venerdì 8 maggio 2020

"Vita da Academy" parliamo di settore giovanile con ANDREA FANZINI

Istruttore e non solo, ANDREA FANZINI è un vulcano di idee e di voglia di fare. 
Spende il suo tempo fra settore giovanile e Marketing rossonero, per cui è la persona giusta, a nostro parere, per conoscere un pò meglio la "cantera" dell'Uesse.


Come nata la tua passione per il calcio e per allenare?
Mastico calcio fin da bambino. Ho fatto la trafila da modesto difensore centrale mancino nel settore giovanile. Mi sono accorto però già dai primi anni della fascia agonistica che in spogliatoio non ero una persona che parlava molto, mentre in campo mi trasformavo, e spesso ero colui che conduceva la linea difensiva.
Ho avuto la fortuna di poter essere chiamato a fare da collaboratore in una squadra di Giovanissimi dello Sporting Fiorenzuola quando avevo 18 anni, rimanendo sul campo dalle 17 alle 19 con i ragazzi e poi andando ad allenarmi con la mia squadra.
Con il trascorrere delle settimane, mi sono reso conto che iniziavo a volermi aggiornare, ad avere le mie idee calcistiche.
Dopo due anni, nel gennaio del 2012, a stagione in corso, sono stato chiamato dall'allora responsabile del settore giovanile Piero Negri a seguire una squadra di Pulcini da ''primo istruttore'', leva 2002.
Ricordo che mi convocarono in sede. Sinceramente non avevo idea di cosa volessero chiedermi.
Negri disse che aveva visto una bella attitudine in quello che facevo come vice. Alla proposta fatta non pensai un secondo, fu subito un sì, dando inizio al mio percorso.
Nel corso degli anni, dove ho lavorato nelle categorie Pulcini, Esordienti, Giovanissimi ed Allievi con le leve 2002, 2003 e 2004.

Hai un modello di allenatore?
Ci sono tanti allenatori che stimo. Da quando sono bambino ho sempre ammirato Sir Alex Ferguson come modello ideale, ma in questi ultimi anni ci sono tanti allenatori molto bravi, a partire da Guardiola o Klopp.
Nella mia visione però credo che i modelli di prima squadra debbano rimanere lì. Nel settore giovanile non è corretto a mio parere imitare.
E' preferibile cercare di insegnare e lasciare un proprio segno positivo nelle conoscenze calcistiche dei ragazzi.
Dovessimo imitare gli allenatori top, potremmo sentirci ''migliori'', ma sarebbe una visione miope, perchè ne risentirebbe molto il miglioramento dei veri protagonisti: i ragazzi.

Come ti sei avvicinato all'U.s. Fiorenzuola?
Il primo ricordo fotografico che ho dell'U.S. Fiorenzuola è di quando mio nonno, interista, mi aveva accompagnato allo Stadio a vedere l'amichevole Fiorenzuola-Inter, se non ricordo male stagione 1997/1998.
Ero veramente piccolo, e di quel giorno ho conservato come ricordo l'avere chiesto un autografo a Sandro Mazzola su consiglio di mio nonno, quando io non sapevo sinceramente chi fosse allora, e il goal di Ronaldo, il fenomeno. Partenza dalla zona della nostra panchina, e fino in fondo con il tiro all'angolino.
Nel 2012 quando ho iniziato l'attività di istruttore, il settore giovanile si chiamava U.S. Fiorenzuola Sporting. Anche quando è scomparso il nome ''Sporting'' sono rimasto nel nucleo dei tecnici, anche se per me sinceramente non è cambiato niente perchè non è stato un -cambiare squadra-. Ho continuato il percorso per volere anche di Luigi Galli e Lino Boiardi che avevano assunto la gestione del settore giovanile.

Nell'arco di un anno o di un percorso di più stagioni che obiettivi ti poni?
Nel corso delle prossime stagioni spero a livello personale di poter continuare il mio percorso di crescita come istruttore.
Sono ancora giovane per entrare nel mondo degli allenatori e credo che io possa e debba ancora imparare tanto.
Avere la fortuna di collaborare con un parco-istruttori qualificato e con competenze come quello dell'Academy mi permette di migliorare attraverso la formazione interna, combinata a corsi di aggiornamento costanti e confronti anche con istruttori extra settore giovanile rossonero.
A livello di proposta, spero di poter essere d'aiuto alle squadre che ho ed avrò la fortuna di allenare, per poter inserire qualche conoscenza in più nel loro bagaglio e per contribuire a farli crescere anche in un concetto di squadra, riuscendo a instaurare ambienti positivi.

Come è andata quest'anno?
Ho allenato la formazione Under 16, la classe 2004. Un gruppo forte a livello caratteriale.
Inizialmente abbiamo dovuto conoscerci, ma abbiamo trovato una bella alchimia nel corso delle settimane, alternando momenti di lavoro intenso a momenti dove abbiamo scherzato ed ho lasciato sfogo al loro essere ''sedicenni''.
Non parlo tanto di risultati ma di prestazioni, e a livello calcistico sono contento di aver visto una squadra molto propositiva in campo.
Abbiamo continuato un percorso coerente che nelle scorse stagioni era stato condotto da Mister Andrea Contini, un istruttore che personalmente stimo molto.
Sulla parte atletico-coordinativa siamo stati affiancati anche dal nostro Preparatore Atletico Fabio Frazzi, un grande professionista e una persona di alto spessore con cui si riesce ad essere professionali con un sorrisi e una battuta sempre pronti.
Nel ruolo portieri, ci siamo avvalsi della competenza di Mister Nicola Testi, che è arrivato quasi in punta di piedi ereditando il lavoro svolto da Jonathan Zappieri ed è entrato subito in grande empatia con tutti noi grazie anche alle sue capacità.
Con i ragazzi, credo che si sia instaurato un bel rapporto, cosa per cui devo ringraziare loro per essere stati presenti e attenti alle proposte in percentuale altissima, e per un'età simile nel 2020 non è scontato, con così tanti bombardamenti on e offline. Anche le famiglie hanno contribuito in questo, per cui sono soddisfatto.

Come è strutturata l'Academy?
L'Academy è suddivisa in 5 squadre della fascia agonistica (Juniores Nazionale, Under 17, Under 16, Under 15, Under 14) e 6 squadre della fascia di  2 squadre Esordienti, 3 annate di Pulcini-Primi Calci e la Scuola Calcio.
Il numero complessivo di giovani calciatori si aggira attorno ai 250 tra i 6 ed i 19 anni; e noi istruttori siamo circa una ventina incluso preparatori dei portieri e preparatori coordinativi/atletici.

Di Battista ha portato in Val d'Arda una ventata di novità e motivazioni. Com'è il rapporto fra voi allenatori delle giovanili e il Direttore Sportivo? Avete occasioni di confronto?
Il rapporto è sicuramente positivo. Il nostro D.S. ha tante competenze e, non lo dico certo io ma tanti addetti ai lavori anche fuori da Fiorenzuola, è un vero top player per la categoria.
Nel corso dei mesi mette in agenda dei momenti di confronto e di aggiornamento. Per la parte tecnica con i mister della Serie D, con Mister Massimo De Paoli e con la collaborazione dell'Empoli F.C.
Sicuramente credo che se la nostra realtà vuole crescere ancora, si debba passare sia dal lato solido e competente a livello societario che dalla figura di Simone Di Battista come Direttore Sportivo.

E fra settore giovanile e staff tecnico della prima squadra?
Beh quest'anno si è creato veramente qualcosa di speciale tra prima squadra e settore giovanile. Qualcosa che personalmente mai avevo visto nei miei anni al Fiorenzuola.
Mister Luca Tabbiani e Mister Vincenzo Cammaroto hanno voluto da subito, da agosto, venire sui campi a guardare le nostre proposte di allenamento, invitandoci spesso, a loro volta, ad assistere agli allenamenti della prima squadra dal campo.
Un bellissimo ricordo per me di quest'anno è stato poter inventare qualche riscaldamento tecnico per la Serie D e proporlo in prima persona.
Aspetto per nulla scontato, specialmente in una squadra che navigava in zona playoff come la nostra.
E poi, più nel quotidiano, abbiamo potuto cenare insieme diverse volte, ascoltando aneddoti e scoprendo persone veramente super.

E la collaborazione con l'Empoli?
E' partito tutto nell'inverno 2019. Ci siamo conosciuti a vicenda e abbiamo instaurato soprattutto nelle fasce dell'attività di base uno scambio di idee molto interessante, con la presenza di Mister Diego Rognini sui campi in modo periodico durante questi mesi.

Ci sono giovani che hai seguito che sono arrivati a debuttare in prima squadra?
Sì. Per ora sono arrivati in prima squadra alcuni elementi dell'annata più ''grande'' che ho avuto, ossia i 2002.
Facchini, Romeo, Hathaway, e non dimentico Cremona che non ha avuto occasione di esordire quest'anno ma si è allenato per tutto l'arco della stagione con la prima squadra.
Spero di avere la fortuna di vedere anche ragazzi delle altre annate, ci sono alcuni prospetti sicuramente interessanti in chiave prima squadra.

Oltre ad allenare, ti occupi a pieno ritmo del marketing dell'Us Fiorenzuola, con belle iniziative e curando sito e pagine social ufficiali della società? Come giudichi i risultati fino ad ora ottenuti in questa attività?
Sono entrato nel ramo marketing e comunicazione diversi anni dopo il mio ingresso nell'U.S. Fiorenzuola come istruttore.
Tutto è partito su richiesta del D.S. Di Battista, che aveva visto parte del mio lavoro svolto nell'ambito di altri progetti sportivi.
Stiamo proponendo un taglio di comunicazione abbastanza fresco, e ho molta libertà di iniziativa e non è assolutamente scontato, per cui su questo devo ringraziare la società. E nella fattispecie il TM Luca Baldrighi che segue sempre con grande affetto e passione, ma devo dire che anche il Presidente e tutta la Dirigenza mi stanno dando grande fiducia. Menziono anche Alberto Fabris, una persona spesso nell’ombra ma che porta sempre una ventata di positività ed "internazionalità" nell’ambiente.
Sull'operato in sè, sinceramente non so dare un giudizio, preferisco continuare a chinare la testa e lavorare, perchè l'obiettivo deve essere sempre quello di migliorare.

Il Camp Estivo si farà?
Per l'estate del 2020 avevamo intrapreso una bella collaborazione con il Real Madrid.
Le pre-iscrizioni sono state un successo con più di 70 giovani atleti che avevano dato la loro adesione. A causa dell'emergenza sanitaria, i piani sono tutti in bilico; sarà però il Real Madrid assieme ai nostri dirigenti a prendere la decisione

Oltre al Fiorenzuola Calcio collabori anche con la Pallacanestro Fiorenzuola...
Sì, come dicevo, il D.S. Di Battista ha visto quello che a livello di marketing comunicazione avevo sviluppato nel basket (nelle esperienze in A2 con UCC Assigeco Piacenza, Piacenza Basket Club e Pallacanestro Fiorenzuola 1972) e streetball, basket 3vs3 (con il torneo DKB Darwin Knew Basketball). Con Fiorenzuola Bees si stava disputando un bel campionato in Serie C Gold, al comando della classifica e con la volontà, in caso di promozione, di accedere alla Serie B.
Devo dire che anche sotto canestro ho trovato un bell'ambiente, sintomo che nonostante le difficoltà, a Fiorenzuola si riesce a fare sport di alto livello con dirigenze e competenze giuste.

L'ultima parola a te...
Beh io devo ringraziare il blog per questa intervista. Lavorando ''dietro le quinte'' non sono abituato a riceverne.
Spero ovviamente che questa situazione di emergenza sanitaria volga al termine quanto prima per poter tornare a giocare, allenare, tifare, supportare il Fiorenzuola.
Sono contento che si sia data voce anche alla parte di settore giovanile della società rossonera, anche se credo che ci siano tante storie dei nostri istruttori (che saluto anche da qui) che meritano di essere condivise.
ANDREA FANZINI a sinistra con mister Lucio Brando in conferenza stampa al Braglia di Modena

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