giovedì 14 giugno 2012

Animal House (amarcord)

Demenzialità e goliardia su quel mezzo sgangherato e in gradinata al Comunale.
Un pullman da 50 posti pieno specialmente negli anni dell'Eccellenza dal 2005 al 2008.
Si partiva da piazzale Cappuccini con il nostro vecchio Torpedone Blu per raggiungere e sostenere il Fiore in trasferta.
Al volante: Dany the King of Burp ..alcool, spensieratezza e follia dei veri TIFOSI quelli presenti sempre OVUNQUE.
Non tifosi da tastiera.. quelli che macinavano chilometri su chilometri per la squadra di calcio del paese.
ANIMAL HOUSE (il film)
REGIA DI: John Landis
Con: John Belushi, Tim Matheson, John Vernon, Verna Bloom, Cesare Danova, Tom Hulce, Peter Riegert, Mary Louise Weller, Stephen Furst, James Daughton, Bruce McGill, Mark Metcalf, DeWayne Jessie, Karen Allen, Donald Sutherland, Sarah Holcomb, Martha Smith, James Widdoes, Lisa Baur, Kevin Bacon
Titolo originale: Animal House (National Lampoon's Animal House)
GENERE: Commedia, b/n durata 109' min. - USA 1978. Animal House (National Lampoon's Animal House)

film del 1978 diretto da John Landis, è stato il primo esempio di commedia "scolastica", ambientata in un college americano, un filone che ha poi trovato il suo boom negli anni ottanta/novanta, dando vita a numerosi film (ad esempio La rivincita dei nerds, Porky's, American Pie ed i rispettivi sequel). Precedentemente, un esempio simile era stato, nel 1973, l'American Graffiti di George Lucas, che però si allontana nei toni da Animal House ed i seguenti film, che esasperano a livelli grotteschi la vita del college. La pellicola vede, inoltre, la prima collaborazione tra il regista John Landis e l'attore John Belushi, che due anni più tardi, nel 1980, daranno vita insieme a Dan Aykroyd al mito dei Blues Brothers. Nel 2001 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 2000 l'American Film Institute lo ha inserito al trentaseiesimo posto nella lista delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi

TRAMA: Larry e Kent, due giovani matricole, sono impazienti di iscriversi ad una delle varie fratellanze del college. Rifiutati dalla "Omega Theta Phi", composta da studenti ricchi e snob, vengono accettati dalla sgangherata "Delta Tau Chi", composta solo da studenti ripetenti con voti infimi ed una condotta disastrosa, e da cui è bandita ogni regola sociale. Ma il rettore e la fratellanza rivale Omega decidono di accanirsi contro la Delta per farla chiudere. "Bluto" ed i suoi compagni non ci stanno, e decidono di ribellarsi.

Recensione Animal House (1978)
Il Delta e l'Omega della goliardia (a cura di Vincenzo Carlini)
Qui non c'è differenza tra il bene e il male o tra la vita e la morte. In Animal House c'è solo la differenza tra chi vuole divertirsi e chi, invece, vuole essere allineato. I due John d'America (Landis e Belushi) inaugurano alla grande il filone della demenzialità a stelle e strisce. Il manichino che vola giù da una finestra della Delta House all'arrivo delle due matricole Pinto (Tom Hulce, il Mozart di Amadeus) e Flounder, è già di per sé un manifesto programmatico: in questa confraternita non ci sono le finzioni, gli atteggiamenti snobistici e le stucchevoli iniziative degli Omega. I Delta sono quei ragazzi che fanno congiungere i fiumi di birra ed un mare di divertimento. Gli Omega sono solo mocciosi che decretano, e in forte anticipo, la fine d'ogni cosa, illecita ed esagerata. Animal House prosegue sulla falsariga dell'American Graffiti di George Lucas (con l'omaggio dichiarato del finale che presenta, come lì, il riassunto delle vite dei singoli protagonisti) ma, differentemente dal film del regista di Modesto, John Landis riempie lo schermo di trovate goliardiche e di eccessi giovanili, come se fosse alle prese con una strampalata sinfonia (il collage sonoro con parodie di musiche colte costruito da Elmer Bernstein, non poteva essere più emblematico). In questa casa di animali, infatti, non si vuole assolutamente ricordare con nostalgia quei tempi andati. Lo spettacolo è continuo, senza tappe e senza "scadenze". E quando qualcuno decide che lo svago deve terminare, stabilisce involontariamente l'avvio di un nuovo gioco ancora più duro. E chi più dell'esuberante John Belushi (Bluto Blutarsky) poteva essere il più indicato per trasgredire le ferree regole del college? Il futuro fratello del blues è la vera forza centripeta della pellicola di Landis: si schiaccia lattine di birra vuote sulla fronte, divora hamburger in un sol boccone e beve una bottiglia di whisky tutta d'un sorso. Ma Animal House è anche il primo film di un quasi irriconoscibile Kevin Bacon e, come sceneggiatore, di Harold Ramis, futuro realizzatore dello script di Ghostbusters - Acchiappafantasmi e regista di Terapia e pallottole. In Animal House c'è anche il grande Donald Sutherland nelle vesti di un professore di lettere "sessantottino" e c'è anche un motociclista che trascorre il suo D-Day (questo è il suo nome) "sbarcando" con la sua moto all'interno della Delta House (lo stesso Landis, con The Blues Brothers, bisserà la fulminante idea con la mitica corsa in auto tra i negozi di un centro commerciale). Nel film di John Landis, insomma, sono troppi i momenti esilaranti per essere supinamente elencati. Animal House avvia così la moda del college film demenziale che, con i vari Porky's e, in tempi recenti, American Pie e Maial College, non raggiungerà più i livelli di genuinità e di (dis)onestà intellettuale delle gags politicamente scorrette di Belushi e compagnia bella. E, vedendo e rivedendo il film, siamo noi a provare un po' di quella nostalgia che Landis ha cercato di rifuggire (riuscendoci) nel corso di Animal House. Perché i duri, quelli in grado di scherzare sul serio, hanno smesso di giocare ormai da tanto, troppo tempo. Ci rivedremo, forse, al prossimo toga party, caro ed incorreggibile Bluto... 


IL NOSTRO VECCHIO TORPEDONE BLU

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