile ripartire. Che partita sarà? Lentigione si presenta carico carico, in completo bianco e lo sponsor Immergas sul petto, con una sfilza di ex professionisti fra cui: Massimiliano Fusani (trentatre anni, 3 anni in serie A nel Perugia di Serse Cosmi, poi Sassuolo in serie B) e Stefano Dall'Acqua (una promozione dalla C1 alla B grazie ai suoi gol a Cittadella, 2 reti in serie A nella Reggina, poi Cadetteria a Grosseto e a Catania). La lista non è finita con il biondo e nerboruto difensore Gabriele Fabris, ex serie C, l'anno scorso avversario nel Darfo Boario di Piovani in serie D; il numero 3 Francesco Ambrosecchia, classe 1986 arrivato dal Sud, professionista a Gela e a Cosenza. Fiorenzuola per nulla intimorito dai nomi, che fa il suo, mettendo in pratica al meglio il lavoro della settimana. Ospiti rintanati nella propria metà campo a studiarci e rompere il gioco per poi colpire in contropiede. Partita non bella, molto tattica, a tratti nervosa (vedi i cartellini). Sono poche le emozioni da registrare. Un salvataggio del n.1 fiorenzuolano Matteo Mozzoni al debutto in campionato nella gloriosa squadra di calcio della sua città. Due lampi rispettivamente di Pizzelli e Lucci per il Fiorenzuola. Tutto qui. Da registrare pure il pallone un po sgonfio utilizzato nella prima frazione di gioco. Per la cronaca, salterà la valvola nella ripresa. Il Lentigione è a due lunghezze da noi in classifica, servono punti e il piglio di chi vuole l'intera posta in palio passa ai reggiani alla ripresa delle ostilita. Il Fiorenzuola ribatte colpo su colpo, con ordine e mestiere per poi rimpossessarsi via via del bandolo della matassa e colpire al minuto numero 65'. Il gioiellino rossonero Jacopo Gianluppi sradica un pallone al un difensore ospite e si invola verso l'area piccola. Contatto inevitabile con Ambrosecchia (secondo giallo) e Penalty! Se ne incarica bomber Luca Franchi che ha la freddezza e la tecnica per mettere la palla a fil di palo dove l'ex Reggina Artich non può arrivare. Tanto merito va a Gianluppi nella circostanza. In tanto è grande e prolungata esultanza dei rimasti Fiorenzuolani. Mentre il n. 3 ospite abbandona il campo e la nostra squadra è unita in un unico grande abbraccio. E soprattutto1-0 d'oro, da difendere con i denti da adesso sino alla FINE. Il Lentigione rimasto in dieci prova il tutto per tutto. Il tecnico di Blackburn, Bertoletti getta nella mischia la terza punta Angelo Modafferi, uno che dalle nostre parti lo conosciamo bene. Fiorenzuola, umile e generoso, con difesa alta diretta dal solito grande capitano a fare muro per poi ripartire di slancio. Franchi ha l'occasione di chiudere definitivamente la disputa ma clamorosamente a tu per tu con Artich calcia a lato. Ribatte il Lentigione. Marco Biolchi da Pontenure è un piccoletto in mezzo ai gigati reggiani ma fa il suo alla grande. Dall'Acqua ex serie A non vedrà un pallone. Il temuto Ierardi? Non pervenuto. In mezzo, Sessi vince il duello con l'ex serie A Fusani. Scatenato Gianluppi al 40'. Il numero 11 Rossonero scende sulla corsia di destra, fulmina nello sprint il suo marcatore per poi far partire una staffilata velenosa da posizione impossibile. Artich è battuto ma ci pensa il palo a salvare la porta della squadra di patron Romano Amadei. C'è da soffrire ancora. Oltre a Roberto Cozzi, entrano Delledonne e Matteo Compiani. Cozzi è preziosissimo nel tenere alta la squadra. Assieme a Pizzelli non perdono un pallone la davanti supportati dall'attaccante aggiunto Compiani. Andrea Delledonne al rientro dopo un lungo stop mette tutta la sua esperienza al servizio della squadra. Non correremo più rischi. Gli applausi sono tutti per i ragazzi in casacca a strisce Rossonera.
GRAZIE RAGAZZI. GRAZIE US FIORENZUOLA 1922 CALCIO
blogfiorenzuola1922@libero.it



Marco Molteni degli ospiti, imposta un azione offensiva
Nicolò Galli fa buona guardia sulla corsia di destra

Dennis Piva, ennesima prestazione superlativa per il Capitano Rossonero
il n. 1 Fiorenzuolano Matteo Mozzoni al debutto in campionato


FIORENZUOLA-LENTIGIONE 1-0
FIORENZUOLA: Mozzoni, Galli (80' Compiani), Fogliazza, Mazzoni, Piva, Biolchi, Pizzelli, Sessi, Franchi (86' Delledonne), Lucci (73' Cozzi), Gianluppi. All. Mantelli.
LENTIGIONE: Artich, Carlini, Ambrosecchia, Lucchini, Fabris, Maioli, Pisani (70' Modafferi), Fusani (86' Pe'), Dall'Acqua, Molteni (78' Ferrario sv), Ierardi. All. Bertolotti.
ARBITRO: Rocchi (Licari-Chioccioni)
Note: giornata soleggiata, spettatori 200 circa.
Ammoniti: Molteni (L), Pisani (L), Pizzelli (F), Fusani (L), Franchi (F).
Espulso: Ambrosecchia (L) al 66'
Angoli: 6-2

Marco Fogliazza e Luca Franchi duettano

Cross in mezzo di Sessi

Il Sig. Martino Rocchi redarguisce il nostro Marco Fogliazza.

PAVIDEA TECO sicurezza  medicina del lavoroMatteo Mazzoni al rinvio ERCOLE roveleto di cadeo ACEF
TECO FIORENZUOLA SIDERPIGHI TAL ACCIAIO LOMBARDA PAVIDEA T.A.L. LOYD ADRIATICO DILANDA PNEUMATICA OLEODINAMICA MILANO





Biolchi, Piva e Fogliazza
Una ripartenza di Alessandro Sessi
Nicola Mazzoni toccato duro da Ambrosecchia
Nicola Mazzoni e Alessandro Sessi a centrocampo

27 gennaio 2013
I RISULTATI
ECCELLENZA EMILIA-ROMAGNA girone A - 19° Giornata

Crociati Noceto-Pallavicino 2-3
22' Di Maio (P), 39' Bonomi (P), 45' Dattaro (C), 63' Chatara (P), 65' r Pietranera (C)

Fidentina-Real Panaro 2-1  (giocata Sabato)
42' Montali (F), 53' Reggiani (R), 86' Pasaro (F)

FIORENZUOLA-LENTIGIONE 1-0
67' Franchi (r)

Folgore Bagno-Colorno 0-0

Royale Fiore-Correggese 1-3
20' Giovanardi (C), 42' Napoli (C), 52' Pecorari (C), 64' r Martinelli (R)

Rubierese-Lupa Piacenza 1-1 giocata al Curtoni di Borgonovo Val Tidone
39' Andreoli (R), 75' Marrazzo (LP)

Salsomaggiore-Termolan Bibbiano 0-0

Sampolese-Castellarano 4-0
3' e 37' Picchi, 75' Lorenzini, 76' Dallari

Terme Monticelli-Rolo 0-1
60' Poggioli

venerdì 25 gennaio 2013

Casa dolce casa

Nicolò Galli prodotto del settore giovanile Rossonero
La neve ci ha messo ancora lo zampino. Rinviato il match clou Correggese-Fiorenzuola si torna in campo al Comunale per affrontare il quotato Lentigione.
Tante novità in casa Lentigione. Dopo la sonora sconfitta del Bertocchi contro il Royale Fiore e il successo striminzito contro il Salso il patron Andrea Benassi in accordo con in main sponsor Amadei (Immergas) hanno deciso di rompere il rapporto con l’accoppiata D’Astoli-Morisi per affidare la squadra a quel Francesco Bertolotti altro uomo di fiducia di Romano Amadei. Bertolotti compagno di squadra del nostro Giuseppe "Rambo" Ravasi ai tempi del Colorno. Bertolotti poi eroe del Brescello dei miracoli. Bertolotti e il ricordo del fattaccio di Como nel novembre 2000. Il diverbio con l’ex compagno Massimiliano Ferrigno sfociato in tragedia. Quel Como-Modena fu l’ultima volta di Bertolotti da calciatore. Per l’ex bandiera del Brescello (portato dai dilettanti alla C1) sarà la prima volta assoluta da allenatore. Bertolotti ha vinto il ballottaggio con Massimo Bizzi ex Meletolese e Real Val Baganza. L’esonero del nostro ex allenatore Gianfranco D’Astoli è la prova che a volte l’esperienza e i metodi un pò duri non sempre fanno bene. La dirigenza reggiana forse delusa dal ritardo della squadra nei piani alti della classica, nonostante il grosso divario di punti dalla capolista ha messo mano al salvadanaio, apportatando drastiche varianti. Saltato in extremis l’affare Francesco Covelli per l'attacco, sono sbarcati Stefano Dall’Acqua e Andrea Ierardi. Il primo è un armadio di attaccante con trascorsi in serie B. Nell’ultima stagione alla Sacilese (serie D) ha realizzato 13 reti in sole 23 gare disputate. Il secondo è una garanzia per la categoria. Ierardi fra l’altro ha già quest'anno preso le misure alle porte del Comunale realizzando la prima marcatura che aprì le danze nel match con la Rubierese conclusosi poi 3 a 1 per noi. Accantonati dunque gli attaccanti Spadacini e Modafferi. Proprio Angelo Modafferi realizzò in maniera davvero spietata quella doppietta che valse la nostra seconda sconfitta consecutiva. Sconfitta davvero immeritata per quel Fiorenzuola ancora in rodaggio capace di sciupare almeno 4 clamorose palle-gol con Franchi e Lucci. Rispetto alla gara di andata ci sarà a centrocampo un altro ex professionista, quel Massimiliano Fusani che rientrava nella lista della spesa della Lupa a fare copia con quel Guareschi che ci ha fatto diventare matti. L’esperto portiere Artich forse è stato ceduto oppure si è scelto di preferirgli il giovane Simone Mondini classe 1993 proveniente dal Traversetolo, figlio d’arte. Il padre è quel Luca Mondini che in carriera ha difeso i pali di Vicenza, Sampdoria e Cremonese.
Spiace per l'esonero di mister D'Astoli. Ma spiace fino ad un certo punto. Ha fatto tanto a Fiorenzuola portando uno squadrone di una piccola città come la nostra a sfiorare la storica promozione in serie B. A molti non andarono giù le dichiarazioni di Desenzano quando il Lupo della Sila sedeva sulla panchina del Feralpi Lonato nostro avversario. Fra D'Astoli e Veneri forse sono più affezionato al secondo.. al tecnico dell'altrettanto storica promozione in serie C1, con "Macho" Silvano Mazzi a centrocampo assieme a Pavanel e Marco Pozzi e con bomber Giovanni Rossi là davanti.
Gennaio è il mese in cui più di frequente bisogna fare i conti con il meteo. Giovedi 24 gennaio era San Paolo e il detto popolare dice: « Se il giorno di San Paolo è sereno godrem l'annata e l'abbondanza in seno, ma se fa freddo guerra avremo ria e se nevica o piova carestia. » Robe da "Antico e Vero Solitario Piacentino" di cui comunque è bene tenerne conto. Giovedi ha fatto brutto, quindi è lecito aspettarsi  situazioni meteo avverse da qui alla fine del campionato. Per noi che ci alleniamo su di un campo come il "rosso" forse poco male.
In casa Fiorenzuola, c’è molta attesa per questo match-chiave contro una delle compagini più organizzate del girone. Si torna a giocare al Comunale di domenica dopo tanto tempo. Stadio Comunale che ha dato meno soddisfazioni in termini di punti a sostenitori Rossoneri e a Squadra rispetto alle sfide lontano dalla Valdarda. Vedremo se ci sarà un inversione di marcia nel restante girone di ritorno. In vista della super-sfida contro i giallo-blu del Lentigione, mister Alberto Mantelli non potrà contare ancora una volta sull’apporto del centrocampista Simone Cerati. L'esito dei controlli parla di collaterale e piccola lesione al crociato posteriore, si prospetta dunque uno stop non inferiore al mese per Simone. Gli facciamo i migliori auguri di una rapida guarigione perchè abbiamo veramente bisogno di questo ragazzo. Per il match di domenica, potrebbe essere confermato l’undici che tanto ha fatto bene sul difficile campo di San Polo d’Enza. Condizioni del manto erboso del Velodromo Pavesi permettendo ..Tutti al Comunale.
Avanti Fiore!
blogfiorenzuola1922@gmail.com

Mantova-Ospitaletto 4-3 dopo i calci di rigori (8 giugno 1986) spareggio per la promozione in serie C1 giocato alla Galleana di Piacenza.
In quel Mantova molti piacentini visionarono i futuri Rossoneri: il tecnico Giorgio Veneri profeta in patria quell'anno, Silvano Mazzi a realizzare il suo rigore, e quell'Ernesto Foglia, affermato centravanti parmense con cui si disse ci furono contatti per sostituire il partente Talignani.
Poi successivamente Foglia divenne presidente del Brescello e della Reggiana dove fu coinvolto nel crac finanziario del prestigioso club assieme a Cimurri nell'estate del 2005.
Silvano Mazzi, mantovano di Asola, centrocampista classe 1965. Otto stagioni nel Mantova, dal 1982-83 al 1989-90 con due promozioni dalla serie C2 alla serie C1 e una retrocessione in serie C2 con 212 presenze e 5 reti. Nell'estate del 1990 decide di sposare l'ambizioso progetto del Fiorenzuola del presidente Antonio Villa neopromosso in serie C2. E' il primo vero colpo di mercato da professionisti della società di via Campo Sportivo n.1. Esperienza, doti tecniche e potenza fisica a Silvano è affidata subito la fascia di capitano. In tre stagioni colleziona 92 presenze in campionato con un gol. Al termine dell'annata 1992-93 con la promozione in serie C1 del Fiorenzuola di Veneri, Mazzi passa alla Casalese nel Campionato Nazionale Dilettanti.

I gol del Fiorenzuola di Giorgio Veneri promosso in serie C1 al termine della stagione 1992-1993

martedì 22 gennaio 2013

l'intervista al Capitano.. Dennis Piva


Avere l'Onore di un primo bilancio di questo Fiorenzuola, in questo blog, da Dennis, beh con tutta sincerità ..non ha prezzo.
Ma come abbiamo fatto a farcelo scappare nel 2009? Un Capitano che tutte le squadre e i tifosi si sognerebbero di avere ..che anche in questa nuova avventura, sta dando il massimo come tutto il resto della Squadra. Dennis Piva, n.5, Capitano dell'US FIORENZUOLA CALCIO 1922, Calciatore Vero che da noi ha sempre fatto seguire prima i fatti alle parole...194 PRESENZE in RossoNero. Un ragazzo troppo Capitano anche fuori dal campo.
Intervista fiume a 360°al Capitano: 

1- Marco: 31 punti conquistati al termine del girone d'andata, a ridosso delle big del girone. Come giudichi il vostro girone d'andata?
Dennis: Lo giudico positivo, nonostante un inizio davvero disastroso. Sono ancora qua a chiedermi il perché. Credo che il 4 a 0 di Coppa sulla Lupa Piacenza ci abbia fatto volare troppo in alto. A questa squadra serviva tempo e probabilmente qualche batosta. In ogni caso qualche rimpianto ce l'ho. Per esempio il pareggio interno con il Pallavino in cui abbiamo disputato la nostra miglior partita a pare mio. Lo zero a zero casalingo contro la Fidentina e al Garilli avremmo meritato almeno un punto, partita che per me resterà indimenticabile. Aggiungendo i punti lasciati per strada nelle gare appena menzionate sarebbe sicuramente un'altra classifica, ma non possiamo lamentarci. Vedremo se il tempo ci darà ragione. La nostra è una squadra giovane e piena di talento e molto istintiva. Siamo guidati molto bene e tutti andiamo dalla stessa parte. Ci vuole quindi pazienza e alla fine tireremo le somme.

2- Marco: Qual'è la squadra avversaria che ti ha impressionato di più?
Dennis: Le squadre che mi hanno impressionato di più sono Lupa Piacenza e Correggese. Ritengo la squadra di Viali la superfavorita dal momento che in panchina può disporre di non dei titolari, ma di super titolari. Anche la Correggese della prima giornata mi ha impressionato molto. Poi è la squadra del paese del Liga (Luciano Ligabue ndr) e quindi simpatizzo per la Correggese! ..Ovviamente sto scherzando. Lupa e Correggese sono due squadre capaci di vincere anche quando non sono al meglio, ciò vuol dire grande maturità e consapevolezza nei propri mezzi. Poi mi ha impressionato anche il Fiorenzuola. Credetemi, nella nostra squadra c’è un potenziale molto importante.

3- Marco: Problema campo di allenamento..
Dennis: Il problema campi di allenamento è una cosa reale e nuova a Fiorenzuola. Credo comunque sia normale dato che è il primo anno nella sua storia che la prima squadra si allena di sera. Ora il calcio dilettantistico è così,  con la maggior parte dei giocatori che lavora al pomeriggio. Allenarsi di sera poi, ti permette di avere più scelte nel mercato. Resta comunque un problema da risolvere in un anno di costruzione anche per la società. E’ una cosa nuova per loro e credo che con l'avvento dei nuovi soci, insieme a Pinalli e Baldrighi risolveranno al meglio la situazione. Per noi calciatori, il problema campo d’allenamento non deve essere un alibi. Per tutto il resto la società ci mette nelle migliori condizioni. Gente come il MANCIO e il BONGIO* si distrugge di lavoro per noi.  Fiorenzuola bisogna tenersela stretta e il nostro compito è pedalare, pedalare e ancora pedalare. I campi non all’altezza devono essere stimolo per far meglio alla domenica. "Bisogna aver fame" e prima di chiedere dobbiamo aver la consapevolezza di aver dato il massimo e sicuramente verremo accontentati. Questo è il pensiero che cerco sempre di trasmettere alla nostra squadra.

4- Marco: Sei arrivato a Fiorenzuola da ragazzino nel 2003 e hai avuto come maestri Castagna e Melotti. Sei tornato quest'anno da calciatore affermato, da chioccia del gruppo e ti è stata affidata la fascia di capitano. Cosa si prova?
Guerin Sportivo anno 2009
Dennis: Sono passati quasi dieci anni dal mio arrivo a Fiorenzuola d’Arda e a volte mi sembra ieri. Anche in quel 2003-2004 l'età media era molto bassa a parte Sandro Melotti, Andrea Ciceri e da novembre Riccardo Castagna i cosiddetti "vecchi" (ora capisco perchè s'incazzavano). Amavo e amo il calcio. Venivo dai 6 mesi con la prima squadra a Piacenza e cercavo di apprendere da tutti. Ho spiato Melotti, Ciceri e Castagna per tutto l'anno. Ognuno era leader a suo modo. Chi dando l'esempio, chi con le parole e chi con il silenzio. Hanno guidato quella banda di ragazzini per tutto l'anno e quante soddisfazioni quante vittorie e quanti ricordi... Ero una specie di spugna, ma credo che alla fine uno deve essere se stesso. Devi avere le tue idee e il tuo stile e se riesci ad essere un esempio per gli altri tanto meglio. Però quei tre ”vecchietti” li porterò sempre nel cuore. Nutro una stima per loro indescrivibile. Con Sandro e Richi l'avventura è continuata per anni. Li considero amici veri e il nostro rapporto va ben oltre al calcio. Di quegli anni voglio ricordare anche il vicepresidente Luciano Rosi che ha dato tanto al Fiorenzuola anche sotto l'aspetto umano e che sicuramente sarebbe stato ancora qui con noi. Per quanto riguarda la fascia di capitano.... bhe è stato un onore quando il mister d'accordo con la società me l’ha riferito e ovviamente non ho esitato a prendermi questa responsabilità. Ho parlato subito coi miei compagni perchè giustamente qualcuno poteva non essere d'accordo siccome ritornavo dopo 3 anni ma anche per loro andava bene e c'è stata sintonia da subito. Ero già stato capitano a Fiorenzuola per 6 partite, ma avevo solo sostituito Sandro (il vero capitano) per un infortunio. Oggi, è tutta un’altra cosa, è diverso. Ti senti responsabile per i tuoi compagni e ogni giorno ci sono stimoli nuovi. Considero giocatori affermati Ibrahimovic, Thiago Silva, Messi, Nesta, Totti ecc. ecc...non di certo io. Io sono solo un dilettate, ma è un onore portare quella fascia che è stata sul braccio di giocatori veramente affermati.


5- Marco: quali analogie e quali differenze stai riscontrando fra il gruppo che sta vivendo l'esperienza di quest'anno e la squadra del 2005-06 che si apprestava a iniziare un ciclo vincente.
Dennis: il 2005-06 fu un l’anno zero in tutti i sensi per me. Durante l'estate, Pinalli, Merli e Perazzi mi espongono il loro progetto e io quasi subito (il 31 maggio) decido di farne parte insieme agli amici Marco Orrù e Andrea Armani. Il progetto sembra serio e ambizioso. A metà estate una notizia fantastica: due castellani doc come me vengono ingaggiati dal Fiorenzuola: Roberto Alberici, mio idolo da bambino (a 8 anni tifavo già per lui e per la mitica Castellana**) e Marco Dallagiovanna. Due ragazzi di Castel San Giovanni, che conosco da sempre e diventiamo presto inseparabili. Con il ritorno di Castagna e Melotti, l'arrivo di Franchi, Pezza e Perani, le conferme di Fantini e Tagliavini il gruppo è veramente fantastico. In assoluto uno degli anni più belli per me.. l'inizio di un ciclo che ci ha poi portato a trionfare due anni dopo.
Se non avessimo pareggiato quel maledetto e fantastico derby con il fidenza (1200 spettatori) chissà come sarebbe finita. Di analogia con la squadra attuale c’è sicuramente il talento del gruppo. Due squadre davvero forti. Nel 2005-06 eravamo più esperti, quella di quest’anno è una squadra più giovane e più istintiva che va gestita in modo diverso. Credo che per entrambi le squadre sia stato un anno zero. Mi auguro che sia un ciclo vincente anche questo e sarei orgoglioso di farne parte per la seconda volta. Il 2005-2006 fu un anno fantastico e per me spero lo sia anche il 2012-13. Entrambi anni in cui personalmente riparto da zero sia come calciatore che in alcuni aspetti della mia vita. Manca solo l'entusiasmo dei tifosi.

6- Marco: Dove può arrivare questo gruppo? Quali obiettivi vi siete posti da qui alla fine del campionato. 
Dennis: Il nostro obbiettivo da qui alla fine dell'anno è dare fastidio. E’ stata una promessa fatta nello spogliatoio speriamo di mantenerla. Ad aprile guarderemo la classifica e solo allora potremo capire qualcosa di più. E a quel punto ci daremo un obiettivo. Per quanto riguarda il futuro non saprei dirti, questo è un gruppo con un talento impressionante. Lucci, Franchi, Sessi, lo storico compagno Pizzelli, Cozzi Barba, Fogliazza, Biolchi, Delledonne, Cerati.. i grandi piccoli giovani...insomma giocatori a cui auguro categorie superiori e che sicuramente si sentirà parlare di loro da adesso e per  i prossimi dieci anni. A parte Pizzelli (che è “vecchio”), sono convinto che in prospettiva sarebbe già un miracolo confermarli tutti e credo che questa squadra si toglierà grosse soddisfazioni.

8- Marco: Come vedi il prossimo impegno contro il Lentigione in programma domenica al Comunale?
Dennis: Domenica ci aspetta una gara davvero tosta contro una squadra costruita per vincere il campionato. Arriveranno da noi, carichi e noi dovremo essere carichi almeno quanto loro. C'è stato pure stato il cambio di allenatore sulla loro panchina. Vediamo se riusciremo a rifarci rispetto alla gara d’andata (Lentigione-Fiorenzuola 2-0 ndr). Noi non possiamo più sbagliare. Dobbiamo dare fastidio. 



7- Marco: L'ultima parola spetta a te.. Messaggio ai tifosi. alla gente di Fiorenzuola..
Dennis: Ringrazio i miei compagni, tutto lo staff e la gente che ci segue in casa e in trasferta chiedendo loro di continuare a seguirci perchè ne abbiamo bisogno. 
Ai ragazzi del tifosi organizzato vorrei dire tante cose ma preferirei farlo a voce. Qui dico solo che posso anche capire le loro motivazioni, però basterebbe poco sia da una parte che dall'altra per venirsi incontro. Nella vita a volte bisogna mandare giù. Ho solo 28 anni ma credo di averlo capito bene. Non si può andare d'accordo sempre e si litiga, ci si lascia, si perdono amici...ma riprendersi, capirsi è sinonimo di intelligenza. magari non sarà mai più come prima il rapporto con la società ma almeno sarebbe diverso.
E’ inutile negarlo, con loro sarebbe ancora più fantastico. E’ l'unica cosa che manca ed è la cosa che rendeva ancora più speciale Fiorenzuola. Alcune cose che leggo nei social network danno fastidio. Ripeto, posso capire. Mando giù, ma l’evidenza non si può negare. Sono stato assente 3 anni e non posso sapere tutto quello che è successo, momenti difficili compresi. Ma credo che basterebbe poco.

A domenica!
Dennis Piva
Capitan Dennis Piva alle prime armi, nella sua prima esperienza da calciatore semiprofessionista nell'Us Fiorenzuola serie D 2003-04, dopo  la Primavera del Piacenza.
Dennis Piva e l'abbraccio di mister e compagni dopo il gol-vittoria contro il Termolan Bibbiano

Dennis Piva allenatore-educatore di giovani talenti. A.S.D. Fontana Audax 1999 annata 2007-2008 scudetto e torneo estivo giovanile in bacheca
NOTE A PARTE:
* MANCIO e il BONGIO : sono rispettivamente il massaggiatore Giuseppe Mancini e lo storico magazziniere Maurizio Bongiorni.
** la mitica Castellana : il grande Roberto Alberici attaccante e uomo-squadra del Fiorenzuola nella stagione 2005-06, ha vestito la casacca della Castellana del 1992 al 1995 e dal 1996 al 1998. Nell'annata 1994-95 è stato protagonista assieme ai centrocampisti Stefanelli, Castagna e Bongiorni, al difensore Giacomotti (poi tecnico del Voghera) e al compagno di reparto Gazzola della promozione al campionato di Eccellenza. In quell'annata la compagine di Castel San Giovanni era allenata dall'ex blucerchiato Carlo Bissacco. La promozione fu conseguita con due giornate di anticipo nella sfida casalinga vinta per una rete a zero contro il Codogno (in gol Gazzola). In contemporanea, in quella domenica di primavera del 1995 il Fiorenzuola di D'Astoli espugnava il Mazza di Ferrara grazie ai gol di Clementi e Nitti ipotecando un posto nei play-off di serie C1. La Castellana era nostra storica rivale ai tempi della Promozione (anni 70-80) con accesissimi derby al Comunale Valdardese e al Soressi. Come in quel Fiorenzuola-Castellana 3-1 (all'andata 3 a 2 per i castellani) della stagione 1982-83, campionato di Promozione Lombardia, con un migliaio di paganti ad assistere alla sfida tutta piacentina. 

domenica 20 gennaio 2013

Subbuteo è...


Football Players Subbuteo Team U.s. FIORENZUOLA 1922 season 2012-13
SUBBUTEO non è solo quel gioco da tavolo riproduzione del "giuoco più bello del mondo" che ha spopolato fra gli anni 70' e 80'... SUBBUTEO è anche Atigianato o meglio ARTEgianato.
Ci vuole passione e creatività. E soprattutto: precisione, manualità, pazienza. Non di meno: mano ferma, o meglio certosina, ingegno, senso delle proporzioni. Chi si cimenta oggi a realizzare squadre dipinte a mano per il Subbuteo sono per lo più over trentenni con ancora addosso quella passione viscerale per il gioco-culto degli anni 70'-80'. Spesso hanno un diploma tecnico o di indirizzo artistico per i motivi e i requisiti sopra citati. Geometri per esempio che hanno imparato la grafia manuale e soprattutto il disegno non davanti ad un monitor di computer impugnando un mouse per tracciare linee in Autocad, ma ragazzi che si sono fatti il mazzo sulla carta da lucido con i rapidi Rotring. Quelli con l'ago sottile e più spesso che devi avere tanta cura e abilità di movimento per non "sbavare", fare la goccia. Se non li avete mai visti immaginatevi per rendervi l'idea, la macchinetta elettrica del tatuatore. Pennello Winsor & Newton sottilissimo alla mano e colore acrilico Humbrol o Lifecolor. Via che si parte! La cura del dettaglio, la rifinitura, il protettivo e il dovuto tempo per far asciugare l'opera.. Con la pazienza e la passione si ottiene tutto ed ccco allora in circolazione le miniaturine subbuteo dei club più disparati realizzate artigianalmente ai giorni d'oggi. Pronte per sfide, tornei o bacheche da collezione. C'è chi addirittura, stampando con dispositivi laser di ultima generazioni ti realizza scudhetto e sponsor applicandolo sulla divisa dell'omino. A me piaccioni primordiali solo handmade.. Un pò artigiano, un pò artista.. Grazie Andrea!
Base nera, dischetto rosso Top Spin e calciatorini in plastica bianca Replay dipinti a mano. Miniatura tipo HW (Heavy Weight) ovvero la riproduzione con degli omini con la "barretta" sotto i piedi, usciti all'inizio. Poi negli anni 80' sono subentrati gli LW, miniature più leggere, con una postura diversa e i piedi poggiati su una superficie tonda. La squadra del Subbuteo dell'Us Fiorenzuola 1922.. un sogno che si avvera!

in fase di realizzazione

U.S. FIORENZUOLA 1922 Subbuteo - miniature HW Replay, basi Top Spin

venerdì 18 gennaio 2013

Luoghi Tondelliani

GAAP TRASPORTI ACEF  Marco Fogliazza in gol a San Polo d'Enza IMPRESA EDILE FIORENZA
Si va a Correggio (RE) per una sfida che vale una posizione a ridosso della capolista. Correggio, città meglio conosciuta per aver dato natali e residenza al celebre cantautore Luciano Ligabue "Una vita da mediano ..a recuperar palloni". Per me, per il fatto che che è la città di Tondelli. Pier Vittorio Tondelli non vi dice nulla è ? Vi dico subito che non è un personaggio legato al calcio, ma è uno dei miei scrittori di romanzi preferiti. Tondelli è scomparso in giovane età. Scrittore dallo stile unico ed inimitabile. La società e i giovani degli anni 80' i temi a lui più cari. Temi che magari a qualcuno di voi è capitato di leggere a tratti nelle opere del piacentino Ermanno Mariani. Tondelli da il meglio di se su questi temi. Nel raccontare la via Emilia (di cui noi di Fiorenzuola ne facciamo parte assieme alla sua Correggio) è strepitoso, considerandola come comunità a se stante con gli eccessi, gli sballi e le deviazioni dei giovani degli strampalati anni 80'. Ho un grande ricordo legato alla lettura di questo ragazzo-scrittore correggese. Se non siete di mentalità troppo quadrata, se l'ambiguità non vi sconvolge, e non avete mai letto qualcosa di lui, vi consiglio la lettura di Altri Libertini.
A Correggio ci siamo già stati. Anno 2006. Partita nervosa. I biancorossi di casa, disperatamente affamati di punti salvezza. Noi fascinosamente invischiati nella corsa a 3 per la vetta con Fidenza e Formigine. Sotto quasi subito, per una rete a zero (gol di Reami se non ricordo male), siamo riusciti a ristabilire la parità grazie ad un "cucchiaio" capolavoro del grande Roberto Alberici. Sul bomber siculo Gigante la museruola del nostro attuale fantastico capitano. Nella ripresa, il "maestro" Sandro Melotti  va a procurarsi e realizzare il gol che risolve la disputa. Per la cronaca, fu una sofferenza che non vi dico, con il nostro Pietro Rancati a lasciare sul campo incisivi dopo un aspro contrasto.  2 a 1 per noi! Che città Correggio, così piccola e a quanti artisti, personaggi illustri (addirittura il maratoneta Dorando Pietri) e calciatori ha dato i natali. Che roba. Sarà la terra, l'aria.. chissà.
All'andata, alla prima di campionato fu un mezzo disastro.. stavolta la musica, la trama del romanzo potrebbe essere diversa. Francesco Salmi lo conosciamo bene dai tempi di Scandiano, è un grande allenatore. La squadrache ha nelle mani è ottima, con un bomber che sta facendo faville, quell'Alessandro Napoli, classe 1988 ex professionista a Manfredonia, Scafati e Vibo Valentia che assieme al nostro ex Marco Arena fa copia da "bellu guaglione" in vetta alla classifica cannonieri del girone. Io che temevo di più l'ex Sampierana: Tani, sono stato smentito. La Correggese, seconda forza del campionato a sei punti dalla vette, dispone di una delle migliori difese e uno dei migliori reperti avanzati del girone. Sette giorni fa, mentre noi facevamo di un sol boccone la Sampolese, i nostri prossimi avversari impattavano nel derby con la Rubierese. 1 a 1 con gol del nostro ex Federico Pecorari. Noi siamo in gran salute, nonostante la grave assenza di Cerati in mezzo al campo (menisco?) e gli allenamenti condizionati dalla neve quando a Correggio, in settimana forse non è neppure caduta una faliva.
Tempo permettendo, domenica al "Borelli" di Correggio sarà sfida fra big da non perdere. Per la Correggese la chiamata è fondamentale per non perdere ulteriori punti nella rincorsa alla capolista Lupa Piacenza. Dalla nostra c'è sicuramente più tranquillità ..ma non vi dico la voglia che c'è di fare bene da qui alla fine da parte dei nostri. Neve permettendo Correggese-Fiorenzuola è da non perdere..
Rossoneri Alè !
blogfiorenzuola1922@gmail.com


ALTRI LIBERTINI
Nel primo racconto, il più neorealistico, Postoristoro, i protagonisti, tossicodipendenti, prostitute e sbandati attendono nella cornice nebbiosa e scalcinata di una stazione l'arrivo "messianico" di uno spacciatore, ma anche di un qualcuno che gli doni un po' di amore sincero, non prezzolato. «Ricerca» è anche il leit motiv dell'emblematico Viaggio o dell'eponimo Altri libertini dove i giovani studenti migrano da una dimora all'altra, da un ostello a una piazza europea sempre in cerca di un nuovo amore omosessuale; si tratta forse di puro ed ingenuo edonismo corporeo, eppure, genuina appare l'esigenza, sempre frustrata del resto, di una stabilità amorosa, di una maturità dei sentimenti definitiva. Cercano anche le protagoniste di Mimi e Istrioni, che con la creazione di una bislacca radio, New mondina radio, tentano, in un modo o nell'altro, di riacciuffare il treno delle neoavanguardie artistiche europee degli anni Settanta. Si tratta dunque di cavalieri degradati, senza armatura emotiva, di pìcari chiassosi che cercano un improbabile Eden in un'Europa, quella degli anni 70, in subbuglio.
La vivacità, l'inquietudine del libro tondelliano è però restituita anche attraverso uno sperimentalismo linguistico e sintattico che mira ad una mimesi, una fedele imitazione del parlato. Lo scrittore vuole infatti «spezzare le catene sintattiche» che imbrigliano, mummificano l'urgenza del narrare, la fretta del vivere giovanile. Ecco dunque spiegata la frequenza sulla pagina di una scrittura spesso "sgrammaticata", ipertroficamente gonfiata di paratassi, enumerazioni, neologismi, onomatopee.
Il torrente linguistico di Tondelli non ha però un regime anarchico, obbedisce piuttosto ad una precisa strategia, quella di far respirare la pagina e dunque il lettore, all'unisono con il sentire degli stessi personaggi. Ora rallentando, ora accelerando, Tondelli crea una scrittura decisamente musicale, ritmica, quasi un chewin gum sintattico, plasmabile in continuazione.Autobahn, l'ultimo racconto, riassume perfettamente tali caratteristiche, quasi esasperandole e tramutando l'esile spunto narrativo, un viaggio in macchina alla ricerca dell' "odore" nord europeo, in un divertissement picaresco, che si allontana parecchio dall'atmosfera greve, caravaggesca, dello struggente racconto Postoristoro.


Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli
di Mirko Roglia

Pier: "Ho sempre scritto, da quando avevo sedici anni... Per me il fatto di scrivere è sempre stato legato al sogno, al desiderio. Quel primo testo - il dattiloscritto che ha preceduto Altri libertini - molte pagine, un linguaggio ricercato, con anche delle pretese strutturali notevoli, inviato alla casa editrice Feltrinelli, rivisto col senno di poi, diventa una questione molto personale, non pubblicabile ."

Altri libertini, l'opera migliore di Tondelli, è sicuramente la più completa, con le sue metamorfosi umane incanalate "senza soluzione di continuità" nella idolatrata voglia di viaggiare, nel mito cosciente di Bukowski e Burroughs, nella jazzistica coast to coast europea, nei compagni "cinematografari" di sventura; l'opera prima di Tondelli appare la migliore non per il poco valore delle altre (eccezionale la prova di Camere separate) ma per l'intrinseca, immediata, intuitiva empatia che da subito genera con il lettore, questi "altri libertini" (altri... ad aggiungersi a quelli passati) sembrano concludere un discorso interrotto e, in queste duecento pagine scarse scolate alla goccia, con sei episodi collegati da cortocircuiti colmi di turpiloquio e nefandezze col sorriso, gli "altri libertini" - lambrusco beat - arricchiscono la diatriba con il groviglio di carne sudata del sabato notte e le scorrazzate delle puttane in bici sulle piazze-bene di Reggio - Gran Trojajo (Le bellissime piazze di Reggio assomigliano alle vive di una Amsterdam non colorata, ne esuberante, ma vista attraverso il nero e i grigi delle prime opere di Van Gogh, intabarrata e nebbiosa e malinconica come nei cartoni di Pietro Ghizzardi e di altri eccentrici naïf). Il fattore itinerante dello scazzo quotidiano si erge, insomma, come agnello da immolare alla libertà, anche e soprattutto sofferta, ma comunque fiera della propria indipendenza. Come ebbe a sottolineare anche Massimo D'Alema in una breve recensione, Altri libertini è il manuale un po' folle di tutti i sognatori, di certo non è il solito, banale ed abusato libr-onan da leggere con una mano sola. Veramente efficace questo mordace repertorio singhiozzante della culla post rivoluzionaria, alcova delle tramontate rivendicazione sessantottine: cuffietti peruviani, kebab&cous-cous, gommoni sui bordi della strada, Amsterdam, fumo&fernet, stazioni sudicie, sessorgasmo polimorfo, lacci emostatici e bustinedineve, takeaway&autostop, cessi, cessi rotti, cessi sporchi, Nanni mezzo assiderato, coltellate, amore, odio, un bel paio di Clarks rubate all'angolo, fame, umanità starnazzante ed umanità silenziosa, sbando, sballo, scazzo. Tondelli si addentra, con questa raccolta di sei racconti, nelle anse di un mondo che fino a quel momento era rimasto dominio e demanio delle inchieste sociologiche, in un ambiente che suscita ribrezzo e scandalo ai più (fessi) o curiosità morbose come quella del giovane Carlo Emilio Gadda che chiese a Filippo De Pisis "come fanno l'amore gli omosessuali", l'artista gli fornì l'icastica spiegazione con la sua "erre" arrotata: "Cavo il mio Gadda, questo geneve di vappovti si visolvono solitamente pev via ovale". Tondelli sfata tabù inibenti e sbagliati e, in questo romanzo, ci parla del senso dell'amicizia intesa come ricerca dell'indispensabile solidarietà necessaria per sentirsi uomini, come della sacralità della parola d'onore, il marchio a fuoco che contraddistingue ogni singolo uomo ed i personaggi del libro (come quando, per sanare la crisi d'astinenza dell'amico Bibo, Giusy fa... beh, leggetevelo). Ma sono i sogni che governano le redini di un Tondelli vagabondo ed autostoppista radicato prima nell'Emilia e poi nel mondo come fosse la sua casa, la sua grande famiglia, non con la volgare sciatteria dell'incauto ma con la gioia cosciente del libero libertino che ama la libertà, non come uno scarso imitatore nipotino di Kerouac ma come una persona slegata dai canoni semi-sacrali e falsi del "faccio quello che mi pare"; per Tondelli come per ogni persona sincera, la libertà non significava poter cagare in mezzo alla strada ma possedeva il senso profondo della conquista e della presenza indescrivibile della leggera umanità coraggiosa. Tondelli non fu assolutamente la crisalide che molti, con scarsa intelligenza, descrissero come arenata nei melmosi meandri di una solitudine impregnata d'egocentrismo asfissiante (quanto gli piaceva la compagnia! No, la sua solitudine era metafisica ed in un certo senso in funzione della letteratura), non fu nemmeno il bieco trasformista dai freddi calcoli commerciali che sperperava il suo talento nel nome della money; anzi si avverte, nella sua maturazione umanistica (importante leggere i suoi libri rispettando l'ordine cronologico di uscita), una riconosciuta base comune ed indiscussa della scrittura: l'intreccio, Tondelli aveva bisogno di avvinghiare e districare intrecci e se la prova di Rimini può risultare più "leggibile" non è certo perché scade nel consumismo massmediatico della carta stampata ma perché la facoltà narrativa risulta perfezionata e ben stemperata nelle pause di riflessione esistenziale, che vanno spesso ad analizzare i dilemmi umani, anche i più drammatici. I problemi dei libri di Pier derivano dalla sua esperienza e lui affrontava queste difficoltà come ogni uomo le affronta, forse anche esorcizzandole con la narrazione di disperazioni cieche (Verso il silenzio in Camere separate), cavalcando la letteratura anche come un organismo simbiotico. No, non fu certo un cliente della rispettabile carta&inchiostro da supermercato ma un narratore eccezionale per la sua polivalenza totale che in Altri libertini trova l'acme versatile della comunicazione, questo suo primo libro è cioè straordinario per la sua duttilità. Sì, è veramente bello. Una visione stramba del mondo. Un rigurgito d'amore per l'uomo. Un inno alla libertà.

Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli 
1980, 198 pp.
Edizione: Feltrinelli,
Prezzo 6,20 euro
fonte: http://www.flashgiovani.it/libri/approfondimenti/pagina/16/87/



BIOGRAFIA
Pier Vittorio Tondelli è nato a Correggio il 14 settembre del 1955.
Vive la sua adolescenza nell'ambiente cattolico, in particolare nelle comunità giovanili dell'associazionismo.
Dopo il liceo si iscrive al DAMS di Bologna, laureandosi con una tesi sulla letteratura epistolare come problema di teoria del romanzo.
Nel 1980 pubblica la sua prima opera, "Altri libertini", generando scandalo e condanna per le sei storie di giovani narrate in presa diretta in un linguaggio immediato ed emotivo.
Nel 1982 esce "Pao Pao", romanzo sentimentale sulla vita in caserma. Due anni dopo scrive in varie stesure la sua unica opera teatrale, "Dinner Party".ed il soggetto cinematografico "Sabato italiano".
Nel 1985 Tondelli scrive "Rimini", un romanzo di ampio respiro in cui si intrecciano sei vicende di personaggi «senza qualità», ambientato in una città che diviene «palude bollente di anime», in cui la gente «cuoce e rosola». L'anno seguente pubblica, in una edizione limitata un po' underground, "Biglietti agli amici", un «distillato di "posizioni sentimentali"» rivolte a pochi in uno spazio intimo e riservato ed il soggetto cinematografico "Sabato italiano".
Nel 1989 esce l'ultimo romanzo, "Camere separate", il romanzo dei sentimenti sul filo della memoria, in cui è cifra di comprensione l'esperienza della separazione, dell'abbandono e del desiderio di addomesticare una solitudine ineluttabile.
Ma Tondelli è anche autore di un considerevole numero di articoli e brevi racconti poi confluiti in un progetto realizzato in due volumi: "Un Weekend postmoderno" (1990) e "L'Abbandono", uscito postumo a cura di Fulvio Panzeri, erede testamentario dell'opera di Tondelli, nel 1993.
Nel primo volume il «cine-occhio» tondelliano registra attraverso il filtro del discernimento, fine, quanto pienamente e inoggettivamente coinvolto, frammenti, reportage, illuminazioni sulla realtà degli anni Ottanta.
Nel secondo volume lo sguardo attraversa paesaggi e frammenti umani in forma di racconto interiore.
Tondelli è anche l'ideatore di un progetto che intendeva sondare lo spazio inesplorato della scrittura giovanile, progetto che lo ha visto curatore di tre antologie di testi di giovani narratori inediti ("Giovani Blues" del 1986, "Belli & perversi" del 1987, Papergang del 1992), curatore di una serie editoriale non molto fortunata di Mondadori dal titolo "Mouse to Mouse" e ideatore della rivista di narrativa "Panta".
Il giovane autore muore nel 1991 all'età di trentasei anni di AIDS.
Si tratta di una vita in cui la sostanza sembra essere data dalle sfumature e dai toni, più che dai colori e dalle note. Queste sfumature e questi toni sono diversi, così come diversi tra loro e originali sono i "nomi" con i quali Tondelli viene indicato dai vari amici che lo hanno conosciuto: "Pier", "Viki", "T.", P.V.T.
Sfogliando le immagini pubblicate sul numero della rivista "Panta" a lui dedicato dopo la sua morte, si rimane impressionati dalle fotografie che nel tempo gli sono state scattate; il volto è quasi irriconoscibile tra una foto e l'altra: dalle foto del Tondelli giovanissimo si passa a quelle del 1979 con capelli lunghi e occhiali alla John Lennon, con barba e baffi, a quelle scattate all'osteria «Da Aroldo» o davanti al teatro Asioli di Correggio, a quelle dell'85 con un look più recente fino a quelle più più enigmatiche e a volte malinconiche dei trent'anni e del soggiorno milanese.
Tutto ciò è segno di una liquida complessità, che poi è quella della sua scrittura, della sua vita e del suo carattere.
Il Tondelli dal riso scoppiettante portava in sé anche qualcosa di inquietante. Il suo desiderio di stare con la gente si alternava alla propria natura di solitario e a volte anche riottoso e scostante. Un po' alla mano e un po' snob, dolce ma non sereno, ironico, frenetico ma a volte ripiegato su di sé «melanconico, contemplativo, solitario».
In un racconto mai pubblicato troviamo un piccolo autoritratto: «scorbutico, nevrotico, ipersensibile, piagnucoloso [ma poi qui Tondelli si pente e cancella la parola] e permaloso».
In lui ritroviamo «l'esuberanza dell'uomo d'azione da una parte, la perfetta malinconia dell'intellettuale dall'altra».
fonte: http://www.windoweb.it/guida/letteratura/biografia_piervittorio_tondelli_.htm