FIORENZUOLA E IL DERBY CON IL FIDENZA
PREAMBOLO
Ne sono certo. La partita casalinga dello scorso anno contro il Fidenza rimarrà ancora per parecchio tempo impressa nella memoria dei cittadini di Fiorenzuola.
In quella domenica di fine gennaio, dell'anno 2006, si respirava allo stadio Comunale un'aria di tempi passati. L'aria degli anni del professionismo della serie C, quando in Valdarda scendevano carovane interminabili di tifosi provenienti da città capoluogo di provincia come Bologna, Ferrara, Livorno, Mantova, Modena, per assistere a partite infuocate contro la squadra di una cittadina emiliana semisconosciuta, dal nome lungo e pittoresco. In quella domenica ho visto molti Fiorenzuolani tornare allo stadio. Tifosi che da tempo avevano riposto la loro vecchia sciarpa rossonera nel cassetto e che per l'occasione l'hanno rispolverata con tanto orgoglio. Sono dovuti passare dieci lunghi anni per rivederli al Comunale.
Il bello è che il derby tra Fiorenzuola e Fidenza non è mai esistito. Si, avete capito bene. Non è mai esistito. I tre scoppiettanti incontri della scorsa stagione, giocati fra coppa Italia e campionato, sono stati in assoluto i più accesi della storia. La presenza dell’attaccante Rastelli nelle file del Fidenza e il testa a testa in classifica fra le due società hanno contribuito in maniera determinante ad accedere e ad alimentare il fuoco della rivalità. Come detto, gare appassionate come quelle della stagione appena trascorsa non si sono mai viste. L'ultimo precedente storico risale alla stagione 1984-85, campionato Interregionale (l'attuale serie D), girone C, e guarda caso non si ricorda nessun fatto accaduto degno di nota. Poi si sono disputate tante insignificanti amichevoli, praticamente una ogni anno, giocate in caldi pomeriggi estivi per provare calciatori e schemi tattici, davanti alla presenza di pochi intimi. La storia calcistica delle due squadre, in termini di gare ufficiali, si è quindi incrociata pochissime volte. In primo luogo perchè negli ultimi venti anni è regnato un netto divario di categoria fra le due società. Il Fiorenzuola ha militato nei campionati di serie C e D, mentre il Fidenza ha arrancato nelle sabbie mobili dei dilettanti. In secondo luogo perché anni e anni fa la società rossonera era considerata più lombarda che emiliana e per questo motivo veniva sistematicamente inserita nei gironi lombardi, scongiurando così i derby con le vicine compagini parmigiane del Fidenza per l'appunto, del Busseto, del Salsomaggiore, del San Secondo, eccetera eccetera. A noi giovani ci è sempre stato detto che all'epoca le partite più sentite erano contro il Sant'Angelo e l'Orceana. Le uniche società lombarde che potevano contare su un pubblico caldo sia in casa che in trasferta.
In definitiva possiamo affermare che la rivalità fra Fiorenzuola e Fidenza sta tutta nel campanilismo più sfrenato. Soltanto quindici chilometri di Via Emilia separano due realtà poste sul confine tra le province di Parma e Piacenza, sempre oggetto di confronto e sfottò in tutti i campi: dall’urbanistico al demografico, dal culturale al sanitario passando per quello sociale e così via. Se ci addentriamo nelle vicissitudini storiche si scopre che la rivalità affonda le proprie radici in tempi molto lontani. I primi litigi tra Fiorenzuolani e abitanti di Borgo San Donnino (nome originario della cittadina parmigiana fino all’anno 1927) risalgono addirittura all’alto medioevo. Già allora ogni pretesto era buono per attaccar briga. Come per esempio la bravata che scoppiò per il diritto di pesca in un laghetto posto nei pressi di Baselicaduce. E chissà quante altre zuffe, baruffe, contese, rivalse, diatribe, e chi più ne ha più ne metta, si sono verificate prima di arrivare ai giorni nostri. Tornando in ambito sportivo è risaputa l'invidia che serpeggiava negli anni novanta a Fidenza, di riflesso ai successi e i traguardi eclatanti raggiunti dall’U.S. Fiorenzuola Calcio. Al contrario, noi Fiorenzuolani abbiamo sempre snobbato i “cugini”, considerati sportivamente inferiori. Non osiamo immaginare quanto hanno goduto nell’agosto del 2003, quando nella classica amichevole giocata in notturna al “Dario Ballotta”, il Fidenza dell’allenatore Bazzarini, neopromosso in Promozione, rifilò tre “pappine” al catastrofico Fiorenzuola di mister Galli che si apprestava a disputare il suo ultimo campionato in serie D. Pensare che un giorno la “società dell'asinello” avrebbe militato in una categoria pari o superiore a quella del Fiorenzuola era da considerarsi quasi come una sorta di umiliazione, ma allo stesso tempo, era ben vista per l'occasione irripetibile di confrontarsi e sbeffeggiarsi.
QUELLA PARTITA HA COINVOLTO TUTTA LA CITTA'
Nella settimana che precede l'incontro le vie dei quartieri del centro, della periferia e del polo scolastico della città sull'Arda sono completamente tappezzate di volantini che chiamano a raccolta i sostenitori rossoneri. La prevendita di circa duecento biglietti per la gradinata (si ho scritto giusto: "prevendita", cioè vendita anticipata di biglietti, per una gara di Eccellenza ...robe da matti!) in pochi giorni si chiude con i tagliandi andati a ruba. Gli Ultras sono impegnati da giorni ad allestire la coreografia. Hanno consumato oltre 40 metri di stoffa. Al campo d’allenamento è stato esposto uno striscione ricco di significato: "22-01-06 Noi con la voce, Voi con il Cuore! Vincere!"
Già venerdì sera la febbre da derby è alta. Il contagio, chi più chi meno, ha colpito tutti. Nei bar e nei luoghi di ritrovo non si fa altro che parlare della partita di domenica. Le previsioni e i commenti si sprecano. In molti sanno che la posta in palio è alta. In novanta minuti ci si gioca il primato in classifica, ma soprattutto l'onore. Splendido l'articolo del quotidiano "Libertà" presente nelle prime pagine sportive della giornata di domenica che annuncia il derby con uno spazio e una grafica degni di un match di categoria superiore.
FORZE DELL'ORDINE
Neanche a farlo apposta ci si è messo pure il calendario che ha fissato la data dello scontro al vertice proprio dopo i (mis)fatti di Formigine gonfiati a dismisura dai media. Inutile negarlo: tra le forze dell'ordine e i dirigenti fidentini c'è apprensione. Nel mirino degli addetti alla sicurezza ci sono gli Ultras, la frangia calda del tifo fiorenzuolano. Per prevenire eventuali incidenti hanno deciso addirittura di mobilitare la Digos di Piacenza (mai vista ufficialmente prima d'ora al Comunale) e quadruplicare il numero delle forze dell'ordine, presenti con casco e manganello. Si proibisce in modo drastico l'ingresso di fumogeni, aste di bandiera e qualsiasi altro oggetto personale considerato pericoloso. E’ proibita pure la vendita di alcolici. Prima dell'incontro vengono effettuati minuziosi controlli nei viali, nei servizi igienici, nelle aree verdi, negli spazi esterni e limitrofi dello stadio. Perquisizioni a tappeto per gli spettatori agli ingressi, e riapertura dopo tanto tempo del settore ospiti. Gli agenti presenti in tribuna hanno il compito di vigilare sugli striscioni esposti in gradinata e comunicare ai colleghi di servizio nel settore opposto, l’eventuale rimozione.
LA PARTITA: IN CAMPO E SULLE GRADINATE
La città ha risposto alla grande. Ancora una volta la passione e l'amore dei Fiorenzuolani per i colori della propria città hanno preso il sopravvento sulle voci che vedono nella Fiorenzuola sportiva una piazza fredda e distaccata.
Nella domenica-derby, a pochi minuti dal tanto atteso inizio si contano più di 1000 spettatori. Chi l’avrebbe mai detto: alla vigilia gli esperti più fiduciosi e la dirigenza speravano di toccare almeno quota cinquecento, ma 1000 mai! Era impensabile pronosticare 1000 spettatori per una partita di Eccellenza del girone Emiliano. A dire il vero qualche presagio di un massiccio afflusso di pubblico era nato già a trequarti d’ora abbondanti dall'inizio della gara nel vedere presenti sugli spalti innevati gente che incoraggiava gli uomini di Perazzi, intenti ad eseguire gli esercizi di riscaldamento. Si leggerà poi, nelle pagine di cronaca sportiva del lunedì dei vari quotidiani piacentini, titoli altisonanti come: "Pubblico delle grandi occasioni", "Stadio gremito", "Eccezionale cornice di pubblico", "Affluenza record stagionale". Ci preme ricordare alcuni di questi titoli perché era da tanto tempo che i giornali non davano più il dovuto spazio all'attaccamento e al calore del pubblico rossonero. Negli ultimi anni lo spazio lo si è trovato solo per parlarne in occasioni di episodi spiacevoli. Il quotidiano “L’Informazione di Parma” commenta così: “Voto 8 ai 1000 spettatori di Fiorenzuola. Domenica scorsa per Parma-Chievo (serie A) si sono contati solo 1300 spettatori. D’accordo quella piacentina è una piazza che ha fatto la serie C, ma una passione tale è rara di questi tempi”. Ecco invece la parte introduttiva dell’articolo apparso sulla “Gazzetta di Parma” che ricorda quanto accaduto nel miglior modo possibile: “La ventunesima giornata del girone A del campionato di Eccellenza ha consegnato agli annali una partita di rara bellezza e intensità, una vera e propria gemma preziosa per la categoria: Fiorenzuola-Fidenza, una battaglia sportiva d’altri tempi, super derby d’alta quota. Che fosse una sfida sentitissima lo si era capito varcando l’arco d’ingresso del Comunale: oltre mille spettatori sulle tribune (record stagionale quest’anno in Eccellenza), con tanto di coreografia dei tifosi locali”.
Ma entriamo nei dettagli di quella fantastica domenica. Sono da poco trascorse le 14:00 e intorno all'anello grigio del velodromo “Pacciarelli” i minuti passano inesorabili. Chi al Comunale è di casa continua a girarsi, per osservare con la pelle d'oca il suggestivo colpo d'occhio offerto dalla gradinata. Anche in tribuna, dove è presente tra l'altro il sindaco, si registra un elevato numero di presenze. Alla spicciolata cominciano a farsi vedere pure i primi fidentini che si intrufolano con aria malfidente e spaesata nel loro settore, accolti da sonori fischi e commenti irrisori. Alla fine, sommati a quelli stipati in tribuna, i tanto attesi “cugini” raggiungeranno un numero complessivo non superiore alle 200 unità. Ne pochi né tanti, sono però solo una ventina quelli in gradinata con bandiere bianconere e poca voce, richiamati a Fiorenzuola dalla società parmense, che si è accollata tutte le spese della trasferta (pulmini e biglietti). Chissà cosa passava per la testa a quell'impavido tifoso fidentino, fermato all’ingresso del settore ospiti dai carabinieri di servizio che gli hanno trovato addosso un coltello. Per lui è scattata subito una bella denuncia per possesso di arma da taglio.
Nel frattempo in gradinata sale la trepidazione. Gli animi cominciano a scaldarsi perchè i nervosi agenti del servizio d'ordine pretendono di controllare quanto scritto su tutti gli striscioni ironici ed offensivi da esporre. In particolare viene contestato uno striscione di marca Valdardese, che critica il giornalista piacentino colpevole di aver diffamato con i propri articoli il comportamento degli Ultras del Fiorenzuola negli incidenti di Formigine. Per la cronaca, dopo un’animata discussione, lo striscione viene comunque esposto per la fierezza dello zoccolo duro degli Ultras.
Qualche tifoso nell’attesa si distrae alzando lo sguardo verso il cielo che è splendidamente limpido e azzurro. Un sole terso riscalda quanto basta per mantenere la temperatura di un paio di gradi sopra allo zero. Il terreno, da bordo campo, sembra a prima vista in buone condizioni. Sulla pista di ciclismo che circonda il rettangolo di gioco è stato steso, per dare colore, lo storico bandierone “Let’s go Fiore”. Poggia sopra ad uno strato di neve che non si è sciolto perché lì il sole non batte. E’ il punto in cui la pista in cemento aumenta la sua inclinazione e “si alza” ripida per effettuare la curva dell’annello. Chi segue da tempo il Fiorenzuola ha nel cuore questo cimelio di stoffa rossonera lungo 35 metri. Negli anni novanta, quando si riusciva ancora a riempire gli stadi, andava di moda. Averlo, era un vanto per le tifoserie che potevano permetterselo. Si utilizzava solo nelle coreografie delle partite-clou, srotolandolo dall’alto della curva verso il basso, sopra le teste dei propri sostenitori. Compariva solo per un istante, poi spariva. Grazie al bandierone, lo stadio è vestito a festa.
Sono le 14:30. Finalmente è giunta l'ora. Si alza il sipario sull’agognata partitissima, ribattezzata per l’occasione: "derby della via Emilia". Le squadre fanno il loro ingresso in campo dal sottopasso del Comunale. Scatta come da copione la coreografia dei tifosi di casa che rievoca quella allestita nel lontano 1993, nel big-match contro la Spal. Spuntano undici stendardi a due aste che riproducono sugli spalti gremiti della gradinata lo schieramento della formazione di mister Perazzi. Su questi drappi di stoffa bianca sono scritti a grandi lettere i nomi degli undici titolari presenti in campo. Tanti palloncini rossi e neri fanno da sfondo. Come detto torce proibite dalla Digos che indaffarata, filma tutto dall'inizio alla fine. Lo stendardo per l’attaccante Dallagiovanna batte tutti gli altri in lunghezza. Per sorreggerlo, alle due aste laterali se ne è dovuta aggiungere una centrale. Il più corto, manco a dirlo, è quello per Piva. Nel settore opposto, i futuri “Pirates Fidenza” (oggi si fanno chiamare così) rispondono all’elaborata scenografia piacentina, con uno sventolio di bandiere in perfetto stile anni 60’. I cori intanto, cominciano a rimbombare forti come non mai contro la tribuna coperta. "Fidentino razza inferiore!!!", "la Scandita" di Ennio, "Vi grattugiamo b......i vi grattugiamo !!!" e "in ogni stadio...!!!" sono quelli più gettonati.
Il Fiorenzuola è secondo in classifica ad un punto dal Formigine (che nella giornata odierna non gioca per l’impraticabilità del campo) e schiera la formazione tipo con maglia e calzoncini bianchi. Carnevali fra i pali, linea difensiva composta da: Tagliavini, Piva, Castagna e Pezza (ex di turno), centrocampo con Armani, Perani, Melotti e Carini, l’attacco è affidato alla coppia Alberici-Dallagiovanna. Il Fidenza viene da due sconfitte consecutive e in classifica è a tre punti dai Valdardesi. Si presenta in casacca completamente nera con Brunoni a difesa della porta, retroguardia costituita da Petrelli, Donelli, Matteo e Simone Vincenzi, centrocampo a cinque con Tassi, Mirri, Manzani, Franzini e Manfredi, in avanti il solo Morsia. In casa borghigiana pesano le assenze di bomber Rastelli e del neo-acquisto nonché ex attaccante rossonero Luca Dosi. Entrambi acciaccati siedono scalpitanti in panchina. Il primo come al solito, sarà per tutto l’incontro preso di mira dai cori degli Ultras rossoneri che non risparmiano neppure il trequartista e capitano Franzini (anche lui ex rossonero, originario di Vernasca).
La partita è da subito maschia e avvincente. Il terreno a prima vista in buone condizioni si è trasformato rapidamente in poltiglia, causa le nevicate cadute in settimana. Si lotta nel fango soprattutto a centrocampo, ma non mancano buoni spunti di gioco da entrambe le parti. Alla mezz'ora la situazione si sblocca. Gli odiati bianconeri passano in vantaggio su azione di contropiede, grazie alla rete del centrocampista Tassi (ex Fanfulla e Pizzighettone) che di sinistro mette dentro un traversone dalla destra di Manfredi (ex Cremonese). Tutto il Fidenza di patron Parizzi, compresa la panchina (Rastelli su tutti), si dirige sotto i pochi tifosi giunti gratuitamente. Alcuni di questi, veramente ridicoli, spinti da un sussulto d’orgoglio si avvicinano timorosamente verso la robusta rete che separa i due settori mostrando ai tifosi Valdardesi una bandiera a scacchi rossonera (forse del Milan? Forse acquistata ad ottobre sulle bancarelle della fiera di San Donnino?). La reazione della squadra del presidente Pinalli è immediata e rabbiosa. Dopo pochi minuti “bomber” Roberto Alberici colpisce il palo con un colpo di testa a portiere battuto (tuoneggia: "Albe-goal, Albe-goal ...!!!"). Il gol del pareggio sembra vicino. Sostenuto da un tifo esagerato e travolgente (urlano a squarcia gola: "Forza Vecchio Cuore Rossonero!!!") il Fiorenzuola riporta il risultato in parità prima dell’intervallo, con un goal da cineteca di Mattieu Carini. Il giovane centrocampista di Ferriere si è trovato sulla fascia mancina una palla respinta dalla difesa ospite. Con un destro formidabile ha depositato la sfera "nel sette" proprio sotto gli occhi degli Ultras che non stanno più nella pelle e si arrampicano a folate sulla recinzione per festeggiare. Alcuni ragazzi posti sui primi gradoni sono travolti da quelli scesi dai gradoni superiori per festeggiare. Chi non può arrampicarsi salta di gioia o alza le braccia al cielo. Ad inizio ripresa fervide voci ancora ubriacate dal gol di Carini intonano a gran voce: "Bisogna vincere!!!!". Il Fiorenzuola ascolta i propri tifosi, e caparbio si getta subito all'attacco. Al 14' Dallagiovanna è bravo ad insaccare di testa un preciso cross su calcio piazzato di capitan Melotti. Nulla può l'estremo difensore ospite Brunoni sulla pregevole conclusione dell’attaccante di Castel San Giovanni. E' la rete del sorpasso. Boato ed esplosione di gioia del pubblico di casa. Più rimbombi accompagnati da colpi di tamburo si susseguono. "Dalla-goal Dalla-goal ...!!!", "chi non salta fidentino è ...è!!!" ed è l'apoteosi perché questo ultimo coro coinvolge tutti nel sobbalzamento generale. Salgono le emozioni e scendono le inibizioni. La gente urla, si dimena, abbraccia con forza il proprio vicino che nemmeno conosce. Che scene da delirio, il derby è anche tutto questo!In campo il Fidenza è stordito. Il Fiore non si fa pregare e ne approfitta. Cerca di incrementare il risultato spingendo sull'acceleratore. Al 38' è ancora Dallagiovanna a creare grattacapi. L'attaccante lanciato a rete viene atterrato da dietro dal difensore Simone Vincenzi. L'arbitro estrae il cartellino rosso per il tripudio del pubblico (si ode: "sotto la doccia, bastardo sotto la doccia!!!"). Il possente terzino lascia rapidamente il rettangolo di gioco, zitto zitto e a testa bassa, ignorando gli insulti vibranti che piovono dalla gradinata al suo indirizzo. Dopo una serie di clamorose palle-gol fallite dai rossoneri, si arriva ai minuti di recupero. La tensione è palpabile, si alza: “Fino alla fine! Ragazzi fino alla fine!!!” I bianconeri di un mister Baratta ormai rassegnato, trovano il coraggio e le forze per dare l’ultimo assalto alla metà campo Valdardese, alla ricerca di un disperato pareggio. Sugli spalti si assapora già il gusto di una vittoria strameritata, ma la tensione rimane alta visto che l'arbitro non se la sente proprio di fischiare la fine dell'incontro. Due brividi gelano i tifosi rossoneri. Un salvataggio sulla linea del difensore Piva e un palo colpito da un attaccante borghigiano appena entrato, sembrano gli ultimi pericoli scampati dall’undici di Perazzi. Siamo al 93’: sulla punizione dal limite dell’esperto Manfredi, il portiere Carnevali ribatte. La difesa si fa cogliere ancora impreparata e stavolta l'ingenuità costa caro. Lorenzo Cantini a due passi, trova il guizzo che gli permette di trafiggere indisturbato l'estremo difensore rossonero. E’ la rete del 2-2. Esultanza pazzesca dell'attaccante, che è fidentino purosangue, e che non ci pensa due volte a correre sotto la gradinata mostrando il gesto del silenzio ai sostenitori locali inbufaliti. Cantini poi rivolgerà le dovute scuse ai tifosi Fiorenzuolani sulle pagine del lunedì della “Gazzetta di Parma”, giustificando il suo gesto provocatorio come frutto della grande tensione accumulata nella gara. Non c'è tempo di portare la palla a centrocampo, l'arbitro Fabbri di Ravenna fischia la fine delle ostilità. I giocatori di casa lasciano il rettangolo di gioco a testa bassa. Alcuni non se la sentono neppure di ringraziare il sostegno straordinario degli Ultras Valdardesi. Il derby della Via Emilia finisce così, in un altalena di emozioni, ancora una volta senza vinti né vincitori, con un Fiorenzuola però che mastica veramente amaro. A questo punto la delusione dei tifosi di fede rossonera sfocia in cori minacciosi verso i calciatori del Fidenza, che si attardano nei festeggiamenti ad uscire dal campo. Ricevono così oltre agli insulti un fitto lancio di palle di neve scagliate dalla gradinata. I tifosi ospiti per precauzione vengono fatti uscire anzitempo dallo stadio, mentre per i Fiorenzuolani i cancelli rimangono chiusi. Scortati rapidamente nei parcheggi dalle attente forze del (dis)ordine dei fidentini non si vedrà più nemmeno l'ombra. Più tardi, fuori dagli spogliatoi sono tutti in attesa dell'uscita dei protagonisti. In pochi attimi si forma un corposo capannello di circa 150 Fiorenzuolani inferociti che non se ne vogliono andare. La terna arbitrale indecisa sul da farsi fa capolino, per poi darsela a gambe levate da un passaggio laterale (questo è un classico, già visto e rivisto!). All'uscita dei calciatori e dei dirigenti fidentini riprendono vibranti gli insulti e in alcuni momenti si arriva pure alle mani, situazioni controllate a stento dalle forze dell'ordine sempre impreparate in questi frangenti. Comunque poca roba rispetto a quanto visto e sentito nell'arco dei novanta minuti. Alla fine il vero spettacolo si è visto sugli spalti.
PREAMBOLO
Ne sono certo. La partita casalinga dello scorso anno contro il Fidenza rimarrà ancora per parecchio tempo impressa nella memoria dei cittadini di Fiorenzuola.
In quella domenica di fine gennaio, dell'anno 2006, si respirava allo stadio Comunale un'aria di tempi passati. L'aria degli anni del professionismo della serie C, quando in Valdarda scendevano carovane interminabili di tifosi provenienti da città capoluogo di provincia come Bologna, Ferrara, Livorno, Mantova, Modena, per assistere a partite infuocate contro la squadra di una cittadina emiliana semisconosciuta, dal nome lungo e pittoresco. In quella domenica ho visto molti Fiorenzuolani tornare allo stadio. Tifosi che da tempo avevano riposto la loro vecchia sciarpa rossonera nel cassetto e che per l'occasione l'hanno rispolverata con tanto orgoglio. Sono dovuti passare dieci lunghi anni per rivederli al Comunale.
Il bello è che il derby tra Fiorenzuola e Fidenza non è mai esistito. Si, avete capito bene. Non è mai esistito. I tre scoppiettanti incontri della scorsa stagione, giocati fra coppa Italia e campionato, sono stati in assoluto i più accesi della storia. La presenza dell’attaccante Rastelli nelle file del Fidenza e il testa a testa in classifica fra le due società hanno contribuito in maniera determinante ad accedere e ad alimentare il fuoco della rivalità. Come detto, gare appassionate come quelle della stagione appena trascorsa non si sono mai viste. L'ultimo precedente storico risale alla stagione 1984-85, campionato Interregionale (l'attuale serie D), girone C, e guarda caso non si ricorda nessun fatto accaduto degno di nota. Poi si sono disputate tante insignificanti amichevoli, praticamente una ogni anno, giocate in caldi pomeriggi estivi per provare calciatori e schemi tattici, davanti alla presenza di pochi intimi. La storia calcistica delle due squadre, in termini di gare ufficiali, si è quindi incrociata pochissime volte. In primo luogo perchè negli ultimi venti anni è regnato un netto divario di categoria fra le due società. Il Fiorenzuola ha militato nei campionati di serie C e D, mentre il Fidenza ha arrancato nelle sabbie mobili dei dilettanti. In secondo luogo perché anni e anni fa la società rossonera era considerata più lombarda che emiliana e per questo motivo veniva sistematicamente inserita nei gironi lombardi, scongiurando così i derby con le vicine compagini parmigiane del Fidenza per l'appunto, del Busseto, del Salsomaggiore, del San Secondo, eccetera eccetera. A noi giovani ci è sempre stato detto che all'epoca le partite più sentite erano contro il Sant'Angelo e l'Orceana. Le uniche società lombarde che potevano contare su un pubblico caldo sia in casa che in trasferta.
In definitiva possiamo affermare che la rivalità fra Fiorenzuola e Fidenza sta tutta nel campanilismo più sfrenato. Soltanto quindici chilometri di Via Emilia separano due realtà poste sul confine tra le province di Parma e Piacenza, sempre oggetto di confronto e sfottò in tutti i campi: dall’urbanistico al demografico, dal culturale al sanitario passando per quello sociale e così via. Se ci addentriamo nelle vicissitudini storiche si scopre che la rivalità affonda le proprie radici in tempi molto lontani. I primi litigi tra Fiorenzuolani e abitanti di Borgo San Donnino (nome originario della cittadina parmigiana fino all’anno 1927) risalgono addirittura all’alto medioevo. Già allora ogni pretesto era buono per attaccar briga. Come per esempio la bravata che scoppiò per il diritto di pesca in un laghetto posto nei pressi di Baselicaduce. E chissà quante altre zuffe, baruffe, contese, rivalse, diatribe, e chi più ne ha più ne metta, si sono verificate prima di arrivare ai giorni nostri. Tornando in ambito sportivo è risaputa l'invidia che serpeggiava negli anni novanta a Fidenza, di riflesso ai successi e i traguardi eclatanti raggiunti dall’U.S. Fiorenzuola Calcio. Al contrario, noi Fiorenzuolani abbiamo sempre snobbato i “cugini”, considerati sportivamente inferiori. Non osiamo immaginare quanto hanno goduto nell’agosto del 2003, quando nella classica amichevole giocata in notturna al “Dario Ballotta”, il Fidenza dell’allenatore Bazzarini, neopromosso in Promozione, rifilò tre “pappine” al catastrofico Fiorenzuola di mister Galli che si apprestava a disputare il suo ultimo campionato in serie D. Pensare che un giorno la “società dell'asinello” avrebbe militato in una categoria pari o superiore a quella del Fiorenzuola era da considerarsi quasi come una sorta di umiliazione, ma allo stesso tempo, era ben vista per l'occasione irripetibile di confrontarsi e sbeffeggiarsi.
QUELLA PARTITA HA COINVOLTO TUTTA LA CITTA'
Nella settimana che precede l'incontro le vie dei quartieri del centro, della periferia e del polo scolastico della città sull'Arda sono completamente tappezzate di volantini che chiamano a raccolta i sostenitori rossoneri. La prevendita di circa duecento biglietti per la gradinata (si ho scritto giusto: "prevendita", cioè vendita anticipata di biglietti, per una gara di Eccellenza ...robe da matti!) in pochi giorni si chiude con i tagliandi andati a ruba. Gli Ultras sono impegnati da giorni ad allestire la coreografia. Hanno consumato oltre 40 metri di stoffa. Al campo d’allenamento è stato esposto uno striscione ricco di significato: "22-01-06 Noi con la voce, Voi con il Cuore! Vincere!"
Già venerdì sera la febbre da derby è alta. Il contagio, chi più chi meno, ha colpito tutti. Nei bar e nei luoghi di ritrovo non si fa altro che parlare della partita di domenica. Le previsioni e i commenti si sprecano. In molti sanno che la posta in palio è alta. In novanta minuti ci si gioca il primato in classifica, ma soprattutto l'onore. Splendido l'articolo del quotidiano "Libertà" presente nelle prime pagine sportive della giornata di domenica che annuncia il derby con uno spazio e una grafica degni di un match di categoria superiore.
FORZE DELL'ORDINE
Neanche a farlo apposta ci si è messo pure il calendario che ha fissato la data dello scontro al vertice proprio dopo i (mis)fatti di Formigine gonfiati a dismisura dai media. Inutile negarlo: tra le forze dell'ordine e i dirigenti fidentini c'è apprensione. Nel mirino degli addetti alla sicurezza ci sono gli Ultras, la frangia calda del tifo fiorenzuolano. Per prevenire eventuali incidenti hanno deciso addirittura di mobilitare la Digos di Piacenza (mai vista ufficialmente prima d'ora al Comunale) e quadruplicare il numero delle forze dell'ordine, presenti con casco e manganello. Si proibisce in modo drastico l'ingresso di fumogeni, aste di bandiera e qualsiasi altro oggetto personale considerato pericoloso. E’ proibita pure la vendita di alcolici. Prima dell'incontro vengono effettuati minuziosi controlli nei viali, nei servizi igienici, nelle aree verdi, negli spazi esterni e limitrofi dello stadio. Perquisizioni a tappeto per gli spettatori agli ingressi, e riapertura dopo tanto tempo del settore ospiti. Gli agenti presenti in tribuna hanno il compito di vigilare sugli striscioni esposti in gradinata e comunicare ai colleghi di servizio nel settore opposto, l’eventuale rimozione.
LA PARTITA: IN CAMPO E SULLE GRADINATE
La città ha risposto alla grande. Ancora una volta la passione e l'amore dei Fiorenzuolani per i colori della propria città hanno preso il sopravvento sulle voci che vedono nella Fiorenzuola sportiva una piazza fredda e distaccata.
Nella domenica-derby, a pochi minuti dal tanto atteso inizio si contano più di 1000 spettatori. Chi l’avrebbe mai detto: alla vigilia gli esperti più fiduciosi e la dirigenza speravano di toccare almeno quota cinquecento, ma 1000 mai! Era impensabile pronosticare 1000 spettatori per una partita di Eccellenza del girone Emiliano. A dire il vero qualche presagio di un massiccio afflusso di pubblico era nato già a trequarti d’ora abbondanti dall'inizio della gara nel vedere presenti sugli spalti innevati gente che incoraggiava gli uomini di Perazzi, intenti ad eseguire gli esercizi di riscaldamento. Si leggerà poi, nelle pagine di cronaca sportiva del lunedì dei vari quotidiani piacentini, titoli altisonanti come: "Pubblico delle grandi occasioni", "Stadio gremito", "Eccezionale cornice di pubblico", "Affluenza record stagionale". Ci preme ricordare alcuni di questi titoli perché era da tanto tempo che i giornali non davano più il dovuto spazio all'attaccamento e al calore del pubblico rossonero. Negli ultimi anni lo spazio lo si è trovato solo per parlarne in occasioni di episodi spiacevoli. Il quotidiano “L’Informazione di Parma” commenta così: “Voto 8 ai 1000 spettatori di Fiorenzuola. Domenica scorsa per Parma-Chievo (serie A) si sono contati solo 1300 spettatori. D’accordo quella piacentina è una piazza che ha fatto la serie C, ma una passione tale è rara di questi tempi”. Ecco invece la parte introduttiva dell’articolo apparso sulla “Gazzetta di Parma” che ricorda quanto accaduto nel miglior modo possibile: “La ventunesima giornata del girone A del campionato di Eccellenza ha consegnato agli annali una partita di rara bellezza e intensità, una vera e propria gemma preziosa per la categoria: Fiorenzuola-Fidenza, una battaglia sportiva d’altri tempi, super derby d’alta quota. Che fosse una sfida sentitissima lo si era capito varcando l’arco d’ingresso del Comunale: oltre mille spettatori sulle tribune (record stagionale quest’anno in Eccellenza), con tanto di coreografia dei tifosi locali”.
Ma entriamo nei dettagli di quella fantastica domenica. Sono da poco trascorse le 14:00 e intorno all'anello grigio del velodromo “Pacciarelli” i minuti passano inesorabili. Chi al Comunale è di casa continua a girarsi, per osservare con la pelle d'oca il suggestivo colpo d'occhio offerto dalla gradinata. Anche in tribuna, dove è presente tra l'altro il sindaco, si registra un elevato numero di presenze. Alla spicciolata cominciano a farsi vedere pure i primi fidentini che si intrufolano con aria malfidente e spaesata nel loro settore, accolti da sonori fischi e commenti irrisori. Alla fine, sommati a quelli stipati in tribuna, i tanto attesi “cugini” raggiungeranno un numero complessivo non superiore alle 200 unità. Ne pochi né tanti, sono però solo una ventina quelli in gradinata con bandiere bianconere e poca voce, richiamati a Fiorenzuola dalla società parmense, che si è accollata tutte le spese della trasferta (pulmini e biglietti). Chissà cosa passava per la testa a quell'impavido tifoso fidentino, fermato all’ingresso del settore ospiti dai carabinieri di servizio che gli hanno trovato addosso un coltello. Per lui è scattata subito una bella denuncia per possesso di arma da taglio.
Nel frattempo in gradinata sale la trepidazione. Gli animi cominciano a scaldarsi perchè i nervosi agenti del servizio d'ordine pretendono di controllare quanto scritto su tutti gli striscioni ironici ed offensivi da esporre. In particolare viene contestato uno striscione di marca Valdardese, che critica il giornalista piacentino colpevole di aver diffamato con i propri articoli il comportamento degli Ultras del Fiorenzuola negli incidenti di Formigine. Per la cronaca, dopo un’animata discussione, lo striscione viene comunque esposto per la fierezza dello zoccolo duro degli Ultras.
Qualche tifoso nell’attesa si distrae alzando lo sguardo verso il cielo che è splendidamente limpido e azzurro. Un sole terso riscalda quanto basta per mantenere la temperatura di un paio di gradi sopra allo zero. Il terreno, da bordo campo, sembra a prima vista in buone condizioni. Sulla pista di ciclismo che circonda il rettangolo di gioco è stato steso, per dare colore, lo storico bandierone “Let’s go Fiore”. Poggia sopra ad uno strato di neve che non si è sciolto perché lì il sole non batte. E’ il punto in cui la pista in cemento aumenta la sua inclinazione e “si alza” ripida per effettuare la curva dell’annello. Chi segue da tempo il Fiorenzuola ha nel cuore questo cimelio di stoffa rossonera lungo 35 metri. Negli anni novanta, quando si riusciva ancora a riempire gli stadi, andava di moda. Averlo, era un vanto per le tifoserie che potevano permetterselo. Si utilizzava solo nelle coreografie delle partite-clou, srotolandolo dall’alto della curva verso il basso, sopra le teste dei propri sostenitori. Compariva solo per un istante, poi spariva. Grazie al bandierone, lo stadio è vestito a festa.
Sono le 14:30. Finalmente è giunta l'ora. Si alza il sipario sull’agognata partitissima, ribattezzata per l’occasione: "derby della via Emilia". Le squadre fanno il loro ingresso in campo dal sottopasso del Comunale. Scatta come da copione la coreografia dei tifosi di casa che rievoca quella allestita nel lontano 1993, nel big-match contro la Spal. Spuntano undici stendardi a due aste che riproducono sugli spalti gremiti della gradinata lo schieramento della formazione di mister Perazzi. Su questi drappi di stoffa bianca sono scritti a grandi lettere i nomi degli undici titolari presenti in campo. Tanti palloncini rossi e neri fanno da sfondo. Come detto torce proibite dalla Digos che indaffarata, filma tutto dall'inizio alla fine. Lo stendardo per l’attaccante Dallagiovanna batte tutti gli altri in lunghezza. Per sorreggerlo, alle due aste laterali se ne è dovuta aggiungere una centrale. Il più corto, manco a dirlo, è quello per Piva. Nel settore opposto, i futuri “Pirates Fidenza” (oggi si fanno chiamare così) rispondono all’elaborata scenografia piacentina, con uno sventolio di bandiere in perfetto stile anni 60’. I cori intanto, cominciano a rimbombare forti come non mai contro la tribuna coperta. "Fidentino razza inferiore!!!", "la Scandita" di Ennio, "Vi grattugiamo b......i vi grattugiamo !!!" e "in ogni stadio...!!!" sono quelli più gettonati.
Il Fiorenzuola è secondo in classifica ad un punto dal Formigine (che nella giornata odierna non gioca per l’impraticabilità del campo) e schiera la formazione tipo con maglia e calzoncini bianchi. Carnevali fra i pali, linea difensiva composta da: Tagliavini, Piva, Castagna e Pezza (ex di turno), centrocampo con Armani, Perani, Melotti e Carini, l’attacco è affidato alla coppia Alberici-Dallagiovanna. Il Fidenza viene da due sconfitte consecutive e in classifica è a tre punti dai Valdardesi. Si presenta in casacca completamente nera con Brunoni a difesa della porta, retroguardia costituita da Petrelli, Donelli, Matteo e Simone Vincenzi, centrocampo a cinque con Tassi, Mirri, Manzani, Franzini e Manfredi, in avanti il solo Morsia. In casa borghigiana pesano le assenze di bomber Rastelli e del neo-acquisto nonché ex attaccante rossonero Luca Dosi. Entrambi acciaccati siedono scalpitanti in panchina. Il primo come al solito, sarà per tutto l’incontro preso di mira dai cori degli Ultras rossoneri che non risparmiano neppure il trequartista e capitano Franzini (anche lui ex rossonero, originario di Vernasca).
La partita è da subito maschia e avvincente. Il terreno a prima vista in buone condizioni si è trasformato rapidamente in poltiglia, causa le nevicate cadute in settimana. Si lotta nel fango soprattutto a centrocampo, ma non mancano buoni spunti di gioco da entrambe le parti. Alla mezz'ora la situazione si sblocca. Gli odiati bianconeri passano in vantaggio su azione di contropiede, grazie alla rete del centrocampista Tassi (ex Fanfulla e Pizzighettone) che di sinistro mette dentro un traversone dalla destra di Manfredi (ex Cremonese). Tutto il Fidenza di patron Parizzi, compresa la panchina (Rastelli su tutti), si dirige sotto i pochi tifosi giunti gratuitamente. Alcuni di questi, veramente ridicoli, spinti da un sussulto d’orgoglio si avvicinano timorosamente verso la robusta rete che separa i due settori mostrando ai tifosi Valdardesi una bandiera a scacchi rossonera (forse del Milan? Forse acquistata ad ottobre sulle bancarelle della fiera di San Donnino?). La reazione della squadra del presidente Pinalli è immediata e rabbiosa. Dopo pochi minuti “bomber” Roberto Alberici colpisce il palo con un colpo di testa a portiere battuto (tuoneggia: "Albe-goal, Albe-goal ...!!!"). Il gol del pareggio sembra vicino. Sostenuto da un tifo esagerato e travolgente (urlano a squarcia gola: "Forza Vecchio Cuore Rossonero!!!") il Fiorenzuola riporta il risultato in parità prima dell’intervallo, con un goal da cineteca di Mattieu Carini. Il giovane centrocampista di Ferriere si è trovato sulla fascia mancina una palla respinta dalla difesa ospite. Con un destro formidabile ha depositato la sfera "nel sette" proprio sotto gli occhi degli Ultras che non stanno più nella pelle e si arrampicano a folate sulla recinzione per festeggiare. Alcuni ragazzi posti sui primi gradoni sono travolti da quelli scesi dai gradoni superiori per festeggiare. Chi non può arrampicarsi salta di gioia o alza le braccia al cielo. Ad inizio ripresa fervide voci ancora ubriacate dal gol di Carini intonano a gran voce: "Bisogna vincere!!!!". Il Fiorenzuola ascolta i propri tifosi, e caparbio si getta subito all'attacco. Al 14' Dallagiovanna è bravo ad insaccare di testa un preciso cross su calcio piazzato di capitan Melotti. Nulla può l'estremo difensore ospite Brunoni sulla pregevole conclusione dell’attaccante di Castel San Giovanni. E' la rete del sorpasso. Boato ed esplosione di gioia del pubblico di casa. Più rimbombi accompagnati da colpi di tamburo si susseguono. "Dalla-goal Dalla-goal ...!!!", "chi non salta fidentino è ...è!!!" ed è l'apoteosi perché questo ultimo coro coinvolge tutti nel sobbalzamento generale. Salgono le emozioni e scendono le inibizioni. La gente urla, si dimena, abbraccia con forza il proprio vicino che nemmeno conosce. Che scene da delirio, il derby è anche tutto questo!In campo il Fidenza è stordito. Il Fiore non si fa pregare e ne approfitta. Cerca di incrementare il risultato spingendo sull'acceleratore. Al 38' è ancora Dallagiovanna a creare grattacapi. L'attaccante lanciato a rete viene atterrato da dietro dal difensore Simone Vincenzi. L'arbitro estrae il cartellino rosso per il tripudio del pubblico (si ode: "sotto la doccia, bastardo sotto la doccia!!!"). Il possente terzino lascia rapidamente il rettangolo di gioco, zitto zitto e a testa bassa, ignorando gli insulti vibranti che piovono dalla gradinata al suo indirizzo. Dopo una serie di clamorose palle-gol fallite dai rossoneri, si arriva ai minuti di recupero. La tensione è palpabile, si alza: “Fino alla fine! Ragazzi fino alla fine!!!” I bianconeri di un mister Baratta ormai rassegnato, trovano il coraggio e le forze per dare l’ultimo assalto alla metà campo Valdardese, alla ricerca di un disperato pareggio. Sugli spalti si assapora già il gusto di una vittoria strameritata, ma la tensione rimane alta visto che l'arbitro non se la sente proprio di fischiare la fine dell'incontro. Due brividi gelano i tifosi rossoneri. Un salvataggio sulla linea del difensore Piva e un palo colpito da un attaccante borghigiano appena entrato, sembrano gli ultimi pericoli scampati dall’undici di Perazzi. Siamo al 93’: sulla punizione dal limite dell’esperto Manfredi, il portiere Carnevali ribatte. La difesa si fa cogliere ancora impreparata e stavolta l'ingenuità costa caro. Lorenzo Cantini a due passi, trova il guizzo che gli permette di trafiggere indisturbato l'estremo difensore rossonero. E’ la rete del 2-2. Esultanza pazzesca dell'attaccante, che è fidentino purosangue, e che non ci pensa due volte a correre sotto la gradinata mostrando il gesto del silenzio ai sostenitori locali inbufaliti. Cantini poi rivolgerà le dovute scuse ai tifosi Fiorenzuolani sulle pagine del lunedì della “Gazzetta di Parma”, giustificando il suo gesto provocatorio come frutto della grande tensione accumulata nella gara. Non c'è tempo di portare la palla a centrocampo, l'arbitro Fabbri di Ravenna fischia la fine delle ostilità. I giocatori di casa lasciano il rettangolo di gioco a testa bassa. Alcuni non se la sentono neppure di ringraziare il sostegno straordinario degli Ultras Valdardesi. Il derby della Via Emilia finisce così, in un altalena di emozioni, ancora una volta senza vinti né vincitori, con un Fiorenzuola però che mastica veramente amaro. A questo punto la delusione dei tifosi di fede rossonera sfocia in cori minacciosi verso i calciatori del Fidenza, che si attardano nei festeggiamenti ad uscire dal campo. Ricevono così oltre agli insulti un fitto lancio di palle di neve scagliate dalla gradinata. I tifosi ospiti per precauzione vengono fatti uscire anzitempo dallo stadio, mentre per i Fiorenzuolani i cancelli rimangono chiusi. Scortati rapidamente nei parcheggi dalle attente forze del (dis)ordine dei fidentini non si vedrà più nemmeno l'ombra. Più tardi, fuori dagli spogliatoi sono tutti in attesa dell'uscita dei protagonisti. In pochi attimi si forma un corposo capannello di circa 150 Fiorenzuolani inferociti che non se ne vogliono andare. La terna arbitrale indecisa sul da farsi fa capolino, per poi darsela a gambe levate da un passaggio laterale (questo è un classico, già visto e rivisto!). All'uscita dei calciatori e dei dirigenti fidentini riprendono vibranti gli insulti e in alcuni momenti si arriva pure alle mani, situazioni controllate a stento dalle forze dell'ordine sempre impreparate in questi frangenti. Comunque poca roba rispetto a quanto visto e sentito nell'arco dei novanta minuti. Alla fine il vero spettacolo si è visto sugli spalti.