Settembre 2005, DERBY a FIDENZA
Per il derby di settembre a Fidenza si decide di organizzare la trasferta in treno. Ritrovo alle ore 13.30 in stazione.
In settimana si è sparsa la voce. In tanti si ricordano della scoppiettante partita interna di coppa Italia, giocata in un mercoledì sera di fine agosto. Si forma piano piano (i ritardatari della domenica pullulano anche a Fiorenzuola) un gruppo di 70 ragazzi. Tutti indossano una simpatica maglia nera con scritta rossa "Fidenza trema", fatta stampare proprio per l'occasione. Si attende con poca pazienza l'arrivo del convoglio che è in ritardo di venti minuti. C'è chi ne approfitta e apre qualche lattina di birra. C’è chi sorseggia whisky. C'è chi canta spensierato già a gran voce. Il capostazione irritato continua a richiamare con l'altoparlante il folto gruppo di ragazzi, per paura che qualcuno voli sotto a qualche treno in transito. Il viaggio passa rapido. Dieci minuti non di più. C'è Alseno con la sua piccola stazione che ci separa dai “cugini” borghigiani, ma lì il treno non ferma più da anni. Arrivati a destinazione, ci presentiamo subito con un "Fidenza, Fidenza vaffan...o!!!". Nel parcheggio, avvisati da chi sa chi, troviamo in nostra attesa alcuni agenti delle forze dell'ordine che ci staranno alle calcagne fino al nostro arrivo al campo sportivo. Campo sportivo per l'appunto perché non si può parlare di stadio a Fidenza. La loro è una struttura angusta, con pista di atletica, pochi posti a sedere, nessun parcheggio e oltretutto realizzata in piena zona residenziale. Una struttura veramente orribile. Nel lungo tragitto il corteo dei "fantastici Settanta" con a capo lo storico striscione "Rusty Nails" attraversa il cuore (desolato) della città borghigiana. C'è un due aste "Odio Fidenza", varie bandiere rossonere, il Tricolore (la bandiera della Patria ci segue sempre) e il "Leone in campo rosso" simbolo del rione "Gerassa". La popolazione parmigiana è sicuramente infastidita dalle grida dei cori molti dei quali offensivi. In tanti osservano con stupore cosa sta accadendo per le strade, dalle finestre socchiuse delle case e dalle vetrine dei pochi bar aperti.
Arriviamo all'entrata del campo sportivo “Dario Ballotta” ed è subito battibecco con i dirigenti locali che pretendono dieci euro per l'ingresso. Alla fine optano saggiamente per dimezzare la cifra. Ci indirizzano spazzientiti nella poco capiente gradinata in ferro opposta alla tribuna coperta. Questo per tenerci alla larga dai loro “tifosi da salotto”. A pochi minuti dal fischio d’inizio si contano circa 400 spettatori con larga rappresentanza fiorenzuolana. Si nota pure la presenza di tanti ex, vecchie glorie che hanno indossato sia la maglia del Fidenza che del Fiorenzuola. E’ il caso di Roberto Del Rio bomber degli anni 70’-80’, seduto in tribuna. Intanto nel nostro settore ci ritroviamo in 100, in piedi a cantare. Ai settanta ragazzi venuti in treno se ne sono aggiunti una trentina giunti in auto.
Di tifosi organizzati del Fidenza nemmeno l'ombra. Tante chiacchiere in settimana, ma per la partita solo una quindicina di ragazzi con bandiere bianconere che rispondono a bassa voce ai nostri cori: "Chi non salta fidentino è ..!!!", "Fidenza, Fidenza vaffanc..o!!!". Parte la coreografia e si alza così il sipario sul derby della quinta giornata del campionato di Eccellenza. Il nuovo bandierone rossonero "Magico Fiore", realizzato proprio per l’occasione, viene calato dall’alto della bassa gradinata su di noi e incomincia contemporaneamente il tifo incessante che durerà per tutto l'incontro. Il Fiorenzuola scende in campo con casacca completamente rossa schierando il seguente 4-4-2: Tabloni, Fantini, Pezza, Giovati, Piva, Castagna, Mazzaglia, Sozzi, Dallagiovanna, Melotti e Alberici. I padroni di casa in maglia bianca e calzoncini neri rispondono con: Brunoni, Pezzini, Simone Vincenzi, Carollo, Matteo Vincenzi, Donelli, Franzini, Mirri, Testa, Manzani, Manfredi. La partita nel primo tempo non offre granchè. Le squadre si studiano. Non rischiano. Non gioca neppure l'odiato attaccante maggiostrino Rastelli che si è fatto squalificare per due gare. Che coincidenza! Lui che contro il Fiorenzuola dice sempre di non poter mancare. Lo notiamo osservare con agitazione la partita da bordo campo, proprio sotto la tribuna. Giù allora cori di scherno e offese a non finire per la gioia di parenti e amici seduti in tribuna. La giornata è calda e l'alcol in circolo comincia a farsi sentire anestetizzando i dolori alla gola causati dalle grida dei cori. Nell’intervallo alcuni giovani Ultras rossoneri tentano di staccare un pietoso striscione fidentino: “Forza Fidenza”, presente nelle vicinanze del settore. Richiamati dai più anziani decidono di lasciar stare. Nel secondo tempo si spreca ancora tanta voce e con la nostra fumogenata il rettangolo di gioco si colora di rosso e nero. Il risultato però non cambia: 0-0. Ma è il Fiorenzuola a recriminare per un evidente rigore negato a bomber Alberici e una rete regolare di Dallagiovanna fatta annullare dal fischiatissimo segnalinee posizionato proprio sotto di noi. In quel momento vola in campo di tutto: monete, bottiglie d'acqua, ecc. A fine gara personaggi fidentini seminascosti negli angoli più disparati del “Ballotta” lanciano insulti ai fiorenzuolani che sfollano, ma di utras come già detto nessuna presenza. Si decide di rispondere solo verbalmente. Peccato, si erano sentite tante "favole" in settimana, nella citta sullo Stirone, ma alla fine i nostri “cugini” non si sono smentiti. Peccato anche per il risultato di parità che ci va stretto. Due vetture dei carabinieri, una davanti e l'altra dietro, ci controllano fino alla stazione ferroviaria. Arriva il treno che ci deve riportare a casa e proprio in quel momento arriva rumorosa sull'altro binario la littorina proveniente dalla vicina Salsomaggiore. Scendono ragazzi che portano al collo una sciarpa granata. Uno di loro ha in mano la bandiera dei Paesi Baschi, un altro quella di Rifondazione. Saranno una quarantina. Qualcuno li riconosce. Sono la Yogola (da notare che questo curioso e originale termine significa puttana in fidentino ...che fantasia!), ovvero il gruppo di tifosi della seconda squadra di Fidenza: la Fidentina. E’ la prima volta che li vediamo in carne ed ossa. Provengono dalla trasferta-derby nella città termale, valevole per il campionato di Promozione Emiliana. Dalla nostro binario ci facciamo sentire alzando cori. Volano come al solito alcuni insulti, questa è la prassi. Finisce tutto così e si ritorna a Fiorenzuola.
Per il derby di settembre a Fidenza si decide di organizzare la trasferta in treno. Ritrovo alle ore 13.30 in stazione.
In settimana si è sparsa la voce. In tanti si ricordano della scoppiettante partita interna di coppa Italia, giocata in un mercoledì sera di fine agosto. Si forma piano piano (i ritardatari della domenica pullulano anche a Fiorenzuola) un gruppo di 70 ragazzi. Tutti indossano una simpatica maglia nera con scritta rossa "Fidenza trema", fatta stampare proprio per l'occasione. Si attende con poca pazienza l'arrivo del convoglio che è in ritardo di venti minuti. C'è chi ne approfitta e apre qualche lattina di birra. C’è chi sorseggia whisky. C'è chi canta spensierato già a gran voce. Il capostazione irritato continua a richiamare con l'altoparlante il folto gruppo di ragazzi, per paura che qualcuno voli sotto a qualche treno in transito. Il viaggio passa rapido. Dieci minuti non di più. C'è Alseno con la sua piccola stazione che ci separa dai “cugini” borghigiani, ma lì il treno non ferma più da anni. Arrivati a destinazione, ci presentiamo subito con un "Fidenza, Fidenza vaffan...o!!!". Nel parcheggio, avvisati da chi sa chi, troviamo in nostra attesa alcuni agenti delle forze dell'ordine che ci staranno alle calcagne fino al nostro arrivo al campo sportivo. Campo sportivo per l'appunto perché non si può parlare di stadio a Fidenza. La loro è una struttura angusta, con pista di atletica, pochi posti a sedere, nessun parcheggio e oltretutto realizzata in piena zona residenziale. Una struttura veramente orribile. Nel lungo tragitto il corteo dei "fantastici Settanta" con a capo lo storico striscione "Rusty Nails" attraversa il cuore (desolato) della città borghigiana. C'è un due aste "Odio Fidenza", varie bandiere rossonere, il Tricolore (la bandiera della Patria ci segue sempre) e il "Leone in campo rosso" simbolo del rione "Gerassa". La popolazione parmigiana è sicuramente infastidita dalle grida dei cori molti dei quali offensivi. In tanti osservano con stupore cosa sta accadendo per le strade, dalle finestre socchiuse delle case e dalle vetrine dei pochi bar aperti.
Arriviamo all'entrata del campo sportivo “Dario Ballotta” ed è subito battibecco con i dirigenti locali che pretendono dieci euro per l'ingresso. Alla fine optano saggiamente per dimezzare la cifra. Ci indirizzano spazzientiti nella poco capiente gradinata in ferro opposta alla tribuna coperta. Questo per tenerci alla larga dai loro “tifosi da salotto”. A pochi minuti dal fischio d’inizio si contano circa 400 spettatori con larga rappresentanza fiorenzuolana. Si nota pure la presenza di tanti ex, vecchie glorie che hanno indossato sia la maglia del Fidenza che del Fiorenzuola. E’ il caso di Roberto Del Rio bomber degli anni 70’-80’, seduto in tribuna. Intanto nel nostro settore ci ritroviamo in 100, in piedi a cantare. Ai settanta ragazzi venuti in treno se ne sono aggiunti una trentina giunti in auto.
Di tifosi organizzati del Fidenza nemmeno l'ombra. Tante chiacchiere in settimana, ma per la partita solo una quindicina di ragazzi con bandiere bianconere che rispondono a bassa voce ai nostri cori: "Chi non salta fidentino è ..!!!", "Fidenza, Fidenza vaffanc..o!!!". Parte la coreografia e si alza così il sipario sul derby della quinta giornata del campionato di Eccellenza. Il nuovo bandierone rossonero "Magico Fiore", realizzato proprio per l’occasione, viene calato dall’alto della bassa gradinata su di noi e incomincia contemporaneamente il tifo incessante che durerà per tutto l'incontro. Il Fiorenzuola scende in campo con casacca completamente rossa schierando il seguente 4-4-2: Tabloni, Fantini, Pezza, Giovati, Piva, Castagna, Mazzaglia, Sozzi, Dallagiovanna, Melotti e Alberici. I padroni di casa in maglia bianca e calzoncini neri rispondono con: Brunoni, Pezzini, Simone Vincenzi, Carollo, Matteo Vincenzi, Donelli, Franzini, Mirri, Testa, Manzani, Manfredi. La partita nel primo tempo non offre granchè. Le squadre si studiano. Non rischiano. Non gioca neppure l'odiato attaccante maggiostrino Rastelli che si è fatto squalificare per due gare. Che coincidenza! Lui che contro il Fiorenzuola dice sempre di non poter mancare. Lo notiamo osservare con agitazione la partita da bordo campo, proprio sotto la tribuna. Giù allora cori di scherno e offese a non finire per la gioia di parenti e amici seduti in tribuna. La giornata è calda e l'alcol in circolo comincia a farsi sentire anestetizzando i dolori alla gola causati dalle grida dei cori. Nell’intervallo alcuni giovani Ultras rossoneri tentano di staccare un pietoso striscione fidentino: “Forza Fidenza”, presente nelle vicinanze del settore. Richiamati dai più anziani decidono di lasciar stare. Nel secondo tempo si spreca ancora tanta voce e con la nostra fumogenata il rettangolo di gioco si colora di rosso e nero. Il risultato però non cambia: 0-0. Ma è il Fiorenzuola a recriminare per un evidente rigore negato a bomber Alberici e una rete regolare di Dallagiovanna fatta annullare dal fischiatissimo segnalinee posizionato proprio sotto di noi. In quel momento vola in campo di tutto: monete, bottiglie d'acqua, ecc. A fine gara personaggi fidentini seminascosti negli angoli più disparati del “Ballotta” lanciano insulti ai fiorenzuolani che sfollano, ma di utras come già detto nessuna presenza. Si decide di rispondere solo verbalmente. Peccato, si erano sentite tante "favole" in settimana, nella citta sullo Stirone, ma alla fine i nostri “cugini” non si sono smentiti. Peccato anche per il risultato di parità che ci va stretto. Due vetture dei carabinieri, una davanti e l'altra dietro, ci controllano fino alla stazione ferroviaria. Arriva il treno che ci deve riportare a casa e proprio in quel momento arriva rumorosa sull'altro binario la littorina proveniente dalla vicina Salsomaggiore. Scendono ragazzi che portano al collo una sciarpa granata. Uno di loro ha in mano la bandiera dei Paesi Baschi, un altro quella di Rifondazione. Saranno una quarantina. Qualcuno li riconosce. Sono la Yogola (da notare che questo curioso e originale termine significa puttana in fidentino ...che fantasia!), ovvero il gruppo di tifosi della seconda squadra di Fidenza: la Fidentina. E’ la prima volta che li vediamo in carne ed ossa. Provengono dalla trasferta-derby nella città termale, valevole per il campionato di Promozione Emiliana. Dalla nostro binario ci facciamo sentire alzando cori. Volano come al solito alcuni insulti, questa è la prassi. Finisce tutto così e si ritorna a Fiorenzuola.