...le partite seguite sulla vecchia gradinata (e se c’era il sole spesso il secondo tempo non lo vedevo perche' si giocava a pallone nel prato dietro la gradinata)
...le punizioni del talo, la tecnica di bertelli, la velocità di porcari (un’ala vecchio stampo), un centrocampo tutta sostanza e poi poco alla volta gli arrivi di quei giocatori che saranno i protagonisti del salto in C: rambo ravasi, querin, rocco crippa, il futuro allenatore torresani (uno dei tanti esempi di come nel calcio d’oggi con competenza e serietà al massimo arrivi ad allenare in serie C)
...la storica partita col sant’angelo, chissà perché in tribuna e non in gradinata, forse pioveva?la successiva trasferta con l’orceana, la partita intravista contro la recinzione, i nomi all’arbitro, la tensione vicino agli spogliatoi, le espulsioni di un paio di rossoneri, una prestazione sotto tonola memorabile partita del talo al ritorno contro l’orceana lanciata verso la promozione nella quale aveva ridicolizzato il futuro bolognese villa
...la crisi societaria con la paura di non riuscire a fare la squadra
...l’arrivo di pircher, il primo giocatore che ha giocato nel fiore di cui avevo la figurina panini (poi ci avremmo fatto l’abitudine...)
...le prime partite da raccattapalle con la tuta nuova dell’US
...le speranze dell’anno di chierico, il primo anno in cui avevo coscientemente sperato nella promozione in serie C (una cosa che solo a pensarla allora faceva girare la testa...), la delusione per avere sprecato l’occasione di quello che sembrava l’anno buono.la ricerca sulla cartina di quei paesi “esotici”, di quelle squadre toscane che non avevo mai sentito...ascagni che “sollecitato” dalla gradinata ad impegnarsi di più risponde male e viene insultato per tutta la partita.quel piccoletto del cecina che ci ha fatto impazzire e che l’anno dopo abbiamo comprato ma si rivelerà una delusione..
euskadi
Gli anni 90'. Gli anni del Fiore in serie C. Ecco cosa voleva dire andare in trasferta, cosa ci trovavamo di fronte: Ultras Grigi Alessandria, Wild Kaos e Ultras Prato, Ultras 1994, Brigata Sclerotica, Gruppo della Madonna, Brigata Bizantina, Nucleo Ribelle e Porki's Group Ravenna, Ultras Spezia 1974, Brigate Arancioni Pistoia e loro gemellati, Gioventù Estense, Vecchia Guardia, Asterix, Frangia, Irish Clan e Astra Alcool Spal, Sanitarium, Vecchio Joker e Ultras Cremonese, Brigate Gialloblu e Head Out Modena, Fronte Ribelle Saronno, Mucchio Selvaggio, Wild Dogs e Panthers Carpi, Wanders, Sconvolts e Rangers Pisa, Fossa, North Kaos, Fedayn e Ultras '76 Livorno, Nuova Guardia e Indians Sassari Torres, Fiumaretta Clan e Commando Ultrà Indians Trip Curva Nord Carrara, Arditi e Gioventù Brianzola Monza, Demoni, Vecchia Guardia e Wirgilians Kaos Mantova, Mods, Ultras e Forever Ultras Bologna, Ultras Trieste, Mods e Ultras Lecco, Boys Varese, Ultras Fighters Siena, Menti Konfuse, Rangers e Desperados Empoli, Onda d'Urto Sambenedettese, Ultras Trento, Maestri Comacini, North Side e Ultras Como, Legione e Zoo Novara, Onda d'Urto 1977 Sambenedettese, Gruppo Autonomo, Massa Kaos, Vecchia Guardia e Ultrà Massa, ecc.
Massimo Oddo, difensore, ex Fiorenzuola (stagione 1995/96)
Claudio Bellucci, attaccante ex Fiorenzuola (stagione 1994/95)
Luca Toni, attaccante, ex Fiorenzuola (stagione 1997/98)
(9 dicembre 2005) Gazzetta dello Sport
Toni: «Cavasin? Il ricordo peggiore»
«Mi allenò al Fiorenzuola, quasi smettevo di giocare». Il tecnico: «Volevo aiutarlo...»
FIRENZE Ci sono molti motivi per dare sostanza a questo Fiorentina-Treviso, dalla necessità viola di tornare al successo dopo tre settimane al ritorno in versione di ex di Alberto Cavasin fino a possibili trattative di mercato - a gennaio Cejas potrebbe trasferirsi in Veneto -, ma sta passando tutto in secondo piano sull' onda lunga della strana querelle: Toni contro Cavasin. È il tormentone di questa vigilia. Il centravanti di Pavullo, anche ieri, sollecitato, è tornato sull' argomento, rimembrando i tempi di Fiorenzuola, stagione 1997-98, campionato di serie C1, girone A: «Confermo, con Cavasin non ho avuto un buon rapporto. Mi trattò molto male. Il vero problema non fu il fatto di giocare poco, ma l' inesistenza di qualsiasi relazione umana. Quella con Cavasin è stata la peggiore esperienza a livello di allenatore. Ribadisco però un altro concetto: quella stagione vissuta così, in cui ad un certo punto pensai di abbandonare il calcio, mi è servita. Il caso ha voluto che qualche anno dopo con il Brescia affrontai il Lecce di Cavasin. Vinse il Brescia, io segnai due gol e Cavasin fu licenziato. Magari stavolta vince lui e si prende la rivincita». Toni non va oltre. Parola allora a Cavasin. L' allenatore del Treviso ha le scatole piene di questa storia: «Non ci sono segreti. Toni aveva vent' anni, era al suo secondo campionato da professionista e non era pronto. Fisicamente non era ancora il Toni di oggi. Aveva delle difficoltà. Ma fu il sottoscritto a portare Toni a Fiorenzuola e fu sempre il sottoscritto a confrontarsi più volte con il suo procuratore, Tinti, per aiutare il ragazzo. Ad un certo punto, lo sottoposi anche ad allenamenti mirati per migliorare la situazione. Quella stagione fu tribolata. Io restai solo tre mesi a Fiorenzuola, le cose non andavano bene e fui licenziato. Con Luca ci siamo incontrati un paio d' anni fa sul campo di tennis, a Milano Marittima. Ci siamo rivisti sui campi di calcio e ci vedremo domani sera. Lo saluterò con educazione come ho sempre fatto». Altro giro, altre voci: qualche giocatore di quel Fiorenzuola, che a fine stagione retrocesse in C2 e a metà campionato passò dalle mani di Cavasin a quelle di Antonio Merolla. Nella squadra emiliana, in cui stava spendendo gli ultimi spiccioli di carriera l' attuale allenatore del Modena, Stefano Pioli, giocava un fiorentino doc, il portiere Paolo Fabbri, classe 1966, ritiratosi nel 2002. Sorride, quando gli viene chiesta un' opinione sulla vicenda: «Toni era un ragazzo tutto da scoprire. Cavasin non era un allenatore con il quale era facile stabilire un rapporto. Cavasin è un duro, un sergente di ferro, che quando si discute talvolta va oltre le righe, ma non successe nulla di particolare. Credo che quell' esperienza sia stata in ogni caso utile per Toni. Capire che il calcio è sofferenza e sacrificio è fondamentale». Riccardo Bracaloni, classe 1970, centrocampista, gioca oggi nella Polis, campionato di Eccellenza: «Anche io ho avuto problemi con Cavasin. Partii titolare, poi dopo la coppa Italia mi ritrovai fuori squadra. Cavasin non mi diede spiegazioni. Così, fino al venerdì mi allenavo con la prima squadra e poi il sabato giocavo con la Berretti. A novembre cambiai squadra. Toni era un bravissimo ragazzo. Si vedeva che in prospettiva avrebbe potuto fare cose importanti». Francesco Micciola, l' attaccante che Cavasin preferiva a Toni, oggi 37enne centravanti di Promozione, con il Cologna Spiagge, ammette: «Quell' anno di panchina gli ha fatto bene, ma era già un buon giocatore. Oggi sarebbe difficile tenerlo fuori». Augusto Di Muri, difensore della Sarzanese, in Eccellenza, ridacchia: «Non successe nulla di particolare. Toni era un ragazzo, Cavasin un allenatore di carattere, dai metodi talvolta bruschi. Per un giovane alle prime armi, i modi di Cavasin potevano essere troppo duri. Sono convinto che oggi sarebbe tutta un' altra storia. Cavasin farebbe giocare Toni e non ci sarebbero problemi». Stefano Boldrini CAVASIN E TONI INSIEME NEL 1997-' 98 Alberto Cavasin è nato il 9 gennaio 1956 a Treviso. Ex terzino destro (9 squadre in carriera), nel 1990 inizia ad allenare. GLI ESORDI Dopo aver guidato Treviso, Fano, Ravenna e Gualdo, nella stagione 1996-97 arriva a Fiorenzuola (nella foto), in C1: in Emilia, l' anno dopo, sbarca Luca Toni. Cavasin, però, viene esonerato alla 20a giornata, mentre Toni chiude con 26 gare e 2 reti. LO SBARCO IN A Nel 1999, dopo un anno di B (Cesena), approda in A, a Lecce, dove rimane tre stagioni. Poi, due campionati (con esonero) a Firenze, e mezzo a Brescia. Da novembre è al Treviso.
Boldrini Stefano
Il Grifone aveva in mano Toni ma gli preferì Di Muri e Bolla
Repubblica — 06 febbraio 2006 pagina 6 sezione: GENOVA
è Il re dei bomber: 22 reti (solo 2 su rigore) in 23 partite. Fa gol in campo ed è personaggio fuori, quando va a ritirare il Telegatto con Fiorello e Mike Bongiorno. Luca Toni è il centravanti che tutte le squadre d' Europa vorrebbero (il Barcellona ha offerto 30 milioni di euro), ma il Genoa rinunciò a prenderlo per due soldi (250 milioni di lire), preferendo prelevare dal Fiorenzuola, società con la quale aveva attivato un canale privilegiato, Di Muri e Bolla. Bisogna tornare indietro sino all' estate 1998, quando l' attuale bomber della Fiorentina, capocannoniere del campionato e che, dopo 47 anni, potrebbe battere lo storico record di Angelillo che, nella stagione 1958-59, con la maglia dell' Inter realizzò 33 reti, giocava nel Fiorenzuola allenato da Cavasin. E sembra proprio che una non entusiastica relazione scritta dal tecnico, convinse gli allori dirigenti genoani a puntare su altri giocatori del club emiliano. Ricapitoliamo i fatti e andiamo indietro di quasi otto anni. Genoa e Fiorenzuola si trovano d' accordo nello stipulare una sorta di gemellaggio, l' accordo ha la durata di tre anni (ma può essere sciolto prima per inadempienza di una delle due parti) e viene messo per iscritto con firma di Massimo Mauro, l' allora presidente del Genoa, e di Antonio Villa per il Fiorenzuola. Il Genoa sceglie allenatore (Gregorio Mauro) e direttore sportivo (Maurizio Caradonna), ha la possibilità di pescare due giocatori l' anno dal club emiliano, che ha fama di lanciare tanti giovani promettenti e si impegna, come è specificato nel primo punto di quel contratto, ad una gestione in comune che prevede di coprire al 50 per cento il disavanzo del bilancio annuale. Ma oltre il danno c' è la beffa perché quell' accordo con il Fiorenzuola, non solo non ha portato al Genoa lo straordinario bomber che tiene praticamente la media di un gol a partita, ma per colpa di quell' intesa la società rossoblù è finita in tribunale. Citata dagli amministratori del Fiorenzuola che chiedono che vengano rispettati gli accordi stipulati a suo tempo. Un' eredità che l' attuale proprietà ha rilevato da quelle passate ed in particolare da quella di Gianni Scerni. Il contenzioso tra il Genoa e la società emiliana non è ignorato dagli attuali amministratori rossoblù, tanto che a pagina 20 del "bilancio d' esercizio" del Genoa per la stagione 2004-05 nel paragrafo "conti d' ordine" viene fatto riferimento a "un rischio potenziale con la società calcistica Fiorenzuola, stimato in euro 1.032.914 (2 miliardi di vecchie lire), per un contenzioso non ancora perfezionatosi". Ma a questo punto è molto probabile che si arrivi ad un accordo tra le parti prima della sentenza ed i dirigenti del Fiorenzuola hanno dato la propria disponibilità a transare per 450 mila euro. Di fatto al Genoa quel "gemellaggio", senza che abbia portato beneficio alcuno, verrà a costare quasi un miliardo e mezzo di lire perché alla cifra della transazione occorre aggiungere i 500 milioni che nell' estate '98 vennero versati dal Genoa al club emiliano come prima tranche. In cambio di quei 500 milioni il Genoa ebbe la possibilità di pescare due giocatori nella rosa del Fiorenzuola dove per l' appunto il centravanti era il ventenne Luca Toni. Ma gli allora dirigenti rossoblù preferirono Augusto Di Muri (ora al Fo.Ce Vara in serie D) e Alec Bolla (recentemente ceduto dal San Marino all' Ivrea in C2). - (g. a.)
18 novembre 2007
Il calcio che piace a me!
E' domenica non ho la morosa e non ho voglia di andare alla festa delle castagne con gli amici! la mattinata la passo a studiare economia del lavoro.
E cosi alle 14 prendo su e vado a Fiorenzuola a vedere la partita, come mi succedeva 10 anni fa quando papa mi portava a vedere il Fiore di Luca Toni, Marco Sgrò, Flavio Roma, William Viali, Claudio Bellucci solo per citare i più famosi giocatori passati per la Val d'Arda.
Ecco il mio fantastico pomeriggio di calcio (e questo per me è Calcio non quella roba là di serie A e B):
sono di ritorno dallo stadio, non uno stadio qualsiasi ma il "Comunale" di Fiorenzuola D'Arda che ha vissuto fasti gloriosi fino a vedere i rossoneri arrivare ad un passo dalla serie B alla fine degli anni 90.
Oggi scendevano in campo U.S. Fiorenzuola e Scandiano per il campionato di eccellenza emilia romagna: palla al centro, non mi sono ancora seduto e siamo 0a1 e sia io che gli anziani della tribuna e i giovani supporters capiamo che sarà una giornata dura!
Passa poco tempo e rimaniamo in 10 perchè l'11 della formazione reggiana ubriaca di finte un difensore (Dragoni?) che lo falcia in malo modo. Pochi minuti dopo Orrù buca la difesa ospite e pareggia e ci portiamo anche sul 2a1 con un rigore che forse non c'era calciato dal capitano Melotti, ma il tempo si chiude incredibilmente 2a3 per gli ospiti che sembrano avere una marcia in più e ad ogni gol corrono ad esultare sotto la tribuna dei tifosi ospiti venuti da Scandiano manco fosse la finale di coppa del mondo.
Nell'intervallo mi fumo l'ennesima sigaretta cercando conforto negli anziani ma sembra proprio una partita storta, anche l'allenatore Perazzi sembra non capirci granchè perchè inserisce Armani ad inzio ripresa e poco dopo lo toglie! si sarà fatto male? bah!
Al 15esimo siamo 2a4: il portiere locale Carnevali non prova neanche a tuffarsi su un tiro da fuori che va a finire dritto dritto sotto l'incrocio dei pali.
Qualcuno abbandona lo stadio, nessuno credo abbia più speranze tranne forse il nuovo entrato Franchi che riesce a tenere in campo un pallone destinato alla linea di fondo e costringe un difensore ospite al fallo da rigore (questo c'è!): lo stesso capitano Sandro Melotti classe 1972 trasforma per la sua doppietta di rigore: siamo 3a4.
Poco dopo Daniele Fermi, l'attaccante più famoso del Fiore (ha giocato nel Pizzi in C2) chiama la difesa al lancio lungo, stoppa il pallone e si porta a spasso un paio di avversari prima di trovarsi solo davanti la portiere e di segnare con un diagonale rasoterra il gol del pareggio: 4a4! Fermi corre con Melotti, Franchi e Valla sotto la curva ed invita i tifosi a non smettere di incitare la squadra fino alla fine.
Siamo vicini al 90esimo e il Fiore attacca ancora alla ricerca di una vittoria che avrebbe dell'incredibile: la palla scivola rasoterra al limite dell'area dove irrompe Dede Valla che fa partire un tiro fortissimo all'incrocio dei pali che sbatte sotto la traversa prima di entrare in rete tra l'incredulità generale. E' un gol fantastico! ed è il gol del 5a4 del Fiore che manda la panchina locale ed i tifosi in deliro! io sono quasi commosso che devo trattenermi: se mi lasciassi troppo andare mi verrebbe quasi da piangere.
Alla fine lo Scandiano cerca ancora il gol del pari e ci va molto vicino, ma niente da fare si accendono solo mischie furibonde nell'area del Fiore e il pallone non vuole saperne di entrare.
L'arbitro fischia la fine: esplode la gioia di tutti quelli del Fiore! è stata una partita che nessuno dimenticherà facilmente!
Chiudo con un'altra scena che mi ha commosso: il numero 8 dello Scandiano rimane a terra dopo la fine affranto per l'incredibile sconfitta e 3 giocatori del Fiore vanno a consolarlo e finisce che rientrano negli spogliatoi tutti e 4 come amici che stanno per andare al bar a bersi una birra e a raccontarsi una storia... forse proprio cominciando da questa fredda domenica di novembre dove a Fiorenzuola si è giocato a una partita di calcio da ricordare.
Non ho la morosa, i miei amici sono a mangiare castagne ma oggi sn stato felice e mi sono emozionato un casino per una partita di eccellenza! che strana la vita. Grazie Fiore.
Simone B.
FIORENZUOLA - SCANDIANO 5 - 4 - campionato di Eccellenza Emilia-Romagna girone A, stagione 2007/08
Marcatori: 4' pt Greci, 10' pt
Orrù, 28' pt Melotti (rig.), 30' e
32’ pt Ghillani, 5' st Rabitti, 27'
st Melotti (rig.), 33' st Fermi,
40' st Valla.
FIORENZUOLA: Carnevali, Fantini,
Critelli, Orrù, Piva,Dragoni,
Melotti,Vojkic (23' st Zane),
Rosi (1' st Armani e 23' st Franchi),
Fermi,Valla.All: Perazzi.
SCANDIANO: Ivan Ferrari,Buccelli,
Volpi, Orlandini, Castrianni,
Bulgarelli,Malagoli (30' st
Codeluppi), Ferri (36' st Lionetti),
Ghillani (39' st Tedeschi),
Greci, Rabitti.All: Salmi.
Arbitro: Serra di Torino.
Note: espulsi Dragoni al 38' pt
e Buccelli al 41' st.