giovedì 18 marzo 2010

BOT

Il bicilindrico di centrocampo, il "MAI DOMO" Capitano: MARCO ORRU'

Dopo il sacco di Borgosesia si torna al Comunale per sfidare l’U.S. Caratese, per un altro scontro SALVEZZA che decisivo ancora non è ma poco ci manca. Gli azzurri di Ottolina (ci sarà ancora?) hanno racimolato fino ad ora 22 punti, frutto di: 4 vittorie, 10 pareggi (le sconfitte sono 12). 16 gol messi a segno e (solo 30) incassati. Ultimo: il pareggio interno per 2 reti a 2 contro il Caravaggio.
Ottolina …quel nerboruto vichingo, avversario del Fiore in serie C negli anni ’90. Ma ve lo ricordate? A mio avviso, uno dei migliori difensori ammirati al Comunale negli anni del professionismo.
In Brianza, il match di andata fortemente condizionato dal terreno pesante e dal clima da sclerosi del pubblico locale presente capiente tribuna, finì in pareggio. Tutto nella ripresa: vantaggio rossonero con Armani, pareggio dei locali alla mezz’ora con De Angeli. Nel finale: la DecinaUltras a tenere in scacco le forze dell’ordine causa scintille nate dai nostri “2aste” che non saranno dei Bot (*) ma nemmeno degli obbrobri …si disse a coprire la visuale della partita al resto del pubblico di casa (fanculo Camomillo!). In campo, i nostri ragazzi a sfiorare il colpaccio sempre con Armani e il suo perfido diagonale con la palla che sfiorò solo il palo graziando così l’11 di Ottolina e l’avvenente Laura Riva presidentessa presa di mira dalla contestazione della frangia “calda” del pubblico di casa.
Il Fiore dopo la bella vittoria di Borgosesia deve tornare a fare punti fra le mura amiche. Guarire definitivamente dal MAL DI CASA (solo 12 punti, contro i 18 conquistati in trasferta). Fiorenzuola-Caratese è un sfida importantissima. Centrare una vittoria in questo scontro diretto, significherebbe fare un notevole passo avanti nella corsa al tanto agognato obbiettivo SALVEZZA.
Per vincere serve il 12°! Il Dodicesimo uomo in campo che spesso e volentieri è mancato in questa stagione. Domenica, vieni con noi a sostenere la Gloriosa Unione Sportiva! …La scusa: “Io vado in tribuna perché questa domenica là c’è quel gran pezzo di gnocca della Riva non sta in piedi! cazzo!!” TUTTI AL CENTRO DELLA GRADINATA CON NOI!!! …FORZA ROSSONERI!!!
(*) Bot: nome di battaglia di Barbieri Osvaldo Terribile (1895-1958) pittore futurista piacentino fra i più estrosi e stravaganti di quel tempo.
OSVALDO BOT artista piacentino che non ebbe in pratica maestri, anche se frequentò per qualche tempo l'Accademia Ligustica di Genova. Le sue prime prove nel campo dell'arte furono polemiche. Aderì al movimento futurista, alla seconda ondata, quando ormai il movimento era in crisi. Ebbe però il merito di svecchiare la cultura artistica nella sua città, la Piacenza dei primi del ‘900; una funzione salutare di rottura che fece di lui, nel suo ambiente, un personaggio, un simbolo; -Bot- è nome di battaglia: B (Barbieri) O (Osvaldo) T (Terribile). In realtà fu un cuore d'oro, ma esuberante, eclettico, sempre giovane e battagliero, vivace, intelligente, sensibile. Gli nocque la mancanza di una solida preparazione, sia tecnica che culturale. Nel gusto di Lorenzo Viani eseguì numerose xilografie e sfumografie, che raccolse in cartelle, secondo i soggetti (genere realistico, parodistico, grottesco). Tutta la sua vita fu un esperimento, un'evoluzione, con risultati disuguali. Forse i migliori li ottenne quando si trovò di fronte al vero, quando lo affrontò con più dimessa umiltà. Con genialità e gusto si dedicò anche alla scultura (prevalentemente ferroplastica). Ricordiamo il tentativo di lanciare la rivista “Vampa Futurista” proprio dalle macchine di stampa dell’antica Tipografia Marchi di Fiorenzuola d'Arda. Innumerevoli le personali di Bot, consacrate dalle Biennali di Venezia del 1930 e del 1932, dalle Quadriennali romane e dalle mostre futuriste di Milano e di Roma, comprese quelle dell’aeropittura (si vedano, per questo, le tempere del 1934 nel castello di Carpaneto, adibito a scuola, ora sede del municipio). Nel gusto di Lorenzo Viani eseguì numerose xilografie o sfumografie, che raccolse in cartelle, secondo i soggetti (genere realistico, parodistico, grottesco, africano, quando visse per un paio d’anni in Libia, ospite di Italo Balbo). Allestì eventi e mostre personali specialmente a Piacenza.