lunedì 11 gennaio 2010

Ponte San Pietro Isola – FIORENZUOLA 1-1 Chiurato (R)

Prima uscita del nuovo anno 2010 veramente non male…! Partono da Fiorenzuola i soliti romantici della domenica con un pulmino da nove, una macchinata (Acab) e Jameson non pervenuto al ritrovo ma assente giustificato perché in visita a dei suoi cari amici di Suisio. Il capo dei lidnoni ci raggiungerà come da accordi direttamente allo stadio.
A casa dunque, autisti sclerotici e incompetenti per una domenica che si preannuncia non da preti ma da leoni per la libido della Decina Ultras. La guida del mezzo è affidata a quella vecchia volpe di Piccolo Kempes from Binasco e qui ho già detto tutto. All’altezza di “Melegnano”, la nostra guida non ci pensa due volte e con un colpo secco di sterzo imbocca l’uscita del casello destinazione Binasca! Incannellati da fare schifo percorriamo sotto un bel sole e un cielo splendente la trafficatissima rute almeno quattro volte. Quanto pop o di roba ragass! Altro che i fatti di Rosarno e il razzismo! “E nell' ansia che ti perdo ti scatterò una foto… ti scatterò una foto…!” (Tiziano Ferro). Precisissimi sulla tabella di marcia, ritorniamo in autostrada prendendo sempre per Venezia in modo tale da lambire Milano e schivare il Granducato delle ATE. Alle 14.10 in perfetto orario varchiamo il cancello del Comunale di Terno d’Isola. In tribuna, nel nostro settore laterale c’è con noi lo squalificato Armani, al suo posto in campo il giovane Losi. Il tempo di posizionare le nostre pezze e siamo già sotto con Di Placido che fulmina Anelli. Che fatica tornare in carreggiata, il Ponte San Pietro più in palla ci mette alle corde. Grazie a dio le nitide occasioni che capitano sui piedi della Cooperativa del Gol Zirafa-Salandra non vengono sfruttate. Una sola grossa occasione capita anche a noi. Ma il nostro Savarino che non è un attaccante spara sopra la traversa da buona posizione. Intervallo: break-bar preceduto dal saluto e dal coro al nostro indimenticato ex: Diego Piacentini. Ad inizio ripresa spunta dalla tribuna l’amuleto Carlo da Monza e tutto cambia in campo e fuori. Il Fiore pigia forte sull’acceleratore e al decimo giro di orologio Luca Rosi va a conquistarsi il calcio di rigore che Chiurato trasformerà in scioltezza (fra le proteste di squadra e pubblico locale). 1-1 e settimo centro stagionale per il nostro puntero che torna al gol dopo alcuni mesi di astinenza. A questo punto, i ragazzi mica si accontentano. Continuano a macinare gioco e idee. Il Ponte va in crisi, sbanda, il tecnico Verdelli e il terzino Tremolada vengono espulsi. Rosi (fra i migliori in campo con Chiurato e Anelli) colpisce il palo interno con una cannonata dalla lunga distanza, poi fallisce una buona occasione spedendo a lato su colpo di testa un cross al millimetro di un compagno. Chiurato quando prende palla, ha due occhi che sembra un diavolo. Semina il panico nell’area di rigore bergamasca, serve un ottimo pallone al neo-entrato Araldi che sottoporta spreca clamorosamente. Qualche istante prima Matteo Anelli era stato chiamato agli straordinari con due ottimi interventi che hanno evitato il colpo del kappao all’11 di mister Perazzi. Due punti persi o un punto guadagnato? Visti l’andamento della gara e i risultati dagli altri campi, io dico un punto guadagnato su un campo non facile, contro una diretta avversaria alla salvezza, frutto di una sfida che ha visto protagonista i padroni di casa nel primo tempo e il ritorno del Fiore nella ripresa. E’ tornato al gol Chiurato, il nostro attaccante principe, cosa non da poco, perché vista la scarsa vena realizzativa dei compagni, sembra proprio che i gol salvezza dovranno arrivare dalle sue giocate. Facciamo su rapidamente baracca e burattini. Portiamo in stazione Carlo e via …destinazione Carpiano! Binasca! A Capriate, all’imbocco dell’autostrada una galeotta firma poteva costarci cara, ma alla fine c’è andata bene! Sfrecciamo lungo l’autostrada carica di veicoli che taglia la Milano di notte con le sue luci, il suo caos. Eccolo là il cartello Melegnano. “Il gol della vittoria adesso lo facciamo noi!”